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Autore: Hoshi_Hime    29/09/2017    0 recensioni
L'universo è un continuo susseguirsi di avvenimenti: nascite, morti, creazioni e distruzioni.
L'universo è in costante equilibrio, il Creato si sviluppa e si espande, evolvendosi.
Stesso accade nei mondi opposti ai nostri, che sembrano tanto lontani ma allo stesso tempo sono più vicini di quanto si possa credere; una sorta di realtà a forma di clessidra: due mondi ai poli opposti, il nostro al centro, un Albero capace di generare delle vite a sorreggere il tutto.
In cima abbiamo lo Shallow World, la parte più "ricca", una monarchia, della quale i sudditi amano i regnanti, e i regnanti amano i propri sudditi come se fossero loro figli; nel mezzo, la nostra Terra, e, nel basso, il Deep World, colmo di rovine e quasi deserto, popolato solo dai Burattinai, i loro Burattini, e alcuni branchi di Keenan, creature presenti solo in quella zona.
Al centro di tutto, fonte della vita, l'Albero della vita, padre dei Bambini della Genesi.
Genere: Avventura, Fantasy, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Lunch and Flowers


Eltanin guardo la donna dall'alto in basso, sperando che nonostante tutte le evidenze non fosse chi credeva, alla fine l'ultima volta che aveva visto Eva Le Blanc era ancora un ragazzino, magari si stava solo sbagliando.
Provò a mandar giù della saliva, ma si sentiva la bocca completamente asciutta e la gola secca.
La donna prese una delle sedie dei tavoli vuoti, spostandola al tavolo dove i ragazzi stavano pranzando prima di essere interrotti, si mise a sedere, incrociando le gambe e accennando un sorriso.
-Sono almeno cinque anni che non ci vediamo se non ricordo male e...Due da quando sei riuscito a scappare e unirti ai Keenan, giusto?-
-Tre.- Rispose velocemente il ragazzo, guardandola negli occhi. -Tre anni che sono scappato e non ci tengo a ritornare.- Si passò una mano tra i capelli, tenendo ancora lo sguardo fisso verso la donna. Si sentiva i muscoli delle gambe bruciare, come se dovesse correre via da lì il prima possibile. Il fatto che Eva sapesse dove si nascondeva era la cosa peggiore che gli poteva capitare. Almeno il luogo dove si nascondevano i Keenan era ancora un segreto e il resto del branco era al sicuro, o almeno sperava.
Ebe guardò la donna, era lì da due minuti e già le dava una sensazione di disagio. Oltretutto non le piaceva per nulla cosa stava dicendo.
-Spero che tu sappia che la tua opinione non conta nulla. Mi appartieni e hai avuto anche la briga di scappare.- Eva si poggiò la mano sulla fronte. -Cielo, è quel che mi merito per aver affidato un lavoro così importante ad un inetto come mio nipote!-
Amai saltò giù dalla propria sedia.
-Signora, questo è un ristorante, se non è qui per mangiare ma per dare fastidio ai clienti è pregata di andarsene e fare la troia sotto banco da un altra parte.-
-Gwen, tesoro, ci pensi su a questa piccoletta?-
La donna fece un gesto con la mano e si rivolse alla ragazzina che era rimasta in piedi accanto a lei.
Questa senza farselo ripetere due volte si buttò addosso ad Amai, con una forza che la kitsune non si aspettava e presa di sorpresa si trovò a terra.
Le unghie di Gwen erano cresciute in modo impressionate, sembrano più simili ad artigli, pericolosamente vicini alla gola di Amai. Troppo vicino per i suoi gusti.
Amai arricciò il naso, non sembrava troppo preoccupata dalla situazione, infatti le bastò poco per lanciare via la ragazzina e falla andare contro il muro.
-Nee! Mi hai stropicciato tutta la felpa!-
Mise una finta espressione offesa ringhiando leggermente, mostrando i denti appuntiti.
-E scusami ma non è carino rovinare il pranzo degli altri!-
Il viso della kitsune era ancora più volpino del solito e gli occhi arancioni mostravano una pupilla sottile e allungata.
Emise un ringhio mentre delle fiammelle rosse si formavano sulle sue dita, ma fu fermata dal colpire la burattina da una figura appena entrata in stanza.
-Che sta succedendo qui?-
domandò la donna passando dall'entrata.
La donna era mostrusamente alta, probabilmente superava i due metri, ma come se la stazza non bastasse era estremamente muscolosa e i capelli bianchi lunghi e spettinati le arrivavano al bacino, gli occhi era lilla e sulla fronte vi era un unico corno rosso. In contrasto con ciò stava semplicemente indossando una camicia bianca e dei jeans e scarpe da ginnastica.
-Ciao mamma! com'è andata a lavoro?- Domandò la volpe, ancora tenendo Gwen ferma al muro.
-Tutto bene tesoro, ma mi diresti che cazzo succede perfavore?-
Amai scrollò le spalle prendendo Gwen per il colletto e lanciandola sul pavimento,.
-Sta milf e la nanetta in gothic lolita volevano dare noia ad un mio amico. E hanno dato noia pure a me. Mentre mangiavamo!-
La donna sospirò avvicinandosi alle due e sollevando Gwen per poi trascinarla fino ad Eva.
-Signora, le informo che è vietato contro il nostro regolamento molestare i clienti o combattere all'interno del ristorante.-
Eva alzò un sopracciglio, alzando il viso per vederla negli occhi.
-Non si preoccupi, signora...Come dovrei chiamarla?-
-Signorina Hikari Ameji se ci tiene tanto.-
-Ecco, signorina Ameji, sono qui solo per prendere con me il ragazzo-
Eltanin si passò una mano tra i capelli, spostando gli occhi verso la porta, chiedendosi seriamente perché non se ne era andato appena aveva visto la donna. Ora che sia Eva che Gwen erano bloccate sarebbe stato facile scappare da quella situazione.

Hikari sorrise tranquillamente.
-E' maleducato interrompere chi sta mangiando, le chiedo di nuovo di uscire dal mio ristorante, o dovrò farlo io con la forza, e considerando che potrei facilmente rompere le ossa ad entrambe vi suggerisco la prima opzione-
Eva assottigliò gli occhi e si guardò attorno. Se avesse portato altri burattini oltre a Gwen forse averebbe potuto buttar giù il posto, ma ora come ora era meglio evitare.
-Gwen, alzati da terra, ti sporcherai i vestiti, e andiamo a casa.- Ordinò alla ragazza
Gwen la guardò annuendo mentre si alzava ancora un po' accacciata -Sì signora!- esclamò seguendola mentre la più grande uscì dal locale.

Hikari sospirò poi girò il viso verso Ebe, Eltanin e Amai
-Tutto bene?- domandò in modo preoccupato
-Solo un pranzo rovinato- borbottò Amai, che sembrava più infastidita da quello che il resto della situazione.
Hikari sorrise e si mise a sedere dove prima vi era Eva
-E tu Ebe?-
-O-Oh, sto bene, grazie signora Ameji- Rispose la ragazza con i capelli azzurri, rigirandosi una ciocca.
Infine Hikari guardò Eltanin.
-E il vostro nuovo amico?-
Eltanin osservò la donna un attimo prima di rispondere, ok era probabilmente il doppio di lui...Forse il triplo, ma non sembrava avere cattive intenzioni
-Eltanin. Eltanin Eldur-
-Eldur? Come Dominok?-
Il keenan sospirò -A...A quanto pare è mio fratello, ma è una situazione complicata, preferisco non parlarne-
Hikari rise leggermente -Ahhh, capisco, turbe adolescenziali-
Eltanin storse il naso -Non è quello...-
La donna si fece portare qualcosa da bere dalle cameriere, che dall'odore il ragazzo intuii fosse un alcolico, per poi continuare a parlare -E questa Eva, non vuoi parlare neppure di lei, immagino-
-Preferirei evitare-
-Sappi che se ti da noia, in questo posto ogni creatura sovrannaturale è protetta-
Amai si buttò nella conversazione -Non darle retta o finirà per adottare pure te-
Hikari guardò male la figlia ma poi sorrise e diede un sorso.
-Intendevo che questo posto è sicuro, abbiamo una specie di neutralità generale, chiunque può richiedere asilo finché non da noia agli altri clienti-
Eltanin alzò un sopracciglio -Chiunque? Accettate anche criminali?-
Hikari fece spallucce -Esistono centinaia di creature sovrannaturali, per alcune cose come il cannibalismo sono ok, altre si fanno fuori per hobby, altre ammazzano creature rivali, chi sono io per dettare cosa sia giusto o sbagliato? Per me è semplice, finché paghi e non rompi le scatole puoi restare-
-Beh...In questo caso mi pare giusto...-
-Oh, beh, tu sei amico di Amai, non serve che paghi per restare-
Il ragazzo avrebbe voluto mettere il questione questa fantomatica amicizia con la kitsune, visto che in realtà la ragazzina l'aveva semplicemente trascinato li dentro, facendolo perfino scoprire da Eva, ma si limitò a fare un gesto con la mano.
-Ho già dove restare, signora-
La donna diede un lungo secondo sorso al bicchiere che teneva.
-Se servisse vieni pure signorino, un ragazzino carino come te attirerebbe un sacco di ragazze. Hai un bel viso, begli occhi e sopra tutto un bel culetto, che ne pensi Ebe?-
La ragazza quasi si strozzò presa alla sprovvista -E-Eh?-
Hikari scosse la testa e sorrise -Lascia perdere-
Amai rise leggermente e diede una gomitata leggera all'amica.

Eltanin sospirò -Grazie per il pranzo, ma meglio che vada ora- e si alzò dalla sedia, dirigendosi verso l'uscita.
Ebe lo osservò un attimo, per poi ricevere una spintarella da Amai
-Se vuoi parlargli meglio che lo fai ora! Alza il culetto e invitalo da qualche parte prima che scappa!- La ninfa la guardò con il broncio per poi alzarsi prendendo la sua borsa.
Amai rise -Tanto comunque devo andare via pure io! See ya!- esclamò, uscendo dalla finestra come se fosse normale.
Ebe scosse la testa per poi correre fuori dal ristorante fino a raggiungere il ragazzo che si stava avviando sul marciapiede con le mani in tasca.
-Eltanin!-
Questo si girò osservandola
-Mh?-
La ragazza si passò una mano dietro il collo.
-U-Umh...E-Ecco, volevo sapere, ora che, beh, Dominok è tuo fratello, se umh, magari possiamo vederci più spesso? S-Se a te sta bene ovviamente!-
Il ragazzo si grattò la guancia
-Beh, immagino che dovrò parlarci per forza in questi giorni, quindi se sei nei paraggi suppongo possiamo incontrarci e fare due passi. -
Gli occhi della ragazza brillarono leggermente.
-Sì! C-Cioè, sono spesso a casa di Domi e Lyos, quindi è probabile che ci vedremo!-
Eltanin sorrise per poi salutarla con un gesto della mano.
-Allora ci si vede- rispose allontanandosi.
Ebe lo guardò andarsene per poi portarsi le mani alle guance arrossendo, saltellando sulle punte dei piedi. Non gli aveva chiesto di uscire come le aveva detto Amai, ma era comunque qualcosa no?
Rimase così per una manciata di secondi per poi sospirare, meglio andare a casa e prepararsi per andare a lavoro.

Amai nel frattempo era entrata di corsa nel negozio di fiori dove lavorava Lyos, salutando la proprietaria del negozio.
-Giiiorno signora! Lyos è già arrivato?- domandò facendo una frenata prima di andare addosso al balcone.
-E' nel retro, signorina- Rispose la vecchina, che al momento stava giocando ad un solitario.
-Grazie mille!- La volpe sorrise per poi correre nel retro, spalancando la porta calciandola. -SOMEBODY ONCE TOLD ME-
Lyos quasi saltò nel sentirla entrare, per poi guardarla negli occhi con espressione morta. -Ciao Amai, grazie di essere discreta come sempre-
Amai lo salutò con la mano mettendosi a sedere sul balcone dove il ragazzo stava sistemando dei fiori.
-Un uccellino, e per uccellino intendo quella squinzia di Ebe, che tu e Dominok avete avuto il vostro primo appuntamento-
Lyos spostò lo sguardo arrossendo. -Un uccellino mi ha detto che devi farti i cazzi tuoi Amai-
La ragazza arricciò il naso, dondolando i piedi per un po' per poi saltare giù.
-Beh? Non mi racconti nulla? Cos'è? Solo Ebe ha l'esclusiva di sapere tutte le cose piccanti?- Borbottò mentre si aggirava nel negozio raccogliendo alcuni fiori.
-Allora, Domiok bacia bene? Con o senza lingua? E com'è messo li sotto? Solo perchè sono frocia non voglia dire che non capisco come funziona-
Lyos si passò una mano sul viso.
-Amai ti prego!-
-Dai dimmi!!! Avete usato le protezioni vero? Solo perché siete due ragazzi e uno dei due è un fantasma non vuol dire che non vadino usate!- Esclamò pigiando ll'indice contro il naso del ragazzo.
Lui sospirò spostando il viso. -N...Non ci siamo neppure baciati, non correre troppo-
Amai lo guardò -Che palle che siete! Cosa siete, degli Amish?-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo -No, s-solo che non siamo neppure una cosa ufficiale, siamo solo usciti a pranzo assieme-
Amai rise -Suvvia! Lyos tira fuori le palle! A Domi piaci e si vede!- E poi gli diede un colpetto d'anca, per prendere altri fiori, stava facendo un mazzetto.
Il fantasma cambiò argomento imbarazzato -Hai intenzione di pagarli quelli vero?-
-Mettili sul mio conto!- Rispose la ragazza, piroettando verso la porta
-E ora devo andare e anche di corsa! Avvisami quando finalmente te lo scop- -
Non finì la frase che Lyos le chiuse la porta in faccia.
La ragazza rise per poi osservare i fiori e uscire dal negozio di corsa come era entrata.

Si mise ad attraversare di corsa la città, spingendosi in mezzo ai passanti, camminando sui muretti per fare prima e quasi farsi mettere sotto da una macchina o due.
"Scusatemi!"
Tanta fretta fu spiegata quando si fermò davanti ad un ristorante, era uno di quei ristorante a cinque stelle che servono solo porzioni grandi come una noce.
Ma più che quello, l'importante era la ragazza davanti ad esso. Ruby era lì con le braccia incrociate, sembrava che stesse aspettando da un po' e aveva un espressione scocciata sul viso.
Amai le sorrise imbarazzata e fece un inchino esagerato, portando avanti il braccio che teneva i fiori.
-Scusa per il ritardo, Ma chérie, ma è difficile trovare dei fiori belli quanto te e dello stesso colore dei tuoi occhi- e le fece un occhiolino.
La strega sospirò ma avevano l'espressione addolcita. Prese i fiori e la guardò
-Sono di fatto molto belli...Sei perdonata per questa volta-
Amai fece un ghigno, alzandosi da quella posizione.
-Com'è andato l'affare?- Domandò poi, prendendo la ragazza sotto braccio mentre si avviavano per le strade della capitale.
-Concluso, ma devo ammettere che il mio cliente è stato davvero una palla al piede- Sospirò, poggiando la testa contro l'altra, facendo cadere alcuni ciuffi biondo panna contro quelli piu scuri della volpe.
-Però adesso ho una bella cifra in tasca, potremo spendere la serata da qualche parte-
Amai sorrise, sapeva che Ruby si divertiva in modo diverso da lei, quindi scendevano a compromessi.
-Dove vorresti andare?-
-Magari a teatro? Però fino a sta sera on ci sono spettacoli, vuoi andare al parco?-
La volpe annuì -E' un modo di sfinirmi così poi mentre vedrai l'Opera io crollerò e non ti darò noia?-
Ruby rise leggermente -Può darsi.-
Osservò i fiori, stringendoli, questi brillarono per un secondo per poi scomparire assieme a del fumo rossastro.
-Li ho messi a casa mia, ora possiamo andare sul serio- Poi mollò il braccio della volpe e le diede un braccio a fior di labbra per poi correre via.
-Tanto arrivo prima io!-
Amai la guardò stordita per qualche secondo, per poi correrle dietro.
-Ehy!!!!-

  
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