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Autore: RoisXIII    30/09/2017    1 recensioni
All Might, in quanto Simbolo della Pace, ha molti nemici. Ma c'è un nemico del suo passato che ha deciso di vendicarsi, scagliando contro l'eroe e Midoriya i "Quattro cavalieri dell'Apocalisse", ovvero quattro subordinati con delle Unicità temibili e potenti. Un cavaliere di essi, ovvero il più forte, è il legame che unisce All Might al suo nemico. E sarà costui che l'eroe dovrà temere di più.
Genere: Azione, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Izuku Midoriya, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Un tentacolo mi colpisce e mi butta giù. Per fortuna riesco ad atterrare in piedi, seppur sentendo un po’ di dolore alle gambe. Alzo lo sguardo e noto che la creatura non sta proprio puntando a me, ma ogni cosa che si trova sotto tiro.
Roku Yano è proprio un pazzo: vuole distruggere tutto!
Eraser mi raggiunge. “Sei tutto intero?”
Alzo il pollice. “Certo che sì. Ma dimmi, perché ti sti preoccupando per me? Tutto ciò è molto insolito.”
Lui indossa gli occhialoni neri e i suoi capelli si alzano. Guardo in alto, sperando con tutto il cuore che lui riesca a bloccarle l’Unicità artificiale. Sfortunatamente, sparisce pochissima massa oscura.
Eraser allora si toglie gli occhialoni. “Lo immaginavo. All Might, adesso è tutto nelle tue mani. Sei il solo che può fermare la ragazza. Io vado ad aiutare gli studenti con l’evacuazione.”
“Aspetta! Kohaku, poco prima di diventare… quella cosa, ha detto che Roku Yano sta accelerando i tempi. Molto probabilmente è qui vicino. Non ti sto dicendo di abbandonare gli studenti, solo di prestare attenzione.”
Lui annuisce e corre verso i ragazzi, intimandoli ad andarsene il più velocemente possibile.
Mentalmente lo ringrazio. Ha capito perfettamente la situazione. Ha intuito che sto sacrificando la mia vita per salvare la sua e quella degli altri eroi.
Ma non ho intenzione di morire prima di aver salvato Kohaku e aver dato una bella lezione a suo zio!
Se una persona che sta usando a propria Unicità dovesse perdere i sensi, solitamente, quelli si fermerebbero. Non sono sicuro, però, che funzioni con un’Unicità artificiale.
“Be’, non mi resta che provare.”
Quindi provo nuovamente a raggiungere il suo cuore. Schivo diversi tentacoli, con i pugni ne devio alcuni che mi stanno venendo addosso, mi aggrappo su uno e riprendo la mia corsa su un altro.
 
Qualcosa mi colpisce al centro della schiena. L’impatto mi fa sbilanciare e precipito. Un tentacolo più sottile mi stringe la caviglia, fermando la mia caduta. Altri tentacoli si stringono su varie parti del mio corpo, immobilizzandomi completamente. Delicatamente mi appoggiano su un tetto, ma non mi lasciano andare.
Che sta succedendo?
Qualcuno singhiozza. “M-Mi dispiace, Toshinori.”
Yuudai?
Il bambino è qui, davanti a me, le lacrime agli occhi e una specie di cerchietto intorno alla testa. Mi accorgo che sta tremando e gli scendono dei rivoli di sangue da quel cerchietto.
Roku Yano, sei proprio un mostro.
“Yuudai, bambino mio, cosa ti sta facendo fare?”
Lui piange ancora più forte, stringendo forte il cerchietto e implorando il mio perdono. “L-Lo zio ha detto c-che devo farti male alla mente. I-Io non voglio farlo. T-Toshinori, devo farlo p-per salvare Ko-Kohaku.”
Farmi male alla mente? Ma certo. Roku Yano vuole ferirmi sia fisicamente, sia mentalmente. Pretende troppe cose. E io non ho proprio intenzione di dargliele.
Quindi provo a liberarmi, ma i tentacoli mi stringono ancora più forte. Così non va affatto bene.
 
Devo trovare una soluzione, e alla svelta. No… ho promesso a Yuudai che mi sarei arreso.
Io non gli ho promesso niente del genere!
E invece sì. Poco prima che iniziasse la riunione, lui è venuto da me piangendo, implorandomi di esaudire il desiderio di Roku Yano.
NO! Tutto questo è una menzogna. È frutto della sua Unicità. Non devo mollare.
Mi ha puntato il dito contro, incolpandomi per avergli fatto del male. Mi ha mostrato dei tagli e dei lividi.
È un’altra menzogna. Io non farei mai del male a un bambino.
I tentacoli intanto continuano a stringermi ancora di più. Dannazione, non deve finire così. Ho giurato che avrei salvato i due fratelli, anche a costo della vita.
In qualche modo riesco a liberarmi dei tentacoli. Mi avvicino molto lentamente a Yuudai, che inizia a tremare. Faccio segno di “no” con il dito. Tiro indietro il braccio destro, do la carica e colpisco il pavimento con il medesimo pugno. Il pavimento inizia a sgretolarsi e l’edificio crolla. Salto su quello vicino e vedo Yuudai precipitare.
Perché l’ho fatto? Perché ho ucciso Yuudai?
Sento qualcosa che mi stringe il corpo, ma non vedo niente. Probabilmente è il frutto della mia immaginazione.
“..shinori, se… ta.”
Cos’è stato? Mi è sembrato di sentire qualcuno parlare.
 
Qualcuno mi schiaffeggia. Gran Torino sospira. Sembra sollevato.
“Toshinori, stai bene?”
Se sto bene? Certo che no!
“Ho ucciso Yuudai! Come posso stare bene? Non posso farmi chiamare eroe.”
“Non lo hai ucciso.”
Sentiamo un bambino piangere.
Non può essere…
Yuudai è vivo! Power Loader sta lavorando sul suo cerchietto. Cosa sta succedendo? Io ho ucciso Yuudai. Eppure, lui è vivo.
Gran Torino, come se mi avesse letto nel pensiero, mi spiega tutto: “Sei stato vittima dell’Unicità del bambino. Il cerchietto amplifica il suo potere, in questo modo si perde completamente la percezione della realtà. Infatti, non ti sei accorto che stavi morendo, se non alla fine, o che i tentacoli ti hanno lasciato.”
I tentacoli mi hanno lasciato? Solo adesso mi accorgo che ha ragione.
Mi volto verso la creatura, che stranamente se ne sta immobile.
Yuudai urla e Power Loader impreca. Corro dal mio piccolo amico.
“All Might, ero quasi riuscito a togliergli questo cerchietto, ma ha iniziato a scottare” mi dice l’eroe.
“Toshinori, brucia! Fa’ qualcosa, ti prego!”
Non posso fare altro che abbracciarlo. “Power Loader, portalo via da qui e prova di nuovo a liberarlo. Fai in modo che non muoia. Io vado a cercare quel maledetto Roku Yano. Lui è qua.”
“Aspetta un attimo, Toshinori. Cosa pensi di fare con la ragazza?”
La creatura è ancora immobile, come in attesa di qualcosa.
“Ancora non lo so, ma qualcosa mi dice che per il momento se ne starà buona. Ho un favore da chiederti.”
 
Faccio un po’ di parkour tra gli edifici, controllando nel frattempo se ci sono dei feriti. Per fortuna non ce ne sono.
Mi fermo quando sono sotto la creatura.
“Roku Yano!” chiamo a gran voce.
Un tentacolo mi stringe nuovamente, ma questa volta non sembra avere cattive attenzioni. Mi solleva da terra e mi appoggia su un altro tentacolo, molto più grosso degli altri. E lì, con un sorriso trionfante, c’è Roku Yano.
 
“Ah, eccoti qui, eroe. Cosa ne pensi dell’Unicità di mia nipote? Non pensi anche tu che sia strabiliante, potente e… distruttiva?”
Digrigno i denti. “Lei non c’entra niente con tutto questo. La faccenda è tra me e te!”
Lui alzala testa e ride. Il tentacolo si muove verso il cuore della creatura. Io tento di rimanere in equilibrio, cercando di non scivolare giù.
Che cosa pensa di fare?
La massa nera si apre, rivelando una Kohaku pallidissima e madida di sudore. Dai suoi occhi capisco che la vita si sta spegnendo. Sanguina dagli occhi, dal naso e dalla bocca. E sembra avere fatica a respirare.
Non ci vedo più dalla rabbia. Prendo Roku Yano per il colletto e lo sollevo in aria.
“Che cosa le stai facendo, mostro?”
“Oh, niente di che. Una piccola scommessa con me stesso. Chi morirà per prima, tu o lei?”
“Tu…”
“Devi stare tranquillo, eroe. Tanto morirete entrambi. Anzi, morirete tutte e tre: tu, Kohaku e Yuudai.”
Lo sbatto sul tentacolo, tenendolo fermo. “Non osare fare loro del male! L’unico che deve morire sei tu. E morirai adesso!”
“All Might, fermati!”
Il giovane Midoriya mi afferra il braccio. Cosa ci fa lui qui?
“All Might, lui non deve morire, o Kohaku non potrà essere guarita.”
Accidenti, ha ragione.
“Ah, Midoriya Izuku, il nuovo detentore dell’One for All. Ho cambiato idea su di te, sai? Rallegrati, ragazzo, non dovrai più morire. Kohaku ucciderà All Might, dopodiché le bloccherò il cuore; Yuudai morirà per il cerchietto; prenderò il controllo su di te, così poi distruggerai la U.A., ferendo, magari anche uccidendo, alcuni studenti ed eroi, racconterai al mondo tutto quello che sai su All Might e sull’One for All, dichiarerai che sei sempre stato cattivo e alla fine andrai a vivere a “Tartaro”, la prigione di massima sicurezza, per il resto della tua vita.”
 
No, tutto ciò è impossibile. E folle.
“Il tuo piano non funzionerà. E se così non fosse, gli eroi testimonieranno per Midoriya.”
“Ti fermeremo molto prima.” afferma Midoriya.
“Voi mi sottovalutate. Credete che abbia pensato a un solo piano? Ridicolo. Kohaku, mia creatura, sai cosa fare.”
Kohaku sparisce nella massa nera. Un tentacolo mi toglie Roku Yano da sotto il naso. Un altro prende Midoriya, avvicinandolo poi all’uomo, che tira fuori un dispositivo dalla tasca.
Vuole metterlo sul giovane Midoriya! Devo fermarlo.
Mi preparo per saltare, ma qualcosa mi supera a grande velocità e si dirige verso Roku Yano e Midoriya.
Gran Torino, grazie alla sua Unicità, è riuscito a prendere il dispositivo. Eh, vecchio volpone. Il tentacolo che tiene legato Midoriya sparisce, liberandolo dalla sua prigionia. Quello dello zio, invece, lo stringe ancora di più. Inizia a boccheggiare. Strano, è come se avesse perso il controllo sulla nipote.
“All Might,!” mi sento chiamare.
In lontananza scorgo Cementoss, alcuni eroi e il preside. Sono in anticipo, troppo in anticipo. Non devono assolutamente vedere il giovane Midoriya.
“Maestro, porta via Midoriya: stanno arrivando gli altri eroi.”
Gran Torino afferra Midoriya e vola via.
Mi rivolgo alla massa nera. “Kohaku, sei salva.”
“Oh, questo lo pensi tu. Ho perso il controllo su di lei per colpa di quel vecchio, ma adesso l’ho recuperato.”
Roku Yano, come a dimostrare di avere ragione, ordina a Kohaku di liberarlo e di catturarmi.
Impreco. C’ero quasi, dannazione.
Lo zio mi si avvicina. “Finalmente avrò la mia vendetta, All Might. Preparati a morire.”
 
L’urlo di Mic investe Roku Yano in pieno, dandomi la possibilità di liberarmi. Lo colpisco in pieno viso, successivamente gli tiro un calcio in pieno addome.
“Io non morirò. Ho ancora un mucchio di cose da fare.”
Gli tiro un altro calcio. “Fermarti.”
Lo sollevo per il colletto. “Non ucciderti.”
Un pugno nell’addome. “Salvare Kohaku e Yuudai.”
Un altro pugno. “Evitare che tu faccia loro del male.”
Lo lancio verso un altro tentacolo. “Vedere Midoriya diventare il nuovo Simbolo della pace!”
“L’ho portato” mi dice Eraser quando mi raggiunge. “Ti ho portato Hitoshi Shinsou.”
Il giovane Shinsou mi guarda confuso. È naturale, non sa niente del mio piano.
“Shinsou, ragazzo mio, ho bisogno di te e della tua Unicità. Sei l’unico che può fermare questa follia. Accetti di aiutarmi?”
“Cosa devo fare?” mi chiese semplicemente.
“Parla con quell’uomo. Appena possibile, utilizza la tua Unicità su di lui e ordinagli di liberare Kohaku e di fare tutto il possibile per salvarle la vita.”
Dai lacci di Eraser esce fuori il preside, che consegna al ragazzo una specie di passamontagna.
“In questo modo non potrà riconoscerti” spiega. “Probabilmente avrà visto il Festival dello sport, quindi sa come funziona la tua Unicità.”
Shinsou annuisce e lo indossa, dicendo che è pronto ad andare.
Questo ragazzo è sorprendente. Sa che potrebbe morire da un momento all’altro, ma è disposto comunque ad aiutarci.
Passo un braccio intorno alla sua vita e salto verso Roku Yano, che nel frattempo cerca di rimettersi in piedi. Per fortuna - e sfortuna - ho usato poca forza, se no lo avrei ucciso.
“Ti arrendi, Roku Yano?” gli chiedo.
“Non finché non avrò raggiunto la mia vendetta. Chi è la persona insieme a te?”
“Considerami una specie di “Robin”.  Sono qua per fermarti.”
Lui ride. “Ah ah, e come pensi di far…”
“In questo modo.”
Fantastico! Il giovane Shinsou ce l’ha fatta.
“Libera Kohaku.”
I tentacoli evaporano lentamente. Io allora afferro il ragazzo e l’uomo e li porto a terra. Vedo il preside aggrapparsi a Eraser e quest’ultimo usare i lacci per allontanarsi.
La creatura implode su se stessa, lasciando intatto soltanto il cuore. Spero con tutto me stesso che Kohaku stia bene. Il cuore inizia a sparire, rivelando parti della ragazza.
“Toshinori, è finita. Abbiamo vinto.”
Mi volto verso il mio maestro annuendo. “Sì. Prestami un attimo il tuo mantello.”
Lui si strappa via il mantello giallo e me lo passa, chiedendomi poi il motivo. Gli rispondo che mi serve per coprire Kohaku. Mi sono accorto che è senza vestiti.
 
Spicco un balzo e rinchiudo la mia cara ragazza, pallida quasi quanto un cadavere, nel mantello a mo’ di bozzolo. Tenendola fra le mie braccia, atterro vicino a Shinsou e Roku Yano, ancora vittima dell’Unicità del ragazzo.
“Kohaku! Kohaku!” grida Yuudai correndo verso di noi, seguito da Power Loader.
L’eroe mi spiega che il cerchietto aveva smesso di funzionare e, approfittando del momento, era riuscito a toglierlo. È riuscito solo perché lo zio si era distratto. Dovrò ringraziare il mio maestro.
Shinsou ordina all’uomo di salvare Kohaku, senza però entrare nel dettaglio. Il ragazzo non è a conoscenza nel problema di Kohaku, ma Roku Yano sì.
Kohaku urla, urla di dolore, smettendo poi di colpo, accasciandosi sulle mie braccia.
Avrà funzionato?
“Sono qui, presto.”
Recovery Girl e i paramedici ci raggiungono. La vecchietta mi dice di affidare Kohaku a loro, rassicurandomi che andrà tutto bene.
Lo spero tanto.
Tsukauchi, il mio migliore amico, e altri poliziotti circondano Roku Yano e lo ammanettano per bene. Chiedono anche a Shinsou di andare con loro, in modo da avere l’uomo sotto controllo. Il preside si unisce a loro, evitando così che escano fuori cose che non dovrebbero. Mentalmente lo ringrazio. Nessuno dovrà mai sapere di One for All.
Un’assistente social, che era insieme ai poliziotti, prende in custodia Yuudai.
In cielo volano diversi elicotteri dei giornalisti. Probabilmente stasera saremo su tutti i telegiornali.
Gran Torino mi tira una gomitata, dicendomi che mi devo allontanare: il mio tempo limite sta finendo.
 
È passata una settimana dall’attacco di Roku Yano. Ancora oggi se ne parla. Molti si stanno chiedendo che fine faranno Roku Yano, Kohaku e Yuudai.
Lui resterà rinchiuso per un bel po’ a “Tartaro”; Yuudai andrà a vivere con alcuni parenti all’esterno; Kohaku…
 
Busso alla sua stanza d’ospedale. Noto con dispiace che è ancora pallida e stanca.
“Ciao… All…Might.”
Mi metto un dito sulle labbra. “Shhh. Chiamami “Toshinori”. Come vedi, sono nella mia vera forma.”
Lei mi sorride e mi invita a sedermi vicino a lei. Prima ho parlato con Recovery Girl, chiedendole di Kohaku. A malincuore mi ha detto che le resta un solo anno di vita.
Mi sento triste. Alla fine, non sono riuscita a salvarla del tutto.
“Non…dispiacerti. Sapevamo… entrambi che… sarebbe finita… così.”
Annuisco. “Fa comunque male.”
“Come… stanno… gli studenti? E… gli eroi?”
Io l’aggiorno sulla settimana trascorsa. Alcuni studenti sono rimasti feriti, ma non in maniera grave. Lo stesso per gli eroi. Alcun si sono presi un bello spavento, ma adesso stanno bene.
“E… Midoriya Izuku?”
“Anche lui sta bene. Nessuno l’ha visto, per fortuna.”
“Scusa se… per tutto questo… tempo vi… ho spiati, riferendo… tutto allo… zio.”
“Non preoccuparti. Adesso ti lascio riposare. Ah, stasera arriverà qui il preside per parlare con te. Ciao!”
“All… Toshinori, grazie… di tutto. Ti voglio… bene.”
Mi piego su di lei e le do un bacio sulla fronte. “Anche io te ne voglio, Kohaku, ragazza mia.”


E siamo giunti alla fine di questa storia. Ringrazio tutti coloro che l'hanno seguita e anche quelli che l'hanno recensita. Spero di non aver deluso nessuno con quest'ultimo capitolo. E spero che il titolo non vi abbia tratto in inganno.
Vi lascio però un piccolo spoiler: ci sarà un breve sequel di questa storia, che chiamerò "The last year of darkness".
Spero che seguirete anche questa storia. (Quanti spero ah ah).
Alla prossima storia!

 
   
 
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