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Autore: bimbarossa    30/09/2017    1 recensioni
Raccolta di fatti, ammissioni, e omissioni confessata dagli stessi protagonisti, dall'inizio della storia fino alla schiena di Sasuke che se ne va ad espiare in santa pace i suoi peccatucci.
ATTENZIONE: anche se cercherò di rimanere più canon possibile, questa rivisitazione della storia del team 7 contiene, ovviamente, sfacciati messaggi subliminali Kakasaku.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Kakashi Hatake, Sakura Haruno
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
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- Questa storia fa parte della serie 'Kakasaku: Crack-pairing scandaloso o canon mancato?'
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Chi è sopravvissuto e chi no lo ha deciso solo Kishimoto.

 

I sopravvissuti sono merce rara.
Quelli veri intendo.
Che possono farti a pezzi a mani nude o proteggerti dal mondo. (cit.)

“Kakashi?”

“Hn?”

“Sei sveglio?”

“Ora si.”

Sento lo sguardo di Gai che nell'oscurità cerca la mia attenzione.

“Devo chiederti un favore.”

Bene bene.

Deve essere una cosa impellente, spero non un'altra sfida. Adesso non è proprio il momento adatto.

Apro gli occhi sul soffitto della stanza che condividiamo nella Torre al centro dell'area 44, e penso ai miei genin tutti soli là fuori, nella loro prima notte di brutale sopravvivenza.

“E' per Rock Lee.”

“Se proprio devi chiedere, spara pure.”

“Sai, il mio ragazzo si è preso una bella cotta per Sakura.”

Cerco di trattenere una contrazione all'angolo del labbro superiore destro. “Me ne sono accorto.”

“Ah si?”

“Bè, è difficile non notare la cosa. Si è messo a lanciare cuori appiccicosi dappertutto, ieri sera mentre festeggiavamo all'Ichiraku il superamento della prima prova. Sakura si è dovuta nascondere dietro di me pregandomi di proteggerla.”

“Lo ammetto, Lee a volte tende ad esagerare.”

Nel buio lo sento ammiccare come al solito.

“Non voglio urtare i sentimenti del tuo protetto, ma non credi che sia troppo presto per queste cose?”

“Nah. L'irruenza della giovinezza non va mai fermata.”

“Se lo dici tu.”

“Quindi ci metterai una buona parola?”

“Te lo puoi scordare.” Mi volto di lato grattandomi la nuca. “Non influenzerò Sakura su cose così delicate. E poi è tutta presa da Sasuke-kun, non mi ascolterebbe nemmeno.”

Aspetto che dica qualcosa per lungo tempo, tanto che penso di averlo offeso.

“Gai.”

“Hn?”

“Sei sveglio?”

“Certo che lo sono. Sei agitato, Kakashi?”

“Per niente.”

“Guarda che i nostri ragazzi ne usciranno vincenti. Diventeranno chunin al primo turno. Li abbiamo tirati su bene.”

“Ma certo.”

Allora perché ho questo senso di disagio, di insoddisfazione, che mi ovatta le orecchie?

Non tanto per Sasuke e Naruto, sono abbastanza mordaci e sbruffoni nei confronti delle avversità e delle sfide, ma Sakura è tutt'altra cosa.

Fisicamente non è preparata, ed è anche colpa mia per questo, mentre psicologicamente solo lei lo sa quanto sia pronta.

Se ne uscirà viva.

Stupida vocina! Dio, non mi da tregua.

Tuttavia col trascorrere lentissimo dei secondi i muscoli mi si fanno più leggeri, forse sto già dormendo e non me ne accorgo, mi rendo conto solo della mano che mi scivola sul petto, dove i battiti cardiaci si propagano come onde, e mi pare quasi di sentire la testolina rosata di Sakura sotto le dita, morbida, calda, luccicante.

E' l'ultimo pensiero che riesco a mettere insieme nel cervello prima di spegnere tutto fino a domattina, unito a quella che mi pare una preghiera, se fossi uno che prega.

Ragazzi, non morite. Non lasciatemi solo di nuovo.

 

Qualcosa mi ha svegliata bruscamente.

Forse è stato uno scoiattolo o forse l'incubo da cui non riuscivo più a staccarmi, però all'improvviso qualcosa di tiepido mi ha sfiorato la testa, dandomi il coraggio di aprire gli occhi.

E' ancora scurissimo fuori dalla grotta, ma non devo temere niente fino a che non farà giorno. Vorranno sicuramente andare sul sicuro, per questo attaccheranno quando i primi chiarori spunteranno da est.

La fronte di Sasuke è ancora bollente, e Naruto non accenna a svegliarsi.

Ho fatto di tutto per proteggerci, ho messo trappole e carte-bomba, ma non credo che quelli del Suono ci cascheranno.

Non riesco a smettere di pensare a quella faccia, al volto di quel demonio e alla sua lingua schifosa e molle, a quegli occhi paralizzanti che quasi potrebbero uccidere senza toccarti, fino alla mostruosità che ha fatto a Sasuke che lo sta uccidendo.

Non posso risolvere tutto da sola.

Maestro Kakashi, perché ci sta accadendo tutto questo?

 

“Iruka, che ci fai qui?”

L'alba del terzo giorno illumina tutta la sala mensa destinata ai jonin a capo dei gruppi di genin in sfida.

“Anko mi ha permesso di essere quello che accoglierà Naruto e gli altri appena arriveranno alla Torre e apriranno i rotoli.” Lo vedo arrossire all'improvviso. “Spero di non averti offeso, dovrebbe essere un tuo compito, però io-”

“Non preoccuparti, mi va bene. “ Forse, in fondo, è meglio così. “Gai, Asuma ed io stiamo ancora aspettando, mentre Kurenai praticamente ha avuto vita facile. Il team 8 è stato velocissimo, sono arrivati la sera stessa della partenza.”

“Davvero? Impressionante.”

“Come mai ti osservi in giro? C'è qualcosa che non va?”

“Kakashi, sai chi è quel tizio, laggiù? Ha un'aria vagamente inquietante.”

Non devo neanche seguire il suo sguardo per sapere a chi si riferisce.

Gli occhi gialli da vipera vorrebbero passarci da parte a parte da sotto il coprifronte del Paese del Suono, ne sono sicuro. Ha un'aria famigliare, e vorrei approfondire la cosa se non fosse che voci concitate arrivano dai corridoi del terzo piano, distraendomi. Una tra queste la riconosco, quella di un AMBU che fa da scorta personale al Sandaime.

“Sta succedendo qualcosa di serio. E di non previsto.”

“Si Asuma, sono d'accordo. Scusatemi, devo assentarmi un attimo.”

 

“Ciao Anko.”

Non mi stupisco affatto che non sia contenta di spostare tutta la sua attenzione dagli schermi illuminati su cui è piegata per girarsi verso di me.

“Kakashi. Se devi rimanere appoggiato allo stipite della porta ad osservarmi ti consiglio di impiegare il tuo tempo diversamente.”

“C'è parecchio trambusto, oggi.”

“Davvero? Non me ne ero accorta.”

Ok, l'approccio gentile non funziona. Meglio passare ai modi diretti.

“Non ci vuole un genio per capire che il Terzo è qui, anche se mancano più di due giorni alla fine della prova.” Se credevo di poterla smuovere, mi sa che sto fallendo in pieno. “Tu sai perché, ovviamente, essendo il supervisore del secondo turno di esami.”

“E quindi?”

“Gradirei anche io di esserne messo al corrente.”

“Il solito presuntuoso.” Se con lo sguardo si potesse buttare uno fuori dalla porta a pedate nel sedere, io sarei già al primo piano col culo in terra. “Sei come tutti gli altri. Riceverai un rapporto su quanto accaduto solo alla fine della prova. Il fatto che qualche volta siamo stati a letto non ti da il diritto di presumere un trattamento privilegiato.”

“Ma per favore! Questo non c'entra niente con il tipo di rapporto che abbiamo noi due, e lo sai.”

Di scatto si tiene la spalla con una smorfia di dolore.

Dannazione! Perché è tornato?

Mi avvicino vedendo che sta male; e poi così potrei dare un'occhiata a quelle dannate riprese.

“Fermo! Non puoi. Oh, al diavolo, tanto prima o poi scoprirai tutto. Ti avviso però che non ti piacerà per niente.”

 

“Come hai potuto permetterlo, Anko!? Come hai potuto non interrompere la prova quando hai saputo della presenza di Orochimaru al Villaggio?”

I ricordi del passato e di quando mi sono scontrato per la prima volta con quel demonio è come se stessero riprendendo colore e vividezza nella mia mente.

“Sai almeno cosa hai fatto? Quei ragazzi li ha mandati al macello. Imparare la sopravvivenza è un conto, affrontare uno dei tre Sannin è un altro. Mi chiedo come tu possa essere stata così sconsiderata.”

“Sono stato io.” La voce del Professore mi trapassa le spalle. “Sono stato io ad impedirglielo.”

 

Quell'espressione.

L'ho vista solo dopo la morte di Minato, quando sapevo benissimo che Danzo aveva tentato di metterlo su contro di me per allearsi con lui.

Non potrei biasimarlo, Kakashi, se adesso mi contestasse apertamente e in pubblico.

Eppure so che non lo farà, come non lo ha fatto allora; tuttavia l'ho deluso, di nuovo.

“Era l'unica soluzione. Anko, fagli vedere tutte le immagini.”

“Ma signore-”

“Fai come ti ho detto. Ha diritto di sapere, dato che lo riguarda da vicino.”

Mi dirigo ad una delle finestre, la Foresta della Morte che si perde fino all'orizzonte e oltre con i suoi meandri scuri e infidi e il cielo di un azzurro quasi senza macchia.

“Orochimaru ha applicato sulla spalla sinistra di Sasuke un Juinjutsu, e senza darsi tanta pena poi è passato a metterne uno Pentastico su Naruto. Sono entrambi sopravvissuti, anche se Sasuke-”

“E Sakura?”

Per un momento devo fare mente locale. La ragazzina del team 7, vero?

“Sta bene, è rimasta illesa.”

“Come no.”

“Che vuoi dire?”

“Niente. Anko, puoi spegnere. Ho visto abbastanza.”

“Dove stai andando?”se avessi una pipa in mano adesso, mi ci attaccherei.

“Ad aspettare la mia squadra. A Sasuke penserò io. Con il suo JuinJutsu posso ancora fare qualcosa.” Dio, ce ne vuole per far abbassare in quel modo le spalle di Kakashi. “Per tutto il resto ormai, è troppo tardi.”

 

“Senti, mi dispiace per quello che è successo al ragazzo Uchiha. Nessuno meglio di me può capire cosa significa avere a che fare con il Segno Maledetto ma-”

“Sta zitta, Anko.” Non voglio sentirla, non voglio sentire più nessuna scusa o giustificazione. Non faccio altro che pensare a Minato-sensei, al fatto che se lui non fosse morto, forse gli esami chunin così come li conosciamo forse non esisterebbero più, e nessuna ragazzina dovrebbe più subire violenti pestaggi come Sakura o morire come Rin a non ancora quattordici anni.

Non ho intenzione di diventare Hokage, un giorno, né possiedo la minima disposizione d'animo per adempiere a un tal ruolo, ma se l'avessi la prima cosa che farei sarebbe quella di non mandare più bambini a morire solo per tenere tranquilli quelli che comandano nelle Cinque Terre.

“Lo hai sentito anche tu. Avevo le mani legate.”

“Come ti pare, tanto il danno è fatto. Ah Anko,” ho già la mente altrove, questa è solo una formalità che tuttavia mi tocca, “tra noi non accadrà più niente. Se vuoi divertirti, d'ora in poi chiama qualcun altro.”

 

 

 

Eccomi qui con un nuovo capitolo. Per prima cosa, fatemi ringraziare soprattutto Uchihas ma astrid 93 e Alex (a te ti conosco, posso chiamarti solo così, vero? Il gruppo facebook su Kakashi si è rivelato una manna per conoscere altre patite come noi del bel sensei ManzoxD) per le splendide parole, siete il mio carburante. Poi un pensiero anche a chi ha messo la storia tra le preferite e le seguite, se vado avanti lo faccio anche per voi. Sto cercando di rimanere più fedele possibile alla storia, ma il mio intento rimane comunque quello di riempire dei buchi, spiegare (ovviamente dal mio punto di vista) alcune decisioni e comportamenti, come il fatto che Kakashi sapesse del Segno Maledetto, per esempio . Poi boh, alla fine sono solo miei vaneggi. Faccio solo un ultimo appunto sulla citazione di apertura, dedicata a Kakashi, che possiede tutta la delicatezza e la spietatezza del sopravvissuto per eccellenza.
Non mi rimane quindi che augurarvi buona lettura. A presto!

 

 

  
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