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Autore: Melaa    30/09/2017    0 recensioni
Alexandra è una ragazza di 25 anni, ha appena trovato lavoro in comune, presso lo sportello di Stato Civile. Cosa le succederà, proprio sul posto di lavoro?
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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Pov Federico

Sto facendo un giro al centro commerciale quando improvvisamente mi si para davanti una farmacia e decido di entrare, visto che dovevo comprare delle cose. Mi metto in coda e noto che di fianco a me c'è la ragazza del comune... che deve aver notato che la stavo guardando, perché si gira verso di me e mi fa un piccolo sorriso. Però, che occhi stupendi. E hanno un qualcosa di famigliare... come se li avessi già visti da qualche parte.

-Ciao...

-Oh, ciao. Come va?

-Bene... Grazie. Tu?

-Bene. Comunque io sono Federico, piacere.

-Oh beh -mi fa un sorrisino timido - in effetti, so già come ti chiami, ahah. Io sono Alexandra- mi porge la mano.

-È un piacere rivederti- le stringo la piccola e soffice manina (ma che sto pensando?)

-Già, è come se ci fossimo conosciuti per una seconda volta- ridacchia.

-Eh sì - mi do una grattatina in testa. Wow, che discorsone. Non faccio in tempo a dire altro perché la nostra attenzione viene attirata dalle farmaciste pronte a servirci.

Usciamo quasi nello stesso momento e lei sta per salutarmi quando le chiedo se la va di prendere un caffè insieme. Lei accetta e ci dirigiamo verso un bar. Non so perché ma mi ispira simpatia questa ragazza. Mi sento un po' come se stessi sbagliando, ma alla fine non sto facendo niente di male... voglio solo sapere qualcosa su di lei, in amicizia. 
Ci sediamo e vedo che lei è un po' intimidita, allora prendo la parola.

-Dunque... dove abiti?

-Mirabello. Praticamente da sempre - sorride e si guarda intorno, che carina che è- Grazie.
Dice al cameriere che ci ha portato le nostre bevande, noto che lui la guarda un po' troppo e mi sento un po' strano.

-Ahum... latte caldo e biscotto alle 19 del pomeriggio?

-Beh, che male c'e?- Mi risponde mentre inzuppa il suo biscotto nel latte -Non ho voglia di preparar cena stasera. Appena finito andrò a casa mi butterò sul divano a guardare più film possibili di Harry Potter.

Harry Potter eh? Uhm, che ragazza buffa...

-E tu invece di dove sei?

-Mistero. Alexandra, eh? Uhm, un nome esotico. 

-Mia madre è rumena. Da lì il nome Alexandra. Ehi, ma come mistero? 

-Mistero.- Le faccio un sorriso sghembo. La conversazione viene interrotta dallo squillare del mio cellulare. Tiro fuori il telefono e vedo che è Martina, la mia ragazza.

-Ehi amore.
-Ciao patatino!- Che odio quando mi chiama così, ho 29 anni per l'amor di dio, e inoltre odio questi nomignoli così stupidi- Che stai facendo di bello?
-Uhm, sono al centro commerciale a fare un po' di compere.
-Oh, capito! Stasera ci vediamo? Cenetta e cinemino?
-No scusa, stasera sono a cena dei miei -butto lì una scusa, oggi non ho proprio voglia di vederla- Facciamo domani.
Vedo Alexandra che è a disagio, allora cerco di tagliare la chiamata.

- Scusa ma sto per entrare in macchina, ci sentiamo dopo.
-Ma...
-A dopo, ciao cara!

Metto il cellulare in tasca e non so cosa dire, è Alexandra a prendere la parola.

-Forse dovrei andare. È stato un piacere, grazie per avermi fatto passare un po' del tempo. Oggi è una giornata un po' così.-
Alza gli occhi al cielo

-Perché, che succede?

-Nulla- taglia subito il discorso- è stato un piacere.
Mi porge la mano e mi alzo per stringerla, mentre la tiro leggermente verso di me e le do due baci sulle guance.
Non vorrei farla andare così, ma mi rendo conto di averla messa a disagio, maledizione. Se solo avessi messo il silenzioso... poi mi viene un' idea.

-Ti andrebbe di scambiarci i numeri?

-Sì... ok. Dammi il telefono.
Glielo porgo e lei scrive qualcosa.

-Ecco qua.- mi sorride e mi porge il telefono e noto che ha scritto il numero e pure il nome- Grazie ancora per la compagnia. Arrivederci.

-Arrivederci allora. Quando mi capiterà di trovarmi nelle tue zone ti farò un fischio.

-Perché, tu dove abiti?

-Mistero. Le faccio un sorriso furbo.
Alza gli occhi al cielo e si gira per andare alla cassa, allora la fermo mettendole una mano sulla spalla.

-Dove vai? Ovviamente pago io.

-Non ce n'è bisogno.

-Insisto.
Pago nonostante le sue proteste e ci dirigiamo fuori dal centro commerciale in silenzio. Chissà cosa sta pensando. L' accompagno alla macchina e poi mi dirigo alla mia. Che ragazza buffa. Ma anche strana, interessante e soprattutto affascinante.
 
 
Pov Alexandra
 
Oh mio dio. Oh mio dio! Possibile che in 10 anni non l'ho mai incontrato e ora invece lo ritrovo a distanza di giorni? Mah, il karma!
Che imbarazzo è stato oggi. Un vero impiastro. Parlo di me, ovviamente. Possibile che a 25 anni io sia ancora così imbranata? Devo darmi una svegliata. È stato bello incontrarlo, è quasi uguale a 10 anni fa, solo un po' più maturo. Ah, che bello che è... ma che dici Ale, non dovresti pensare a queste cose su un ragazzo fidanzato. Già... fidanzato. Devo cercare di dimenticarmi presto di questa storia prima che diventi più grande di me. Devo prenderla alla leggera. Sì, alla leggera.
 
-Miao!- Puzza, che era accoccolata sulla mia pancia, si tira sulle zampe e mi guarda negli occhi, come se sapesse cosa sto pensando. 
 
-Che dici Puzza, ho ragione, vero? Mi sto ficcando inconsapevolmente in affari più grandi di me. Mannaggia a me, sono solo un impiastro!
Inclina la testa, chissà cosa penserà. Anche lei che sono una stupida? Mah, probabile. Il nostro intenso contatto viene interrotto dalla suoneria del mio cellulare, segno che mi è arrivato un messaggio. Improvvisamente il cuore inizia a battermi all'impazzata mentre penso a chi possa essere, ma spero che sia una persona. Ma ahimè, è "solo" il mio amico Nicolò.
 
"Ehi, stasera posso venire da te? Pizza, gelato e film a gogò"
"No mi spiace, non sto molto bene Niki. Facciamo la prossima." Invio e butto il telefono da qualche parte ai miei piedi sul divano, e cerco di concentrarmi sul film.
   
 
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