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Autore: mikyferro    01/10/2017    0 recensioni
Diana Verquez è una giovane fattrice presso la fattoria di famiglia. Un giorno conosce Conrado Romero, famoso avvocato. I due si sposeranno ma vivranno un matrimonio triste e infedele. La povera donna riesce a scappare dalle grinfie del marito trasferendosi a Londra. Di seguito conosce Harvie, un giovane uomo inglese. I due si innamoreranno perdutamente, anche se il passato di entrambi continua a tormentarli.
La storia è disponibile anche su Wattpad. Il mio nome utente è: iron_11
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Capitolo VIII

Diana s'alzo dalla panchina per andar via. Non voleva parlare più di quel maledetto matrimonio. Egli le afferrò il polso. Lei si fermò. Poi, avendolo osservato per qualche istante con gli occhi bagnati dalle lacrime, rapidamente disse:

- Ah, sentite, non ne parliamo più... Dove sono i cavalli? -

Allora lui, sorridendo, si fece avanti a braccia tese. Le loro labbra erano quasi vicine, il cuore di Harvie batteva forte mentre quello di Diana si fermò. Ma non si baciarono. La donna si distaccò dalle sue braccia e voltò le spalle con un viso pallido.

Scendevano le ombre della sera. Il silenzio era ovunque; dagli alberi pareva sprigionarsi una sorta di dolcezza. Il vento soffiava tra le foglie verde sui rami. Sul lungo sentiero, pozzanghere d'acqua sporcavano il vestito della donna. Nell'acqua, Diana vedeva le orme del suo cavallo, stanco dal tanto cammino. Tornarono in città, a breve la nave sarebbe partita per l'ultima destinazione: Rennes. Dopodiché sarebbe giunta finalmente a Londra. I due salirono sull'imbarcazione senza parlarsi, in silenzio. Harvie si sentiva in colpa, Diana era triste e pensierosa. Un altro pensiero le venne in mente: che Cristobal potesse dire a Conrado la verità, cioè che lei stava a Londra. Si fidava di suo cognato, però pensava: “perché aiutarmi, qual è il suo scopo nell'aiutarmi? Perché aiutare una sconosciuta e mentire al proprio fratello?”. Non appena giunse nella sua camera, sedette bruscamente allo scrittoio. Voleva scrivere una lettera da inviare a Cristobal. Ma, quando ebbe la penna tra le bianche dita, non seppe trovar nulla, cosi che, si mise a riflettere. Guardò per ben dieci minuti il foglio bianco con scritto in cima “Rennes 24 giugno 1870” . Afferrò il pezzo di carta e lo stracciò in mille pezzi. Iniziava a dubitare di suo cognato, la persona che l'ha aiutata a compiere quest'impresa. “Eppure lui è cosi buono, - penso- perché dovrebbe rilevare tutto a Conrado? Infondo è stata un'idea sua! Sono una stupida ad avere questi sospetti!”

La donna si calmò e decise di incontrare Harvie per scusarsi del suo comportamento avuto nel pomeriggio durante la gita a cavallo. L'uomo non era nella sua stanza e neanche sul ponte dove ogni sera ammirava il cielo stellato dell'Oceano.

- Mi odia! - disse affacciata alla ringhiera del ponte. Poi continuò – E' arrabbiato con me perché non gli ho raccontato del mio matrimonio e perché lo respinto quando voleva baciarmi. Sono una persona orribile che distrugge tutto! - alzò leggermente il tono della voce.

- Maledizione, sono una persona orribile! - ripeteva camminando avanti e indietro.

Dall'agitazione, si tolse il fisciù giallo dalle spalle e lo gettò per terra; sentiva caldo e, dopo qualche secondo, divenne rossa come un pomodoro.

- Non sei affatto una persona orribile! - esclamò una voce maschile dietro alle sua spalle: era Harvie che raccolse il fisciù.

- Anzi, sei una persona fantastica, straordinaria e bellissima. Forse non hai avuto un'ottima esperienza in amore, neanch'io! Oggi, quando volevo baciarti, pensavo che la cosa fosse reciproca! Puoi fidarti di me... -

Man mano si avvicinava, Diana restava ancora girata in lacrime.

- Ho tradito la tua fiducia! -

- Non importa, avrai avuto le tue ragioni! - esitò per qualche secondo, poi proseguì – Prima che partissi per New York, conobbi una ragazza molto ricca. Ci fidanzammo e dopo pochi mesi ci sposammo! Era crudele ed era odiata da tutti! Aspettava un bambino, ma non era mio. Mi tradì con un americano. Quando nacque il neonato, mi ingannò dicendo che era mio figlio. Dopo pochi mesi, scappò via con il bambino e lasciò una stupida lettera. Lì scrisse tutta la verità. Per questo sono andato a New York con mio padre... per distrarmi! - concluse asciugandosi le lacrime.

Diana non sapeva cosa rispondere, e si limitò a dire un semplice “mi dispiace”. Poi lo abbracciò. Credeva che ora la loro non era più una semplice amicizia ma qualcosa di più profondo. Lo amava!

La mattina seguente, la donna si svegliò molto presto. Aveva dormito poco visto che restò quasi tutta la sera a pensare. Non fece colazione perché aveva un dolore nell'area dello stomaco, e già da qualche giorno aveva la nausea. La nave, verso le undici, giunse a Rennes. I due giovani uscirono con un'ora di ritardo dall'imbarcazione. Visitarono: il Musée des beaux-arts de Rennes, la cattredale e il musèe de Bretagne. Mentre passeggiavano per la strada, essa rabbrividì.

- Ti senti bene? - fece Harvie accostandosi a lei.

- Oh! non è nulla! -

Pranzarono in uno dei ristoranti più lussuosi della città. La donna aveva un mal di testa tremendo; vedeva tutto lo spazio circostante sfocato. Per questo motivo ritornarono a bordo. Harvie la ospitò nella sua stanza e le diede un infuso che portava sempre nella sua valigia. Diana, sfruttando la sua assenza, frugò tra la sua roba e trovo un ritratto di un bambino. Dietro al ritratto c'era la scritta "Mark Montgomery, 1864". Pensò subito che fosse suo figlio e notò che vicino al nome c'era una croce e il numero 1868. Quando rientò Harvie, mise velocemente la foto nella tasca del suo vestito rosso. 

La stessa sera, i due "innamorati" cenarono nel risotrante dell'imbarcazione. Si mangiava aragosta e carne. Parlarono di letteratura.

- L'Orlando Furioso è un'opera fantastica!- esclamò Diana.

- La letteratura italiana è favolosa; adoro ogni poeta, partendo da Alighieri. Ho sempre amato le opere di Galileo Galilei. L'opera più bella è «Il saggiatore » - spiegò lui.

Improvvisamente la tavola, con tutti i piatti, s'era rovesciata; salsa, carne, i coltelli e saliera erano sparsi per il pavimento; Harvie chiamava aiuto, la gente presente cercava di calmarlo. Il corpo della giovane donna era disteso sul suolo.

   
 
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