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Autore: piccola_Calliope    01/10/2017    1 recensioni
Marco Castelli, il figlio di Alessandro e Gloria, un adorabile nanetto prepotente, diventato ora un adulto, un noto giocatore di basket dalla vita scellerata, che deve assolutamente trovare la donna adatta a lui...
Il fato vuole che incontri l'adorabile ma allo stesso tempo tagliente Margherita.
Saranno l'uno adatto all'altra? Non vi resta che scoprirlo.
La storia può essere letta indipendentemente da quella dei genitori.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Vuoi essere l'ultimo?

POV. MARCO
Margherita era venuta qui, si era davvero presentata a casa mia con indosso il suo ridicolissimo ma allo stesso tempo carinissimo pigiama lilla, lei era venuta qui per me, era arrabbiata con me a causa di quelle foto che io volutamente avevo fatto con il solo intento di farla infuriare....
Per quanto sorpreso io quando l'ho vista sono stato felice, davvero felice e quando lei ha iniziato a straparlare nonostante le avessi detto che l'avessi fatto per lei, il mio cuore è stato scosso da qualcosa non perfettamente definito...
-Questo pigiama è davvero carino, ma mi sembra superfluo per il momento-le sussurro tra un bacio e l'altro, io volevo Margherita Turchi e questa volta senza se e senza ma, io volevo lei...
Volevo tremendamente stare con lei.
-Non faremo sesso Castelli-mi scaccia via come si fa con una mosca fastidiosa.
Io sorrido e l'avvicino ancora di più al mio corpo, amo il calore che lei riesce ad emanare, diversa da tutte, in tutto...
-Margherita Turchi posso fermamente affermare che con te ci farò l'amore-provo a toglierle nuovamente la maglia e lei questa volta non oppone resistenza, io non ho mentito, con una come Margherita si può fare solo l'amore, lei non è assolutamente come le modelle che sono solito frequentare...Margherita Turchi è unica e io voglio fare l'amore con lei!
-Castelli complicheremo le cose-sussurra mentre le sue mani vagano curiose sul mio petto scoperto.
-Mi piace complicare le cose da sempre-le faccio l'occhiolino e catturo nuovamente quella labbra sue che tanto mi incantano.
-Certo tu sei complicato-borbotta.
-Vuoi lamentarti anche adesso?-le chiedo osservandola perplesso.
-Questa cosa è fuori controllo-prende a sventolarsi con la mano ancora una volta e ancora una volta mi fa sorridere, cosi buffa ma cosi affascinante ai miei occhi...I miei occhi vedono solo lei, vogliono solo lei, nonostante abbia indosso un pigiamone antisesso.
-Il tuo pigiama è antisesso lo sai vero?-le chiede ridendo.
Lei si stacca da me e mi regala uno sguardo truce.
-Non sono abbastanza seducente Castelli?-mi domanda continuando a fulminarmi con lo sguardo.
-Cosa vuoi che ti dica? Sono abituato ad altro piccola-le regalo un sorrisetto malizioso.
Lei continua a guardarmi malissimo.
-Sai com'è modelle dal fisico longilineo e biancheria intima altamente provocante-affermo buttandomi sul mio divano.
Lei boccheggia e poi viene a piantarsi davanti a me.
-Lo sai che mi stai offendendo?-chiede.
-Sono onesto-le faccio l'occhiolino.
-Anzi no tu non mi stai offendendo, dovrei offendermi se tu osassi dire che io sono come loro, loro sono ragazzette facili, nate per compiacere quelli come te-sbuffa.
-Tu non vuoi compiacermi?-prendo a scrutare il suo corpo, d'altronde è davanti a me con quel pantalone lilla e un reggiseno di cotone bianco, lei arrossisce.
-L'amore non si fa cosi Castelli-afferma seria.
-Fammi vedere allora-le faccio l'occhiolino nuovamente.
Lei mi sale a cavalcioni e cattura le mie labbra, in effetti erano passati troppo minuti senza assaporare i nostri sapori...Le sue labbra erano una droga per me.
Prende a baciarmi il collo lentamente e dolcemente.
-Deve essere tutto lento, dolce...-sussurra.
-Estenuante-sbuffo.
Lei scoppia a ridere, la sua risata mi batte sul collo è una sensazione magnifica sentirla cosi vicina.
-Te l'ho già detto che sei troppo impaziente?-domanda.
-Il tuo pigiama mi sta stufando-sbuffo ancora.
-Devi avere pazienza mio caro Castelli-cattura ancora una volta le mie labbra, ma rimango insoddisfatto, voglio di più.
-Margherita-le lascio un piccolo morso sulla spalla e poi faccio scendere una bretellina del reggiseno.
Lei la tira subito su di nuovo e mi fulmina, io sbuffo.
-Comando io Castelli-mi ammonisce.
-Solitamente a questo gioco guido io-affermo.
Lei si tira su e prende me per mano.
-Porta pazienza mio caro Castelli-inizia a trascinarmi su per le scale, verso la mia camera.
Io ho l'amaro in bocca, lei è qui, lei vuole fare l'amore con me, ma allo stesso tempo la sento lontano e questo non mi piace, io sono smanioso, lei invece è cosi controllata, come si può essere controllati in un momento cosi? Lei stessa poco fa l'ha definita una cosa senza controllo...Come può rimettere apposto il reggiseno?
Riprendo a sbuffare e lei a ridere di gusto.
-Immaginavo la cosa diversa-mi lamento, ho sempre sentito una forte attrazione nei suoi confronti, credevo che a letto avremmo fatto fuoco e fiamme, invece mi sento frustrato e annoiato.
Arriviamo in camera mia e lei mi spinge contro il letto.
-Uh che emozione-sbuffo.
-Pessimista Castelli?-domanda lei.
-Leggermente annoiato-affermo un puntino acido.
-Osservami attentamente Castelli-mi fa l'occhiolino.
Margherita abbassa il pantalone del pigiama, finalmente, rivelando un semplicissimo paio di mutande di cotone bianco, ma addosso a lei sono l'indumento più sexy mai messo, Margherita ha un bel fisico e non solo questo, dei capelli castani fluenti e degli occhi verdi da gatta, è davvero bellissima, davvero mi chiede dove sia stata nascosta tutto questo tempo...
-Diciamo che la mia biancheria non è molto sexy-sorride.
Io ricambio il suo sorriso.
-Sei bellissima Margherita-ammetto.
Lei arrossisce e io mi lusingo, non esistono ancora in giro donne che arrossiscono per un complimento.
Margherita proietta i suoi occhioni verdi nei miei e poco dopo le sue mani fanno scendere le bretelline del reggiseno, i nostri occhi sono completamente incatenati nonostante lei si stia denudando totalmente.
Fa un sospiro e poi sgancia il reggiseno adesso i miei occhi vagano su quel corpo che tanto desidero, lei sale sul letto e mi gattona incontro, l'immagine più sexy a cui abbia assistito nei miei 28 anni, prende a baciarmi il collo, io alzo una mano per toccarla, ma lei la cattura.
-Comando io ho detto-afferma.
-Non posso toccarti?-domando.
-Ci penso io-mi fa l'occhiolino.
I suoi baci dal collo passano al mio petto, io chiudo gli occhi beato da quella sensazione, solitamente il mio fare sesso è tutto e subito, ora è tutto cosi lento , frustrante ma allo stesso tempo appagante, mai provato qualcosa di simile, quando le sue labbra arrivano accanto ai miei boxer tremo.
-Tremi?-chiede ridendo.
-Margherita-sussurro.
I baci tornano a salire, io sono cosi smanioso, voglio toccarla, poco mi importa che lei non voglia alzo una mano e le carezzo la schiena, lei non dice nulla, allora la mia mano scende a carezzarle il sedere sodo...
-Il tuo fisico è decisamente meglio di quello di tutte quelle rinsecchite-affermo.
Lei ride di gusto e poi mi è sopra e cattura le mie labbra.
-Margherita io non...-le mie parole sono ancora interrotte dalle sue labbra.
Io non riesco a controllarmi, capovolgo la situazione, lei mi è sotto, mi libero delle nostre mutande e senza preavviso entro in lei, che subito si arpiona alla mia schiena e ansima il mio nome.
E' tutto cosi forte, cosi pervasivo, sento Margherita in tutto il mio corpo, il mio cuore batte come un matto, mi sento totalmente perso in lei e mai, mai in vita mia era successo qualcosa di simile.
Raggiungiamo l'apice insieme, stringendo le nostre mani.
Subito dopo Margherita si accoccola contro di me e io prendo a giocare con i suoi capelli castani.
-Mi piacciono i tuoi capelli-sorrido.
-Solo quelli?-chiede.
-Mi sembra poco fa di averti mostrato che non mi piacciono solo quelli-le faccio l'occhiolino.
-Ero venuta qui per darti un cazzotto-Margherita scoppia a ridere.
-Invece siamo nello stesso letto soddisfatti-continuo io.
-E felici no?-mi chiede sorridendo.
-Felici si-le catturo le labbra.
-Il tuo tatuaggio mi fa impazzire-mi carezza il braccio.
-L'ho fatto a 18 anni, volevo fare qualcosa che facesse arrabbiare mamma e papà-rido.
-Ci sei riuscito?-chiede.
-Mia madre voleva farmi dormire in garage-rido di gusto.
-Che ribelle Marco Castelli-ride anche lei.
-Da sempre-le faccio l'occhiolino.
Margherita sta per catturare le mie labbra quando un suono ci interrompe.
-Il mio telefono sarà l'ufficio, è tardissimo-dice.
-E vuoi lasciarmi qui solo soletto?-domando.
Lei arrossisce.
-Sei più bella quando arrossisci, anzi sei bella sempre-le bacio la schiena.
-Devo rispondere alla mia segretaria-sussurra.
Io le tolgo il telefono.
-Lascia perdere-la attraggo verso il mio corpo.
Poco dopo però è il campanello che ci interrompe.
-Non è possibile-borbotta Margherita.
-Lasciamoli suonare-dico catturando ancora una volta le sue labbra.
-Marco Castelli apri immediatamente questa porta-sento le urla di mia madre.
-Dannazione-sbuffo nervoso.
-Tua madre?-mi chiede Margherita, coprendosi istintivamente come se mia madre potesse vederci.
-Quella donna è una pazza-borbotto con tono lamentoso.
-C'è qui fuori il padre di Margherita e vuole spaccarti la faccia e fa bene-continua ad urlare mia madre.
-Tuo padre?-chiedo scioccato.
-Oddio-Margherita scende dal letto e inizia a rivestirsi.-Vestiti Marco-mi ammonisce.
-Una volta che decido di godermi il risveglio con una donna succede tutto questo-sbuffo.
Scendiamo al piano inferiore e apriamo la porta dove troviamo mia madre e suo padre furiosi.
-Razza di idiota chi è questa troietta che baci?-mi chiede mia madre colpendomi con il giornale.
-Non ti permetterò di prendere in giro mia figlia-urla Silvio, il padre di Margherita.
-Papà non dare di matto-sbuffa accanto a me Margherita.
-Perchè indossi il pigiama al contrario?-domanda Silvio alzando un sopracciglio.
-E perchè sei a casa di mio figlio in pigiama?-domanda perplessa mia madre.
-Papà io...-Margherita arrossisce e non sa che dire.
-Siete stati insieme?-suo padre alza notevolmente la voce.
-Siete stati insieme?-mia madre ha gli occhi a cuoricino.
-Giuro che ora ti uccido-Silvio mi afferra per il colletto della maglia.
-Siete stati insieme-mia madre inizia a saltellare.
-Papà dai-Margherita lo trattiene.-Non è ne il primo e ne l'ultimo-dice.
-Come non sono l'ultimo?-domando regalandole uno sguardo truce, nemmeno io so esattamente perchè.
-Vuole essere l'ultimo-mia madre inizia a piagnucolare per la gioia.
-Vuoi essere l'ultimo?-domanda perplessa Margherita.
-Margherita noi andiamo-il padre inizia a trascinarla via.
-Ma io devo sentire la risposta-Margherita si lamenta.
Un secondo dopo sparisce alla mia vista con il padre.
-Brava amore di mamma cosi si fa-mia madre mi bacia la fronte e poi scappa via anche lei.

POV. EDOARDO
Arrivo all'università dopo essere passato dal solito bar per il solito caffettino, sto per entrare in aula, quando una ragazzetta magrolina dai capelli castani mi arriva addosso, a me cadono i libri mentre lei cade per terra.
-Perdonami-la ragazzetta arrossisce.
-In teoria perdonami tu, sei caduta a terra, però hai ragione sei stata parecchio maldestra-dico.
-Carino il tuo modo di chiedere perdono-sbuffa proiettando i suoi occhi verdi nei miei.
-Diciamo che ti ho dato ragione no?-scoppio a ridere.
-Simpatico Castelli-afferma lei alzandosi.
-Mi conosci?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Siamo colleghi dal primo anno, chi non conosce Edoardo Castelli?-afferma sarcastica, dov'era la ragazzetta timida di poco prima?
-Io però non conosco te-affermo.
-Non rientro nella cerchia di persone che vengono notate da quelli come te-mi dice.
-Mi stai dando forse del superficiale?-domando.
-Vorrei fermarmi a chiacchierare amorevolmente con te, ma ho da fare-afferma lei pronta ad andare.
-Non segui la lezione?-chiedo.
-Devo andare-si stacca da me e va via.
I raggiungo i soliti colleghi che mi hanno tenuto il posto.
-Perchè parlavi con quella?-mi chiede uno.
-Chi è?-domando.
-Una sfigata-scoppia a ridere quello accanto a me.
-Dai-sbuffo, a volte odiavo questa loro superficialità, io uscivo con loro e forse per quello la ragazza di prima mi ha ritenuto come loro.
-Edo è una scema che pensa di poter fare il magistrato, però non viene da una buona famiglia forse lavora anche per mantenersi gli studi-mi dice il mio collega.
-E' ammirevole questa cosa, mica per questo può essere considerata una sfigata-dico io.
-Lasciala perdere amico, non è manco molto carina-quello accanto a me mi dà una pacca sulla spalla.
Io decido di non rispondere più e seguire la lezione.
Uscito dalla lezione mi vibra il telefono in tasca lo afferro ,è mia madre.
-Mammina-rispondo.
-Irene?-chiede una voce sorpresa.
-Mamma?-domando scioccato, non era la voce di mia madre quella.
-Scusi ma con chi parlo?Io sto cercando mia figlia Irene-afferma la voce.
Io stacco il telefono dal orecchio e lo osservo, sicuramente io e la ragazza di questa mattina avevamo lo stesso modello di cellulare, dovevamo esserceli scambiati.
-Signora salve, sono un collega di Irene stamattina ci siamo scambiati accidentalmente il cellulare-le spiego.
-Ah capisco, potresti portarglielo sul suo posto di lavoro?-mi chiede la donna.
-Certo mi dica dove lavora-dico.
Venti minuti dopo sono seduto al tavolo di questo baretto di periferia dove le cameriere devono indossare i pattini per servire i clienti e un ridicolo grembiule viola prugna.
Vedo subito Irene che serve un tavolo, mi siedo anche io.
Poco dopo lei mi raggiunge.
-Non è un posto solitamente frequentato da te Castelli-sbotta lei.-Comunque cosa ti porto?-domanda.
-Il mio cellulare magari-le mostro il suo.
Lei sorpresa esce il cellulare dalla tasca.
-Deve essere successo stamattina, io non ho guardato nulla ti giuro-afferma mortificata, arrossendo.
-Non avresti potuto ho il codice di sicurezza-sorrido.
-Io però no, tu hai...-la interrompo, immaginando cosa voglia dirmi.
-Non mi piace invadere la privacy degli altri, tranquilla Irene-affermo.
-Come sai il mio nome?-chiede.
-Mi ha chiamato tua madre e mi ha detto di portarti il telefono, ecco perchè sono qui-le spiego.
-Grazie mille allora, vuoi qualcosa?-mi chiede riprendendo il taccuino.
-Non sono il ragazzo superficiale che credi, sono diverso-le dico senza nemmeno comprenderne il perchè.
-Non è importante quello che penso io-afferma.
Io la osservo in silenzio, è una ragazza semplicissima, ma davvero molto carina.
-Se non vuoi qualcosa io mi allontano, ho altri clienti-mi dice.
-Ci vediamo a lezione Irene-sorrido ed esco dal locale.

POV. MARGHERITA
Quella giornata era stata frenetica, anzi dipingerla cosi era dire poco, era successo di tutto, il risveglio brusco con la rivista che raffigura Marco con un'altra, io che come una furia mi reco a casa sua, lui che ammette di averlo fatto per farmi ingelosire, noi che facciamo l'amore, la scenata dei nostri genitori...
Mio padre non ha fatto altro che rimproverarmi e ricordarmi come Marco Castelli sia il ragazzo più inadatto sulla terra per me.
Però se ripenso a quella nostra mattina, un sorriso mi sorge spontaneo, inizialmente Marco appariva scorbutico, poi è stato dolce, passionale, mi sono sentita totalmente presa da lui e non solo a livello fisico, ma anche a livello mentale come se si fosse stabilita una connessione tra di noi.
Però poi sono dovuta andare via e forse questa connessione è stata distrutta...
E poi quella sua domanda: ''Come non sono l'ultimo?''
Sapeva cosa implicava ciò? Davvero sarebbe voluto essere l'ultimo uomo a venire a letto con me? Non era presto per dire questo? E poi lui era davvero pronto a rinunciare alla sua vita? A stare soltanto con una donna?
Marco è probabilmente inadatto, però quando c'è lui io mi sento un fuoco, mi sento viva e stamattina mentre chiacchieravamo nel suo letto dopo aver fatto l'amore io mi ero sentita felice, con nessuno degli idioti dei miei ex era successo.
-Signorina Turchi la vedo preoccupata da tutto il giorno è successo qualcosa?-mi domanda la mia segretaria.
-Nulla tranquilla-le sorrido.
In realtà tutti quei pensieri mi affliggevano e poi, poi Marco era sparito non si era fatto più sentire, possibile che fossi stata un altra donna da spupazzare e abbandonare?
Esco dall'ufficio decisamente di cattivo umore, ho fatto del magnifico sesso questa mattina non dovrei sentirmi cosi.
Do una sistemata alla giacca quando un clacson attira la mia attenzione.
Vedo una Porche e mi apro in un sorriso, mi avvicino ed entro in macchina, Marco è venuto da me.
-Salve signorina Turchi-mi sorride.
-Ciao Marco-mi sento arrossire, le immagini di questa mattina si susseguono nella mia mente.
-Sopresina-Marco mi fa l'occhiolino e mi porge una rosa rossa.
-Una rosa rossa?-domando annusandola.
-A voi donne piacciono no?-domanda e io scoppio a ridere.
-Come rovinare un gesto carino Castelli-rido di gusto.
-Perchè l'ho rovinato? Però ne ho preparato un altro-afferma tutto contento.
-Davvero?-chiedo sorpresa, non era pronto a trovare un Marco Castelli cosi carino fuori dal mio ufficio.
Si sporge nei sedili dietro e poi mi mette davanti al viso un cartone di pizza.
-Pizza-mi fa l'occhiolino.
-Hai voglia di cenare con me? Dovrei interpretare cosi la cosa?-chiedo ridendo.
-Ti ho pensata un sacco-sputa cosi, facendo aumentare il battito del mio cuore.
-Da da davvero?-balbetto.
-Si e tu mi hai pensato?-mi domanda carezzandomi il viso.
-E' tutto cosi confuso-affermo.
-Io non so se voglio essere l'ultimo, però se immagino un altro con te mi sento ribollire Margherita-mi dice.
-Non posso uscire con un altro?-domando.
-No-risponde.
-E tu?-chiedo d'altronde fino a ieri era in un locale con una modella.
-Io penso a te-mi sorride.
-Ed esci con le altre?-chiedo alzando un sopracciglio.
-Mi sembra impossibile-sorride ancora e mi riempe il cuore di gioia, perchè Marco Castelli in questo momento non mi sembra cosi inadatto per me?
-Come l'hai presa la pizza?-chiedo ridendo.
-Sono andato sul sicuro, indovina com'è? Margherita-dice.
-Non sono brava ad indovinare-sbuffo.
Lui scoppia a ridere.
-Non ho pronunciato il tuo nome prima, la pizza è margherita-ride di gusto.
-Ah-esclamo.
-Quanto sei buffa-mi dà un buffetto sul naso.
-Non è un complimento questo e poi a me la pizza piace tonno e cipolla-sbuffo.
-A me la cipolla non piace e io devo baciarti-mi fa l'occhiolino.
-Non mi sembra che tu l'abbia ancora fatto Castelli-lo provoco.
-Rimedio subito-mi fa un altro occhiolino prima di catturare le mie labbra.
E' un bacio dolce, diverso dagli altri, forse sono io a sentirmi diversa o ad avere un Marco Castelli diverso davanti, ma proprio come questa mattina mi sento felice.
-Grazie per le cose carine che hai fatto-sorrido.
-Tuo padre mi ucciderà-dice.
-E' innocuo-gli faccio l'occhiolino.
-Non dovremo mica fare la fine di Romeo e Giulietta?-chiede ridendo.
-Oh Castelli, Castelli perchè sei tu Castelli-rido di gusto.
-Il mio cognome ti piace tanto eh?-domanda.
-Mi piaci tu-ammetto mordendomi la lingua un secondo dopo, troppo diretta.
-Anche tu mi piaci-Marco mi sorride e mi carezza la guancia.
-Noi cosa siamo?-chiedo.
-Non lo sappiamo però ci piacciamo Margherita partiamo da qui-cattura nuovamente le mie labbra.
Angolo autrice
Salve mia care :) 
Ecco il nuovo aggiornamento, adesso questi andranno un pò a rilento avendo ripreso le lezioni all'università ma non mancheranno promesso :)
Allora prima volta di Marco e Marghe <3
E per le fan di Edoardo che ho capito siete parecchie, incontro con questa Irene che ne pensate?
Tanti saluti piccola_Calliope
  
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