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Autore: Yugi95    02/10/2017    4 recensioni
§La presente fanfiction rappresenta il continuo della storia “La rinascita della Fenice - Parte 1”. Di conseguenza è altamente consigliato leggere la parte precedente per poter comprendere appieno questa fanfict§. La missione delle Winx, volta a salvare la Dimensione Magica dalla distruzione, continua. Sky, dopo aver scoperto di essere il Custode della Fiamma della Fenice, sta dando tutto se stesso per migliorare i suoi nuovi poteri da stregone. Allo stesso tempo, però, lo stress, la stanchezza e gli eventi, accaduti nella Sala del Flusso Interrotto nella storia precedente, incrinano il suo rapporto con Bloom. Tale frattura si riflette anche sul gruppo di amici e rischia di minarne le fondamenta. Tuttavia il tempo a disposizione scarseggia e non può essere sprecato in futili litigi. L’esercito di Ksendras diventa giorno dopo giorno sempre più forte; mentre l’ultima scintilla della Fiamma della Fenice si ormai quasi del tutto esaurita. Come se non bastasse nuovi nemici si profilano all’orizzonte… nemici insospettabili, pronti a qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che desiderano. La guerra è ormai alle porte e con il suo avvento nulla sarà più come prima. Nuovi alleati, vecchi amici e poteri ancestrali giocheranno un ruolo fondamentale e determineranno le sorti della battaglia.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Winx
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Winx Club - Cassiopea's Chronicles'
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Capitolo I – Rimarginare le ferite
 
Dall’attacco ad Alfea e dal recupero del Medaglione erano passate due settimane. La scuola per fate, ormai ridotta ad un cumolo di macerie, era stata chiusa a tempo indeterminato e sarebbe stata riaperta soltanto una volta che i lunghissimi e complicati lavori di ricostruzione sarebbero stati ultimati. Lavori che, a dire dell’Ispettrice Griselda diventata Preside ad interim, si sarebbero protratti oltre la conclusione del normale anno scolastico. Di conseguenza le studentesse di Alfea, al fine di non compromettere il loro percorso di studi, erano state invitate a trasferirsi nella scuola di Fonterossa. La fortezza volante degli Specialisti, nonostante fosse un istituto prettamente maschile, a differenza di Torrenuvola e degli altri istituti scolastici della Dimensione Magica, era l’unica ad avere la capacità organizzativa e le strutture necessarie per poter ospitare quasi seicento persone. Tuttavia Codatorta, abbastanza consapevole dei “rischi” che si sarebbero corsi ponendo a stretto contatto i ragazzi della sua scuola con le ragazze di Alfea, aveva assegnato a quest’ultime un’intera ala di Fonterossa. Il professore era certo che tenendo i suoi allievi separati dalle fate avrebbe evitato e scoraggiato lo svilupparsi di relazioni interpersonali che andassero ben oltre l’amicizia. Ciononostante, però, nel corso di quei primi quindici giorni di convivenza diversi professori avevano colto in flagrante sia ragazze che ragazzi appartati nello loro stanze. Come se non bastasse il Professor Avalon, poiché non ancora pratico della scuola per Specialisti, era incappato nella camera della sua collega: la professoressa DuFour, la quale si trovava in atteggiamenti abbastanza intimi con uno degli ammaestratori di draghi di Fonterossa. Stando alle voci di corridoio l’insegnate di Percezione Cognitiva, essendo diventato paonazzo per il grandissimo imbarazzo, si sarebbe gettato fuori dalla finestra lanciandosi nel vuoto e spiegando le sue grandi ali dorate sarebbe volato via. Codatorta, invece, venuto a conoscenza della cosa e ormai stufo delle continue violazioni al regolamento, quella stessa notte aveva iniziato a pattugliare i corridoi della sua scuola brandendo una pesante mazza ferrata affiancato il giorno seguente dall’Ispettrice Griselda. Tuttavia, se da un lato la “non-tanto-momentanea” presenza delle studentesse di Alfea aveva creato parecchi grattacapi ai due, l’attacco degli Stregoni del Cerchio Nero non era stato di certo da meno. Le autorità di Magix, infatti, non appena erano venute a conoscenza dell’attentato ai danni della scuola per fate, avevano predisposto l’intervento dei Templari di Roccaluce; questi, poiché già allertati da un S.O.S. di Fonterossa come aveva richiesto la Preside Griffin, si erano subito “attivati” e avevano iniziato a dare la caccia ad Ogron, Gantlos e Anagan. Tuttavia l’aiuto di Rowarir e dei suoi uomini aveva comportato la totale esclusione delle tre scuole dalle indagini e l’istituzione di una commissione d’inchiesta volta a far luce sulle responsabilità di Faragonda ed Eldora nella vicenda. La Grande Assemblea di Magix, infatti, voleva sapere dalle due per quale motivo il Legendarium si trovasse ad Alfea e se fossero stati sottratti altri manufatti. Di conseguenza era stata convocata una sorta di udienza durante la quale entrambe avrebbero esposto la loro versione dei fatti ai membri dell’assemblea e ai delegati dei regni della Dimensione Magica. La data di tale audizione, però, era ancora da definirsi a causa delle gravissime condizioni in cui versava la Preside di Alfea. Faragonda, infatti, a seguito del colpo infertole involontariamente da Nex, era “caduta” in una sorta di profondo coma. Ofelia e i medici di Fonterossa, per quanto avessero cercato di curarne le ferite, non erano riusciti ad evitare quella complicanza: la donna avrebbe dovuto trovare da sola la forza per risvegliarsi. Di conseguenza dal giorno dell’attacco la Preside giaceva in un comodo letto dell’infermeria di Fonterossa, vegliata dai suoi colleghi e dalle sue amate studentesse. In particolare Elizabeth, poiché si sentiva in qualche modo responsabile di quanto le fosse accaduto, si era praticamente trasferita nel piccolo ambulatorio della scuola. Max, preoccupato per la salute fisica e psichica della sua fidanzata, le aveva chiesto più e più volte di concedersi almeno dieci minuti di pausa, ma la fata degli elementi era stata irremovibile. Neanche Stella e Tecna, nonostante gli accorati appelli, erano state in grado di farle cambiare idea. La stessa Ofelia, sebbene non avesse mai sopportato che il suo “ambiente di lavoro” fosse sovraffollato, le aveva procurato una piccola lettiga sulla quale potesse riposarsi. D’altronde Elizabeth non era stata l’unica ad essersi trasferita nell’infermeria: anche Eldora, Stella e Helia avevano fatto altrettanto. La prima non aveva voluto lasciare da sola la sua adorata Selina, la quale, nonostante avesse riportato seri danni al ventre e alle braccia, era fin da subito ritornata cosciente e aveva richiesto la compagnia della fata madrina. I secondi, seppur per un breve periodo, avevano tenuto rispettivamente compagnia a Brandon, Saladin e Flora. Quest’ultimi insieme a Roxy, però, poiché avevano subito ferite alquanto lievi, si erano rimessi in forze in un paio di giorni. Anche Musa, sebbene avesse trascorso quelle ultime settimane tra l’incoscienza e violente crisi di panico, aveva iniziato a dare segni di recupero. Secondo lo staff medico della scuola per Specialisti, entro la fine di gennaio la fata della musica si sarebbe dovuta ristabilire completamente. Le altre Winx e il resto degli Specialisti, nonostante fossero in grande apprensione per Faragonda, furono estremamente sollevati nel sapere che i loro amici stessero rapidamente recuperando le forze… tutti ad eccezione di uno: Brendon. Il ragazzo, infatti, trasferito anche lui all’interno dell’infermeria di Fonterossa, era quello che destava maggiori preoccupazioni. Presentava un “quadro clinico” a dir poco surreale: il suo cuore non batteva, i suoi polmoni non inspiravano o espiravano aria e la sua attività cerebrale era piatta; ciononostante il suo corpo rispondeva agli stimoli esterni. I medici di Fonterossa erano rimasti alquanto sorpresi da quella situazione e non erano riusciti a trovare una spiegazione. La stessa Ofelia, per quanto si fosse impegnata a cercare una possibile cura, non era stata in grado di far nulla… non era stata in grado di aiutarlo. Non sapeva entro quanto tempo il ragazzo dai capelli neri avrebbe ripreso conoscenza o se ne sarebbe mai stato capace. Neanche Max e Elizabeth, nonostante non fosse la prima volta che assistevano alla “trasformazione” del loro amico, sapevano cosa fare: Brendon non era mai stato incosciente per così tanto tempo. Ai due, quindi, non restava altro che vegliarlo e sperare in un futuro miglioramento della situazione. Anche Bloom, facendo molta attenzione a non farsi vedere e/o riconoscere da nessuno, aveva saltuariamente visitato il ragazzo in quei giorni. Dopo la prima notte trascorsa a Fonterossa, la rossa aveva preferito evitare tutti i suoi amici poiché non se la sentiva di affrontarli… non riusciva a sopportare i loro sguardi. La Principessa di Domino, sebbene sua sorella avesse inutilmente cercato di convincerla del contrario, si sentiva l’unica responsabile per quanto fosse accaduto nella Sala del Flusso Interrotto. Era come se tutte le cose brutte, avvenute in quel tragico giorno, fossero dipese esclusivamente da una sua mancanza. Per questo e altri motivi, che lei stessa non era in grado di comprendere appieno, la ragazza si era isolata da tutto il resto preferendo chiudersi all’interno dei propri pensieri, rimpianti e preoccupazioni. Preoccupazioni alimentate dalla sconcertante scoperta dell’identità dell’attuale Custode della Fiamma della Fenice. A dispetto di quanto fosse stato profetizzato da Arcadia, questi non era un abitante dell’altra metà di Cassiopea, ma un cittadino di Magix: il Principe Sky. La sorpresa per una tale rivelazione era stata a dir poco immensa, lo stesso futuro sovrano di Eraklyon aveva stentato a crederci finché, a seguito di innumerevoli prove ed esperimenti da parte di Tecna e Timmy, non gli era stato chiaro che fosse lui il legittimo proprietario della reliquia. Di conseguenza, sebbene non avesse mai potuto immaginare una cosa del genere, il ragazzo si era fatto carico della responsabilità di salvare la Dimensione Magica dalla distruzione totale, donandole una parte della Fiamma della Fenice. Tuttavia, non essendo mai stato consapevole di queste sue capacità magiche, era stato quasi costretto ad accettare l’aiuto della Griffin. La Preside di Torrenuvola, infatti, era la massima esperta di magia negativa, energia la cui essenza era custodita inconsapevolmente dal Principe di Eraklyon, e conseguentemente la sola a potergli garantire degli insegnamenti specifici volti a sviluppare le sue abilità da stregone. Per questo motivo seppur contro voglia, il ragazzo si era momentaneamente trasferito nella scuola della donna e aveva intrapreso un lungo percorso formativo finalizzato allo sviluppo dei propri poteri. L’addestramento della Griffin, però, si era rivelato fin da subito estremamente difficoltoso. Sky, infatti, non era soltanto costretto a sottoporsi ad estenuanti sessioni “pratiche” volte a massimizzare la forza e la portata dei suoi incantesimi, ma anche a lunghissimi periodi d’intensa meditazione al fine di “risvegliare” il suo io magico. Tuttavia, nonostante il grande impegno messo in campo dal giovane principe, i risultati tardavano ad arrivare.
«Concentrati Sky: lascia fluire l’energia» sibilò la Griffin con fare ermetico.
«Ci sto provando, ci sto provando» mugugnò il ragazzo, tendendo le sue braccia in avanti e aprendo più che poté i palmi delle mani.
«Riesco a percepire la tua magia, ma è debole… troppo debole. Devi rafforzarla!» replicò, decisa, la Preside di Torrenuvola seduta con le gambe incrociate dinanzi a lui.
Il Principe di Eraklyon, allora, serrò le palpebre e, lanciando un acuto grido di sofferenza, creò una piccola sfera azzurrina dai marcati contorni neri che svanì quasi immediatamente. Subito dopo il leader degli Specialisti ansimò:
«Ecco… ci… ci sono riuscito».
«Mi dispiace, ma non è abbastanza…» esclamò la donna con disappunto.
«Per il momento questo è il massimo che posso fare: si accontenti!» sentenziò, acido, Sky incrociando le braccia.
La Griffin, per niente meravigliata dalla presa di posizione del ragazzo, cercò di mostrarsi comprensiva e con voce dolce gli disse:
«Ascoltami Sky, io non voglio farti pressione… non voglio forzarti oltre il tuo limite. Posso solo immaginare quanto sia difficile per te… quanto sia doloroso e frustrante dover ricominciare da capo. Tu sei un eccellente Specialista, un’ottima guida e sono sicura che un giorno diverrai un grande re, forse il migliore che Eraklyon abbia mai conosciuto. Tuttavia adesso la Dimensione Magica necessita che tu diventi anche un potente mago… la tua magia è l’unica che possa salvarla dalla distruzione. Quindi ti prego cerca di fare del tuo meglio, vedrai che se agirai in questo modo ben presto i tuoi poteri riaffioreranno e saranno più forti che mai».
«Mi creda ci sto provando con tutto me stesso» biascicò il Principe di Eraklyon, mettendosi in piedi.
«Sono certa di questo, ma devi andare oltre… devi superare i tuoi limiti» replicò la donna con fare mistico.
Il ragazzo, stanco di quei continui rimproveri ma allo stesso tempo consapevole di quanto fossero necessari, si avvicinò alla finestra circolare del cupo ufficio della Preside Griffin e, poggiandosi ad essa, fissò con noncuranza il paesaggio che circondava la scuola per streghe. La foresta di Selvafosca era tranquilla e, nonostante un gelido vento spirasse tra i rami dei suoi alberi agitandoli violentemente, trasmetteva una strana sensazione d’immobile serenità. Il Principe di Eraklyon indugiò a lungo su quello scenario ripensando più e più volte alle dure parole della donna. Per quanto odiasse l’idea di dover prendere ordini dalla Griffin, non se la sentiva di tradire le sue aspettative. La posta in gioco era fin troppo alta per poter anteporre ad essa antipatie personali e il proprio orgoglio. Orgoglio di un ragazzo triste e solo che da capitano della più famosa e potente squadra di Specialisti di tutta la Dimensione Magica, si era ritrovato a “vestire” i panni di un inesperto e incapace mago apprendista. Sky era pienamente consapevole dell’importanza di tutti quegli allenamenti e della necessità d’imparare al più presto a controllare i suoi nuovi poteri. La Dimensione Magica andava protetta… salvata da un atroce destino al quale lui e i suoi amici l’avevano inconsapevolmente condannata. Tuttavia il peso di tutta quella responsabilità, che al momento sembrava gravasse esclusivamente sulle sue spalle, lo stava lentamente “consumando” dall’interno fino al punto da spingerlo a dubitare delle proprie capacità. Aveva paura… paura di fallire in quel compito così delicato, paura di deludere sé stesso e tutti gli altri… di deludere la sua amata Bloom. Erano settimane che non la vedeva, non le parlava, non sentiva il dolce suono della sua voce… erano settimane che non le diceva quanto fosse indispensabile per lui. Sky si strinse nelle spalle e con gli occhi lucidi senza voltarsi si rivolse alla sua nuova insegnate:
«Lei ha ragione. Devo migliore, devo imparare a conoscere questo mio nuovo lato magico e soprattutto a convivere con esso. Il problema è che per anni ho convissuto con la consapevolezza di non avere poteri magici. Fin da bambino ho imparato a cavarmela con le mie sole forze senza ricorrere ad alcun “trucchetto” da strapazzo. Ero fiero… …no… …sono fiero di ciò che sono riuscito a conquistare nel corso di questi anni, sono fiero di ciò che sono diventato. Adesso, però, è cambiato tutto: adesso non posso più riuscirci da solo. Sa… già è alquanto frustrante il dover ammettere i propri limiti; tuttavia il rendersi conto che l’unico modo per poterli superare consiste nel rinunciare a sé stessi beh… quello è ancora… è ancora peggio. Credo sia questo il motivo per cui non riesco a sviluppare i miei poteri: accettare la mia natura magica significherebbe sconfessare tutto ciò che ho fatto… tutto ciò in cui credo».
La Griffin, profondamente colpita da quelle parole, il cui significato rifletteva a pieno le paure e le angosce del ragazzo, si avvicinò e, dopo aver posato una mano sulla sua spalla, gli bisbigliò:
«Sky… …io… …io ti capisco. Capisco quanto questo posso essere difficile per te, quanto possa sembrare assurdo e ingiusto. Diversi anni fa fui costretta a compiere una scelta: rimanere ancorata ai preconcetti e alle convinzioni che avevano fatto di me una delle streghe più potenti e temute della Dimensione Magica, oppure cambiare radicalmente il mio punto di vista stravolgendo la mia vita. Non fu affatto facile, anzi molto probabilmente ha rappresentato il “passo” più sofferto e complicato che abbia mai dovuto fare. Più di una volta ho pensato di lasciar perdere… mollare tutto per poter tornare indietro. Ero debole, non avevo la forza per farcela da sola. Fortunatamente ho avuto l’appoggio di Faragonda e Saladin grazie ai quali sono riuscita a “voltare pagina” e a credere maggiormente in me stessa. Mio caro ragazzo, questa non è una battaglia che puoi vincere da solo facendo esclusivamente affidamento sulle tue capacità. Non chiuderti in una bolla di sapone, creando in questo modo una sorta di barriera tra te e il mondo esterno perché non sopporti l’idea di dover chiedere l’aiuto dei tuoi amici. È la stessa natura umana a spingerci a cercare il sostegno e l’amore degli altri… solo loro possono infonderci la forza necessaria a portare a termine qualsiasi impresa. Sky… solo l’affetto dei tuoi amici ti permetterà di conquistare la grandezza alla quale sei da sempre stato predestinato».
«Lei… … …lei crede davvero a queste sue parole?» le domandò il Principe di Eraklyon con voce carica di speranza e rammarico.
«Assolutamente» gli rispose l’altra sorridendogli teneramente.
«Grazie…» sibilò il ragazzo, voltandosi leggermente.
La Preside di Torrenuvola gli fece l’occhiolino, poi, dirigendosi verso la sua scrivania, esclamò risolutamente:
«Per oggi abbiamo finito! Puoi andare».
«È sicura?! Pensavo che avessimo ancora tanto su cui lavorare» replicò, confuso, Sky.
«La strada è ancora lunga, ma non è certo stremandoti che riuscirai a raggiungere la meta» spiegò la Griffin con fare divertito.
«Io pensavo che… che…» balbettò il ragazzo con incredulità, ma la donna, fermamente convinta che il suo allievo avesse bisogno di riposo, lo interruppe:
«Sky… va a letto, anzi… ho un’idea migliore. Chiama Fonterossa e chiedi loro d’inviarti una navetta: sono sicura che i tuoi amici saranno contenti di rivederti dopo queste settimane di assenza. Trascorri pure la notte nella tua vecchia stanza insieme ai tuo compagni di squadra e alla tua fidanzata. Ogni tanto fa bene “staccare la spina” e prendersi una piccola pausa dagli impegni e dalle pressioni della nostra vita».
Il Principe di Eraklyon, però, poiché non era ancora convito di accettare la proposta della Griffin, ignorò le parole di quest’ultima e, prendendo posto sulla sedia dinanzi la scrivania, disse:
«Mi perdoni Preside Griffin, ma non avevamo concordato il mio trasferimento in questa scuola fino a quando non sarei riuscito a controllare i miei poteri? Non vorrei sottrarre tempo utile ai miei allenamenti».
«Non preoccuparti. Domani pomeriggio tornerai a Torrenuvola: sarò io stessa a venirti a prendere» replicò, maliziosamente, l’altra.
«Come?! Perché dovrebbe venire lei? Conosco la strada, non ho bisogno della babysitter» sbuffò, seccato, Sky incrociando le braccia.
La Preside di Torrenuvola non riuscì a trattenere un sorrisetto beffardo, poi, dopo aver preso un piccolo rotolo di pergamena dal cassetto della sua scrivani, lo porse al suo apprendista.
«Cos’è questo pezzo di carta?» chiese il Principe di Eraklyon con sospetto.
«È un invito» rispose la Griffin in maniera asciutta.
«Un invito… per cosa?» insistette il ragazzo - «Sinceramente non penso sia un bel periodo per organizzare delle feste: sa ci sarebbe un problema al quale dovremmo porre al più presto rimedio».
La direttrice della scuola per streghe non “raccolse” la provocazione del suo giovane interlocutore, ma, lasciandosi sprofondare nella propria poltrona, gli disse:
«Ad essere precisi la pergamena è una sorta di convocazione. Mi è stata recapitata l’altro giorno da un messo di Fonterossa. A quanto pare adesso che Saladin e gli altri si stanno riprendendo, il professor Codatorta è deciso più che mai a scoprire la verità su quanto è accaduto il giorno dell’attacco ad Alfea. Di conseguenza ha indetto una riunione con i corpi docenti delle tre scuole al fine di capire cosa sappiano gli altri insegnanti in merito alla faccenda. Quel burbero con la fissa per i draghi deve aver “fiutato” qualcosa di strano: non lo facevo così perspicace».
«Ha… … …ha intenzione di… … …di dirgli tutta la verità?» balbettò il Principe di Eraklyon, mordendosi ansiosamente il labro inferiore.
«Non ho altra scelta e sono sicura che anche Saladin la pensi allo stesso modo» rispose la donna levando rassegnatamente gli occhi al soffitto.
«Non è pericoloso coinvolgere altre persone? Correremmo il rischio di essere scoperti da Arcadia e dal resto del Consiglio degli Anziani» replicò il ragazzo con tono preoccupato.
«Ne sono consapevole ma non abbiamo altra scelta» sospirò la Griffin - «Dopotutto è inutile continuare a mentire ai nostri amici, prima o poi l’avrebbero saputo lo stesso. Piuttosto dobbiamo cercare di fare fronte comune verso la minaccia della distruzione del nostro universo e il possibile ritorno di Ksendras. Sono sicura che Codatorta, Griselda e gli altri saranno di grande aiuto alla nostra causa».
«Spero abbia ragione e che tutta questa storia non si complichi ulteriormente» concluse, amareggiato, l’altro.
La Preside di Torrenuvola, allora, ripose il rotolo di carta e, dopo essersi alzata dalla propria poltrona, si diresse verso la porta dell’ufficio. La spalancò e, facendo segno al suo apprendista di raggiungerla, esclamò:
«Devi avere fiducia Sky… devi avere fiducia nei tuoi compagni, non puoi pensare di cavartela sempre da solo. Nessuno di noi può consentirsi questo lusso. Tuttavia credo sia giunta l’ora che tu vada: non far attendere oltre i tuoi amici».
«Perché non viene anche lei con me? In fin dei conti domani dovrà raggiungere lo stesso Fonterossa: non le converrebbe approfittare del “passaggio”?» le domandò il biondo con la voce velata da una punta di sospetto.
«Mi dispiace ma non posso. Questa sera sono impegnata qui a Torrenuvola» rispose l’altra.
«Con “cosa”, se me lo consente?» insistette lo Specialista, assottigliando lo sguardo.
La Griffin espirò profondamente e con fare annoiato gli replicò:
«Devo vedere Berfomet e Sangan, i guardiani dei sotterranei. Sono due settimane che chiedono un colloquio privato con me, ma a causa del rapido susseguirsi degli eventi non ho potuto dedicargli neanche un minuto. Hanno l’urgenza di parlarmi di una questione, a dire loro, abbastanza delicata e complessa riguardante la nostra visitina alla Sala del Flusso Interrotto: non posso continuare ad evitarli».
«Capisco» sibilò il ragazzo, mentre oltrepassava l’uscio della stanza - «A domani allora».
«A domani» replicò, amichevolmente, la donna chiudendosi la porta alle spalle.
Il Principe di Eraklyon s’incammino lungo il tetro e stretto corridoio di Torrenuvola, che dall’ala dedicata agli uffici dei docenti portava al pianerottolo del terzo piano e alla scalinata principale. Il suo era un incedere lento ma deciso, i passi si susseguivano uno dietro l’altro con insolita monotonia e ripetitività. D’un tratto Sky infilò la propria mano destra nella tasca dei pantaloni e ne estrasse il cellulare. Subito dopo compose sullo schermo una serie di numeri e lo posizionò all’altezza dell’orecchio. Passarono alcuni secondi, durante i quali il ragazzo continuò a procedere verso l’ingresso della scuola, poi un’assonnata voce fece capolino allo speaker dello smartphone.
«Pronto?».
Lo Specialista attese alcuni istanti in silenzio, poi con la voce tremante per l’emozione biascicò:
«Pronto… Timmy, sono io… Sky. Si… si… anche per me è bello risentirti dopo tutto questo tempo, però adesso ascoltami. Non è che potresti mandare una navetta di Fonterossa a prendermi? Come?! Cosa dici?! No, no… tranquillo non è successo nulla: è stata la Griffin a concedermi questo momento di pausa. Si… d’accordo… dieci minuti, guarda che ci conto. Ti aspetto all’ingresso di Torrenuvola. Va bene, a presto amico mio».
Il Principe di Eraklyon chiuse la chiamata e, una volta messo a posto il suo cellulare, un luminoso sorriso gli si dipinse sullo stanco volto. La Griffin aveva ragione: i suoi compagni ci sarebbero sempre stati per lui e non l’avrebbero mai potuto abbandonare. Il biondo, allora, non riuscendo a nascondere la gioia che il riabbracciare uno dei suoi amici gli avrebbe dato, iniziò ad affrettare sempre di più il passo, finché il suo incedere non si trasformò in una vera e propria corsa. Di conseguenza, facendosi largo tra acide professoresse e studentesse entusiasmate dalla sua sola presenza, Sky raggiunse il salone principale della scuola in pochissimo tempo. Esattamente dieci minuti dopo nello spiazzale antistante Torrenuvola atterrò la navetta di Fonterossa. Da quest’ultima scesero due Specialisti, che, non appena videro il Principe di Eraklyon, corsero ad abbracciarlo affettuosamente.
«Anche voi mi siete mancati» esclamò, divertito, Sky, cercando di liberarsi dalla morsa di Timmy.
«Come stai? Sono settimane che non abbiamo tue notizie: ci hai fatto preoccupare» piagnucolò il fidanzato di Tecna.
«Timmy ha ragione… siamo stati tanto in pensiero per te» scherzò Nex, dandogli una pacca sulla spalla.
«Beh…. adesso non esageriamo, dopotutto ero a neanche dieci minuti di cammino» replicò il biondo, facendo l’occhiolino.
Terminati i saluti, i tre risalirono sull’Owl e ne accesero i motori al fine di raggiungere Fonterossa. Sky, poiché provava una certa nostalgia nei confronti della sua vita da Specialista, chiese agli altri di poter pilotare lui stesso la navetta. Nex e Timmy, dapprima titubanti sul concedergli o meno quella possibilità, acconsentirono alla richiesta del loro caposquadra facendosi promettere una maggiore cautela. Il Principe di Eraklyon, allora, dopo averli ringraziati diverse volte, si mise ai comandi e con estrema abilità sollevò l’Owl dal suolo.
«Cosa ti avevo detto Timmy? Il nostro amico non ha perso il suo “tocco” leggendario» esordì, contento, Nex, sedendosi al posto del copilota.
«Ancora non riesco a crederci che abbiate dubitato delle mie capacità. Sapete benissimo che come pilota non mi batte nessuno» esclamò il leader degli Specialisti con fare fintamente superbo.
«Possiamo stare tranquilli: almeno per oggi non ci schianteremo» sibilò, sarcastico, il Paladino, mettendosi le mani dietro la testa e poggiando i suoi piedi sulla cloche.
«Meglio così: le ragazze non ci avrebbero mai perdonati se fossimo morti in questo modo» scherzò il fidanzato di Tecna, mentre armeggiava con il computer di bordo della navetta.
Nex rise di gusto mimando allo stesso tempo l’eventuale sfuriata di Aisha nei confronti del sua povera lapide. Il volto di Sky, al contrario, s’incupì lasciando trasparire un’infinita tristezza. Il Paladino, resosi conto della reazione dell’amico, si ricompose e con voce greve gli chiese:
«Sky… ci sono problemi?».
Quest’ultimo, cercando di rimanere concentrato sulla guida dell’Owl e di non far trasparire eccessivamente il suo stato d’animo, quasi impercettibilmente sibilò:
«Avete avvisato anche gli altri del mio arrivo? Cioè… …avete… …avete avvisato anche… lei?».
Nex e Timmy si scambiarono una fugace occhiata d’intesa velata da un’insopportabile senso di colpevolezza. I due, infatti, avevano ben compreso i sentimenti del ragazzo e avevano paura che la loro risposta potesse turbarlo ulteriormente. Tuttavia lo sguardo speranzoso, quasi supplichevole di conoscere la verità, li spinse a superare i loro dubbi.
«Ecco… …noi… …noi…» balbettò il fidanzato di Tecna, passandosi nervosamente una mano dietro la nuca e abbassando la testa.
«Noi l’abbiamo detto solo alle nostre ragazze» intervenne il giovane Paladino con risolutezza - «Purtroppo non possiamo sapere se abbiano avvisato qualcun altro del tuo arrivo».
«Perdonaci Sky. Nell’impazienza di venirti a prendere non abbiamo pensato di avvisare nessun altro… neanche Bloom» concluse, amaramente, lo Specialista occhialuto.
Il Principe di Eraklyon osservò i due senza proferire parola, poi, abbozzando un sorriso forzato, biascicò:
«Questo vuol dire che le farò una sorpresa».
«Sempre che quelle pettegole delle nostre fidanzate non l’abbiamo già fatto sapere a tutta la Dimensione Magica» scherzò Nex, cercando di “distendere” l’atmosfera di tensione che si era venuta a creare.
«In quel caso proverò a non farmi picchiare troppo da Bloom. Se sapesse da altri che sto tornando a Fonterossa, andrebbe su tutte le furie» esclamò il biondo, causando una risata generale.
In seguito, una volta che tutti e tre si furono “calmati”, trascorsero alcuni minuti di assoluto silenzio interrotti ogni tanto da qualche risolino di Nex, il quale non riusciva a smettere d’immaginarsi la Fata della Fiamma del Drago picchiare a sangue il suo caposquadra. Poco prima dell’atterraggio nell’hangar principale della scuola per Specialisti, però, Timmy si rivolse nuovamente a Sky e pieno di curiosità gli chiese:
«Come mai la Griffin ti ha lasciato tornare a Fonterossa? Pensavo che ti avrebbe trattenuto a Torrenuvola fino a quando non saresti riuscito a controllare i tuoi nuovi poteri».
«Anch’io sapevo la stessa cosa» aggiunse Nex distrattamente.
Il Principe di Eraklyon, cercando di non dilungarsi troppo in dettagli inutili, spiegò le reali motivazioni che gli avevano consentito di tornare anche soltanto per una notte a Fonterossa dai suoi amici. Questi furono alquanto sopresi nell’apprendere dei sospetti di Codatorta e dell’imminente riunione finalizzata a rivelare la “verità” agli altri docenti.
«Quindi racconteranno tutto… cioè… Saladin e la Griffin…» biascicò ansiosamente il fidanzato di Tecna.
«Credo proprio di sì» sentenziò Sky, storcendo il naso.
«Secondo te è una scelta saggia?» gli chiese il Paladino - «Hanno considerato gli eventuali rischi?».
Il leader degli Specialisti evitò di rispondere nell’immediato a quella domanda, approfittando della necessità di eseguire le manovre di atterraggio per riflettere un po’ su quella questione così controversa. In fin dei conti lui stesso aveva sollevato diversi dubbi sull’effettiva utilità di condividere determinate informazioni con altre persone. Il ragazzo, infatti, temeva che un’eccessiva “fuga di notizie” avrebbe potuto mettere tutti loro in pericolo. Tuttavia, nonostante questa sua paura avesse una più che solida “logica d’appoggio”, il suo istinto gli suggeriva esattamente l’opposto. Per anni aveva combattuto al fianco dei presidi delle tre scuole, aveva sempre riposto in loro la sua totale ed incondizionata fiducia. Sky era pronto ad affidare nelle loro mani la sua stessa vita ed era sicuro che i suoi compagni avrebbero fatto la medesima cosa. Di conseguenza era giunto alla conclusione che se per la Griffin e Saladin non vi fossero problemi nel rivelare la triste storia di Cassiopea agli altri insegnanti, né lui né nessun altro avrebbero dovuto interferire con quella decisone. Una volta che l’Owl ebbe toccato il metallico pavimento dell’hangar e che i suoi motori furono finalmente spenti, il Principe di Eraklyon, tirando un sospiro di sollievo per l’essere riuscito a portare a termine la navigazione, si rivolse nuovamente ai suoi amici. Questi, poiché erano impazienti di conoscere l’opinione del loro caposquadra in merito alla vicenda, prestarono la massima attenzione ad ogni singola parola di Sky quasi pendessero dalle sue labbra.
«Noi… noi… dobbiamo fidarci! Dobbiamo accettare il “volere” di Saladin e della Griffin senza creare ulteriori problemi. Dopotutto stiamo parlando del mago e della strega più potenti ed esperti della Dimensione Magica: non sono degli sprovveduti. Sono… sono sicuro che anche Faragonda li avrebbe appoggiati, anzi sarebbe stata la prima a voler mettere in chiaro le cose con Griselda e gli altri».
«D’accordo! Basta segreti allora…» sentenziò Nex con un sorriso, ricevendo di rimando un pollice in su da parte di Sky.
«Sono sicuro che a Codatorta dovremo spiegargli tutta la storia almeno un paio di volte per fargliela capire» aggiunse Timmy, facendo spallucce.
Gli altri due risero di gusto a quella battuta così spontanea, poi, avvicinandosi al portellone di accesso della navetta, esclamarono quasi all’unisono:
«Forza andiamo dagli altri!».
Il fidanzato di Tecna, senza farselo ripetere ancora, lì raggiunse e insieme a loro scese la scaletta metallica dell’Owl. Il Principe di Eraklyon, non appena si ritrovò all’interno dell’hangar, prese un profondo respiro e, allargando le braccia al fine di stiracchiarsi, disse:
«Mi sei mancata Fonterossa!».
«Anche tu a lei» intervenne, divertito, il Paladino, dandogli una pacca sulla spalla - «Non poteva sopportare l’idea che fossi “prigioniero” in quella stamberga per streghe».
«Detesto ammetterlo, ma se sono qui devo ringraziare proprio una di loro» scherzò il biondo.
«A proposito di streghe: come mai la Griffin non è venuta con noi?» chiese d’un tratto il fidanzato di Tecna, mentre consegnava il loro piano di volo ad un giovane Specialista.
«Effettivamente è strano. Dal momento che doveva raggiungere anche lei la scuola avrebbe potuto approfittare del passaggio» constatò Nex, portandosi la mano al mento e massaggiandoselo con delicatezza.
«Aveva un impegno» sibilò il Principe di Eraklyon con fare pensieroso.
«Di che genere?» domandò, incuriosito, Timmy.
Il caposquadra degli Specialisti, allora, mentre seguiva gli altri due lungo uno dei luminosi corridoi della struttura, spiegò loro quanto gli avesse precedentemente detto la Preside della scuola per streghe:
«La Griffin questa sera dovrebbe incontrare Berfomet e Sangan, i guardiani dei sotterranei di Torrenuvola. Sembrerebbe che i due abbiamo un’importante cosa da riferirle. Da quello che ho capito neanche lei ha ben compreso l’entità o la natura di questa informazione, ma le è stato detto che è correlata alla missione avvenuta nella Stanza del Flusso Interrotto».
Entrambi, non appena sentirono il nome di quel luogo, trasalirono e voltandosi lentamente verso il loro amico biascicarono:
«Ne… ne… sei sicuro?».
«Si… ...cioè… lei sembrava esserne abbastanza certa» replicò l’altro con titubanza, mentre la sua mente ritornava tristemente al giorno in cui la sua vita era stata bruscamente sconvolta.
«Questa storia non finirà mai» mugugnò, amareggiato, Timmy, scuotendo la testa.
Notando lo sconforto e il disappunto dei suoi amici, Nex decise di prendere in mano la situazione e di non permettere che quegli orribili ricordi potessero rovinare quel momento di festa. Di conseguenza prese entrambi sotto braccio e trascinandoli con sé verso la stanza delle loro ragazze, esclamò con fare spensierato:
«Ragazzi, non è il momento di pensare a queste cose. Dobbiamo festeggiare… dobbiamo festeggiare tutti insieme. Quindi sbrighiamoci a raggiungere il resto della combriccola».
Grazie alle parole del giovane Paladino i due si sentirono parzialmente risollevati. In particolare Sky, stringendolo in un forte abbraccio e cercando di non farsi sentire dal fidanzato di Tecna, gli bisbigliò ironicamente nell’orecchio:
«Caspita Nex… da quando in qua sei diventato così saggio? Non sarà forse stata la mia assenza a renderti così maturo?».
«Forse…» replicò l’altro maliziosamente, riprendendo a camminare insieme ai due.
Intanto in un’austera camera di Fonterossa situata nell’ala che il professor Codatorta aveva destinato alle studentesse di Alfea, riecheggiò una stridula e alquanto fastidiosa voce femminile:
«Cosa?! Sky sta tornado a Fonterossa?! Com’è successo? Quando gli hanno dato il permesso di tornare?».
«Avevo detto io di non dirle niente» sospirò, annoiata, Aisha, incrociando le braccia e levando gli occhi al cielo.
«Si Stella, Sky sta venendo qui, ma adesso calmati» la rimproverò la fata della tecnologia, cercando di tranquillizzare l’amica.
«Amore… Tecna ha ragione. Devi rilassarti» sibilò, dolcemente, Brandon accarezzandole delicatamente la bionda chioma.
«Anche noi siamo ansiosi di rivederlo, ma diamogli almeno il tempo di atterrare» scherzò Thoren, mentre con il proprio cellulare inviava dei messaggi a Daphne, la quale si era intrattenuta nella biblioteca della scuola per Specialisti.
«Dai Stella, adesso rilassati e vieni a sederti vicino a me» esclamò Flora con un raggiante sorriso, mentre batteva la sua mano destra sul cuscino del divanetto che occupava insieme ad Helia e Roxy.
«Ma… …ma… …ma Bloom lo sa? Deve essere informata! Adesso corro a dirglielo altrimenti…» starnazzò la Principessa di Solaria ignorando l’invito della fata della natura.
La ragazza, ormai in preda ad un’inspiegabile crisi di panico, si sottrasse alla stretta del proprio fidanzato e scattò verso la porta d’ingresso della camera. La bionda, però, non fece neanche in tempo a raggiungere l’uscio, che una delle ante in legno si spalancò all’improvviso. Subito dopo si fecero avanti tre giovani, che tra lo stupore generale guadagnarono il centro della camera. I presenti non furono immediatamente in grado di realizzare di chi si trattasse; tuttavia, non appena ciò gli fu chiaro, si levarono gioiose urla di festa e scroscianti applausi. Brandon, senza aspettare un secondo di più, corse da quello che era sempre stato il suo migliore amico e gli saltò al collo con l’intento di abbracciarlo. Allo stesso modo anche Helia e Thoren si “lanciarono all’assalto”. Il Principe di Eraklyon, però, preso alla sprovvista da quell’improvviso gesto di affetto, non riuscì a reggere tutto quel peso extra. Di conseguenza, dopo essere barcollato all’indietro, cadde a terra portando con sé gli altri tre. Il tonfo dei ragazzi causò le grasse risate delle Winx, Nex e Timmy, i quali non persero occasione di prenderli in giro per l’indecorosa figura che avevano appena fatto.
«Che ne direste di darci una mano?» borbottò, indispettito, Sky, mentre cercava di spostare il fondoschiena del cugino dalla sua faccia.
«Aspetta… prima una foto per l’annuario» cinguettò Flora, puntando il cellulare verso di loro.
«Sbrigatevi! Helia mi sta schiacciando il piede» si lamentò Brandon a denti stretti.
«Ecco fatto. Adesso vi aiutiamo» esclamò, divertita, la fata della natura, allungando il proprio braccio.
Aisha, Stella e Tecna, allo stesso modo, sebbene trattenessero ancora a stento le risate, si prodigarono per rimettere in piedi i loro amici. Quest’ultimi, una volta che si furono rialzati, si separarono dal Principe di Eraklyon consentendo così anche agli altri di dargli il ben tornato. In particolare le Winx, estremamente curiose di sapere come procedessero i suoi allenamenti, lo inondarono di domande. Sky, imbarazzato e confuso da quella specie di interrogatorio, farfugliò dapprima frasi sconclusionate, poi massaggiandosi nervosamente la nuca biascicò:
«Bene… bene… cioè stanno procedendo. Il percorso per diventare un abile mago è molto complesso e la strada da percorrere è ancora lunga. La Griffin, però, ha notato dei miglioramenti ed è sicura che ben presto sarò in grado di controllare i miei poteri».
«È un piacere apprendere questa notizia» replicò la fata della tecnologia, tirando un sospiro di sollievo.
«Sono pienamente d’accordo con Tecna» aggiunse, decisa, Aisha - «Non sapendo se stessi facendo progressi o meno, eravamo tutte molto in ansia. Temevamo che il non avere mai avuto la consapevolezza della tua magia potesse averla compromessa per sempre».
«Ma a quanto sembra non è così. Del resto non potevamo aspettarci di meglio da lui, dico bene?» intervenne improvvisamente Flora, scoccando un’occhiataccia di disapprovazione alla fata dei fluidi.
«Già… niente… niente di meglio» balbettò il Principe di Eraklyon, grato all’amica per la fiducia mostratagli, ma arrabbiato con se stesso per non aver raccontato fino in fondo tutta la verità.
Thoren, allora, avendo capito che le ragazze, seppur involontariamente, avessero toccato un argomento del quale suo cugino non voleva minimamente parlare, cercò di rimediare al “danno” cambiando discorso. Di conseguenza il Paladino si rivolse a Sky e gli chiese:
«Come mai sei tornato? Tecna e Aisha non hanno saputo dircelo, quindi…».
Il biondo tirò un sospiro di sollievo e, indirizzando a Thoren uno sguardo d’infinito ringraziamento, spiegò ai presenti il motivo del suo momentaneo ritorno a Fonterossa. Le Winx e i ragazzi ascoltarono con attenzione il racconto del Principe di Eraklyon, poi, non appena quest’ultimo ebbe finito, iniziarono a discutere tra di loro. Tuttavia il dibattito fu alquanto breve. I presenti, infatti, nonostante all’inizio fossero abbastanza scettici in merito alla decisione presa dalla Griffin e da Saladin, come avevano precedentemente fatto Timmy e Nex decisero di accogliere questa scelta senza creare problemi. La situazione era ormai degenerata a tal punto che ognuno di loro era pienamente consapevole di quanto fosse importante avere un nutrito numero di “alleati” sul quale fare affidamento. Una volta che i suoi amici ebbero trovato un accordo, il leader degli Specialisti prese posto su una comoda poltroncina e, torturandosi le dita delle mani in preda all’ansia, pose loro una domanda che lo stava tormentando fin da quando era atterrato a Fonterossa:
«Ragazzi… …ecco… …sapreste… …sapreste dirmi dove si trova Bloom?».
Una giovane fata dai lunghi capelli rossi si mosse a fatica nell’oscurità in cui era immersa l’infermeria della scuola per Specialisti. Aveva tra le mani un grazioso mazzolino di fiori azzurrini che mise all’interno di un vaso di terracotta, posto su di un comodino in legno. Accanto ad esso si trovava un letto con la spalliera in metallo, occupato da un ragazzo con i capelli neri. Bloom si sedette al suo fianco sul bordo del materasso e, accarezzandogli dolcemente la testa, lo fissò con attenzione. Nonostante i pareri negativi di Ofelia e dei medici di Fonterossa, che avevano pronosticato ben poche speranza di ripresa, lei era fermamente convita che il suo amico avrebbe riaperto gli occhi… era convinta che sarebbe tornato al suo fianco. Non voleva perderlo… sebbene neanche lei ne comprendesse appieno il motivo, era certa che aveva ancora bisogno di lui… aveva ancora bisogno di Brendon. La Custode della Fiamma del Drago gli diede un bacio sulla fronte e, non volendo rischiare di essere vista da nessuno, si alzò dal letto apprestandosi a lasciare la stanza. Tuttavia, mentre si dirigeva verso l’uscita, sentì uno strano rumore, una specie di bisbiglio provenire dalla zona dell’infermeria dedicata alle donne. La ragazza, incuriosita da quella situazione, scostò leggermente la porta “antipanico”, che separava i due reparti, e diede un’occhiata. All’inizio le sembrò essere tutto normale: Faragonda e Selina erano nei loro rispettivi letti, mentre Elizabeth e Eldora, ormai distrutte per averle costantemente vegliate tutto il giorno, si erano addormentate al loro fianco. Anche Musa giaceva in stato d’incoscienza su una delle brandine, ma, a differenza di quanto si aspettava Bloom, non era sola. Davanti a lei, infatti, si trovava perfettamente immobile un’incappucciata figura, la cui corporatura suggeriva essere quella di un giovane ragazzo. La rossa trasalì e, temendo per l’incolumità della sua amica, spalancò l’anta urlando:
«Chi sei tu?! Cosa vuoi da Musa?!».
Il giovane, colto alla sprovvista dalla ragazza, non rispose e, muovendosi quasi di scatto, corse verso una delle finestre. Subito dopo, sotto gli occhi esterrefatti della Principessa di Domino e della fata degli elementi, risvegliatasi a causa delle grida, scavalcò il davanzale e si gettò nel vuoto. A quel punto Bloom e Elizabeth si avvicinarono a loro volta alla vetrata e, prestando la massima cautela, scrutarono l’orizzonte ormai prossimo all’imbrunire. Dello sconosciuto però non vi era più alcuna traccia.
 
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Note dell’autore: Buonsalve a tutti!!! Come sono andate le vacanze estive??? Personalmente le ho trascorse sui libri per studiare XS, spero che a voi sia andata meglio. Detto questo veniamo alla storia… so di aver creato non poca confusione, ma purtroppo non avevo alcun modo per avvisarvi prima ☹. Come ho già detto nelle note corrette del capitolo 31 della prima parte, ho deciso di dividere “La rinascita della Fenice” in tre parti. Purtroppo gli impegni universitari e non avevano compromesso la regolarità delle pubblicazioni. Di conseguenza ho preferito mettere un punto fermo alla storia (ormai un arco narrativo si era concluso) e riprenderla non appena avessi avuto tempo ;D. Dal momento che la scrittura dei restanti capitoli (per l’esattezza 60… mai più storie così lunghe XS) è iniziata in estate, vi prometto che porterò a termine la fanfict definitivamente. Allo stesso modo anche “Il mondo oltre la finestra” avrà la sua degna conclusione. In secondo luogo (sicuramente ve ne sarete accorti) questo primo capitolo altro non è che il vecchio 32 già postato sue EFP. Mi dispiace immensamente dover fare un re-post, ma allo stesso tempo credo sia abbastanza utile 😉. In questo modo avrete la possibilità di ricordarvi degli eventi passati e in vista dei nuovi XD. In secondo luogo, tralasciando per questa volta la consueta analisi del capitolo, permettetemi di darvi un paio d’informazioni tecniche. Innanzitutto la prima parte della Rinascita è stata ricontrollata, corretta e migliorata con le immagini dei capitoli (stile Wattpad per intenderci 😊). Il contenuto è ovviamente rimasto inalterato salvo piccole precisazioni. Anche i primi capitoli de “Il mondo oltre la finestra” e de “I racconti di Cassiopea” sono stati corretti e corredati di foto. Questo è invece il link: https://drive.google.com/open?id=0B3u8B3LCcNM0UElwUVNOWFIyeWs che vi permetterà di accedere alla cartella sul mio Drive personale ovvero “Winx Club – Cassiopea’s Chronicles”. Al suo interno troverete diverse sottocartelle (tipo “Alleati”, “Nemici”), ciascuna delle quali contenenti immagini che si riferiscono a tutte le mie storie. Con il procedere delle fanfiction aggiungerò nuove immagini indicandovelo come sempre nelle note. Nella cartella, inoltre, saranno presenti vari approfondimenti e il calendario delle uscite (lo aggiornerò mese per mese XD). In aggiunta a queste cose… permettetemi (per una sola volta, poi giuro che non capiterà più ahahahahahahahahah) di farmi un po’ di pubblicità. Il mese scorso nella specifica sezione EFP e sulla mia pagina Wattpad è iniziata la pubblicazione di una raccolta di one-shot dedicata al cartone “Miraculous - Le storie di Ladybug e Chat Noir”. La fanfiction si chiama “Miraculous Ladybug - Un giorno a Parigi” ed è incentrata sulla vita dei “cattivi” che Ladybug e Chat Noir hanno affrontato nelle loro avventure 😊. Adesso… io non so quanti di voi seguano questa serie, ma qualora vi siano altri che come me adorano questo capolavoro di cartone animato… mi farebbe piacere renderli partecipi di questa nuova storiella 😉. Beh… penso si tutto, anzi no… quasi dimenticavo. Di solito questa è una cosa che si fa a fanfiction conclusa, ma non avendo aggiornato per tanto tempo quella che è diventata la prima parte della Rinascita… ho preferito aspettare XD. Quindi senza perdere altro tempo voglio sinceramente ringraziare tutti voi che con tanta pazienza avete seguito la fanfiction fino al capitolo 31 e anche le altre storie correlate alla serie. In particolare consentitemi una menzione speciale per: Astal, faymorgana, MartiAntares, Tressa, Vlad123, Winxclub che avevano inserito la Rinascita tra le “preferite”; Anto62, Ida90, Juventus1897, MiaUndersea, ShessomaruJunior, valepassion95 che avevano inserito la Rinascita tra le “seguite”. Ancora mille volte scusa per la confusione (giuro non accadrà più XD) e per questo infinito tempo di attesa. Un saluto a tutti e… niente, pronti a ricominciare 😊 😊😊?
Yugi95
   
 
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