Un boato, il dolore, la vista offuscata, il sapore del sangue in bocca.
Sono sotto shock, completamente paralizzata dal dolore, non riesco più a sentire il braccio destro, mi costringo a rimanere lucida mentre rivoli di sangue escono dalla mia bocca.
Non riesco a respirare, tutto ciò che sento è dolore,un'atroce dolore come se il torace stesse per esplodermi da un momento all'altro.
Cos'ho fatto per meritarmi tanto dolore?

Sono circondata dal verde della natura, sento il forte odore di muschio e bruciato invadere pian piano i miei polmoni affaticati, d'un tratto penso a tutte le persone che erano insieme a me sull'aereo.
Mia sorella Meredith, Derek, Arizona e Mark.
Mark il mio Mark! se io sono ancora viva ,potrebbero esserlo anche loro.
Rumore ecco ciò che devo fare,devo fare rumore.
Non posso urlare, la mia voce è debole perciò affero una delle cinture ormai tagliate  e comincio a battere il ferro della cintura  contro l'aereo.
Non voglio chiudere gli occhi, ho paura di non riaprirli più.

Penso istintivamente a Mark, l'ultima mia parola è stata per lui, sembrava impossibile ma ero riuscita a confessargli il mio amore, quante volte mi sono trovata di fronte a lui con le labbra sigillate ? come se avessi avuto paura di confessargli tutto ciò che provavo.4
Perchè sono stata così orgogliosa? perchè avevo paura di soffrire di nuovo?
In questi due anni ho commesso molti errori, adesso so che avrei dovuto perdonarlo,non avrei dovuto lasciarlo andare.. Mark.
"Perchè sono stata così stupida?".


Sento in lontanaza l'eco di una voce familiare.

- DEREK! LEXIE! -

Riconosco l'urlo disperato di mia sorella,Meredith è viva ed io mi sento così sollevata al pensiero che non sia morta.
Vorrei risponderle, ma la mia voce è talmente flebile;  uscirebbe solo un sussurro rauco,stringo i denti cercando di sopportare il dolore,è così difficile.

Vedo in lontanza tre sagome, una delle tre corre velocemente verso di me.

-LEXIE! LEXIE! -

Riconosco la voce di Mark, in qualsiasi circostanza sarei riuscita a riconoscere la sua voce.
Sorrido debolmente, Mark è vivo.

-Lexie!-

Si inginocchia difronte a me, il suo viso esibisce un livido e una serie di tagli, anche lui è ferito ma sembra cavarsela.

-Oh...sapevo che saresti apparso - .

Sussurroo, l'avevo sperato.

Sento la mano di Mark ascoltare  i battiti del mio cuore attraverso polso e  subito dopo dalla carotide.

Meredith si avvicina,riesco a scorgere anche Cristina.
Bene, tutti e tre sono vivi ma Derek e Arizona?

-Come sta? -.

-E' vigile e reattiva -.

Osservo i tre guardarmi, riconosco subito lo sguardo di Cristina, lei sa già che sono spacciata, ma non dice una parola.
Evidentemente dev'essere anche lei sotto shock.

-Come va li dentro?-

-Bene, sto bene -.

Cerco di rassicuarlo,  ma è una bugia non sto per niente bene.

-Si? brava ti tireremo fuori okay? -.

La sua voce cerca d'essere rassicurante anche se tradisce paura.
Ci guardiamo per qualche attimo, sembra surreale pensare al fatto che soltanto ieri gli ho rivelato tutto ciò che provavo..tutto ciò che per questi ultimi undici mesi mi ero tenuta dentro.

-Okay-. mormoro guardandolo.

Si fa forza sulle braccia e si alza da terra, lo sento rivolgersi a Meredith e Cristina.

-E' tachicardica e respira a fatica -.

-Dobbiamo trovare Derek... -.

-Senti abbiamo trovato Lexie perciò vai! corri a cercare Derek,corri a cercarlo! -.

Dopo qualche secondo,Meredith si allontana da noi, presa dalla disperazione riprende a chiamarlo.

"Ti prego, fa che almeno lui sia salvo..Meredith non sopravviverebbe senza di lui!".

Con tutta la forza che mi rimane cerco di rimanere con gli occhi aperti,osservando Mark e Cristina.
Cristina è ferita, si sta reggendo la spalla sinistra con il braccio destro, deve essersela  slogata.

-Dobbiamo tirarla fuori! -

Annuisce,guardando con disperazione Mark poi guarda la spalla slogata e di nuovo lui.

-Rimettila dentro,rimettila dentro -.

Un urlo agonizzante,sovrasta l'intera radura quando le sistema la spalla slogata.
Il dolore al petto si fa sempre più insopportabile, probabilmente ho incorso un'emotorace.
Entrambi posano le loro mani sull'aereo,facendo forza ma inutilmente.
"E' inutile ragazzi".

Urlano entrambi di dolore e s'inginocchiano entrambi ansimando, lei si rivolge verso di me.

-Lexie dimmi che cos'hai? -

-Le gambe e il bacino sono schiacciati e non sento l'altro braccio, perciò non so se ce l'ho ancora, e mi sembra che il torace stia per esplodere perciò probabilmente ho un forte emotorace -.

-Possiamo... dobbiamo..dobbiamo prendere l'ossigeno sull'aereo okay? e i liquidi, le serve acqua e i tubi dell'ossigeno! possiamo somministrarle liquidi?! -.

Io e Cristina ci guardiamo, riconosco benissimo quello sguardo; è lo sguardo che noi chirurghi rivolgiamo ad ogni paziente quando sappiamo che è spacciato, leggo l'enorme dispiacere nei suoi occhi.

-Liquidi! dai vai a prenderli, vai a prenderli! -.

Rimane immobile ad osservarmi.

-Ma perchè non fai niente?! -.

Lui cerca di scrollarla, ma io lo interrompo.
"Sto morendo, non servirebbe a niente sprecare le ultime medicine con me ".

-Perchè sa che non servirà a niente.. -.

Rispondo al posto suo.

- No tu guarirai smettila! tu starai bene! CORRI A PRENDERLI! -.

Cristina si asciuga una lacrima e mi  lancia un'ultimo sguardo.

-Torno tra un momento -.

Si allontana verso l'altro pezzo spezzato dell'aereo, era un addio e l'ho riconosciuto, dal suo sguardo tutto ciò che voleva dirmi era che le dispiaceva.
Mark si sdraia sotto l'aereo,le nostre mani si sfiorano posso specchiarmi di nuovo nelle sue iridi azzure.
Vorrei abbandonarmi ad ogni ricordo, ogni volta che i nostri occhi si sono incrocicati, ogni momento in cui ci siamo guardati.
Vorrei lasciarmi andare,rivivere ogni ricordo in cui eravamo insieme.

"Credi di avermi spezzato piccola Grey? tu hai rimesso insieme i pezzi.."

Chiudo gli occhi per qualche istante e continuo a ricordare, i ricordi sembrano cullare il ritmo lento del mio cuore.
"Tick tock,tick tock".
Mi ricorda il lento ritmo di un orologio difettoso.

"Ti amo. Oh! oh mio dio! mi è uscito di slancio, mi è uscito dalla bocca come una specie di... Io... Io ti amo. Davvero.
Io.. Io ti amo. Davvero. Io.. Io ti amo. E ho cercato di non dirlo, mi sono sforzata tanto di reprimerlo e ignorarlo e non dirlo e Jackson è un bravo ragazzo.
Si, lui..lui è bello ed è più giovane di te e non ha nipoti e figli con la sua amica lesbica, ed è un Avery e io gli piacevo. Sai gli piacevo davvero.
Ma non avrebbe mai potuto funzionare perchè io... io amo te.
Ti amo talmente tanto e tu...Tu sei dentro di me.
Tu sei come..tu sei una malattia.
E' come se fossi stata contagiata da Mark Sloan.
E non riesco a pensare a niente e a nessun altro.
Non riesco a dormire.
Non riesco a respirare.
Non riesco a mangiare.
E io ti amo.Ti amo in ogni momento, in ogni minuto di ogni giorno.
Io, io.. Io amo te.

E non c'era stata una sua risposta, Julia la sua "fidanzata" l'aveva raggiunto ed io l'avevo lasciato li fermo immobile, come se non non avessi detto niente.

-Stai bene... -

Cerca di rassicurarmi, ma sembra che stia cercando di rassicurare se stesso.

-Cristina tornerà qui a minuti... -.

-Mark.. -.

Vorrei soltanto guardarlo per qualche attimo e stringere la sua mano, cercando di trarne conforto perchè se lo tengo per mano, non ho paura.
Se lui mi tiene per mano, continuo a sentirmi protetta esattamente come quando dormivo tra le sue braccia, vorrei solo questo, tenere la sua mano per l'ultima volta.

-Fra poco torna e ti stabilizziamo, starai bene okay?! -.

-Mark...- sussurro.

-Sono pochi minuti okay? tornerà qui a momenti! -.

-Sto morendo -.

-No, non è vero -.

"E'vero Mark, sto morendo lentamente, vorrei tanto che non fosse così ma putroppo devo accettarlo".
Penso tra me e me, mentre alcune lacrime mi  bagnano le guance.

-Sto morendo.. ti prego di a Meredith che le voglio bene, e che è stata una buona sorella ti prego... di a mio padre  -.

-Tu non stai morendo,starai di nuovo bene -.

-Dammi la mano.. -.

Un sussurro sempre più flebile esce dalle mie labbra.

-No,tu non stai morendo.. mi senti? tu non morirai oggi! -.

Si alza di scatto e con le ultime forze che ha,cerca di spostare il pezzo dell'aereo; lancia un urlo disumano e alla fine si arrende, si sdraia vicino a me ormai  ha realizzato tutto ciò che temeva, mi stringe la mano è così calda e confortevole.

- Io t-ti amo - Ha la voce rauca e rotta dal pianto.

-Non lo devi dire solo perchè l'ho detto io..-. Un debole sorriso sfugge dalle mie labbra.

-E' vero..io ti amo.. sono sempre stato innamorato di te e ti amerò sempre -.
I suoi occhi sono colmi  di lacrime mentre il suo sguardo è distrutto  mentre mi guarda.

-Si? -.

Non pensavo che mi amasse ancora, dopo tutto quel tempo pensavo si fosse dimenticato di me.

-Si, perciò tu devi vivere.. noi.. noi ci dobbiamo sposare e tu diventerai un grande chirurgo e avremo due o tre figli.. -.

Lo osservo con dolcezza e immagino quel lontano ma  bellissimo futuro.

-Così Sofia avrà dei fratellini.... -.

-Si! una sorella e due fratelli -.

Immagino la piccola Sofia, prendere per mano la sua sorellina e il suo fratellino, immagino i piccoli giocare e rincorrersi lungo la spiaggia inseguiti dalle sottili onde del mare.

-E' bello.. -.

- Noi saremo felici Lexie,tu ed io..avremo una vita bellissima Lexie  tu e io...Saremo felici, perciò non puoi morire okay? non puoi morire..perchè noi dobbiamo stare insieme, siamo fatti l'uno per l'altra -.

 E mentre il mio cuore sta cedendo, sussurro sorridendo debolmente.
-L'uno per l'altro -.