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Autore: erica1609    02/10/2017    3 recensioni
Quel dottore gli aveva proposto un passaggio a scuola, era il cugino di Malia, poteva fidarsi, così Stiles si era ritrovato in macchina con il dottor Hale.
La portiera posteriore si aprì.
-Derek? Perchè il mio amicone Stiles è nella tua macchina, nel posto del passeggero dove tu non fai mai sedere nessuno?- Malia finse di essere offesa, ma era perplessa per davvero.
Siles guardò il dottore il cui nome pareva essere Derek con sguardo divertito e interrogativo.
-Malia, vuoi andarci a piedi a scuola?-
La ragazza sbuffò, poi rise, sedendosi nei sedili posteriori dopo aver dato a Stiles un bacio sulla guancia.
 
Arrivati a scuola, i due ragazzi scesero.
-Grazie dottore.- Disse Stiles, facendo sorridere Malia.
-Chiamami Derek.- Rispose lui.
 
Oh sì, sarebbe stato divertente passare del tempo con quel Derek.
NO LUPI MANNARI, STEREK.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! Ho pensato di scrivere una nuova storia, spero vi piacerà!

Stiles, 17 anni, per l'ennesima volta si è rotto il braccio.

Il suo complice? Scott Mccall, migliore amico dalla scuola elementare.

Altra complice? Allison Argent, fidanzata di Scott e migliore amica di Stiles.

Come è successo? Una bella domanda, che lo Sceriffo ha smesso di farsi, negli ultimi quattro anni suo figlio si è rotto il braccio sinistro due volte e una volta il destro, ma adesso quel povero braccio sinistro era probabilmente rotto di nuovo.

Ed ora i tre amici si trovano in una piccola stanzetta bianca dell'ospedale ad aspettare che un dottore venga a controllare ed ingessare il povero braccio di Stiles.

-Figliolo, se mi dici subito come è successo, tenterò di non arrabbiarmi..-

-Papà, credimi, ti arrabbierai comunque..- Rispose dolorante il ragazzo.

-Signor Stilinski, non è stata colpa di Stiles, siamo caduti tutti e tre sul lago ghiacciato, ma a lui è andata peggio che a noi.- Intervenne Allison, massaggiandosi un polso.

-Cosa ci facevate sul lago ghiacciato?- Domandò abbastanza perplesso lo Sceriffo, che non smetteva mai di sorprendersi.

-Volevamo solo guardare il panorama, ma siamo scivolati su quel ponte vicino alla collinetta, appena è scivolato il primo di noi, gli altri lo hanno seguito a ruota.- Terminò Scott.

Lo Sceriffo parve accontentarsi, e dopo aver accarezzato la testa del figlio sussurrandogli che deve stare più attento, annunciò di andare a prendersi un caffè. Appena l'uomo uscì dalla stanza, i tre si guardarono.

 

-Ragazzi, miraccomando, nessuno deve scoprire che in realtà abbiamo provato a pattinare con dei sacchetti sotto i piedi.-

 

 

Dieci minuti dopo, un'infermiera annunciò l'arrivo del medico.

Un ragazzo sui venticinque anni entrò dalla porta della piccola stanza con una cartellina in mano, sfogliando concentrato quelle pagine per lo più bianche.

-Salve Sceriffo, sono il dottor Hale.-

-Salve, può ingessare anche la testa di mio figlio oltre al suo braccio?-

Risatine da Scott e Allison si sentirono perfettamente, e Stiles si infastidì nel vedere il lievissimo, quasi invisibile, ghigno divertito di quel bel dottore.

-Tu devi essere Stiles, cosa è successo?- Chiese poi il dottore, cominciando a toccare il braccio di Stiles, chiedendo poi se sentisse male.

-Sono scivolato sul ghiaccio, al lago.-

-Il braccio non è rotto, ti sei slogato il polso, non dovrai mettere il gesso ma tenere per tre settimane una fascia che ti permetta di tenere il braccio più fermo possibile.-

Stiles annuì, era sollevato, non avrebbe potuto sopportare il gesso ancora una volta.

-Ora te lo fascio, ma prima un'ultima cosa.- Continuò Hale aprendo un cassetto e afferrando del ghiaccio e delle fasce. -Nella tua cartella c'è scritto che non è la prima volta che ti ferisci in questo modo, devi stare attento da ora in poi, per evitare danni permanenti.-

Stiles annuì ancora, aveva rischiato ancora, doveva smetterla di fare cose pericolose con i suoi amici.

-Bene, torna tra una settimana, controllerò come procede la situazione, niente sforzi.-

-Grazie dottore.- Rispose il ragazzo, seguito poi dagli amici e dallo Sceriffo.

 

 

La settimana dopo, Stiles tornò in ospedale da solo, avrebbe potuto tranquillamente affrontare una veloce visita.

-Dottore.- Salutò il ragazzo dopo essere entrato nella solita stanzetta dell'ospedale.

-Stiles, accomodati.- Il dottore era di spalle.

Dopo essersi seduto, si trovò lo sguardo del dottore addosso.

-Stiles, puoi dirmi come ti sei fatto male?-

-L'ho già fatto, sono scivolato sul ghiaccio.-

-No, non credo.-

-Come scusi?-

-Conosco tanti ragazzi come te, quella slogatura è quasi una frattura, non puoi essere semplicemente scivolato.-

Stiles si trovò a ridere leggermente, quel dottore era sveglio.

-Ho dovuto mentire a mio padre, sono davvero scivolato sul ghiaccio, ma io e i miei amici stavamo pattinando..-

-Pattinando?-

-Sì, sa, quella cosa che si fa in questo mese in prossimità del Natale..-

-Stilinski, so cosa vuole dire pattinare.-

Stiles rise ancora, un po' più forte. Poi alzò le mani in segno di resa.

-E va bene, ha vinto, stavo pattinando senza pattini.-

Fu il turno del dottore di ridere sotto i baffi.

-Quindi tu e i tuoi amici stavate stupidamente correndo sul ghiaccio.-

-La sua descrizione è decisamente più adatta.-

Risero entrambi.

-Apparte gli scherzi, devi stare più attento, comunque, ti ha fatto male il braccio?- Tornò poi serio il dottore, sedendosi sulla sedia dietro la scrivania.

-Solo qualche volta, mi è capitato di sbattere da qualche parte, ma non ho fatto sforzi.-

-Va bene, andiamo nel mio studio al piano di sopra, ti do la ricetta per una crema che ti aiuterà con il dolore nelle prossime due settimane.-

I due uscirono dalla stanzetta triste e bianca, e presero l'ascensore. In quei pochi secondi di silenzio, la curiosità di Stiles prese il sopravvento.

-Posso chiederle quanti anni ha?- Domandò poi, cercando di essere cordiale.

-Ventiquattro.-

-E come mai ha uno studio in un ospedale, nonostante sia così giovane?-

-Sono un fisioterapista, ma in assenza del medico che si occupa delle fratture, slogatura eccetera, sono venuto io da voi.-

-Interessante.-

 

Arrivati nello studio, Stiles non fece a meno di notare alcune foto appese alla parete, una raffigurava il dottore diplomato con quella che doveva essere la sua famiglia, l'altra invece la sua laurea, sempre con la famiglia.

-Ok, questa è la ricetta, ci vediamo tra due settimane, quando ti toglierò le fasce.-

-Ah dottore, una settimana dopo il nostro appuntamento, avrei un'importante partita di lacrosse, sarò in grado di giocare?-

-Non credo sia al caso, dovresti aspettare che passino le vacanze di Natale prima di fare sport.-

-Ma manca poco meno di un mese a Natale, il campionato inizia prima.-

-Quando verrai qui tra due settimane, ti darò una risposta più certa.-

-Grazie, arrivederci.- Salutò Stiles.

 

 

Quelle due settimane passarono in fretta, tanto che Stiles quasi si dimenticò dell'appuntamento con il dottore. Ma fortunatamente il padre glielo ricordò.

-Stiles, tra sei giorni hai la partita, è meglio che ti presenti all'ospedale se vuoi avere almeno qualche possibilità di giocare.-Urlò lo Sceriffo, svegliando Stiles di soprassalto.

-La prossima volta che decido di prendere un appuntamento con il dottore la mattina presto prima di andare a scuola, fermami padre.-

-Va bene figlio, ora alza le chiappe.-

 

Venti minuti dopo, Stiles si trovava in sala d'attesa all'ospedale, con il libro di biologia sulle ginocchia, intento a ripassare gli argomenti della verifica di quel giorno. L'infermiera lo chiamò e lui dovette abbandonare i suoi studi per entrare nello studio del dottor Hale.

-Come mai oggi nello studio e non nella triste stanzetta bianca?-

-Buongiorno anche a te, Stilinski.-

Il ragazzo si sedette sul lettino dentro la stanza e lasciò che il medico gli togliesse le fasciature.

-La situazione è molto positiva, forse potrai giocare alla partita, ma prima di quella è meglio fare qualche esercizio per il polso, per riscaldarlo, chiedi informazioni al tuo coach.-

Il dottore si interruppe per rispondere a una telefonata.

-Malia? Sto lavorando! Sì, lo so che ti devo accompagnare a scuola, sto arrivando, non ritarderò, promesso, adesso arrivo, ho un paziente.-

Malia? Aveva sentito bene? Come aveva fatto a non pensarci, Hale era il cognome della sua amica.

-Dottore, è con Malia Hale che stava parlando?-

-La conosci?-

-Frequenta il mio corso di storia, matematica e chimica, fa parte del nostro gruppo di amici!-

-Allora mia cugina ha degli amici, non pensavo che andaste allo stesso liceo, devo accompagnarla lì e sono già in ritardo.-

-Non si preoccupi, vada pure.-

-Aspetta, dovrai andarci anche tu a scuola, vuoi un passaggio?-

Stiles ci pensò. Andare a piedi o andare con quel dottorino apparentemente simpatico?

-Va bene, grazie.-

 

Il viaggio in macchina fu abbastanza silenzioso, perchè Stiles doveva finire di ripassare.

-Quanto odio biologia.- Disse poi tra sé e sé.

-Mh, è affascinante.-

Stiles guardò male il suo dottore, come poteva essere affascinante studiare come si riproducono le rane? Per dimostrare a quell'Hale che si sbagliava, Stiles sollevò il libro per mostrare al guidatore l'immagine di due rane riprese in atti sconci.

Il dottore rise.

-Va bene, hai ragione.-

Nel frattempo la macchina si era fermata davanti alla casa di Malia, che stava uscendo di casa proprio in quel momento, stranita ma contenta di vedere Stiles in macchina.

-A proposito di cose affascinanti, complimenti per la macchina?-

Il dottore sorrise guardando la sua macchina fiero, facendo ridere il ragazzo.

 

La portiera posteriore si aprì.

-Derek? Perchè il mio amicone Stiles è nella tua macchina, nel posto del passeggero dove tu non fai mai sedere nessuno?- Malia finse di essere offesa, ma era perplessa per davvero.

Siles guardò il dottore il cui nome pareva essere Derek con sguardo divertito e interrogativo.

-Malia, vuoi andarci a piedi a scuola?-

La ragazza sbuffò, poi rise, sedendosi nei sedili posteriori dopo aver dato a Stiles un bacio sulla guancia.

 

Arrivati a scuola, i due ragazzi scesero.

-Grazie dottore.- Disse Stiles, facendo sorridere Malia.

-Chiamami Derek.- Rispose lui.

 

Oh sì, sarebbe stato divertente passare del tempo con quel Derek.

   
 
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