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Autore: _Andromeda_95    03/10/2017    1 recensioni
Un anniversario. Una promessa forse infranta, forse no.
Guardarsi. Rincorrersi. Aspettare.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: avevo in mente questa mini os da un po'. Doveva essere una specie di tributo al 28 settembre, ma si è trasformata nel ricordo di una promessa. Di QUELLA promessa. Il punto di vista è volutamente non chiaro, ho voluto lasciar scegliere a voi chi è che parla, lasciarvi immergere nelle sensazioni e nei pensieri di Harry o Louis senza forzature e direzioni precise. Spero di esserci riuscita.
Fatemi sapere cosa ne pensate, come sempre.

 
A Giulia, mia indispensabile Beta che mi sopporta
e mi supporta anche quando "faccio la stronza".
Buon Compleanno
 
Satellites
 
“Sempre nel mio cuore.” Una promessa. Un giuramento. È ancora valido? È ancora così? Sempre nel cuore? È l’unica promessa che abbiamo fatto davanti al mondo intero, non nascosti tra le coperte di casa nostra, l’unica che non avremmo mai dovuto infrangere. Eppure guardaci adesso. Non so dove sei, con chi sei, se sei felice. Non so più niente, ti guardo da lontano, ti seguo e ti rincorro, ma non ti sento più. Le nostre strade si incrociano, ma noi non ci sfioriamo mai, non ci guardiamo, non ci parliamo. Siamo fantasmi di due sconosciuti; mi guardo allo specchio e non mi riconosco più. Che cosa mi hai fatto? Come mi hai ridotto? L’ombra di me stesso, rifugiato nella musica, nelle mancanze, nel ricordo di promesse infrante. Quelle promesse che erano solo nostre, che non hai mantenuto, da cui ti sei tirato indietro. Me lo ricordo, quando mi hai promesso il tuo cuore. “Qualunque cosa accada, sarai nel mio cuore per sempre.” E ci ho creduto. Con tutta l’anima. Anche quando le cose andavano male, anche quando tu mi spingevi lontano, anche quando ero io a sparire, ad andare via, perché era tutto troppo. Abbiamo passato anni a rincorrerci, ad orbitarci attorno, come satelliti di uno stesso pianeta. Anni interi di tocchi nascosti, parole sussurrate, baci rubati, carezze al buio. Anni a reprimere sguardi, sorrisi, la voglia di incontrarci, di viverci. Anni di un gioco sfinente e avvilente a cui inevitabilmente ci stancavamo di giocare, per poi sbattere la porta di casa senza voltarci indietro, esausti di rincorrere qualcosa che non sarebbe mai stato nostro, non davvero. Eppure tornavamo sempre lì, a quella porta, a quella vita, a fare nuove promesse da infrangere, incuranti del dolore, delle difficoltà, perché la verità è che il nostro amore era folle come noi, e pensavo non esistesse posto, vita o momento in cui avremmo potuto smettere di amarci.

Che stupido che sono stato. Pensare che potessimo essere più forti di tutto il resto, che il nostro amore bastasse. Nemmeno un amore folle come il nostro è abbastanza, quando le promesse infrante sono più di quelle mantenute, quando la vita ti mette davanti degli ostacoli insormontabili, quando ti porta a fare scelte che non vorresti fare. E tu, tu non hai perso tempo. Ti sei voltato e non sei più tornato indietro. Hai ignorato le mie mani ancora tese verso di te, a pregarti di ripensarci, di trovare una soluzione, hai ignorato il mio sguardo, già lucido di mancanza e sei sparito dalla mia vista. Mi hai lasciato lì, come se niente fosse, come se non ti costasse fatica, con gli occhi pieni di lacrime e la tua promessa a rimbombarmi nella testa come una cantilena. “Sempre nel cuore.”  Sempre. Sempre. Sempre. È stato così facile distruggere quel sempre. E la colpa è anche mia, che quando mi hai detto addio non ho fatto niente, non ho fatto abbastanza, ho accettato la tua decisione a testa bassa, senza lottare. Non importa se l’istante dopo essere sparito dalla mia vita abbia sentito una mancanza lacerante e abbia iniziato a cercarti nelle piccole cose, nelle strade, tra la gente. La verità è che accuso te di non avere coraggio ma io sono il primo a non averlo, a volte. E ti chiedo scusa se ti ho fatto credere di non voler essere più con te, e vorrei tu mi chiedessi scusa per non esserci stato quando ne avevo più bisogno, per essere andato via quando eravamo già a pezzi, senza provare a lottare, a rendere il nostro amore folle capace di tenerci insieme.
E adesso sento quella promessa che si spezza ancora, ti vedo felice con lei, e mi chiedo se non abbia finalmente preso il mio posto. Ne vale la pena? Vale la pena smettere di rincorrersi per stare con lei? Io ti aspetterei sempre. Sono ancora quel satellite, ricordi? Io ti cerco ancora, certo di ritrovarti, di amarti ancora. Una volta mi dicesti che non c’è posto e tempo in cui non siamo destinati ad amarci. Io ci credo ancora. Perché non importa quanto tempo sia passato, la verità è che anche tu sei, ancora, sempre nel mio cuore.
 
 
"Non c'è posto in cui può smettere questo nostro folle amore 
Non c'è posto poi per l'ombra dove batte forte il sole 
Siamo solo due satelliti che si crederanno liberi 
su quest'orbita si gira  senza mai uscirne fuori."
   
 
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