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Autore: JEANPAGET    04/10/2017    3 recensioni
Inauguro ufficialmente la raccolta dei miei scleri per la nuova stagione
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Ispirato al video – trailer Belly Burger

Inauguro ufficialmente la raccolta scleri 6 a serie. Non garantisco che sclerero’ a ogni episodio. Ma faro’ il possibile. 😊

Cavolo.. cavolo, cavolo, cavolo!!

Siedo stravolta sul water del mio bagno, al loft. Non riesco a crederci. Sono stata male stamattina. E ieri. E’ da qualche giorno che vomito. Penso di aver vomitato i pranzi e le cene di tutta una settimana. Curtis stamattina ha ironizzato che fossi incinta. In fondo la colpa e’ sua. Mi ha offerto una ciambella al lavoro e alla sua sola vista sono corsa in bagno in preda ai conati. Poi ci ho pensato. Ci ho pensato su tutto il giorno. E stasera prima di tornare a casa sono entrata in farmacia e l’ho preso. Ho fatto tutto quel che dovevo. E adesso sono qui, lo stick in mano, il cervello che ripete sempre la stessa domanda.

Come e’ potuto succedere?

E come vuoi che sia successo, Felicity? Succede quando un uomo e una donna fanno l’amore. E tu l’hai fatto.

Era stato bello. Bellissimo. Un attimo prima era sul divano, stanco e stravolto da una settimana dura al municipio e da un paio di nottate ancora piu’ pesanti come Green Arrow. Si era addormentato, a maniche di camicia, il colletto slacciato, i capelli scompigliati. Lo avevo contemplato rapita, come sempre. Nel sonno ha sempre avuto un’espressione cosi’ indifesa, cosi’ diversa dall’espressione decisa che ha sempre sul volto durante il giorno. Quasi vulnerabile. Quasi fragile. Fragile e fortissimo come solo io so che e’. Avevo steso su di lui la leggera copertina che ho sempre sul divano. Mi aveva preso la mano all’improvviso. me l’aveva baciata. Mi aveva attirato contro il suo corpo, forte e saldo. E poi..

Le sue mani hanno fatto cantare il mio corpo. Le sue labbra hanno bevuto dalle mie. Come la prima volta. Come l’ultima volta. E il suo corpo ha cantato con il mio. Ho respirato con lui. Sono andata sulle vette piu’ alte del piacere assieme a lui.

E’ stato naturale. Come l’ondeggiare dei rami alla brezza della primavera. Come il cadere delle foglie in autunno. Come il palpito di un fiore che si schiude al primo sole. Impetuoso. Come il vento che porta il temporale. La tempesta della passione. Come sempre stato fra di noi. Non ho mai provato niente del genere con nessun altro. Solo lui mi fa sentire cosi’. Dopo mi ha tenuto tra le braccia con tenerezza, con amore. Era stato come tornare a casa. E so che non lo e’ stato solo per me. Lo abbiamo fatto piu’ di una volta.

E adesso come faccio? Come faccio a dirtelo, Oliver?

Tu e tuoi mille impegni. Sindaco. Green Arrow. Padre di William. Il mio uomo. Tu che trovi sempre 5 minuti tutte le sere prima di andare a casa da tuo figlio, qualsiasi sia l’ora, per stare un po’ con me. Mi corteggi. Mi porti fuori a cena. Dici che vuoi fare le cose per bene stavolta, come Dio comanda. Come non hai mai fatto. Perche’ mi hai sempre data un po’ per scontata. Al tuo fianco, sempre. Nella lotta al crimine. E anche nel tuo cuore. Un errore che dici di non voler ripetere. Che io sono troppo preziosa per te. Perche’ mi hai gia’ perso una volta e non riusciresti a sopportarlo di nuovo. Che mi vuoi riconquistare piano piano. Per non perdermi mai piu’. Non lo sai che se perdo te perdo anche me stessa? Che lasciarti e’ stato uno sbaglio e che ho gia’ troppi rimpianti per quel che riguarda noi due. Non ne voglio piu’ avere. Te l’ho detto a Lian Yu. E te lo dico tutte le sere quando arrivi, provato dalla giornata al municipio, dallo stress, dalle investigazioni di quell’agente FBI Watson. Dal dover far combaciare la tua vita di giorno con iltuo alter ego mascherato. E prenderti cura di tuo figlio. Te lo dico abbracciandoti, baciandoti, accarezzandoti i capelli. Quando siamo sul divano, abbracciati stretti, e tu chiudi gli occhi con un respiro profondo, il tuo bel viso che si rilassa, i tuoi meravigliosi occhi azzurri coperti dalle palpebre, un lieve sorriso che aleggia sulle tue labbra. Labbra che mi baciano sempre con forza, con passione, con gratitudine. Come io bacio te, mio amore. Non ti lamenti mai con me. Mi racconti cosa ti e’ successo. Mi chiedi la mia opinione, mi chiedi consigli. Condividi. Io faccio lo stesso con te. Ti racconto della mia giornata. Della mia piccola nuova impresa. Condividiamo. Non ci sono piu’ segreti. Ti fidi di me. Mi fido di te. L’unica ombra e’ quel povero ragazzino cosi’ triste e scontroso. Che parla poco. Che si tiene tutto dentro. Che ti somiglia tanto Che non riesce a scordare la morte di sua madre. E tu non sai cosa fare per poter stabilire un contatto, un rapporto con lui. E’ tuo figlio. Mi hai perfino chiesto lumi sui videogiochi che vanno per la maggiore per avere un punto da cui cominciare. E io mi sono documentata e ti ho aggiornato in merito. Mi sono pure divertita. Cosa non faresti per quel bambino. Come per me, del resto. Lo so.

Poi ti alzi e te ne vai, come se non dovessimo piu’ vederci fino alla sera dopo. Mentre ci vediamo quasi tutte le notti al bunker. Ma la’ sei Green Arrow e io sono Overwatch. Ci sono gli altri del team. Siamo noi. E non siamo noi. Solo quando mi sorridi brevemente prima di uscire fuori in missione siamo io e te. E ogni volta non riesco a non pensare che potresti non tornare.

E adesso? Un bambino. Un bambino in arrivo. Non riesco nemmeno io a crederci. Ma le linee blu sul test di gravidanza che ho appena fatto non mentono. Positivo. Mio. E tuo. Nostro figlio. Mi piace il suono di queste parole. E mi terrorizza. Come faccio a dirtelo. Come faccio, adesso che hai con William con te le cose sono cosi complicate?

Sento bussare alla porta. Sei tu. Sono le 10.30 di sera. Sei in anticipo rispetto al solito.

Mi guardo allo specchio. Sono pallida. O e’ la mia canottiera giallo aranciata che contrasto e fa risaltare il mio incarnato? Mi pizzico le guance per darle un po’ di colore. Sei cosi’ attento a tutto quel che mi riguarda che potresti capire qualcosa dalla mia faccia. Sorrido allo specchio, esitante.

I colpi alla porta si fanno piu’ forti. 

“Felicity, apri! Dove sei?”

La sua voce. Quella voce profonda che sa essere carezzevole e dolce con me tanto quanto fredda e sferzante con i suoi avversari. Dalle mille sfumature di tenerezza alle mille sfumature di durezza.

Esco di corsa dal bagno

“Arrivo, un attimo solo!”

Arrivo alla porta e mi accorgo di avere ancora in mano il test. Oh porc… dove lo metto adesso? E’ troppo tardi! Nascondo una mano dietro alla schiena e apro.

Sei sulla porta. Bello. Magnifico. Insopportabilmente affascinante nel tuo abito di sartoria. Mi sorridi, di quel tuo sconvolgente sorriso che continua a farmi sciogliere dopo piu’ di 5 anni che ti conosco. Hai in mano un sacchetto. Big Belly Burger.

“Hey”

“Hey, ciao. Non ti aspettavo cosi’ presto.”

“Stasera ti ho portato la cena. Non posso restare tanto, ho promesso a William che ci sarei stato prima che andasse a letto.”

Entra. Mi giro in fretta in modo che non veda la mia mano dietro alla schiena.

“Mi dispiace Felicity.”

“Non ti preoccupare. Tuo figlio e’ .. tuo figlio”

Alzi una mano e te la passi tra i capelli con un gesto stanco, rassegnato. Che mi scioglie il cuore ancora di piu’.

“Dammi il sacchetto, Oliver, ci penso io.”

Me lo passi e io sgattaiolo in cucina, butto il test nel primo cassetto che trovo.

Oh oh … non potro’ mangiarne piu’ tanti da adesso in poi.

“Mi dispiace davvero.” Ti sento dire “Soprattutto visto che avevamo deciso di andare insieme al fast food, come una volta. Ricordi?”

Davvero? Sono talmente stravolta che se avessimo deciso di andare su Marte insieme non me lo ricorderei comunque.

“Stai tranquillo Oliver. Non e’ un problema” rispondo, tirando fuori i panini e le bibite dal sacchetto. Non saranno piu’ questi a farmi ingrassare, penso

Sento le tue braccia attorno a me, mi hai preso alla sprovvista da dietro. Metti la testa sulla mia spalla e sussurri al mio orecchio

“Tutto bene tesoro? Mi sembri strana”

Lo sapevo. Lo sapevo. Abbozzo.

“Si, certo, tutto bene.”

Mi giri tra le braccia e mi guardi intensamente. Non so come ma riesco a sostenere il tuo sguardo e ti sorrido. Sorridi di nuovo e mi stringi a te

“Ti amo, Felicity Smoak”

“E io amo te, Oliver Queen”, sussurro nella tua camicia, afferrandoti il bavero della giacca con le mani.

No. Non stasera. Stasera non ti diro’ niente. Domani. Forse. La prossima settimana. Meglio. Stasera stai con me. E dopo il Belly Burger, normale per me e triplo strato per te,  ce ne staremo come al solito sul divano anche se solo per un po’.  Mi accoccolero’ accanto a te, i piedi nudi, le gambe ripiegate sotto di me. Mettero’ la testa sul tuo petto, tu mi abbraccerai, io ascoltero’ il battito del tuo cuore, il tuo mento sui miei capelli. Chiudero’ gli occhi e immaginero’. Immaginero’ un bambino biondo con gli occhi azzurri ridere nel sole. Bello e forte. Come suo padre.

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E attenta Felicity che una di queste sere Oliver trovera’ il test nel cassetto, prendendo il cavatappi per aprire una bottiglia di vino che tu non potrai bere e poi…. Secondo voi lui come la prenderebbe?

Sclero pre-serie. Spero vi sia piaciuto.

   
 
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