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Autore: falcediluna_    05/10/2017    2 recensioni
Breve brano ispirato alla title-track del mio album preferito, "The Perfect Element Part I" dei Pain Of Salvation.
Genere: Angst, Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buio.

 

Crede di avere gli occhi spalancati, ma in realtà non sta fissando altro che l’interno delle proprie palpebre. Sente la polvere ed il legno marcio del pavimento premere contro la pelle nuda della schiena, entrargli nella carne, invadergli le ossa.

Fa caldo, in quella piccola stanza. L’odore di sudore e di sporco gli penetra nelle narici.

 

Non abbandonerò mai questa umiliazione.

 

Sa di non poter scappare dalle voci del passato che gridano ed impazzano nel suo cervello, da anni ormai, da tutta una vita. Volano in circolo intorno a lui come feroci arpie, piombando su di lui ed artigliando senza pietà i pochi lembi di identità che gli sono rimasti.

Il dolore lo sta consumando, e ormai non sa nemmeno più se viene da dentro o da fuori.

 

Chissà dov’è lei.

Chissà se le sue voci la stanno tormentando allo stesso modo.

Chissà quanta sofferenza le ha provocato nel tentativo di liberarla da se stessa, dal suo passato.

 

Erano solo due ragazzi, un tempo, due anime spezzate che avevano tentato di ricomporsi insieme ma avevano finito solo per distruggersi definitivamente.

Due passati densi di ferite troppo dolorose, di lacrime ingoiate.

Due infanzie che non erano più riuscite a risorgere dalle loro stesse ceneri.

 

Sono solo un bambino ricoperto da una crosta di peccato.

 

 

 

Le voci per qualche istante sembrano avere pietà di lui.

Immagini di foreste e di montagne gli riempiono la mente, e ricorda le estati passate ad inseguire il vento, sentendosi il padrone del mondo.

 

Pochi secondi ed ecco, quei frammenti verdissimi già svaniscono, è di nuovo preda della tortura delle grida che rimbombano e si amplificano insopportabili nella sua testa.

La carne viva vomita sangue sul pavimento, lui fatica a respirare.

Nessuno può sentirlo, nessuno potrà mai salvarlo.

 

Ricordati di me…

Ricordati il mio nome…

 

 

 

In qualche modo riesce a riaprire gli occhi ancora una volta.

Il soffitto sembra guardarlo con compassione, mentre la luce aranciata danza sulle pareti.

 

Il fuoco purifica. E lui ha bisogno di essere purificato.

 

L’elemento perfetto…

 

 

 

Accoglie quasi con sollievo il marchio bruciante delle fiamme, che riesce quasi a coprire e a divorare le maledette voci che lo tormentano. Fa meno male del passato.

 

Mi do fuoco per dominare l’elemento perfetto.

 

 

 

Potrò mai camminare ancora?

   
 
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