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Autore: clarisss95    05/10/2017    4 recensioni
Missing moments sui malec della serie tv.
Il rating è verde, ma può variare nel corso dei capitoli.
1) 2x15 - Dormi insieme a me.
2) 2x20 - Come superare un litigio: a novel by Alec Lightwood.
3) 1x13 - Sentimenti che vanno, sentimenti che vengono.
4) 2x05 - Dolore.
5) 2x12 - Cosa accadde a Tokyo.
6) 2x07 - Occhi di gatto.
7) 2x06 - Il primo appuntamento.
8) 2x10 - Il filo rosso.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il filo rosso
 
Questo capitolo è ispirato
alla 2x10.
Il rating è arancione.




Fin da bambino aveva sempre notato quanto sua sorella fosse emozionata nel sentire le leggende riguardanti il filo rosso. Alec non aveva mai voluto credere a questa storiella: perché ci si deve per forza innamorare di qualcuno? Perché quel qualcuno dovrebbe per forza ricambiare i nostri sentimenti? 
Secondo la leggenda ogni persona porta fin dalla nascita un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella. Il filo ha una caratteristica indistruttibile: se due persone sono destinate prima o poi si incontreranno.
Dicono che durante tutta la nostra vita abbiamo due grandi amori: uno è quello con cui ci si sposa e si vive per sempre, e che forse sarà il padre o la madre dei nostri figli; quella persona con la quale si ha la massima compenetrazione e si desidera passare il resto della vita.
E dicono che esista un secondo grande amore, una persona che perderemo sempre. Qualcuno al quale siamo legati dalla nascita, talmente legati che le forze della chimica sfuggendo alla ragione gli impediranno, sempre, di avere un lieto fine. Finché un giorno, entrambi smettono di provarci. Si arrendono, e iniziano a cercare l'altra persona che alla fine troveranno.
Alexander non si poteva certo considerare un fanatico di quelle cose, ma nell'ultimo periodo che aveva passato in compagnia di Magnus - e lo aveva pure baciato, molto - gli era sembrato tutto così diverso, pieno di speranza e con un futuro ad attenderlo. Un futuro che avrebbe costruito insieme all'altro. 

Nel momento in cui scese i gradini correndo, alla ricerca disperata del suo stregone, ebbe una situazione di paura. La paura di perdere quel  filo rosso appena trovato. La paura di non avere più il futuro da lui immaginato. Respirò a fatica, sentendosi morire. Metà dei Nascosti era morta all'interno dell'Istituto e dopo che Clary gli aveva detto che era giunta con un portale insieme a Magnus, Alec era sicuro di aver sentito qualcosa in lui sprofondare. No, si disse. E' impossibile. Non può essere morto, l'avrei sentito. Era distrutto, si, ma non rotto. Non avevano nemmeno chiarito quella sfuriata che lui gli aveva fatto per Isabelle. Il suo cuore batteva nella speranza di incontrare nuovamente Magnus, e, quando l'aveva visto gli aveva dato un abbraccio, lo aveva stretto più forte che mai e gli aveva confessato il suo amore per lui. Lo stregone aveva ricambiato quelle parole e Alec si era sentito felice, come se, davvero, le cose potesse cambiare in meglio. Erano solo lui e Magnus mentre si dicevano che si amavano, erano loro due mentre si abbracciavano, erano loro due mentre si baciavano e mentre si respiravano. 
Sentendo i loro corpi a contatto, lo shadowhunter si rese conto che era la prima volta che lo abbracciava e che sentiva per davvero il suo cuore. Era una bella sensazione.
Dopo essersi scambiati un altro lungo bacio si erano dati appuntamento a casa di Magnus quella sera stessa, mentre Alec andava in Istituto ad aiutare i suoi amici. Jace era parecchio scosso e aveva bisogno di lui.



Magnus si era recato da Catarina prima che la Spada Mortale venisse attivata. Aveva portato la piccola Madzie dalla sua amica, e per fortuna la bambina si era tranquillizzata vedendo che loro avevano gli stessi poteri. Non poteva negarlo, gli aveva fatto tenerezza. Metterla al sicuro significava salvarla. E chi meglio di lui poteva farlo? Si era già ritrovato in questa situazione innumerevoli volte, aveva spesso viaggiato all'avventura e aveva aiutato parecchie persone.
Il pensiero corse immediatamente a Raphael. Si erano persi di vista nell'ultimo decennio. Almeno fino a quando non era comparsa quel pel di carota di Clary, che lui aveva visto crescere diventando una pel di carota sempre più grande. Aveva salvato Raphael dalla morte certa, e l'aveva aiutato ad essere un vampiro nonostante lui si rifiutasse e avesse cercato più volte di togliersi la vita. Magnus non poteva avere figli - era uno stregone dopotutto, e quel privilegio era riservato solamente a Tessa - ma Raphael per lui lo era stato: aveva solo diciassette anni. Per sempre. Loro due potevano capirsi, perché entrambi sarebbero rimasti in vita fino a che il sole non si fosse spento. Be', magari Raphael anche più a lungo, dato che non può uscire alla luce del sole... Con il tempo il vampiro aveva dato forza e spirito di un grande leader, tanto che era poi riuscito a subentrare alla guida di Camille - quest'ultima, un ricordo che lo stregone avrebbe volentieri voluto sorvolare, peccato che se la ritrovasse in mezzo ai piedi ovunque. Ma ora apparteneva al Conclave, dunque non gli ronzava intorno né avrebbe distrutto ciò che aveva adesso. 
Alexander Lightwood.
Che gli aveva confessato di amarlo. E lo aveva pure abbracciato.
Qual era stata l'ultima persona che l'aveva fatto? Forse Etta, mezzo secolo prima? 
Ma non aveva importanza il ricordo della donna. Aveva sentito la stretta con il quale lo shadowhunter lo aveva tenuto, premendo i loro corpi a contatto. Aveva perfino sentito la paura che lui provava nel poterlo perdere. 
Anche Magnus aveva avuto paura che Alec e Valentine si incontrassero faccia a faccia e che lo shadowhunter non avrebbe saputo difendersi contro quel forte uomo che era stato ai suoi tempi Valentine.
Ma l'aveva trovato fuori dall'Istituto, a guardarsi intorno e con il fiatone. E gli aveva detto che lo amava. 
Lo amava. 
Amava lui. 
Alexander Lightwood amava Magnus Bane.

Si ritrovò a sorridere, mentre chiudeva la porta di casa sua. Ne avevano fatto di passi, da quando si erano conosciuti per la prima volta. 
Magnus lo aveva trovato davvero affascinante e il fatto che il ragazzo nemmeno se ne rendesse conto lo mandava in estasy. Lo shadowhunter era schietto e timido. E, soprattutto, era alto e moro. Una costante che lui adorava nelle persone. E quegli occhi.......aveva capito il colore dell'iride a furia di stargli vicino. Erano verdi e marroni insieme, in una danza quei due colori si univano per formarne un altro che circondava l'occhio di Alec. Anche questa caratteristica lo aveva fatto impazzire. 
Lo shadowhunter era così diverso dagli altri. Magnus era trattato da tutti come se fosse un qualcosa da niente, un uomo che svolgeva solo lavori. Non era stato mai accettato come nient altro, dagli shadowhunter. Dopotutto, era pur sempre un Nascosto. Alec non lo aveva fatto sentire in quel modo, e la prima volta che l'aveva capito era quando si era presentato a casa sua fornendogli la sua energia, quando avevano parlato a lungo e lui si era addormentato comodamente nel suo divano, e quando la mattina successiva gli aveva detto che si fidava. 
Non l'aveva più visto per un paio di giorni, e aveva capito il perché. 
Il fidanzamento con Lydia non faceva parte dei suoi piani, ma i genitori rischiavano di perdere l'Istituto. Alec avrebbe rischiato, sposando Lydia, di perdere la ricerca del vero amore.
Magnus non era mai sceso a patti con nessuno, ma ciò che gli aveva detto Ragnor gli aveva dato la spinta necessaria. Alexander non doveva mostrarsi ciò che non era. Avrebbero capito tutti se non avesse sposato Lydia. Non era costretto a farlo. 
Quando lo vide prendere la decisione e scegliere di stare con lui, si era stupito. Vederlo attraversare la navata e poi coinvolgerlo in un bacio - e, Dio, aveva sempre sognato di baciare quelle labbra fin dalla prima volta che l'aveva visto - gli aveva fatto capire che era quello giusto.
Forse Alexander Lightwood non gli avrebbe spezzato il cuore. 
Forse era lui la parte mancante che non era mai riuscito a trovare, nonostante fosse immortale e con migliaia di esperienze alle spalle.
Nessuno era mai riuscito a farlo sentire così vivo come lo facevano i baci con quel ragazzo inesperto. E quello stesso ragazzo gli aveva pure fatto un regalo. Il primo regalo della sua vita. 
Ecco perché anche Magnus gli aveva risposto che si, lo amava anche lui. Perché anche se avesse provato a non amarlo, non ci sarebbe mai riuscito. Avrebbe aspettato tutto il tempo del mondo se ad attenderlo avesse trovato Alexander Lightwood. Lo avrebbe aspettato tutto il resto della sua vita, anche se sapeva che questo significava vederlo morire.


Alec arrivò a casa di Magnus con una mano sotto il mento. Aveva confessato di amarlo, ma doveva togliersi un altro sassolino nella scarpa. Lo aveva trattato male a casa di Raphael per proteggere sua sorella, e al momento non aveva capito che Magnus aveva fatto tutto il necessario. Nonostante Raphael gli fosse indifferente, sapeva che per il suo stregone era il contrario, e non voleva avergli dato modo di metterli contro. Doveva rimediare. Sorrise. Magnus aveva risposto al suo ti amo... senza rendersene conto aveva bussato alla porta e gli era apparso un Magnus vestito con colori vivaci e super sorridente. - Alexander! - lo salutò.
- Ehi - gli fece lui, chiudendosi la porta alle spalle. Gli si avvicinò subito, mentre lo stregone era girato di spalle, e lo sorprese abbracciandolo. Magnus lo amava. Lo ricambiava. Sentì il cuore del suo ragazzo aumentare i battiti a quella stretta, poi lo lasciò e lo vide voltarsi: - Come mai questa dolcezza? - domandò, accarezzandogli il volto.
- Io...sono solo felice - ammise il moro, abbassando lo sguardo. 
- Anche io lo sono - lo stregone gli e lo fece alzare con un indice. Gli si avvicinò per posargli un delicato bacio sulle labbra, poi parlò nuovamente: - Come sta Jace? Clary? Simon è ancora vivo?
- Stanno tutti bene. Jace...ha scoperto che Valentine non è suo padre - confessò. 
- Davvero? 
- Davvero...è parecchio stranito. Cerca la sua identità ma non la trova...dev'essere difficile per lui.
- E' un bravo ragazzo, Alexander. E mi ricorda qualcuno che ho conosciuto parecchio tempo fa....con demoni dentro. Se la caverà - fece Magnus, assottigliando gli occhi.
- Sai che ti sei ricordato il suo nome? - gli ricordò Alec. Anche lui come l'altro era sotto shock.
- L'ho fatto?
- Forse il mio parabatai sta iniziando a starti simpatico.
- Be', ho condiviso il mio loft con lui e quindi ci siamo adeguati. 
- Ne sono contento - fece Alec, sincero.
- Allora..l'Istituto è in perfette condizioni?
- Si. - Alec sospirò mentre lo disse - Aldetree ha portato Valentine nei sotterranei e lo lascerà là finché il Conclave non deciderà cosa farne. Siamo stati attaccati da alcuni shadowhunter del team di Valentine, ma Izzy ci ha salvato.
- Come sta lei? - domandò Magnus. Alec capì che, come lui, ricordava ancora quella famosa questione.
- E' tornata nella sua stanza - rispose - Gli ho messo dell'acqua bollente, ma ho paura per lei. La dipendenza di yin fen può portare anche alla morte...
- Tua sorella è forte, Alexander. 
- Lo credevo anche io....adesso non ne sono più sicuro. Non l'ho mai vista così fragile. Ho paura che ci ricaschi e che vada da...... da un vampiro.
Fu allora che Magnus si scusò: - Alexander...mi dispiace. Avrei dovuto dirti di-
Alec scosse la testa: - Sono io che dovrei scusarmi per aver alzato le voci. 
- Ti preoccupavi per tua sorella, della tua famiglia. Avevi paura fosse in pericolo.
- Non avrei dovuto reagire in quel modo nemmeno contro Raphael. So che tu e lui siete molto legati....
- Gli ho salvato la vita una volta.
- E anche l'altro giorno gli e l'hai salvata.
- E' solo un ragazzo che pensava di esserne invaghito... 
- Può esserlo? - domandò Alec. Il terrore nella sua voce.
- No. Era il sangue di tua sorella a farlo parlare. Bere sangue direttamente da un umano per i vampiri è...come l'ossigeno. Anzi, forse qualcosa di più. Era asuefatto da lei.
- Non capisco come io non me ne sia mai potuto accorgere...
- Eri impegnato con la caccia a Valentine e....
- Questi sono sbagli che non mi posso permettere. Io....lasciarla sola è stata una buona idea? - domandò il giovane, più a se stesso.
- Puoi andare a controllare come sta, per sentirti più sicuro.
- No. Veramente...sono venuto qua perché volevo stare con te - lo disse con una semplicità disarmante che quasi stupì lo stregone.
- Sai che qui sei sempre il benvenuto, Alexander, ma non voglio che ti tormenti riguardo Isabelle....sei suo fratello e ne hai tutto il motivo per esserlo, ovviamente. E credo che andare in Istituto a controllarla ti farebbe bene. 
- Mi hai sentito, Magnus? - domandò, guardandolo negli occhi.
- Certo. Pensavo solo... è la tua famiglia e....
- Anche tu sei la mia famiglia. E...sono stanco, non mentirò. Non ho voglia di tornare all'Istituto, preferisco stare qui, insieme a te. Dopo ciò che è successo in Istituto, quei Nascosti che sono stati uccisi.... per fortuna sei ancora qua.
- Sono il Sommo stregone di Brooklyn, Alexander. E avevo una missione che per fortuna ho portato a termine.
- Madzie.... - mormorò Alec
- E' una ragazzina sveglia.
- Non mi ha ucciso. - ricordò lo shadowhunter - Quando è entrata nell'Istituto mi ha mandato in ascensore per non uccidermi. E'....è perché ho apprezzato il suo marchio?
- Noi stregoni amiamo chi fa i complimenti sul nostro marchio. Quindi si, direi che è stato per quello.
Alec sorrise. C'era qualcosa in quella bambina che lo attirava, e non si trattava solo del fatto che fosse una piccola strega. Era qualcosa di più profondo, gli aveva mosso il cuore solo come aveva fatto...
- Sarai stanchissimo. Puoi andare a farti una doccia, posso far comparire magicamente qualche tuo indumento per rimanere a dormire qua.  - ...l'uomo dalla voce che gli parlava proprio in quell'istante.
- Oh, va bene. Grazie.. - rispose, grattandosi la testa.
Magnus gli sorrise avvicinandosi a passi lenti: - Figurati. 
Non vedeva l'ora di baciarlo. E d'altra parte, anche lo shadowhunter non vedeva l'ora di farlo. Quelle labbra gli erano mancate così tanto.... quando si posarono l'una sull'altra come  fossero pezzi di puzzle adatti a completarsi a vicenda, Alec fece scivolare le sue mani sotto la maglia dell'altro, accarezzando così il suo petto. Il bacio nel frattempo stava prendendo vita: la lingua di Magnus aveva preso possesso della sua bocca e si muoveva sulle sue labbra, accarezzandole e assaporandole, lentamente, poi lungo il palato, strisciò sui denti e infine s'intrecciò a quella dello shadowhunter, in una danza ritmica che conoscevano soltanto loro.
- E' meglio se ti lascio andare... - disse lo stregone, dopo essersi allontanato quel tanto che bastava per guardarlo negli occhi. Fece per muovere i primi passi ma Alec gli afferrò il braccio: - Forse potrei fare dopo la doccia - esclamò, stringendolo.
Magnus alzò un sopracciglio, sorpreso, ma non obbiettò, al contrario si sporse nuovamente per dargli un bacio. Presi dalla passione in pochi secondi si trovarono nella camera da letto che entrambi conoscevano, seduti al bordo del materasso. Le loro mani si toccavano e si cercavano, la ricerca di un contatto sempre più profondo spinse entrambi a toccarsi il bacino a vicenda e ad un gemito piacevole.


- Magnus posso...? - chiese Alec timidamente, affannato. Non aveva mai preso l'inziativa, almeno non le volte che l'avevano fatto. Cioè una, se non si prendeva in considerazione la loro prima volta. Magnus l'aveva visto da sopra, gemere dal piacere mentre si tratteneva il più possibile per dargli ciò che voleva. Adesso era il ragazzo che voleva darlo a lui.
- Mi domandavo quando sarebbe successo, effettivamente... - Magnus notò le guance di Alec che si tinsero di un rosso scarlatto, poi non perse tempo a baciarlo, in maniera goffa e scoordinata, accarezzandogli i capelli e salendogli addosso a cavalcioni. Non si erano ancora sdraiati ma erano seduti sul materasso e si baciavano avidamente. Entrambi essendo a contatto avvertirono qualcosa risvegliarsi tra loro.
Lo shadowhunter si spalmò completamente su di lui, i respiri affannati e il rumore dei baci scambiati facevano da sfondo sonoro a quella che sarebbe diventata la loro nottata. La bocca di Alec si era spostata lungo la mascella, che aveva preso a baciare lentamente, come se volesse assaporare ogni minima porzione della pelle dello stregone, infatti scese lungo il collo per baciarlo e morderlo di tanto in tanto, avvertendo i mugolii del suo ragazzo. Che bella melodia...
Non appena alzò la testa per andare incontro alla sua bocca e scambiare un nuovo bacio, il ragazzo vide quegli occhi da gatto e gli accarezzò il volto con una mano, sorridendogli. Lo baciò con tutta la passione che aveva dentro di sé: lento ma focoso. Assaporare Magnus era come assaporare l'estate, l'inverno, le stagioni tutte insieme. L'ebrezza di averlo addosso e di sentirlo su e dentro di sé lo faceva sentire come se avesse messo piede nel mondo per la prima volta. Lo stregone lo faceva rinascere, era una sensazione indescrivibile - specie perché Alec con le parole non era mai stato bravo - ma quello che provava per Magnus, oh....andava oltre. Oltre il sole, oltre le stelle, oltre le galassie. Oltre i pianeti, oltre l'universo, oltre i mondi paralleli. Dante parlava dell'amore che muoveva le stelle, e lo shadowhunter era convinto di raggiungere direttamente il paradiso, quando stava con lui. E' quello giusto, si disse. Lo era davvero. Era Magnus l'unico e solo uomo che voleva avere. Era lui che gli faceva battere il cuore. 
Riconfermò il pensiero che gli aveva svelato quella stessa mattina, fermandosi a guardarlo. Vide lo stregone, con i suoi occhi da gatto che stava in attesa, gli occhi sbarrati, il fiato corto, le labbra arricciate in una smorfia buffa. 
- Non mentivo su quello che ti ho detto fuori dall'Istituto. - Disse Alec. Aveva il fiatone anche lui. - Ti amo davvero.
Gli diede un bacio sulla fronte, sapendo che allo stregone sarebbe piaciuto.
- Anche io ti amo. 
Nonostante l'avesse già detto quella mattina, il più giovane rimase abbagliato da quelle parole pronunciate dal suo fidanzato, tanto che: - Magnus....puoi ripeterlo? - chiese docilmente.
Gli occhi da gatto emanarono uno scintillio, che Alec interpretò come curiosità - o sorpresa - fino a quando la voce del suo interlocutore non esclamò: - Ti amo. - Con la più lenta tranquillità. Ma non solo, aveva continuato: - Ti amo, Alexander. Vieni su di me, vieni dentro me, fai di me ciò che vuoi. Sono tuo adesso e fin quando lo vorrai. 
- Io sono tuo per sempre. Perché è questo tutto il tempo che voglio stare con te.
- Allora saremo noi due per sempre. Insieme.
Alec annuì felice, prima di riprendere le sue labbra e dar vita ad un nuovo bacio. Quando Magnus alzò il bacino facendolo scontrare con il suo, Alec capì che aveva bisogno di sentire di più. 
Non pensò a niente, cercò di annullare la sua mente per sentire ogni tocco, respiro e ansito del suo ragazzo. E quelli che lui gli procurava. Cercò di rilassarsi mentre gli toglieva i vestiti con calma, come un gatto felino che aspettava le sue mosse. Quando anche lui si tolse i suoi indumenti velocemente - sentì perfino Magnus ridacchiare - trovò quest ultimo adagiato sul letto che lo guardava mordendosi un labbro. 
Ovviamente il suo sguardo cedette dov'era presente quell'erezione che chiedeva di darle una mano. Alec sorrise. Era questo l'effetto che gli faceva, e non poté fare a meno di immaginare Magnus che si dava piacere da solo pensandolo. Si passò la lingua sulle labbra - un po' per l'imbarazzo - ma soprattutto per l'eccitazione che provava in quell'istante.
- Alexander... per quanto mi piaccia la tua vista in questo modo, direi che possiamo pure passare all'altra fase.... 
Il ragazzo si ridestò un minuto: - Pensavo che volessi....sai - iniziò a mormorare confuso: - Cioé magari hai bisogno di una mano e vuoi che io...
Lo stregone si allungò su di lui e gli diede un bacio per zittirlo. - L'unica cosa che voglio è..... - si bloccò, stendendosi sul letto. 
Alec osservò la sua schiena ambrata, le scapole e i suoi glutei sodi. Deglutì. E se gli avesse fatto male? E se non avesse centrato il punto giusto? E meno male che non dovevi pensare a niente, Alec.
Magnus capì e si voltò subitissimo, prendendogli il viso per guardarlo negli occhi. - Ti ho già detto che io non ho preferenze, Alexander. A me piace anche stare sotto - gli fece un occhiolino.
Alec arrossì: - Ma io forse non sono capace.... - mormorò, mettendo in mostra le sue insicurezze. 
Magnus gli sorrise, di nuovo: - Certo che ne sei capace. 
- Magnus, io.....  - il ragazzo si fermò quando sentì una presa ferrea sulla sua erezione - Cosa...
- Alexander, devi mettere da parte le tue insicurezze. C'è una prima volta per tutti, tu stesso ne hai avuto la prova qualche settimana fa! -  Magnus aveva preso a massaggiarla delicatamente - Adesso ciò che ti serve è sul comodino. Ti mostro io come infilarlo. Il resto verrà da sé. 
Dopo queste parole lo stregone lasciò la presa alla sua erezione e andò a prendere il profilattico dal comodino. Si sedette di fronte a lui e Alec notò il movimento che fecero le dita attorno per farglielo indossare. Espirò. Magnus lo afferrò e gli diede un bacio, facendo incontrare le loro lingue e gli uscì un sonoro gemito da quelle labbra. Dopo di che si stesse a pancia in giù e Alec sospirò. Poteva farcela. Era abbastanza semplice. Poteva.... Oh, avanti Alec. 
Prese un respiro e con cautela si posiziono dentro di lui. Con quella stessa entrò dentro Magnus, il quale sentì lasciare dalle sue labbra un verso ovattato, dato da quella intrusione. Alec spinse un po' più il fianco per trovarsi completamente dentro il suo uomo.
Se quando lo baciava aveva visto le stelle e il paradiso, stare dentro di lui gli faceva vedere direttamente l'altro mondo. Non si era ancora mosso, e sapeva che Magnus lo stava aspettando, anche se ancora non aveva detto niente. Stare dentro il suo uomo era una situazione empirica. Non avrebbe saputo definirla in altro modo. Sempre lento, decise di tirarsi indietro e dare una spinta. Vide il suo ragazzo muoversi, sotto di lui, e poi un ansito di piacere. Quello fu tutto ciò di cui ebbe bisogno, e non si tirò indietro. Prese a muoversi, le prime volte lento, poi, come vedeva che il suo stregone si trascinava all'indietro per avere più contatto, cominciò a muoversi più veloce. Sentire che Magnus gemeva e gridava il suo nome gli diede una scarica di piacere, lo fece sentire importante, lo fece impazzire, lo fece andare oltre ritmi che pensava di non avere. 
Quando avvertì i muscoli di Magnus stringersi, capì che era arrivato al limite, e lo raggiunsero insieme: così come avevano promesso di rimanersi accanto. 
La sensazione di libertà assoluta e di profonda e serena pace si fece viva dentro di lui, anche se quando uscì dal corpo di Magnus sentì come se una parte di lui non fosse più presente: era a metà. E, dopo che si accomodò al suo fianco per baciarlo e lui gli diceva le più dolci parole del mondo, non fece altro che pensare a quella leggenda del filo......quel filo rosso che univa due anime gemelle. 
- Sei pensieroso... - mormorò al suo orecchio Magnus.
- Tu credi alla leggenda del filo rosso? - gli domandò Alec.
- Potrei aver incontrato chi ha dato vita a questa stupida leggenda....
- Quindi non ci credi?
- Non so più a cosa credo...ma immagino tu lo sappia.
- Io....io ci credo. - Alec tremava dicendo quelle parole - Credo che questo filo rosso ormai si sia spezzato, perché tu ed io siamo insieme da un po' ed io non ho più bisogno di cercare la mia anima gemella perché l'ho trovata. Ti ho trovato.
Notò Magnus deglutire, prima di parlare: - Dopo aver vagato per secoli ho pensato che non ci sarebbe mai stato nessuno in grado di farmi aprire il cuore. Ma tu....tu e i tuoi occhi...
- I miei occhi?
- Sono così belli che mi hai conquistato solo alla tua prima vista. 
- Oh... - Alec era rimasto ammirato dal mondo in cui lo stregone si era confidato. Non aveva mai pensato di essere bello, a quello ci pensavano Jace e Isabelle con la loro sicurezza. Lui compensava con le qualità di leader. Ma Magnus....lui lo faceva sentire bello come mai si era sentito, e lo capiva dai suoi sguardi, dal modo in cui lo accarezzava e dal modo in cui gli parlava. Aveva provato a vestire i panni dello stregone e ai suoi occhi  era bello nella sua semplicità. 
- Se due anime gemelle sono destinate a stare insieme allora si troveranno. Che abbiano questo filo o meno. 
- Romantico.... - borbottò Alec. Ma gli piaceva che Magnus lo fosse.
- Ancora con questa storia? Abbiamo entrambi appurato che lo sono... - esclamò lo stregone, fingendosi offeso.
- Se te lo dici da solo.... - Alec continuò a stuzzicarlo.
Magnus lo guardava negli occhi mentre diceva le cinque frasi che fecero quasi uscire il cuore dal petto di Alec - Io non sono mai andato alla ricerca di un'anima gemella. Ma sai una cosa? Tu mi fai sentire più vivo che mai. Tu....mi completi. E anche io ti ho trovato, Alexander. E mi ritengo fortunatissimo. 
E forse aveva ragione Magnus, forse quel filo rosso che tanto faceva sognare tutti quanti non esisteva ma era solo un modo banale per descrivere l'avvicinamento tra due anime affini. Forse era solamente una leggenda che sarebbe continuata a vivere per secoli perché nessuno voleva ammettere la verità, e cioè che noi siamo gli artefici del nostro destino, comunque vada. Ma Alec aveva scelto di crederci. Aveva scelto di prendere posizioni che mai immaginava di fare, aveva scelto di credere nell'amore. L'amore, quella piccola condizione dell'uomo che ti fa perdere la testa. L'amore, quello semplice e banale, l'emozione più pura tra tutti. L'amore, quello fatto di baci, carezze accennate, sorrisi languidi e genuini, sospiri felici, occhi abbagliati e labbra aperte. 
Tutto è amore. 
E Alec, finalmente, l'aveva capito.









Ciao a tutti!
Se siete arrivati fino a questo punto vuol dire che avete letto la storia, l'avete terminata ed io spero che vi sia piaciuta (e soprattutto che non l'abbiate trovata banale), nelle cose che scrivo mi piace avere un'impronta 'originale' e spero che questa storia un po' lo sia sembrata.
Come già sapete, questo è l'ultimo capitolo. 
Avrei voluto dirvi che il capitolo 'bonus' è già in fase di preparazione, ma purtroppo non è così, inoltre questo capitolo è il mio preferito e penso che sia degno del finale. 
Questa storia, oggi sarà completa in questo modo. 


Per quanto riguarda il capitolo 'bonus' lo farò sotto forma di One Shot che non so quando pubblicherò e che racchiuderà otto momenti quali:

- 2x01: il momento in cui Alec va a scusarsi con Magnus e vede il suo corpo. Questo momento ha suscitato il mio interesse, non riesco a domandarmi se Alec possa aver trovato quel corpo bellissimo. Ricordiamoci che lui non ha mai visto nessuno - ad eccezione di Jace - nudo, quindi quel piccolo particolare mi ha dato la spinta necessaria per poter costruirci su qualche pensiero.

- 1x06: Alec rimane a casa di Magnus per bere. Nei flashback ci è stato mostrato la mattina successiva,  ma i due piccioncini di cosa avranno parlato realmente? E perché Alec aveva così il timore di incontrare lo stregone? Io non dimentico il fatto che lui dica a Lydia che 'Magnus is quite magical'

- 2x07: i due piccioncini ritornano a Tokyo. Come si comporta Alec dopo ciò che è successo tra loro? (Nel mio capitolo 'occhi di gatto' ho accennato solo una parte di questo, ma sono pronta a stupirvi).

- 2x08: Dopo la festa di Max sappiamo che Alec è rimasto da Magnus. Magnus, a parer mio, ha preso molto a cuore quella faccenda del buttarsi giù, quindi perché non farci vedere quel momento di disperazione?

- 2x12: Dopo che Magnus torna nel suo corpo e Alec cerca in qualche modo di 'rassicurarlo'.

- 2x13: I malec hanno litigato per la storia del Conclave; Alec va a scusarsi e rimane da lui.

- 2x17: I sentimenti di Alec, dopo che ha scoperto che il Conclave non possiede la Spada Mortale e cena con Magnus, dove lui lo ricopre di belle parole.

- 2x20: finale. Ci hanno lasciato i Malec che andavano via dal party. Quindi potrebbe succedere di tutto....


spero che questi momenti suscitino il vostro interesse.
Nel mentre che scrivo questa one shot  - il cui titolo sarà sicuramente Fragments - vi invito, se volete, a leggere la mia nuova fanfiction malec incentrata sul mondo capovolto della puntata 10 della prima stagione. 

Grazie ai lettori silenziosi, a coloro che hanno recensito e messo tra le preferite/seguite/ricordate questa storia: siete voi che l'avete mandata avanti! 
Un abbraccio,

Chiara.
   
 
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