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Autore: Noni    20/06/2009    1 recensioni
A William bastò posarle addosso gli occhi per una frazione di secondo. Come tutti gli uomini che lo avevano preceduto, fu immediatamente in suo potere.
Anche se aveva quarant'anni e da tempo aveva smesso di interessarsi alle ragazzine.
Per conquistarla fece di tutto: la portò fuori a cena in ristoranti carissimi, le regalò gioielli preziosi, le fece recapitare a casa mazzi di rose rosse ogni settimana; ma la cosa non sembrò impressionarla più di tanto.
Ed era il colmo: mai una donna aveva dato così tanto filo da torcere a William.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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William in fondo lo aveva sempre saputo: le donne non portano che guai.
Lo aveva visto con sua sorella Marie, che a 15 anni era rimasta incinta come una sciocca. Per non parlare di sua madre, che un giorno ebbe la bella idea di andare via di casa col migliore amico di suo padre.
Sì, una delle prime cose che William aveva imparato nella vita è che non ci si può mai fidare del tutto di una donna.
Ma le donne continuavano comunque ad attrarlo enormemente, specie quelle di carattere. Meglio ancora se erano anche bellissime e un po' impertinenti.
E così era Veronica.
Veronica Miller.
Ventidue anni. Lunghi capelli castani a incorniciarle il volto, occhi verdi da gatta, labbra sensuali e carnose, zigomi alti, il tutto su un corpo praticamente perfetto.
Collezionava uomini, Veronica. Sin dall'adolescenza.
La sua prima conquista, la più leggendaria, fu il compagno della madre, un affascinante imprenditore che aveva trent'anni più di lei.
Entrò di prepotenza nella sua vita e la devastò, per lasciarlo poco dopo, distrutto e disperato. E non fu che il primo di una lunga serie.
A William bastò posarle addosso gli occhi per una frazione di secondo: come tutti gli uomini che lo avevano preceduto, fu immediatamente in suo potere. Anche se aveva quarant'anni e da tempo aveva smesso di interessarsi alle ragazzine.
Per conquistarla fece di tutto: la portò fuori a cena in ristoranti carissimi, le regalò gioielli preziosi, le fece recapitare a casa mazzi di rose rosse ogni settimana; ma la cosa non sembrò impressionarla più di tanto.
Ed era il colmo: mai una donna aveva dato così tanto filo da torcere a William. Gli sembrava quasi che traesse divertimento e un sottile piacere nel sapere che un uomo che poteva avere facilmente qualunque donna si stesse struggendo per lei.
Alla fine, senza una ragione apparente, probabilmente mossa da chissà quale capriccio, cambiò completamente, e si fece dolce e disponibile nei confronti dal suo spasimante.
In capo a una settimana Veronica si trasferì nel grande appartamento di William.
Due mesi dopo erano marito e moglie.
La vita matrimoniale si rivelò da subito molto diversa da come William se l'era immaginata. Veronica non era certo una massaia modello, e lui lo sapeva, ma se non altro era sua.
Era sua, ma gli altri uomini sembravano non curarsene; ogni volta che uscivano insieme, questi rivolgevano alla sua donna degli sguardi che lo riempivano di fastidio. Ben presto, il fastidio diventò disgusto.
La cosa che lo tormentava maggiormente era che Veronica non sembrava minimamente turbata dalle attenzioni che le rivolgevano i loro concittadini, anzi, sembrava che ne andasse a caccia, vestendosi e truccandosi in modo provocante.
Fu in quel periodo che William cominciò a scivolare nella paranoia, e a scrutare con attenzione il modo che Veronica aveva di approcciarsi a qualunque altra figura maschile.
Perché sorride così al vicino di casa? Perché sembra essere così in confidenza col postino?
Queste furono solo alcune delle domande che presero ad affollare in misura sempre maggiore la sua mente ormai ossessionata.
Gli sembrava che ad ogni angolo di strada si nascondesse un amante della moglie; a volte, al momento di coricarsi, aveva addirittura l'impressione di vedere un altro uomo nel suo letto.
Aveva quasi voglia di chiederle se avesse una relazione, sperando di intuire qualcosa dalla sua reazione, ma sapeva che sarebbe rimasta fredda, o che al massimo gli avrebbe rivolto una di quelle sue espressioni beffarde che ben conosceva.
I giorni passavano e l'incubo andava avanti. La sola idea che un altro uomo la toccasse bastava a fargli perdere la ragione... Avrebbe ucciso senza pensarci due volte il suo rivale, ma come si fa ad uccidere quello che molto probabilmente non è che un fantasma?
Quello che William non sapeva ancora è che il destino gli stava per venire incontro.
Un giorno tornò a casa dal lavoro prima del solito. Aprì la porta della camera da letto, e d'un tratto realizzò che in fondo la vita non è poi tanto diversa da un film.
Le cose che più lo stupirono furono due: una fu che lei non tentò minimamente di scusarsi, o giustificarsi. Non sembrava nemmeno particolarmente dispiaciuta, o addolorata.
L'altra riguardava lui. Per mesi aveva desiderato avere fra le mani l'amante di Veronica, e quando finalmente era successo, aveva lasciato che se ne andasse indisturbato. Ma in fondo era solo un ragazzino, tremante e pallido per la paura.
All'improvviso Richard realizzò che sia lui che il giovane avevano qualcosa in comune: erano entrambi delle vittime.
Ma lui era stanco di essere una vittima: voleva smettere di avere incubi, ridurre al silenzio la sua mente, ottenere un po' di pace.
E' per questo che Veronica dovette morire, altrimenti non sarebbe mai finita.
Se non poteva essere solo sua, non sarebbe stata di nessun altro.
Appena William poté allentare la presa attorno al collo della ragazza, si sentì immediatamente sollevato.
Era davvero finita.
Il corpo di Veronica giaceva sul pavimento, il contrasto tra i suoi capelli scuri e il candore del marmo era uno spettacolo irripetibile. Somigliava a un angelo, a parte le ecchimosi attorno al collo che ne attestavano la natura mortale.
L'uomo depose un ultimo bacio su quelle labbra ancora calde. Per un attimo ebbe come l'impressione di scorgere sul suo volto una delle sue tipiche espressioni sprezzanti, come se la morte non fosse riuscita a strappargliela.
Ormai ne era convinto: le donne non portano che guai.
  
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