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Autore: Stella cometa 94    06/10/2017    0 recensioni
Fin dall'alba dei tempi, le forze del bene e del male, tenevano e tengono tutt'ora l'equilibrio del nostro mondo. Ma ci fu un periodo in cui questo delicato equilibrio, rischiava di essere spezzato per sempre, non potendo ristabilirsi da solo, il destino chiamò sé un aiuto prezioso, l'unica speranza per impedire alle forze oscure di prendere il sopravvento.
Prequel "Le Dragon Ladies"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Avviso: il capitolo presenta contenuti di possessione spiritica, nulla di ciò che è scritto è reale, fatti, persomaggi, testi e citazioni comprese sono interamente inventati. Nulla di ciò che avviene è reale, ogni cosa è puramente casuale e frutto di fantasia, senza lo scopo di offendere, impressionare o quant'altro, proprio per questo mi sono limitata su alcune cose. Grazie e buona lettura.


                             Un Nemico inaspettato



Una leggera brezza entrava ogni tanto attraverso la finestra della stanza della lettura, dove si erano rinchiuse per indagare senza essere disturbate; erano passate un paio d'ore da quando avevano cominciato a sfogliare gli unici due libri sui maghi bianchi, leggendo delle loro gesta e delle loro missioni, ma niente incantesimi o qualcosa che potesse ricondurle ad Orifus. 

"Niente, tanti atti eroici per il paese, ma niente su Orifus." Ann chiuse il libro stropicciandosi gli occhi, aveva letto così tanto che sentiva le palpebre pesanti.
Zena sospirò alzandosi in piedi "Rimettiamoli a loro posto e raggiungiamo le altre, forse hanno avuto più fortuna di noi."

Riconsegnarono i testi al custode, ma per farlo persero di vist Berenice che ricomparve con tre libri fra le braccia "Non ho resistito, li leggerò con cala appena rientrate in accademia." sorrise innocente.
"Sei la solita." commentò Ann vedendola contenta come una bambina a cui era stato regalato un giocattolo nuovo "Meglio andare prima che ti rintani in qualche altro scaffale."

Ringrazziarono il custode e si incamminarono verso la via principale, ma appena uscite, avvertirono una strana presenza intorno a loro come se qualcuno le stesse fissando insistentemente. A qualche metro più in là in un vicolo, un individuo nascosto in una lunga tunica con il cappuccio aspettava il momento propizio per attaccare, che arrivò appena furono abbastanza vicine. Con un salto improvviso, uscì allo scoperto impugnando un grosso pugnale seghettato dritto verso il petto di Berenice, la ragazza fu veloce e con una tripla capriola all'indietro si portò debita distanza dall'individuo.

"Ho capito che non ti piace leggere, ma farmi cadere i libri mi sembra esagerato!" disse lei indicando i libri lasciati a terra durante l'attacco.

L'individuo non rispose e tirò fuori dalla tunica delle Lu jiao dao, due armi corte dotate di lame incrociate a forma di mezza luna impugnandole nella parte centrale, la castana ghignò "Tipo di poche parole vero?"

Zena fece roteare la catena ninja nella mano destra pronta all'attacco "E che passa subito ai fatti aggiungerei. Ma sarebbe più educato se ti rivelassi prima di aggredire la gente."

Il tipo non rispose neanche alla bionda e con un basso ringhio scattò ancora verso Berenice, Zena lanciò la sua catena avvolgendogliela intorno al busto e, con una strattonata lo tirò dalla parte opposta contro un carretto di legno al lato della strada, il botto fece dare alla fuga la gente lì vicino, ciò permise alle guerriere di estendere le loro mosse e muoversi meglio. L'essere incappucciato si rialzò quasi subito e con un balzo si portò davanti Ann tentando di colpirla al volto con le lame affilate, la ragazza lo fermò ad un soffio dal suo naso con i pugnali Sai resistendo più che poteva contro la sua forza inumana.

Con abilità si liberò da quella presa cominciando uno scontro tra lame, più volte provava a colpirla con affondi che venivano prontemente parati dalla guerriera "Sei resistente. Vediamo come te la cavi con questo!" lo colpì allo stomaco un calcio poderoso spedendolo ai piedi di Berenice.

"Pessima mossa attaccarci da solo." lo schernì afferrando il bastone e bloccandolo al suolo con l'asta "Adesso vediamo chi sei." 

La ragazza afferrò il cappuccio nell'atto di scoprire il volto dell'avversario, e solo allora si accorse di due inquitanti iridi rosso sangue fissarla fino a farle congelare ogni fibra muscolare, non aveva mai visto degli occhi così diabolici e ne restò impietrita. L'essere ne approfittò liberandosi dalla prigionia della ragazza impugnando
 a sua volta il bastone e spingendola via con forza.

Berenice rimase sorpresa e cercò di non perdere l'equilibrio causato dalla forte spinta "Damn! Ha gli occhi di un mostro!" strinse maggiormente il suo bastone pronta ad un nuovo attacco, ma si accorse che lui stava guardando con insistenza i libri lasciati a terra. Prima di poter formulare qualsiasi ipotesi, l'essere scatto verso i testi prendendoli di slancio, con un braccio li reggeva mentre con l'altra mano tirò fuori dalla tunica, una strana polvere violacea, Ann sgranò gli occhi riconoscendola e con velocità tirò un pugnale Sai contro di lui, che non fece in tempo a colpire il bersaglio andando a conficcarsi nel muro di legno di una casa: l'individuo aveva mormorato qualcosa ed era sparito nel nulla in una nube di fumo scuro.

Zena e Berenice rimasero sconcertate, non avevano mai visto una simile stregoneria "Non posso crederci, è scomparso!" esclamò la bionda molto confusa e guardandosi intorno per scorgerlo.
Ann sospirò andando a recuperare il suo pugnale staccandolo dal muro "E' la stessa polvere di cui vi abbiamo parlato. E' sicuramente una stregoneria di Orifus."
Berenice rimase a fissare il punto in cui era sparito "Un'altra cosa è sicura: voleva i miei libri. Solo non capisco a cosa servirà la filosofia a quel pazzo." si grattò il mento pensierosa pensandoci più attentamente "O magari cercava qualocosa." 
"Dobbiamo ritrovare le altre se vogliamo scoprirlo, questa faccenda mi puzza." senteziò con sicurezza Zena riarrotolando la catena con abile mossa lateralemente al suo busto. 

Le altre concordarono seguendola per le vie cittadine, mentre dall'alto di una Pogodà a cinque piani, l'essere incappucciato le guardava allontanarsi con un ghigno divertito scomparendo di nuovo.


***

"Staneremo la persona posseduta e la libereremo." rispose Evelyn quando Amber le aveva chiesto quel'era il piano. Uscite dalla palestra di Gao, si appartarono in uno dei piccoli vicoli cittadini per decidere cosa fare.

"Se questa persona è stata soggiocata da Orifus, potrebbe usufruire della magia nera." suppose Amber seduta a gambe incrociate su un barile di legno "Potrebbe trasformarci tutte in rospi! Oppure topi!" 
Tiara roteò gli occhi "Tieni a bada la fantasia, non credo che il maniaco dell'oscurità si abbassi a questo." 

"Allora illuminaci, cosa pensi che farà?" 

Tiara si girò infastidita verso il ragazzo che era appena arrivato "Punto primo: i maghi sono imprevedibili sopratutto se sono pazzi. Punto secondo: perché non vai a giocare a nascondino con qualche orso invece che seguirci?"
"E rinunciare a scherzare con te? Scusate il ritardo comunque, saremmo venuti prima ma David aveva un compito da svolgere per il maestro e mi ha dato buca." 

"Cosa fai qui?" si intromise Evelyn evitando una stirata di nervi all'amica.
"Il maestro vuole che vi affianchiamo entrambi nella missione. Conosciamo la città da cima a fondo e potremmo aiutarvi a trovare la persona posseduta." spiegò avvicinandosi a Tiara e regalandole un sorriso "Sarebbe un vero onore per noi."
"No un momento..." Tiara si staccò dal mauro al quale era appoggiata con uno sguardo misto fra l'indignato e l'incredulo "Il vostro maestro si è preso la libertà di affiancarvi a noi, senza consultarci?! E' paranoico forse?"
"No ma crede che più siamo e prima riusciremo a trovare questa persona." 

Le ragazze si guardarono fra di loro non sapendo cosa dire, avevano capito che il maestro Izumo era un tipo di poca fiducia, ma pensavano di essere state convincenti ed essersene guadagnata almeno un po', a quanto pare però non fu proprio così. 

"Alexander, con tutto il rispetto per la vostra accademia e il vostro maestro, ritengo che non sia una missione adatta a voi." disse Evelyn usando un tono non troppo duro ma ugualmente serio.

"Capiamo che è non è una missione del nostro calibro, ma permetteteci di aiutarvi almeno per stanarlo." insistette Alexander.

Evelyn non era molto convinta, non avendo modo di giudicare le loro abilità, le era impossibile constatare qual'era il loro livello di combattimento, ma era vero che conoscevano la città e i suoi abitanti meglio di loro ed essendo ninja capaci di aver tenuto testa ai ninja d'ombra, forse poteva dar loro una possibilità.

"Essia. Ma dovrete seguire due semplici regole." puntualizzò indicandolo con l'indice, al che il ragazzo si fece attento "Primo: qualsiasi cosa succeda, seguite le nostre istruzioni e non fate gli eroi. Secondo: una volta trovato il soggiocato lo lascerete a noi, non sappiamo se il nemico fa utilizzo della magia nera ma in ogni caso, voi starete a debita distanza. Tutto chiaro? Riferiscilo anche a David."

Il ragazzo annuì con calma, anche se dentro di sé fremeva per poter dimostrare loro quanto valeva, tuttavia sapevano di dover dare loro ragione, dal canto suo, Evelyn aveva addosso l'occhiata contrariata di Tiara e il sorriso tranquillo di Amber, sapeva che se ne sarebbe pentita ma ogni aiuto seppur minimo era prezioso. 

Amber saltò giù dal barile avvicinandosi al ragazzo con un sorriso incoraggiante "Allora, benvenuti entrambi momentaneamente nel gruppo. Che ne dite adesso di andare a cercare il resto della squadra?" 

"Abbiamo fatto prima noi Amber!" 

Il piccolo gruppo alzò lo sguardo verso il tetto vicino notando le loro compagne fissarli dall'alto, con una poderosa capriola atterrarono davanti a loro prestando la loro attenzione al giovane "E lui chi è?" chiese Berenice guardandolo dall'alto in basso.

"Vi spiegheremo tutto. Ora però dobbiamo pensare a un piano." ghignò vedendo le facce dei presenti incuriosite.


***


Incenerì con una fiammata il terzo libro che gli aveva portato grazie alla stregoneria emanata dal suo bastone; come aveva potuto confondere degli inutile libri di filosofia con quelli dei maghi bianchi? Era la domanda che si poneva già da un quarto d'ora guardando con freddezza il suo suddito soggiocato in ginocchio davanti a lui.

"Dammi una buona ragione per cui debba risparmiare la tua inutile vita." si avvicinò lentamente al giovane tremolante, non potendo fare a meno di ghignare davanti alla sua paura.

"H-Ho fatto qu-quello che mi è st-stato chiesto mio signore." parlò con voce tremolante a testa bassa, incapace di guardarlo negli occhi  "Ho preso i li-libri che ave-avevano portato fuori..."
"E non ti è passato per quella testolina, di controllarli prima di presentarti a me?" la sua voce era altamente minacciosa, il ragazzo si fece piccolo piccolo sperando di scomparire in qualche modo, lui gli girava intorno come un leone affamato fermandosi poi davanti al suo servo.

"Potrei ucciderti subito...però...che divertimento ci sarebbe? Potrei usarti un'ultima volta."
"Co-Cosa intendete mi-mio signore?" alla sua domanda lo sentì sghignazzare perfidamente, tremò di più sudando freddo, in un modo o nell'altro sarebbe morto, tutto ciò che poteva fare, era restare a guardare in che modo e pregare di esalare l'ultimo respiro il prima possibile.

Lui non rispose e alzò il suo bastone puntadolo sulla sua testa "Trans Demon'll memorem sepulcro introducas me dabo pecuniam mutuo corpus!" 

Dalle sue parole, una nube scura si fece largo nella stanza prendendo la forma di una creatura inquietante, questa andò dritta verso il ragazzo che non ebbe tempo di alzare la testa che venne investito dalla forza maligna, sentendo il suo corpo bruciare e le sue urla sovrastare i ruggiti dei draghi fuori dal castello diventando un unico suono agghiacciante. L'entità si infiltrò con la forza nel suo corpo, spingendosi fin dentro la sua anima provocandogli un mutamento terrificante: le osso schricchiolarono diventando più robuste, due canini appuntiti sbucarono dalla sua bocca e la pelle diventò biancastra, le vene al di sotto di essa furono visibili dal sangue scuro scorrere al loro interno, mentre gli occhi divennero due pozzi neri senza luce. Qualcosa aveva preso il posto del ragazzo, qualcosa di oscuro e maligno.

Orifus restò a godersi la trasformazione dal suo trono di pietra rimanendone soddisfatto "Perfetto." commentò a se stesso, guardando la sua creatura alzandosi in piedi e rimanendo ferma a fissare il vuoto finché lui non gli fece cenno di avvicinarsi "Ho un lavoretto per te...Animeītā*."


L'essere storse le labbra in una smorfia infastidita "Osi disturbarmi per i tuoi insulsi giocchetti da umani?" sottolineò l'ultima parola sapendo quanto al mago, dava fastidio essere paragonato agli esseri che riteneva inutili e deboli  "La tua anima venduta al signore degli inferi non è abbastanza per permetterti questi piaceri." 

L'uomo ghignò, sotterrando l'impulso di rispedirlo senza tante cerimonie nel suo limbo "Neanche se ci guadagnassi anche tu? Ho un interessante proposta da farti." sapeva che non era facile scendere a patti con un demone, ma non impossibile sopratutto se si offriva loro qualcosa che desideravano. 

L'essere piegò la testa da un lato con un sorrisino spettrale "Parla." 
"Io sono a conoscenza dell'incantesimo per rispedirti all'Inferno, ma ti lascerò su questa terra se in cambio mi liberi di alcuni scocciatori." vide la creatura incrociare le braccia e sospirò paziente "E potrai anche prenderti le loro anime." aggiunse per avere del tutto la sua fiducia.

"Interessante davvero. E chi sarebbero questi scocciatori?" 
Il mago alzò una mano facendo apparire una sfera nera dal quale scorsero alcune immagini delle ragazze "Loro sono gli scocciatori. Liberamene e le anime saranno tutte tue, compresa la tua permanenza in questo mondo." 

Animeītā  lanciò indietro la testa scoppiando in una risata demoniaca e grotturale "Ahahahah! Stai dicendo che i tuoi cadaveri viventi non sono riusciti a fare niente contro delle...mortali?" 
"Vuoi davvero parlare dei miei soldati oppure andare ad impossessarti di quelle anime il prima possibile?" tagliò corto volendo solo che sparisse dalla sua vista.
Il demone lo guardò torvo "Attento Orifus, non approfittare troppo della mia pazienza." 
"Non ne ho intenzione." rispose serio senza smettere di guardare la creatura davanti a lui.

Animeītā ghignò mostrando i canini poi si portò al centro della stanza e come era apparso, sparì con un semplice schiocco delle dita in una nube nera come la notte, mentre nella stanza rieccheggiò la sua voce cavernosa "I loro cadaveri marciranno nel sottosuolo! Ahahahahahaha!" 

Orifus ghignò a sua volta trovandosi per una volta d'accordo con lui "Lo spero vivamente."


***

La sera calò silenziosa in città, le guerriere si erano rifugiate nella piccolo alloggio che avevano preso per sostare due notti, mentre i loro due "accompagnatori" erano di pattuglia nella città; idearono un piano per stanare la persona posseduta, anche se nessuno aveva insegnato loro come affrontare una possessione, per questo quel pomeriggio i ragazzi le portarono da un esorcista locale; l'anziana donna diede loro dei sacchetti contenenti delle erbe di Artemisia e Betulla, piante usate nei riti di esorcismo per scacciare i demoni, in più consigliò loro di cercare di far posizionare il posseduto al centro del pentacolo, in modo da imprigionarlo e formulare l'incantesimo.

La mezza Luna alta in cielo era l'unica fonte di luce nella piccola piazzola davanti all'archivio cittadino, le strade erano desolate e un silenzio tombale dominava la calura estiva, più sopportabile dalla mancanza dei raggi solari. Al centro della piazzetta, mimetizzato da un telo scuro, avevano inciso il pentacolo in modo che nessuna avesse potuto vederlo e si erano nascosti nel buio notturno aspettando il suo arrivo: Tiara, Ann e Zena si erano appostate sui tetti della case adiacenti, Evelyn e Alexander attendevano in silenzio dietro le colonne portanti dell'archivio e in un vicolo Amber e David tenevano d'occhio Berenice; la ragazza aveva in mano un testo dei maghi bianchi in modo da attirare l'obiettivo, se l'avesse vista da sola, le possibilità di attirarlo aumentavano, ma per un'ora intera fu tutto tranquillo. 

Berenice sfogliava le pagine ingiallite con finto interesse restando in piedi, tutti i suoi sensi erano in allerta pronti a scorgere il più piccolo movimento, ma tutto ciò che riuscì a captare fu solo il battito d'ali di una civetta e lo scrosciare del fiume non lontano da lei. Alzò di poco lo sguardo dando un'occhiata veloce alla zona intorno a lei, qualcosa aveva cominciato a provocarle la pelle d'oca e l'istinto le diceva di non abbassare la guardia.

"Regola il respiro, è troppo pesante David." bisbigliò sottovoce Amber guardando il ragazzo che inginocchiato vicino a lei, respirava come un bue tibetano.
"Scusami è che sono eccitato, non ci capitano spesso questo genere di missioni."
"Ma allora sei proprio un principiante!" scherzò scompigliandogli i capelli e facendolo ridacchiare "Dovresti ritenerti fortunato allora."
Sul volto del ragazzo spuntò un piccolo sorriso, nulla di strano se Amber non avesse notato i canini "Certo, è proprio il mio giorno fortunato...ma non il tuo."
La ramata sbarrò gli occhi "David...ma tu..." non ebbe il tempo di dire niente che si ritrovò il collo nella presa ferrea del ragazzo, d'istinto afferrò con entrambe le mani il braccio di lui per cercare di allontanarlo e toccandolo, sentì la sua pelle fredda, troppo fredda anche per un essere umano.

"David niente cara, chiamami Animeītā!"

La ragazza sgranò gli occhi orripilata dalla trasformazione del ragazzo, davanti a lei non c'era più David, ma un mostro dagli occhi neri come la pece, fissarla con un sorrisino diabolico "T-Tu...mo-mollami dannato!" 
"Come desideri."

Il demone la scaraventò fuori dal vicolo con forza mostruosa, facendola urtare contro il suolo polveroso. A quella scena, le sue compagne accorsero immediatamente alzandola per le spalle.

"AMBER!" Stai bene?" le chiese allarmata Zena vedendola tossire e toccarsi il collo rosso.
La ragazza tossì un paio di volte recuperando fiato "Io sto bene...cof...ma è lui quello che deve essere curato."

Si girarono nella direzione in cui puntavano gli occhi di Amber e si ammutulirono di colpo nel vedere la strana creatura uscire allo scoperto, assomigliava a David ma erano sicure che ormai non fosse più lui, Alexander sbarrò gli occhi pieni di paura e preoccupazione.

"Da-David? Che ti è successo?"
Il demone ghignò "Stupido mortale, non mi sai distingure da quello sciocco di tuo fratello e pretendi di essere denominato guerriero?" con la magia demoniaca in sé, Animeītā sollevò il ragazzo da terra e in un attimo lo avvicinò a lui guardandolo dritto negli occhi, il ragazzo ringhiò di rabbia e al suo tentativo di mettere mano alle sue armi, scoprì di non sentire più nessuna parte del corpo.

"Ma cosa..." 
"Sforzi del tutto vani umano. Ora fai il bravo mentre ti sbrano l'anima!" le unghie dell'essere si trasformarono in artigli lunghi e affilati, puntandoli dritti agli occhi del ragazzo che sudò freddo "Addio umano."

Il colpo partì, ma dovette fermarsi a pochi centimetri dal suo volto per il fastidio che sentì allo stomaco, abbassando gli occhi si ritrovò una spada trapassarlo, girò di poco la testa facendo scricchiolare le ossa del collo giusto per vedere Evelyn guardarlo con determinazione.

"Tu...come hai osato?" sibilò lasciando andare il ragazzo a terra e concentrandosi sul gruppetto di ragazze che aveva davanti.
"Che ne dici di giocare un po' con noi?" lo sfidò estraendo la spada e mettendosi in posizione d'attacco.
Tiara ghignò lievemente "Abbiamo tanta voglia di sgranchirci un po'stasera." con eleganza sventolò il Tessen coprendo metà faccia a mo' di principessa, sebbene esso nascondeva delle estremità appuntite in grado di perforare le carni.

Il demone allargò il ghigno e sotto gli occhi delle ragazze, la ferita si rimarginò non lasciando alcun segno "Come desiderate." scattò improvvisamente in avanti ad una velocità pazzesca cogliendole di sorpresa, prese per il collo Tiara e Ann sollevandole da terra e catapultandole dall'altra parte della piazzetta, mandando in frantumi alcuni barili di legno "E questo è solo l'inizio." sibilò malignamente vedendole doloranti a terra.

Ann strinse i denti rotolando su un fianco "Per tutti i Kami, che volo!" rantolò riuscendo a mettersi in ginocchio con fatica.
Tiara non era da meno e con tutto le forze, si rialzò tastandosi la testa "Questo è tosto..." dovette ammettere con lo sguardo furente puntato sul demone.

Evelyn dopo una sorpresa iniziale, strinse la spada partendo all'attacco, l'essere si spostò di lato bloccandole poi la mano e stringendola fortemente; la morsa tremenda costrinse la ragazza a mollare la presa sulla spada, il contatto con la pelle glaciale dell'essere la fece rabbrividire, alzò lo sguardo fissando quelle iridi nere senza sentimenti stringendo i denti.

"Mollami mostro!" con l'altra mano lo colpì in faccia facendolo voltare di poco ma la presa sul suo polso non diminuì, ma aumentò "Da-Dannato.."
"Dì addio al tuo braccino cara." 

Evelyn sbiancò capendo le sue intenzioni, per fortuna prima che potesse farlo, Berenice con abile mossa lo colpì al collo con l'estremità del Bō allontanandolo di qualche passo e continuò a colpirlo in vari punti senza dargli sosta, a lei si unirono anche Zena ed Amber giusto il tempo necessario per permettere alle loro amiche di riprendersi. 

Ann e Tiara si erano rialzate seppur con qualche ammaccatura, Evelyn riprese la spada ignorando il dolore al polso "I colpi gli fanno poco e niente, dobbiamo combatterlo con la magia." disse mentre le sue amiche lo tenevano a bada più che potevano.
"Ma come facciamo ad attirarlo al pentacolo? Non ci andrà mica da solo!" 
"Lo so Ann, per questo dobbiamo attirarlo noi, la magia farà il resto."
"E non pensi a mio fratello? Lui è ancora intrappolato da quel maledetto!" intervenì Alexander faticando a trattenere la voglia di andare a suonargliele.
"Ci ho pensato invece, ed è proprio rispedendolo da dove è venuto che David tornerà." affermò posandogli una mano sulla spalla "Non permetteremo che gli succeda niente, fidati di noi." 

"CHE NE DITE DI VENIRE A DARCI UNA MANO??" urlò Amber bloccando con un calcio l'ennesimo attacco del demone colpendolo poi con una ginocchiata in pieno volto facendolo barcollare all'indietro, l'essere rispose con le arti oscure colpendola con una potente onda d'urto, mandandola contro una delle statue dei draghi. Amber rimase a terra stordita mentre Animeītā rideva come non aveva mai fatto prima, da secoli non si divertiva così e quelle umane riuscivano a tenergli testa nonostante tutto, ma il gioco stava diventando monotono e decise di cambiare metodo.

"Adesso basta con il riscaldamento." si alzò in volo evocando un vento gelido contro le guerriere "Le vostre anime sono MIE!!!" allargo gambe e braccia guardando il cielo notturno, il vento aumentò così come la sensazione di freddo e le guerriere sentirono come se qualcosa le stesse prosciugando di tutte le energie.

"Maledetto! Ho le braccia intorpidite! Zena riusciva a stento a muovere le dita e le sua gambe stavano per cedere "Se qualcuno ha un'idea la dica adesso!" 
Berenice allora si ricordò dei sacchetti di erbe per gli esorcismi "L'erba! L'erba contro i demoni può fermarlo!" 
Ann cadde sulle ginocchia "E co-come pensi di fare? Ci stiamo indebolendo!" 

"Hei Re del ghiaccio! Beccati questa!" 

Quella voce così spavalda poteva appartenere solo ad Amber, riuscirono a scorgerla sul tetto dell'archivio, al sicuro dal vento gelido con l'arco in mano e la freccia puntata contro Animeītā. Non fece in tempo a replicare che la ragazza scagliò la freccia centrandolo in testa facendolo urlare e deconcentrare dal sua magia, in questo modo 
le ragazze poterono risentire la calura estiva sulla loro pelle e le forze tornare "ZENA, ORA!" urlò alla bionda che non se lo fece ripetere due volte: lanciò la catena afferrando la caviglia della creatura tirandola con forza verso il suolo, al tempo stesso, Ann ed Evelyn tirarono via il telo scoprendo il pentacolo e lui ci finì dritto in mezzo. Approfittando della situazione, Tiara sfoderò quattro kunai impiantandoglieli con forza nelle mani e nelle gambe bloccandolo al suolo, a finire l'opera, Berenice gli lanciò addosso tutte le erbe contro i demoni e rimasero in attesa.
Animeītā urlava con voce animalesca dimenandosi il più possibile fermandosi poi tutto insieme a fissare il vuoto, si avvicinarono con cautela accerchiandolo e lo videro sorridere mostrando quei canini da brividi.

"Ho perso...Ahahahaha! Ho perso!" disse fra le risate isteriche, l'essenza delle erbe gli impediva di fare altro, poté solo guardare le sue avversarie con un sorriso sghembo.
"Hai finito di fare il pazzo?" gli chiese minacciosa Tiara puntandogli contro il ventaglio "Ora vedi di obbedire o ti infilo quella cara erbetta dove non batte il Sole!" 
L'essere scoppiò in un'altra risata grotturale, interrotta dal colpo all'addome infertogli con i tirapugni appuntiti di Alexander "Lascia andare David." ringhiò pieno di collera.
"Oh, e se invece lo portassi con me nell'oltretomba? Ho un sacco di amici lì che si divertiranno volentieri con lui! Ahahahaha!" 
"Io ti...." 
"Adesso fermati Alex. Così non otterrai niente." Evelyn lo allontanò con calma, e si inginocchio vicino alla creatura demoniaca "Lui dov'è?" gli chiese con voce piatta e seria. 
"Gyahahaha! Siete illuse se pensate di batterlo, egli è potente e presto lo sarà di più." gli occhi neri saettarono da una guerriera all'altra "Tutte voi...morirete, la domanda è...in che modo volete farlo? Ahahahahaha!" 
Evelyn estrasse la spada puntandogliela alla gola "Però so il modo in cui morirai tu. Te lo richiedo: lui dov'è?" 
Animeītā alzò di scatto la testa ritrovandosi faccia a faccia con la ragazza "Che gusto ci sarebbe se te lo dicessi?" bisbigliò provando immenso piacere nel provocarla. 

Evelyn assottigliò gli occhi e si alzò rinfoderando la spada "Siete pronte?" chiese rivolta alle ragazze che annuirono mettendo avanti ognuna la sua mano e chiudendo gli occhi. Era il momento di farla finita.

"In nomine deorum non ut reverterentur ad te tu fundasti, in nomine deorum non ut reverterentur ad te tu fundasti..." le parole rituali ebbero un effetto quasi immediato, Animeītā urlava d'odio mentre il suo spirito maligno veniva strappata via a forza dal suo ospite; dal corpo uscì un'ombra scura slanciata e dai lunghi artigli, i canini si erano allungati pronti a perforare la trachea delle ragazze che, aumentarono la potenza del rito ripetendo più velocemente la formula e unendo le loro mani.

Alexander era rimasto a guardare in disparte e senza parole, mai aveva visto una cosa simile e l'unica cosa che voleva era rivedere suo fratello vivo; si sentiva impotente e inutile, nonostante sia stato sempre al suo fianco, non si era mai accorto della possessione di David e non osò neanche pensare da quanto tempo andava avanti. Guardando la scena dell'esorcismo, capì quanto potesse essere meschino Orifus e fin dove era capace di arrivare pur di ottenere ciò che voleva; strinse i pugni con rabbia, aveva fallito sia come fratello maggiore che come guerriero, e questo non riusciva a sopportalo. 

Un urlo più forte degli altri lo fece svegliare dai suoi pensieri, alzando il viso, vide che l'essere era avvolto da una strana luce dorata talmente forte che persino le ragazze dovettero chiudere gli occhi per l'immenso bagliore che dava, essa si portò via Animeītā e lasciò il corpo di David a terra. Il ragazzo lo raggiunse subito tentando di svegliarlo smuovendolo un po'.

"David? Hei fratello, mi senti?" 
"E' svenuto Alex. Ospitare quel mostro gli è costato energia, ma si riprenderà non preoccuparti." lo tranquillizzò Ann esaminando il corpo del ragazzo ancora dormiente.
Berenice ripose il suo bastone dietro la schiena tirando un sospiro di sollievo "Wow, non avevamo mai combattuto contro un demone prima. E' stato incredibile."
Amber si imbronciò contrariata "Ma non aveva il diritto di fare del male a David." al che le vennero rivolte occhiate strane "Che c'è?" 
Evelyn sorrise appena "Ok, ne riparliamo più tardi Amber. Ora portiamo David all'accademia, ha bisogno di riposare e anche noi. E' stata una lunga notte per tutti." 

Tutti furono molto d'accordo, Alexander mise un braccio di David attorno al suo collo e Amber fece lo stesso con l'altro alzandolo e cominciando a camminare verso l'accademia. Il tragitto fu silenzioso, la notte di lotta aveva scombussolato tutti ma non aveva impedito alla stanchezza di farsi largo nel corpo dei ragazzi, tutti sognavano di mettersi a dormire il prima possibile, ma il karma aveva altri progetti per loro: arrivati nei pressi dell'accademia, un gruppo di ninja era fuori il portone parlando animatamente, anche se più che parlare sembravano agitati. Uno ninja vedendoli arrivare e riconoscendo Alex, si precipitò da loro con il fiatone, lo sguardo preoccupato misto al terrore.

Alex ebbe uno strano presentimento ma glielo chiese comunque "Hitoshi, che succede?" 
Il giapponese era visibilmente agitato "E' terribile Alex..." 
"Che vuoi dire? Parla Hitoshi!" 
"Non sappiamo come sia successo Alex...lo abbiamo trovato a terra..."
"Chi?"
"Alex...il maestro Izumo...è morto."



Angolo autrice

Buoan sera cari lettori e cari lettrici! L'estate è finita (ma guarda un po' u,u)  ma io non vi mollo cari miei!
Dunque, Orifus è pigro e preferisce mandare i suoi scagnozzi, ma le ragazze si sono dimostrate all'altezza, sarà sempre così? Chi lo sa. E sì, il maestro Izumo ci ha lasciato e...non vi dico altro! Crudeltà al massimo proprio, qualcuno mi darà della sadica prima o poi.
Mi auguro di non aver deluso le vostre aspettative e come sempre, grazie per a chi legge e lascia un commento :) al prossimo mese :*

Stella

Animeītā: mangiatore di anime (puramente inventato)

Lu jiao dao
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