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Autore: Kim WinterNight    07/10/2017    6 recensioni
«Hai presente la selva oscura di cui parla Dante? Ecco, tu sei lì, persa, sola, al buio, che cosa ti salva? Virgilio salva Dante. Tu vedi qualcuno, senti qualcosa (tipo melodia) o trovi la via per uscire da sola?»
Il prompt di una cara amica, lo spunto per tornare a scrivere in un momento di blocco.
E semplicemente, tutto insensato.
Grazie, Hanna ♥
E grazie anche a te, Shavo.
Genere: Dark, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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VIRGILIO SALVA DANTE




Virgilio salva Dante.

Facile a dirsi, io però non so cosa pensare, cosa fare, cosa inventarmi.

È tutto buio, l'unica cosa che percepisco è il sibilare acuto del vento tra gli alberi. Non so cosa siano, forse querce, forse pini, forse qualcosa che non conosco.

Annienta, quest'oscurità; le tenebre avvolgono, mangiano, risucchiano. Paiono proiettarsi, ma è solo un'illusione ottica, solo il realizzarsi del desiderio morboso che la mia mente elabora per convincersi che sì, c'è la luna in cielo.

Ma non c'è, non stanotte.

Sento freddo, il vento crea mulinelli, fa vorticare il mondo che mi circonda, spazza via il nulla che mi abbraccia.

Forse sto impazzendo, non ricordo di essere mai arrivata qui.

In lontananza, un lupo ulula, o probabilmente si tratta di un cane, forse un cane da caccia. Forse arriverà, qui, a breve; allora dilanierà la mia carne come il più tenero degli spuntini e si leccherà i baffi con pura soddisfazione.

Il cane è il migliore amico dell'uomo, il lupo il suo peggior carnefice.

Non so neanche a cosa sto pensando, non so se sto pensando, tutto vortica, è scombinato nella mia mente annebbiata.

Poi lo sento: è un suono cupo ma anche familiare, un suono che subito mi attira. Non saprei spiegarmi perché lo sento in mezzo a una foresta, a un bosco, a un assembramento tanto fitto di alberi dimenticati in chissà quale landa sperduta del mondo.

Non so neanche dove potrei trovarmi, ora non è così importante.

Continuo a sentirlo, quel suono.

Sono note, sei note per la precisione. Comincio a dirigermi verso quel guazzabuglio così familiare...

Sei note, un giro di basso, ora capisco.

Ripetuto all'infinito, come se la puntina di un vecchio giradischi si fosse incantata e non permettesse al vinile di procedere nel suo solito corso.

Chi può avere un giradischi nel bosco? Dev'essere qualcuno di molto particolare, qualcuno che forse potrebbe aiutarmi. Salvarmi.

Anche se non so se voglio essere salvata, non ho paura, non mi sento intimorita. Forse appartengo da sempre a questo luogo e non lo sapevo finché non mi ci sono ritrovata.

Ossessivo, ripetitivo, morboso, ecco cos'è questo rumore. Sta diventando quasi assordante, man mano che mi avvicino.

Allora noto una piccola capanna, illuminata da un tenue chiarore, come quello di una candela o di una lampadina a basso voltaggio. Chissà chi può abitare in un posto così singolare. Mi vengono in mente i sette nani di Biancaneve e una risata isterica, ma breve, fuoriesce dalle mie labbra schiuse.

I miei passi prendono inspiegabilmente il ritmo del giro di basso che si espande sempre più corposo nell'aria, impregnandone ogni anfratto e rendendo quasi impossibile udire altri suoni.

Sei note, sei passi, sei note, sei passi.

Virgilio salva Dante.

Mi accosto all'ingresso, privo di porta, come se il padrone di casa volesse accogliere chiunque e non temesse l'intrusione di qualcuno che non conosce.

Mi appoggio con la mano destra allo stipite scardinato da tempo e noto una figura immobile, seduta al centro dell'unica stanza presente, un ambiente spoglio e sudicio.

«Sei Virgilio?» mi ritrovo a chiedere.

Mi rendo conto che il padrone di casa è un uomo alto e magro. Tra le braccia stringe qualcosa che subito riconosco come un basso. È lui che, sempre con gli stessi movimenti meccanici e morbosi, esegue sempre le stesse sei note.

I suoi polpastrelli sanguinano copiosamente.

«Sei Virgilio?» ripeto con più forza, anche se la mia voce trema come quella di un uccellino impaurito.

Non ho paura, mi chiedo piuttosto cosa spinga quell'uomo a farsi sanguinare le dita, cosa gli impedisca di smettere di suonare.

Mi rendo conto che sto pian piano assorbendo quelle note e che mi stanno perforando il cervello. Mi sono stancata di udirle, perché non smette?

«Virgilio, basta, ti prego...»

Lui, senza smettere di suonare, si alza con il basso tra le braccia e si avvicina lentamente a me.

L'intensità delle vibrazioni aumenta vertiginosamente, così mi porto le mani alle orecchie e le premo su di esse, scuotendo appena il capo. Faccio un passo indietro e vado a sbattere contro lo stipite della porta.

«Basta, basta, basta!» grido.

Virgilio non arresta il suo operato, il suo viso è disteso in un sorriso sereno, anche se ho l'impressione che ci sia qualcosa che non va. Scorgo un accenno di sofferenza nei suoi occhi quasi inespressivi, ma subito quell'ombra scompare.

Virgilio mi raggiunge in fretta, prima che possa compiere degli altri passi o movimenti.

Qualcosa luccica nella sua mano destra, forse è un plettro...

Smette di botto di suonare e io penso che possa essere un buon segno. Sposto lentamente le mani dalle orecchie e accenno un sorriso.

Questo mi si congela sulle labbra quando sento una puntura feroce sulla coscia, il che mi fa piegare in avanti a causa dell'intenso dolore che provo.

Mentre il gelo si fa spazio nelle mie vene con infinita prepotenza, lui ricomincia a suonare quelle sei note.

Mi ha salvato, probabilmente è così che doveva andare, da sempre.

Ecco perché non ho avuto paura.

Virgilio salva Dante.



- - - - - -


Salve a tutti!

Questo breve racconto nonsense ha una sua storia: ero di fronte al pc con la pagina bianca di fronte a me, ero bloccata. Volevo scrivere ma non riuscivo a produrre alcunché, non sapevo che pesci prendere. Vi capita mai?

Allora ho chiesto alla mia amica/salvatrice Hanna McHonnor di darmi un prompt e lei ha scritto testuali parole:

«Hai presente la selva oscura di cui parla Dante? Ecco, tu sei lì, persa, sola, al buio, che cosa ti salva? Virgilio salva Dante. Tu vedi qualcuno, senti qualcosa (tipo melodia) o trovi la via per uscire da sola?»

Se non fosse per lei, non sarei riuscita a scrivere niente di niente, per questo devo ringraziarla infinitamente e devo dire che mi è servito molto produrre qualcosa di diverso dal solito.

Lei mi ha dato lo spunto, poi mi è venuto in mente che recentemente ho provato l'emozione di suonare il basso e... tutto è venuto da sé, o quasi.

Avevo in mente una melodia ben precisa mentre scrivevo, quelle sei note sono piuttosto importanti per me, ma non sto qui a specificare di cosa si tratta. Chi mi conosce, lo saprà decifrare, per gli altri... be', lascio spazio all'immaginazione, che è una buonissima compagna e consigliera in questi casi ^^

Non ho altro da aggiungere, spero soltanto che vi sia piaciuto! Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate :3

Alla prossima

  
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