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Autore: Mordekai    07/10/2017    0 recensioni
-La Prima Fiamma ritornerà a bruciare. Splendente, magnifica e devastante. E il mondo ritornerà alla sua era originale-
Qualcosa di terribile sta per abbattersi su Huvendal, qualcosa che va oltre il potere della Regina di Ghiaccio. Solo Arilyn e Darrien potranno salvare il loro regno e quello della Città Desolata dall'imminente catastrofe.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una leggera brezza primaverile trasportava, con delicatezza, centinaia di petali colorati attraverso campi verdeggianti e creando piroette nel cielo. Un petalo di buganvillea solitario andò ad adagiarsi sul viso di una ragazza che dormiva nel manto erboso. Quel leggero contatto la destò dal suo sonno, confusa e disorientata:

‘’Dove sono?’’- si chiese la giovane, osservando quel posto idilliaco e quasi innaturale per lei. Si alzò in fretta e si incamminò, cercando qualcuno per avere spiegazioni. Il sole splendeva nella sua elegante grandezza, nessun pericolo e nessun caotico scontro; solo pace e silenzio. Continuò a camminare finché non notò qualcuno osservare la vallata sottostante: indossava un lungo cappotto grigio, le mani dietro la schiena avvolte da guanti bianchi, un pantalone nero come la sua maglia e stivali con la punta in metallo. Non appena si voltò verso la ragazza, l’uomo fu sorpreso dalla sua presenza e disse:

‘’Arilyn?’’

‘’Padre!’’- rispose la ragazza non appena riconobbe l’uomo che l’aveva accudita fin da piccola e addestrata. Gli corse incontro e andò ad abbracciarlo, incurante delle ferite che erano sul suo corpo. L’uomo le carezzò la testa, mentre lei piangeva e si stringeva di più nelle sue braccia, cercando di colmare quel sentimento di vuoto che la stava affliggendo da giorni.

‘’Non mi aspettavo di rivederti dopo tanto tempo, figlia dei Thandulircath.’’- ruppe il silenzio una voce conosciuta dalla ragazza e dallo stratega: Bregoldir.

‘’Bregoldir? Che cosa ci fai tu qui?’’

‘’Potrei farti la stessa domanda. Sei in un limbo, più o meno. Qui i defunti scelgono se unirsi ai grandi spiriti o restare nella quiete e pace. Io e tuo padre abbiamo scelto quest’ultima. Ma tu non dovresti essere qui.’’- disse l’uomo, guardandola preoccupato. Il rancore da scagnozzo della regina di ghiaccio era del tutto svanito, lasciando spazio ad un inusuale approccio amichevole.

‘’Che intendi?’’- domandò Arilyn, ancora confusa.

I due uomini si scambiarono un rapido sguardo, e quello di Bregoldir fu convincente per Vorshan:

‘’Figlia mia…non puoi restare in questo luogo. A malincuore devi tornare indietro. Solo i defunti possono stare qui e tu sei ancora in vita, lo percepisco. Gli dei e le stelle hanno deciso di condurti qui per…rivedermi un’ultima volta.’’- disse lo stratega, asciugando le lacrime della ragazza. Sapeva benissimo che sua figlia non avrebbe mai voluto farlo, ma doveva.

‘’Non voglio andarmene e lasciarti qui. Ho già fatto un errore del genere e mi pento amaramente di averlo commesso ma…’’- si interruppe la ragazza al gesto di suo padre. Lo stratega sorrise e rispose:

‘’Lo so, anche io vorrei poter tornare indietro, ma se il mio destino era stato già scritto, io non potevo fare nulla per cambiarlo. Sono felice di averti cresciuto, addestrato, ma soprattutto sono felice di averti avuto come figlia. Sono fiero di te, Arilyn.’’

‘’Io, invece, ti sono grato per avermi liberato da quel flagello gelido della Regina e di aver combattuto un valoroso scontro.’’- aggiunse Bregoldir, facendo un leggero inchino. Tutti quei complimenti sorpresero la ragazza, con il viso e gli occhi arrossati dal pianto. Ci fu un breve attimo di silenzio, prima che la ragazza chiese:

‘’Posso…restare finché non sarà il momento di andarmene?’’

‘’Sì, ma solo per pochi minuti. Quando sentirai un leggero torpore e formicolio su tutto il corpo, vuol dire che il momento di tornare nel regno dei vivi è giunto. Però questo tuo rientro avrà conseguenze sulla tua psiche. Essendo ancora viva, perderai parte della memoria e solo uno shock improvviso permetterà di riacquistarla. Mi dispiace, figlia dei Thandulircath. Ci rivedremo un giorno.’’- disse Bregoldir, svanendo nel nulla. Vorshan, era preoccupato per sua figlia e per le ripercussioni.

‘’Non mi importa di quello che mi accadrà.’’- disse la ragazza, convinta delle sue parole. Padre e figlia si sedettero sull’erba, con le gambe che ciondolavano nel vuoto; la ragazza restò con la testa appoggiata sulla spalla di Vorshan, con gli occhi chiusi e che si godeva quei brevi istanti mentre il sole le illuminava il viso. Lo stratega si scusò per averla lasciata da sola e che avrebbe voluto vivere di più per poterla vedere diventare una donna forte che avrebbe comandato eserciti interi con l’aiuto del suo compagno.

‘’Ho commesso azioni riprovevoli, soggiogata dalla rabbia e dal desiderio di vendetta. Come potrei essere una donna forte e comandare eserciti se…la bestia che è in me prende il controllo?’’

‘’Tu prenderai il controllo di lei. Ognuno di noi ha un proprio demone che, una volta liberato, è difficile tenerlo a bada. Il mio era il passato, frenetico e doloroso che mi impediva di vivere la mia vita, ma una volta controllato, sono diventato ciò che tu vedi. Calma, impegno e molto tempo.’’- rispose Vorshan, sereno, mentre alcuni petali si posavano sulle gambe per riposarsi e riprendere il volo. Ritornò il silenzio, Arilyn sembrava quasi addormentata sulla spalla del padre, sorridente. L’uomo notò piccoli sprazzi di luce comparire sul corpo della figlia, ma non volle svegliarla.

Dei passi, quasi impercettibili, fecero comprendere allo stratega la presenza di un'altra persona, se non due. Un uomo e una donna, molto giovani, si fermarono a pochi centimetri da Vorshan; indossavano abiti semplici, con qualche piccola decorazione per dare loro un tocco di eccentrica follia.

‘’È lei?’’- domandò l’uomo, pacato mentre la donna andò dal lato opposto, per poterla osservare meglio.

‘’Sì, è lei.’’- rispose Vorshan, volgendo lo sguardo su Arilyn e sulla donna che le era vicino. Erano due gocce d’acqua, entrambe belle e con lo stesso colore di capelli.

‘’È meravigliosa e allo stesso tempo tenace. Unica figlia e discendente del nostro popolo. Senza di te non sarebbe quel che è adesso. Sei un buon padre.’’- disse la donna, sfiorando le guance della ragazza.

‘’Io non ho fatto nulla. Solo…non volevo che morisse nelle fauci dell’inverno.’’

‘’E l’hai salvata e accudita come se fosse tua figlia. Chiedemmo a Bregoldir di risparmiarla e lo fece. Era solo un brav’uomo imprigionato dal maleficio del Ghiaccio. Siamo lieti che sia cresciuta con te.’’

L’uomo chiuse gli occhi, per nascondere le lacrime che gli stavano solcando le guance. Per la prima volta in vita sua, pianse. Promise che nessuna emozione, eccetto l’affetto per sua figlia, lo avrebbe intralciato con il suo ruolo. Gli sprazzi di luce aumentarono d’intensità, sembrando lucciole posate sul corpo di Arilyn:

‘’Che cosa le accadrà, non appena tornerà nel regno dei vivi? Intendo oltre alla perdita di memoria parziale…’’- domandò lo stratega, stringendo la mano di sua figlia. I genitori di Arilyn si scambiarono lo sguardo, perplessi e incapaci di rispondere.

‘’Resterà in uno stato di sonno profondo per qualche giorno. Al suo risveglio, si sentirà disorientata e dolorante per le ferite riportate in guerra. Soprattutto per la frattura alla mano.’’- disse un’altra voce, dal tono gelido.

‘’Tu sei Gallart, Re della Prima Fiamma, vero?’’- chiese la madre di Arilyn, incuriosita da come un essere così spregevole come lui potesse trovarsi nel limbo.

‘’Sì, e tolgo subito il vostro dubbio. Mi è stato concesso di porgere un saluto alla prode condottiera di Huvendal. Mai, prima d’ora, un Re della Prima Fiamma è stato sconfitto con onestà. Ora, perdonatemi, ma l’abisso mi attende.’’- rispose, prima di voltarsi e andarsene. Qualcosa strinse la sua caviglia, bloccandolo: lo stratega lo aveva fermato. Gallart, incuriosito, si voltò e attese le parole dell’uomo:

‘’Potresti ancora redimerti, non sei costretto a dover-‘’

‘’No, Vorshan. Prima di me, ogni Re della Prima Fiamma Arcana ha voluto ‘’redimersi’’ perché terrorizzati da quel che gli aspettava. Io non sono come loro e accetto il mio destino. Ti ringrazio lo stesso.’’- lo interruppe, liberandosi da quella stretta e svanendo come faceva quando era vivo: tra le fiamme.

Non appena Gallart svanì, dalla polvere comparve un uomo in uniforme bordeaux, leggermente stropicciata e strappata su più punti. Non disse nulla, nemmeno una parola. Preferì il silenzio, inchinarsi e poi avvicinarsi alla ragazza e a Vorshan. Gli diede dei leggeri colpi sulla spalla, come a complimentarsi e, successivamente strinse le mani ai genitori della ragazza. Il bagliore bianco aveva ormai avvolto interamente il corpo, lasciando solo visibile il viso della giovane, dormiente e serena:

‘’Fin da subito ha dimostrato di avere il potenziale di un vero cavaliere. E in quest’ultimi due anni è maturata così tanto da riuscire ad attirare la simpatia di molte persone. Però, noto che non sono stato l’unico ad averla salutata, vero?’’

‘’Vero, Rhakros.’’- rispose lo stratega, posando leggermente la testa di Arilyn sull’erba fresca e allontanandosi da lei. Era giunta l’ora di tornare a casa, nel suo mondo. Una figura, vestita di bianco con ornamenti dorati comparve davanti ai presenti, porgendo un saluto di rispetto. Si inginocchiò, osservò brevemente la ragazza per poi aprire le mani e permettere al fulgore di ricoprirla interamente:

‘’Starà bene, verrà ritrovata su una piccola zattera a pochi metri dall’argine. Gli dei vogliono che sappia trovare il suo equilibrio, per questo non è destinata ancora a tornare ad Huvendal.’’- disse il giovane mentre il corpo di Arilyn scompariva dal limbo. Successivamente svanirono i genitori della ragazza, il messaggero e Rhakros. Vorshan preferì restare lì, ad osservare la sua nuova casa, con il vento che soffiava dolcemente e trasportava il profumo primaverile con sé.

‘’Fai buon viaggio Arilyn, cercherò di proteggerti anche in questo regno. E dimostra a tutti il tuo valore.’’

E così sistemandosi il mantello, lo stratega si incamminò verso la vallata, mentre il sole del mezzodì risplendeva nuovamente nella sua incredibile eleganza. Per Arilyn non era ancora il momento di tornare a casa. Doveva controllare le sue emozioni. Doveva trovare l’Equilibrio della sua anima.

Che il Sole e le Stelle possano proteggerla.





VVVVVVVVVVV

La battaglia contro il Re della Prima Fiamma è giunta al termine.
Il viaggio continua.
Grazie per aver letto questo romanzo.

-Mordekai.
   
 
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