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Autore: Walt96    08/10/2017    5 recensioni
Seguito della storia "Kingdom Hearts W".
Dopo una serie di peripezie nella regione di Sinnoh, fortunatamente i Referenti risultarono vincitori: Malefica era scomparsa, Voldemort aveva abbandonato tutti ancor prima di venire sconfitto, Doflamingo volò in un'altra dimensione ancora in groppa al Pokemon leggendario e Magneto intraprese una fuga che durò quelle due settimane; furono Walt e Sora la più grande perdita, scomparsi in un tunnel oscuro.
Troppe persone in differenti mondi erano venute a conoscenza delle molteplici realtà e la lotta per il potere sembrava imminente.
I Referenti non sapevano dove si trovava Doflamingo, cosa stesse tramando ora l’Oscuro Signore, quale fosse la prossima mossa di Malefica, se stesse succedendo qualcosa di oscuro negli altri mondi e nemmeno a chi appartenesse la voce che aveva attratto in trappola il giovane Referente e il prescelto del Keyblade.
La partenza alla ricerca di Walt era imminente.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Re Topolino, Sora
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco, Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Kingdom Hearts W'
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Capitolo 10
 
Pityfull Heartless
 
 
 
 
Il rombo della pioggia di tuoni andava disperdendosi in lontananza, mentre Lucas, David e Jacob cercavano con fatica di riprendere il controllo delle loro terminazioni nervose, attraversate da dolorose scariche elettriche.
Walt scese a terra dove appoggiò delicatamente Sora, le cui gambe erano ancora tremanti dallo spavento causato dall’improvviso attacco del giovane.
Fu in quell’istante che però il Referente del Fulmine si accorse di un enorme cambiamento nell’elettricità statica dell’area e si voltò per vederne la causa, sgranando gli occhi dallo stupore.
Tre enormi creature erano uscite da un portale che si chiuse in quel momento alle loro spalle.
Il suolo del bassopiano subì delle forti conseguenze: si divise perfettamente a metà tra i due mostri che toccavano terra, il lato in cui erano presenti i Referenti e i tre nemici divenne in un istante arido, secco e sterile, crepandosi dall’assenza di liquidi nel suolo; l’altra metà invece venne letteralmente inondato da tre metri di acqua di mare, con tanto di schiuma e onde.
Parte del busto della grossa statua fu sommerso nell’acqua.
La separazione dei due terreni era ancor di più messa in evidenza dal fatto che nel punto in cui l’acqua incontrava la terra arida evaporasse in continuazione, generando un rivolo di vapore lungo tutto il bassopiano.
«Non ci posso credere…» esclamò Silente che riconobbe i tre mostri dalle illustrazioni dell’enciclopedia: «Quelli sono… i tre Pokemon leggendari della regione di Hoenn: Groudon, Kyogre e Rayquaza!» disse con aria disperata.
Groudon era colui che portava la siccità, un gigantesco rettile rosso con la pelle corazzata, ricca di placche, spine e spuntoni. Gli arti tozzi con enormi artigli bianchi, sembrava che negli occhi e nelle vene tra una placca sul corpo e l’altra, scorresse magma incandescente.
Kyogre era colui che portava l’inondazione, un’enorme orca blu e bianca con due grosse pinne laterali tali da sembrare delle gigantesche ali e quattro lunghe code. Anch’egli aveva delle linee sul corpo illuminate da una strana energia azzurra.
Rayquaza invece era il possente Pokemon draconico con corpo da serpente volante di colore verde. Aveva due piccoli arti e delle forti mascelle arancioni da cui pendevano due lunghe membrane. Il suo corpo era flessibile ma molto resistente e maestoso.
«Kyogre e Groudon controllano gli oceani e le terre, e sono Archeoevoluti, mentre Rayquaza vive nella stratosfera e può generare venti terribilmente forti e lui è Megaevoluto… mi chiedo come possano essere qui…» aggiunse Silente, informando gli altri Referenti.
Nessuno poteva notare i sottilissimi fili attaccati agli arti dei tre Pokemon e che ne controllavano pienamente i movimenti.
«Mhuhuhuhu! Che strano luogo dove incontrarsi, non è vero grand’ammiraglio?».
Sengoku trasalì e, aguzzando la vista verso le tre leggende, riconobbe a malincuore la giacca di piume rosa che si trovava sulla groppa di Rayquaza.
«DOFLAMINGO! Scendi subito giù o dovrai vedertela con me!» gli urlò infuriato l’ex grand’ammiraglio.
«Muhuhuh, non fai più alcuna paura!» disse e muovendo le dita, e consequenzialmente i fili, mosse Kyogre e Groudon in avanti, i quali ruggirono costretti ad eseguire le loro mosse più potenti.
Walt si alzò in volo di un centinaio di metri, davanti ai due Pokemon, esattamente sopra alla separazione di vapore tra le loro due abilità secondarie.
Il ragazzo si caricò di energia e poi sprigionò un'onda rosata nell’aria, apparentemente senza effetto.
«Kyogre usa Primopulsar! Groudon, tu Spade Telluriche!» disse Doflamingo e subito i due Pokemon eseguirono.
Attorno al Pokemon Oceano vennero evocate una decina di sfere d’acqua ad altissima compressione che vennero scagliate contro il nemico; mentre nel suolo davanti a Groudon si alzarono numerosissimi spuntoni di roccia appuntiti che avanzavano a velocità assurda verso il loro obiettivo.
Mentre i due attacchi si avvicinavano pericolosamente a Walt, dietro di lui si aprirono due portali circolari dai quali fuoriuscirono Dialga e Palkia che scagliarono subito Fragortempo e Fendispazio.
Il Fragortempo colpì le Spade Telluriche che tornarono indietro, o meglio, risprofondarono nel terreno a ritroso fino al punto in cui Groudon le aveva scagliate.
Il Fendispazio, che consisteva in una falciata rosa generata da una delle due perle che Palkia aveva nelle spalle, colpì il Primopulsar, che fu trasportato in chissà quale dimensione.
I due Pokemon di Sinnoh si appoggiarono al suolo con due grandi tonfi, davanti a Walt.
«Muhuhuhu, chi si rivede, presto sarete miei anche voi!» disse Doflamingo e ordinò nuovamente a Groudon e Kyogre di ripetere le loro mosse.
A loro volta anche Dialga e Palkia si prepararono a ripetere ciò che avevano appena fatto, illuminando rispettivamente il diamante blu sul petto e le perle rosa sulle spalle.
Il Tempo impazzì, assorbendosi nella sfera nero bluastra nelle fauci di Dialga, e a sua volta l’essenza dello Spazio fu assorbito nel braccio di Palkia.
La scena si ripeté allo stesso modo.
«Muhuhu, Rayquaza! Usa Dragopulsar!» ordinò Doflamingo al suo terzo Pokemon che invece mancava all’appello dal lato dei Referenti.
Gli attacchi di Groudon e Kyogre furono neutralizzati nella stessa identica maniera di prima, ma il Dragopulsar avanzava pericolosamente verso Walt e i due Pokemon.
Sul terreno apparve con uno sbuffo di fumo una figura femminile in ginocchio, era bionda e vestita di verde.
«Tecnica del Richiamo! Katsuyu!».
 
 
 
 
Con una grossa nuvola di fumo, apparve all’improvviso una gigantesca lumaca bianca, ma non ebbe una gran longevità sul campo di battaglia.
Il colpo di Rayquaza la colpì in pieno e Katsuyu incassò il colpo, però invece di cadere a terra sconfitta, esplose in moltissime lumache più piccole che si dispersero man mano sul basso piano.
 «Ma quella è… Tsunade!» esclamò Sengoku.
Tsunade, il quinto Hokage del Villaggio della Foglia, si alzò in piedi: era una donna di mezza età ma con un aspetto incredibilmente giovanile, bionda con due codini che le ricadevano sulla schiena, indossava una giacchetta verde e aveva un piccolo ed insolito tatuaggio romboidale sulla fronte.
«Katsuyu!» disse rivolgendosi al mucchio di lumache vicino a lei, che nonostante avessero ridotto notevolmente le dimensioni a causa dell’attacco rimanevano comunque delle lumache giganti, «Voglio che ti disperdi sul campo di battaglia in modo da essere pronta ad intervenire nel caso di necessità» ordinò l’Hokage con tono chiaro e deciso.
«Sì, signorina Tsunade» rispose la lumaca più vicina con una voce evanescente, e così facendo le numerose copie di Katsuyu iniziarono a disperdersi in tutta l’area arida, ignorando gli Heartless che erano sopravvissuti fino ad ora.
Sengoku saltò davanti a Rayquaza: «Doflamingo! Ti riporterò in cella ad Impel Down stasera stessa!» disse e con i palmi delle mani rivolti l’uno verso l’altro concentrò due onde d’urto formando una sfera di energia trasparente alla vista, molto instabile.
Sprigionò quel raggio di energia verso il pirata che a sua volta mosse i fili legati al Pokemon stratosfera: «Protezione» disse.
Il colpo furioso di Sengoku andò a toccare una barriera azzurrina apparentemente impenetrabile e si consumò con un tintinnio accennato.
«Mhuhuhuhu, non sei più tanto imponente, grand’ammiraglio».
«Forse è meglio se vai a dare un occhiata a Topolino, Tsunade. Non è messo molto bene…» consigliò Sengoku a bassa voce in modo che solo la diretta interessata potesse udirlo.
Lei si voltò alla ricerca del re e appena lo vide annuì e corse verso di lui.
«È un piacere conoscerla, sono Albus Silente» disse il preside educatamente mentre scacciava alcuni Heartless dalla zona in cui giaceva Topolino ancora privo di sensi.
«Anche per me!» intervenne Sora che era lì a dare una mano.
«Saltiamo i convenevoli a più tardi! Sono un ninja medico, mi occuperò del re con l’aiuto di Katsuyu, sarà meglio che voi andiate a dare una mano a Sengoku invece. Gli servirà aiuto contro quei tre cosi» disse riferendosi ai Pokemon, a lei sconosciuti.
«Sicura che non ti serva una mano per tenere a bada gli Heartless?» chiese Sora.
Tsunade lo guardò, seria, mentre dietro di lei un Novashadow stava per attaccarla.
Si voltò e gli sferrò un pugno talmente forte che l’Heartless prima di dissolversi ebbe il tempo di frantumare la roccia al suolo.
«Wow!» esclamò il custode del Keyblade.
«Vedi ragazzino anche se sono una donna e sono un medico ho le mie doti per essere una Referente» gli disse lei sorridendogli dolcemente come se nulla fosse accaduto. Aveva una forza fisica inconcepibile, non solo per una donna ma per un essere umano.
Convinti che l’Hokage fosse in grado di cavarsela da sola, Sora e Silente andarono a fiancheggiare Sengoku che con l’appoggio di Palkia e Dialga stavano per ricominciare a combattere contro Doflamingo.
Tsunade si accovacciò vicino a Topolino ed esaminò il suo corpo.
«Katsuyu, che cosa ne pensi?» disse rivolta ad una delle sue lumache che l’aveva seguita.
«Sembra essere stato attaccato con il Buio, è un elemento rarissimo nel nostro mondo, signorina. Ma non è grave, dovremmo debellarlo in poco tempo».
«Ottimo» disse e appoggiò le mani sull’addome di Topolino mentre Katsuyu gli saliva sulle gambe.
Nei punti di contatto con il re venne prodotto il Chakra, l’energia che i ninja utilizzavano per produrre attacchi, tecniche e, in questo caso, arti mediche.
Fortunatamente il trattamento a base di Chakra e concentrazione assoluta durò una manciata di minuti e Topolino si risvegliò sbattendo le palpebre con fatica.
«M-ma tu sei… Tsunade! Ma cosa è successo?!» si chiese il re subito dopo aver rimembrato la situazione.
«Non così in fretta Vostra Maestà, siete ancora molto debole. Vi aggiornerò sugli avvenimenti che mi riguardano una volta terminata questa battaglia, per ora è meglio darsi da fare» gli rispose l’Hokage mentre una lumaca quasi di dimensioni tradizionali si andò ad appoggiare sulla spalla di Topolino.
«Tenga Katsuyu con lei, le donerà le forze che le mancano. Ma stia attento, il suo corpo rimane comunque in fase di debilitazione».
Topolino era distratto da i tre Pokemon mastodontici di cui si era perso l’arrivo sul campo di battaglia, e da Doflamingo che li stava controllando, ma annuì a Tsunade.
Lei si alzò, pronta a darsi da fare «È tempo di mettere fine a questo scontro».
 
 
 
 
La debolezza principale dei Frutti del Diavolo è quella di perdere potere e indebolirne il possessore una volta immerso nell’acqua, e proprio questo era ciò che stava cercando di ottenere Doflamingo con Sengoku.
Le onde d’urto dell’ex grand’ammiraglio andavano a schiantarsi contro le mosse di tipo terra di Archeo Groudon, ma poco poteva fare contro quelle di tipo acqua di Archeo Kyogre.
Fortunatamente stava ricevendo aiuto da Dialga e Palkia che però iniziavano a esaurire le energie a causa di quell’estenuante scontro anche contro Mega Rayquaza.
Silente si materializzò a qualche centinaia di metri davanti a Groudon, deciso ad utilizzare l’acqua presente nella seconda metà del campo di battaglia contro di lui.
Purtroppo Doflamingo intuì le sue intenzioni e mosse tre fili della mano sinistra.
L’enorme pinna di Kyogre si alzò e, con una falcata, generò un’onda di migliaia di litri d’acqua che avanzò ineluttabile contro il punto in cui si trovava Silente.
Quell’enorme quantità di oceano si riversò nella parte arida del bassopiano inondando tutto ciò che trovò sulla sua strada, e anche sul mago, che si era pietrificato alla vista di tutta quella forza della natura.
«Reflex!» pronunciò Sora, e una cupola composta dagli scudi esagonali coprì sia lui che il preside.
Quel Surf si abbatté violentemente sopra di loro mettendo a dura prova lo scudo ma, dopo qualche secondo di resistenza, l’acqua andò a evaporare nuovamente e loro si liberarono da quella minaccia.
«Deve stare attento, signor Silente!» disse Sora sorridendo e mettendosi le mani dietro la testa.
«Ti sono debitore Sora, ti ringrazio» disse il preside sinceramente, una volta superato quel momento di terrore.
 
 
 
 
Lucas, ripresosi dallo shock elettrico che gli aveva paralizzato i nervi e approfittandosi della confusione creata dall’arrivo di Doflamingo con i tre Pokemon leggendari, aveva assunto una forma evanescente violacea per sgattaiolare indisturbato verso la grande statua a mezzo busto al centro della scogliera.
Un tuono cadde a pochi centimetri davanti a lui, facendo saltare in aria il terreno.
«Il tuo avversario sono io» disse Walt scendendo dal cielo, lo stava cercando da qualche minuto, era sicuro che l’arrivo del pirata non fosse un caso.
«Sei stato tu a fare in modo che accadesse tutto questo, non è così? Sarebbe tipico dei codardi come voi, fare in modo che si formi un esercito che combatta al posto loro»
Lucas riacquisì la sua forma umana: «Non è come pensi», e questa volta svanì completamente.
«Non ci provare!» disse il Referente agguantando l’aria davanti a sé con tutta la forza che aveva: si creò una bolla rosa in cui lo spazio era sotto il suo controllo e così chiuse ermeticamente il luogo dov’era scivolato Lucas, alla destra del punto in cui era svanito.
«Dopo tutti questi anni non sei cambiato proprio per niente, vai sempre sulla destra del tuo avversario quando gli sparisci davanti. Sei rimasto ingenuo, come un tempo!» gli rimproverò Walt.
Il tono che usava era strano, non sembrava un’accusa ma un rimprovero, come se avesse sperato che Lucas dopo tutto questo tempo avesse potuto regalargli una battaglia degna dell’attesa. O forse c’era qualcosa di diverso…
Walt si guardò la mano con cui riusciva a controllare lo Spazio «Finalmente ci sono riuscito. I miei sospetti erano fondati, il tocco della Splendisfera ha riattivato il mio potere dello Spazio» constatò tra sé e sé.
Carico di euforia, scarico i fulmini contro il suo avversario venuto da un passato che aveva cercato a tutti i costi di dimenticare, si contorceva dal dolore. Non poteva sfuggire.
Il fragore delle saette copriva le grida di lamento di Lucas, anche se stava soffrendo in maniera evidente.
La vista dei suoi occhi ruotati al contrario dal dolore, della pelle che iniziava a ustionarsi e i suoi vestiti che fumavano leggermente dalla scarica di energia che stava subendo il suo nemico, a Walt vennero in mente ricordi che aveva sepolto da tempo, ricordi felici.
E lasciò la presa per un momento, un istante talmente fugace da essere quasi impercettibile, ma che purtroppo permise a Lucas di scappare dissolvendosi come un’ombra sul terreno.
Walt aveva due lacrime che gli rigavano il viso, non poteva biasimarsi per quel momento di debolezza, un momento in cui l’amicizia aveva preso il sopravvento sulla ragione, sul dovere e sui fatti.
Si passò la manica sul viso asciugandole, e ripartì al suo inseguimento, deciso a farla finita.
 
 
 
 
«Muhuhuhu, poveri sciocchi, non conoscete minimamente il potere dei Pokemon! Rayquaza, Ascesa del Drago!» ordinò Doflamingo deciso a sfoderare nuovamente la sua arma più potente, ora che Katsuyu non poteva più parare il colpo.
Il verde serpente volante si alzò vertiginosamente di quota per poi scendere in picchiata, ad una velocità tale che Doflamingo rimase aggrappato al suo Pokemon solo grazie ai suoi fili, mentre rideva selvaggiamente.
L’Ascesa del Drago andò a spazzare via tutti gli Heartless presenti sul terreno e nell’acqua, e Rayquaza si stava dirigendo a tutta forza contro i Referenti.
Un enorme portale oscuro si aprì davanti a loro e un grosso drago nero e alato ne uscì a tutta velocità andando a scontrarsi con Rayquaza e mordendolo nella parte centrale del corpo.
Il Pokemon sembrò accusare il colpo e per tutta risposta, grazie alla sua flessibilità, rispose con un altrettanto morso al drago nero.
«Mi stavo chiedendo quando ci saremmo rivisti, strega» commentò Doflamingo.
Il drago nero si liberò dalla presa di Rayquaza, che si portò nuovamente a distanza, e si appoggiò al suolo, davanti a Dialga e Palkia.
Dolorante per il morso subito, si rimpicciolì e cambiò forma, fino a ritornare la strega che quasi tutti i Referenti avevano combattuto per il loro scorso viaggio: Malefica.
«Malefica!» esclamò Topolino che stava correndo verso i suoi compagni grazie alle energie traferitegli gradualmente da Katsuyu.
Malefica lo ignorò completamente e si portò la mano sulla ferita che Rayquaza le aveva inferto, e con un barlume verde la curò.
Poi prese il suo scettro, illuminato con un’intensissima luce e lo sbatté a terra con violenza, trasferendo la magia al terreno: «Pietosi Heartless! Che collezionano cuori senza controllo. Io, la regina di ogni male, che sono stata la vostra sovrana, vi sottometto nuovamente!» disse a gran voce.
«Malefica! Non ce la puoi fare!» le disse Topolino dopo averla raggiunta.
«Tu… mi sottovaluti, topo!» disse lei in preda alla fatica che le richiedeva l’incantesimo.
Effettivamente però tutti gli Heartless che erano sopravvissuti agli attacchi dei Pokemon, e quelli che erano apparsi nel frattempo, ebbero un momento di confusione.
Tremando, come se stessero davvero compiendo una decisione matematica, ebbero dei leggeri spasmi, e poi meccanicamente cambiarono direzione ed obiettivo, puntando a Doflamingo e ai tre Pokemon leggendari da lui controllati.
«Wow!» esclamò il re alla vista di quel nuovo loro esercito alleato.
«Sei stata grande Malefica!» le disse Sora che si era avvicinato a loro.
«Non prenderti certe confidenze, ragazzino! Posso schiacciarti come uno scarafaggio in qualunque momento, sappilo!» ristabilì lei la gerarchia.
Numerosi Heartless erano comparsi nuovamente dal nulla, e iniziarono tutti insieme a colpire Kyogre, Groudon e Rayquaza. Essendo di dimensioni molto variabili, sia gli Heartless terrestri che quelli acquatici e volanti, avevano un’ottima possibilità di infliggere dei danni ai tre Pokemon che erano dei bersagli troppo esposti anche se nettamente più potenti.
«Ti ringrazio Malefica» disse Topolino.
«Solo per questa volta… Vostra Maestà» rispose lei sottolineando “Maestà” con una schifezza degna di nota.
 
 
 
 
Dialga fu avvolto di colpo da un vortice oscuro che gli catturò le zampe e man mano saliva verso il corpo.
Il Pokemon tentò di liberarsi, ruggendo e colpendo il vortice nero con un colpo esplosivo, ma il Buio sembrava non volerlo più lasciare andare.
«Jacob è questo! È il Pokemon leggendario che controlla il Tempo! Dammi una mano!» disse David uscendo dal vortice e fermandosi a mezz’aria davanti a Dialga.
Tsunade stava correndo velocissima verso di loro: «Qui l’unica cosa di leggendaria sono io!» sbraitò e, con un salto molto più energico del previsto, raggiunse in un attimo David e lo colpì con un pugno violentissimo al volto, rompendogli la mascella e scaraventandolo al suolo.
Dopo qualche istante il ragazzo del Buio si rialzò dolorante sputando del sangue e reggendosi la bocca con la mano: «Non mi aspettavo una forza tale in una donna, complimenti. Jacob, pensaci tu» ordinò al suo scagnozzo tutto muscoli.
L’intento di Tsunade però era stato raggiunto: Dialga si era liberato dalla morsa di David e ora si teneva a distanza fluttuando in aria, pronto a continuare a combattere contro Kyogre e Groudon.
«Tsunade! Da quanto tempo non ci vediamo, non sei invecchiata di un giorno!» gli disse Sengoku che l’aveva raggiunta.
«È un piacere anche per me ma levati quell’aria stupita, grand’ammiraglio. Io sono giovanissima».
«Ehm… veramente ormai… vabbè, mi daresti una spinta?»
«Come se non fossi in grado di dartela da solo» disse lei ma con fare deciso posizionò una mano sotto il corpo d’oro massiccio di Sengoku in versione Buddha e con uno sforzo minimo lo lanciò in aria contro Groudon.
«Le è rimasta la stessa forza straordinaria di un tempo» borbottò l’ex grand’ammiraglio mentre veniva catapultato verso il Pokemon Continente.
La velocità acquisita combinata con il peso del suo corpo conferirono a Sengoku una forza strepitosa grazie alla quale, quando si aggrappò ad una delle spine sul corpo di Groudon, riuscì a fargli perdere l’equilibrio abbattendolo al suolo.
«Arg! Dannazione scotta!» urlò Sengoku che si stava ustionando a contatto con il corpo di Groudon che grazie alla Archeo Evoluzione possedeva la peculiarità di avere del magma al suo interno.
Il corpo del Buddha rischiava di liquefarsi, perciò il grand’ammiraglio dovette allontanarsi il più in fretta possibile e vide con la coda dell’occhio che Groudon si stava già rialzando lentamente.
Jacob generò una ondata di veleno verdognolo che avanzò verso l’Hokage.
«Arte Medica, Tecnica dell’Antidoto Istantaneo!» pronunciò lei mentre compiva rapidi ma precisi movimenti con le mani per richiamare il Chakra.
Affondò la mano destra nel liquame verde che, partendo da quel punto, cambiò istantaneamente colore diventando azzurrino.
«Devi impegnarti molto di più a creare veleni più complessi. Non lo sai che sono una dei tre ninja leggendari nonché la più grande ninja medico del mondo?» disse e senza aspettare risposta aggiunse una nuova mossa: «Arte del Fuoco, Tecnica della Fiamma Ossidrica!» così dicendo diede fuoco all’antidoto, creato appositamente infiammabile, nel quale Jacob aveva i piedi immersi.
Il suo nemico dovette saltare via dalla pozzanghera in fiamme e spense le sue calzature scottandosi mani e piedi.
«Arte della Terra, Tecnica della Tomba Rocciosa!» disse l’Hokage e quattro spessi muri di roccia chiusero Jacob in un cubo.
Quest’ultimo con un pugno riuscì ad abbattere il muro che lo separava da Tsunade e con un balzo la raggiunse.
Lo scontro tra i loro pugni generò una forza tale da spazzare via tutto ciò che si trovava intorno a loro, compreso il terreno che si schiacciò verso l’interno.
Non troppo distante David era ricomparso, deciso a mettere fine a quella battaglia e ad ottenere ciò per cui era stata progettata.
Ma Silente si materializzò davanti a lui, accompagnato da Topolino e Malefica.
«Siete degli stolti, voi siete solo subdoli frammenti di ciò che siamo noi!» disse David e scaraventò un onda di Buio contro i tre nemici.
«Lumen Somnium!» formulò Silente e un fascio di luce potentissimo investì in pieno il Buio che si estinse prima di colpirli.
«Forse dovresti ricrederti, amico mio» gli disse Silente.
David si rialzò evocò la sua falce ricurva e la lanciò contro di loro, mantenendola in aria grazie al suo controllo dell’Aria.
Malefica la intercettò con il suo scettro, bloccandola similmente a come aveva fatto Walt.
«Sei uno sciocco se pensi di poter sconfiggere me!» aggiunse lei.
«Sei finito!» disse Topolino e lo trapassò con il raggio di Luce del Keyblade.
Lui si ingobbì ancor di più di quanto non lo fosse naturalmente e sputò nuovamente del sangue.
Li guardò con uno sguardo carico d’odio.
Lo scettro di Walt cadde a terra infilzandosi nel terreno direttamente davanti a David, e con una scarica lo colpì costringendolo alla fuga.
A lanciarlo era stato ovviamente il ragazzo, che al momento si trovava in alto nel cielo, allo stesso livello del viso della statua gigante. Davanti a Lucas, per mettere fine allo scontro.
Controllando gli Spettri, Lucas creò un enorme sfera violacea instabile, al cui interno vorticavano anime dannate e spiriti urlanti. La scagliò con forza contro Walt.
Lui concentrò tutte le energie nel pugno destro, una bolla di Spazio lo avvolse e, poco prima dell’arrivo della sfera d’ombra, la fece scoppiare contro l’aria che si frammentò in grossi pezzi che poi generarono un’onda d’urto che dissolse la sfera nemica.
«Oh, ecco com’era!» disse Walt facendo riferimento all’attacco che aveva voluto utilizzare contro Dialga nella battaglia davanti a Hogwarts; in quell’occasione l’attacco gli era venuto male a causa del troppo tempo trascorso senza allenamento con l’elemento Spazio
«D-d-dov’è il tuo scettro, Walt? O, per meglio dire, il suo» disse Lucas bisbigliandogli sottovoce nell’orecchio.
Infatti il capo del ragazzo nemico era comparso dal nulla al fianco di quello di Walt, facendogli notare che prima aveva sacrificato il suo scettro senza recuperarlo e poi, facendo comparire il resto del corpo, evocò la sua arma già in posizione di attacco.
Un forcone di acciaio apparve pericolosamente intorno al collo di Walt, con un rebbo a destra e uno a sinistra, in modo da tenerlo sotto scacco.
Poi, con un incredibile forza per il corpo esile di Lucas, lanciò il forcone al suolo, trascinando Walt con esso.
Il giovane Referente si schiantò a terra senza poter tramutarsi in elettricità, in quanto il forcone di Lucas aveva il potere di trattenere l’anima della sua vittima, precludendogli ogni via di fuga.
L’arma a due rebbi tornò nella mano del suo possessore, che guardava il buco in cui era semi sepolta la sua vittima con aria di strafottenza e compiacimento.
Ciò che accadde dopo si susseguì con estrema velocità.
Kyogre e Groudon erano pronti a scatenare nuovamente la loro ira controllati da Doflamingo, Rayquaza era volato in alto pronto a compiere una nuova Ascesa del Drago.
Di nuovo, Dialga e Palkia caricarono rispettivamente il diamante blu sul petto dell’uno, e le perle rosa sulle spalle dell’altro pronti a sguinzagliare il potere del Tempo e dello Spazio anche se in minoranza numerica.
Walt emerse dal terreno alla velocità della luce, aveva gli occhi talmente intrisi di elettricità da essere luminosissimi, le strisce azzurre sul suo nuovo completo grigio scuro che risplendevano di energia e le vene sul suo collo gonfie di rabbia e decisione.
Aveva le braccia incrociate al petto e, in entrambe le mani, teneva l’indice e il pollice uniti: tra le dita della mano destra c’era una piccola scintilla elettrica e tra quelle della mano sinistra una piccola bollicina rosa.
Nel frammento di secondo in cui Lucas riconobbe quella particolare mossa riuscì solamente a spaventarsi e a dire: «No! È impossibile!».
Facendo scivolare una mano sull’altra, la piccola scarica elettrica generò una scintilla che andò a colpire la piccola bollicina di Spazio e l’attacco ebbe inizio.
Davanti a lui, uno squarcio violaceo di dimensioni catastrofiche si aprì nel cielo sopra tutto il basso piano e, come un buco nero, risucchiò al suo interno tutto ciò che poteva essere preso.
Un potentissimo vento tentava di trascinare all'interno di quello squarcio di circa cinquecento metri di ampiezza tutto ciò che poteva sollevarsi dal terreno, e non solo.
L’incantesimo rosso che Silente stava scagliando un momento prima dell’apertura fu risucchiato verso l’alto come se fosse fluido.
La luce che risplendeva nel diamante e nella perla di Dialga e Palkia venne estratta dai due Pokemon e trascinata a forza nello squarcio.
Tutti i fili di Doflamingo si infransero, ma anche l’energia dell’Archeo evoluzione e della Mega evoluzione di Kyogre, Groudon e Rayquaza venne risucchiata, lasciando i tre Pokemon di Hoenn nella loro forma base, più piccola, senza magma all’interno di Groudon e senza tutti i fronzoli nell’aspetto di Rayquaza. Diminuendo anche molto il loro livello di potenza.
Tutti gli Heartless si dissolsero in Oscurità che anch’essa venne risucchiata all’interno dell’attacco di Walt.
Anche tutte le copie di Katsuyu stavano venendo sollevate da terra per essere portate via ma Tsunade fortunatamente annullò la Tecnica del Richiamo facendola svanire in tempo.
Sengoku fu costretto a riassumere la sua forma umana a causa della perdita istantanea dei poteri del Frutto del Diavolo.
Durante questi minuti in cui tutto venne portato via all’interno del suo attacco, Walt era in una specie di trance davanti al taglio creatosi nello spazio davanti a lui, senza però venire trascinato al suo interno.
Anche i Referenti erano vittime del potente vento che tentava di portar via ogni cosa: Topolino, che era nettamente il più minuto, aveva evocato il suo Keyblade incastrandolo in una roccia e sventolava quasi come una bandiera prima di perdere definitivamente l’appiglio; fortunatamente lo acchiappò al volo Sengoku che, essendo naturalmente più massiccio riusciva a correre quasi senza problemi.
Dialga e Palkia e Rayquaza, che erano in grado di volare, opponevano resistenza alla forza che li attraeva dentro, e parvero riuscirci.
Kyogre e Groudon erano comunque molto pesanti anche nella loro forma base perciò non correvano particolari rischi.
In quel momento in cui tutto era a rischio di estinguersi, un piccolo portale si aprì nel cielo sferzato dal vento e ne uscì una navicella cannoniera del tipo LAAT.
 
 
 
 
«Sembra che siamo arrivati appena in tempo, maestro» disse il giovane alla guida dell’astronave, era castano con una leggera barba e indossava una tunica beige.
«Ai Referenti avvicinati Obi-Wan, in fretta dobbiamo agire!» rispose il Maestro Yoda, dal retro della nave.
Il cannoniere si avvicinò con fatica al gruppo di Referenti che si stava riunendo per aiutarsi a vicenda a non perdere il contatto con il terreno.
La parte centrale della navicella si aprì: «Albus!» urlò una voce femminile con tutto il fiato che aveva in gola, cercando di superare il frastuono del vento.
Silente, che era impegnato a mantenere la posizione, udì nel fragore quel leggero richiamo e si voltò vedendo la navicella di Yoda.
«Minerva! Che ci fai qui!?» ripose lui vedendo la professoressa McGranitt con il mantello sferzato dall’aria, aggrappata ad una maniglia della nave con una mano mentre con l’altra reggeva il suo cappello da strega.
«Albus sono dovuta venire! Ci sono importanti novità!» disse lei sempre a gran voce.
«Ci penseremo più tardi, ora dammi una mano con gli incantesimi!» disse lui e, puntando la bacchetta verso l’alto iniziò a pronunciare diversi incantesimi di difesa: «Protego Horribilis, Fianto Duri, Repello Inimicum…».
La McGranitt capì le sue intenzioni di creare una cupola protettiva in vista della fine dell’attacco di Walt, e ricopiò gli incantesimi del preside aiutandolo a formare uno spesso scudo che andò a coprire i Referenti e la navicella appena arrivata.
Gli altri colleghi capirono che presto si sarebbe rivelato utile sfruttare le loro abilità difensive, quindi seguirono il saggio esempio di Silente e lo aiutarono.
«Attivare gli scudi deflettori!» disse Yoda a Obi-Wan che utilizzò lo scudo deflettore della navicella per creare una seconda cupola sulla prima.
«Sora, insieme a me, forza! Reflexaga!» disse Topolino evocando la magia con il Keyblade e creando il terzo strato difensivo composto dagli scudi esagonali.
Sora lo imitò creando il quarto.
Tsunade prese un rotolo di carta, lo slegò e tracciò alla svelta alcuni simboli con il sangue che si era fatta uscire dal pollice per evocare Katsuyu: «Arte della Luce, Sigillo Sferico» disse e la quinta sfera trasparente avvolse i Referenti.
E mentre loro concludevano le difese, Walt rincrociò le braccia, riunendo le dita, riformando la scintilla e la piccola sfera di Spazio.
Lo squarcio si rimpicciolì in un piccolo globo roseo compresso, in tensione.
Anche Dialga e Palkia si stavano proteggendo nelle loro barriere di Tempo e Spazio.
Per un attimo ci fu un istante di calma piatta, in cui non soffiava più una bava d’aria.
Ma non appena Walt rilasciò tutta l’energia accumulata, ci fu il vero caos.
Un’esplosione luminosa investì ogni angolo del bassopiano disintegrando il suolo e scatenando una furia devastante, era una scena apocalittica.
Lo scudo più esterno di dissolse senza alcuna fatica e lo stesso accade al secondo e poi al terzo.
Il quarto si scheggiò, si crepò e poi si ruppe anche quello, il quinto, cioè l’ultimo quello creato da Silente e la McGranitt insieme, da trasparente iniziò a surriscaldarsi velocemente divenendo rosso e liquido.
Malefica, che sfruttando la situazione di caos e paura si era intrufolata nelle grazie dei Referenti, illuminò il suo scettro e un attimo prima che lo scudo dei due maghi cedette ne creò uno lei che resistette quel tanto che bastò a far esaurire l’attacco di Walt, salvandoli tutti.
 
 
 
 
L’intero basso piano era ancora più desolato di quanto non lo fosse all’arrivo di Walt e Sora e regnava la stessa calma piatta di prima.
I Referenti uscirono lentamente dalla loro piccola area intatta, osservando con occhi attenti ma anche increduli ciò che era accaduto
L’unica cosa che sembrava essere sopravvissuta era l’enorme statua di pietra.
Dialga e Palkia dissolsero le loro barriere, sembravano intatti seppur sfiniti.
Ciò non si poteva dire per Kyogre, Groudon e Rayquaza, che avevano subito il colpo e ora erano svenuti, senza forze.
Silente intravide una macchia rosa sul terreno e ci si materializzò accanto.
Doflamingo aveva evidentemente tentato di chiudersi in una sfera di fili ma il suo tentativo di difesa non era bastato a contrastare quell’improvviso attacco ed ora giaceva svenuto al suolo; Silente lo prese e, smaterializzandosi, lo consegnò nelle mani di Sengoku.
Palkia emise il suo particolarissimo ruggito e, con tre ondate di energia rosa, fece svanire i tre Pokemon leggendari di Hoenn rispedendoli a casa, successivamente scomparve insieme a Dialga nelle loro rispettive dimensioni.
Lucas era atterrato ad una manciata di metri davanti ai Referenti e respirava affannosamente, con gli occhi sgranati, occhi che avevano visto la morte a pochi attimi da loro; di Jacob e David non c’era neanche l’ombra, evidentemente erano fuggiti.
Walt scese lentamente tra lui e i suoi colleghi, non sembrava nemmeno stanco, però quando toccò terra, i suoi vestiti tornarono gradualmente candidi e le strisce azzurre si spensero, ridonandogli l’aspetto di sempre.
Non scambiarono parole, ne sguardi particolari, Walt semplicemente alzò il dito indice puntandolo contro Lucas, carico del raggio di energia elettrica compressa con cui avrebbe posto fine alla sua vita, in un istante.
I Referenti avevano capito le sue intenzioni e si scambiarono sguardi cupi, dubbiosi sul fatto se quella fosse la cosa giusta o sbagliata da fare.
«Tu… tu mi hai rovinato la vita… e distrutto il mio mondo, e io che ti consideravo come un fratello… Adesso basta Lucas, è finita».
«No, Walt non farlo!» disse Sora correndo davanti a lui e proteggendo Lucas con il suo corpo.
«Non fraintendermi non voglio difendere lui, ma te… Non ti macchiare di una cosa simile, non ucciderlo. Tu non sei così, Walt. Tu sei una persona buona!» disse Sora.
Il dito di Walt pulsava luminoso, quasi desideroso di scagliare quel raggio nel petto del suo nemico con cui un tempo aveva condiviso bei momenti. Ma davanti a Sora che aveva quella straordinaria abilità di affondare le proprie radici nei cuori delle persone e inondarle con la sua genuinità e ottimismo… lui, lentamente, abbassò il dito, sospirando.
In quel momento la Luce fece la sua mossa e con una bagliore accompagnato da una musica quasi celestiale fece apparire dietro le spalle dei Referenti una meravigliosa porta argentata e splendente.
«Il Regno della Luce… è ora di tornare a casa, Walt» disse Topolino tendendogli la mano.
Walt si voltò e osservò la porta per tornare nei mondi reali, Sora lo raggiunse e lo cinse alla vita con il braccio come un vero amico.
Topolino con il Keyblade aprì la porta e si preparò ad attraversarla.
Lucas si alzò di scatto, evocò il suo forcone e lo scagliò verso Walt, puntando a perforarlo da parte a parte.
Walt non aveva abbassato la guardia un secondo e con il suo scettro nella mano destra evocato all’ultimo secondo colpì il forcone alla base dei due rebbi con la punta della saetta.
Il colpo fu talmente forte e talmente intriso di energia elettrica che distrusse completamente il forcone del nemico in mille pezzi, sotto gli occhi di tutti i presenti.
Ma nel attimo in cui Walt alzò lo sguardo, Lucas svanì nell’ombra.
Osservando un’ultima volta la statua torreggiante sul bassopiano e questa volta appoggiando lui una mano sulla testa di Sora per scompigliarli i capelli già arruffati di per se, oltrepassò con gli altri la Porta per la Luce.
 
 


 
Angolo dell’autore:
Che dire, questi capitoli per me sono i più importanti e i più difficili da realizzare.
La battaglia che avete appena letto è frutto di mesi e mesi di pensieri, tentativi di scene, tempo e fatica. Spero che il risultato vi sia piaciuto!
Che dire ci sono moltissime importanti novità!
Prima tra tutte andando in ordine cronologico: avevate riconosciuto Doflamingo e i tre leggendari di Hoenn? Se avete giocato a Pokemon Rubino Omega o Zafiro Alfa avrete anche capito a quale tecnologia fa riferimento Doflamingo quando aveva nominato la Devon S.p.A.
Vi aspettavate l’entrata in scena di Tsunade? Ovviamente c’è un motivo del suo arrivo e una giustificazione del fatto che sia comparsa proprio lì, che scopriremo presto. Quindi fatemi sapere se vi è piaciuto questo personaggio!
Dialga, ma soprattutto Palkia reagiscono al richiamo di Walt, vi ricordate un evento legato a questi ultimi due personaggi ? C’è un motivo se Walt ha potuto evocarlo.
Vi aspettavate il ritorno in grande stile di Malefica? Lei è un personaggio con i controcoglioni e anche in KH2 la si vede difendere i Custodi del Keyblade nel momento del bisogno. Visto che quando vidi questa scena mi commossi non poco non potevo non farla redimere almeno in parte anche nella mia storia!
Perfino il Maestro Yoda e Obi-Wan sono arrivati ad aiutare il resto dei Referenti, e la McGranitt dice di avere importanti novità, talmente importanti da lasciare Hogwarts in mano al solo Hagrd, cosa potrebbe essere successo secondo voi?
Cosa pensate che fosse l’attacco finale di Walt? Qualche chiarimento lo avremo già nel prossimo capitolo, tranquilli.
Lucas, David e Jacob sono fuggiti, e apparentemente non hanno ottenuto nulla da questa battaglia, anzi, hanno sonoramente perso alla fine. Perché allora Lucas avrebbe dovuto iniziare tutto? Perché costringere Cytrus a far andare Doflamingo da Voldemort solo per far intervenire i Referenti e attirare Walt in quel posto? Ricordiamoci le supposizioni di Magneto: secondo lui qualcuno aveva tratto Malefica in inganno raccontandogli di Dialga.
 
Lo so. ci sono molti interrogativi, però mi piacerebbe sentire la vostra su questo capitolo e su ciò che viene rivelato, perciò vi chiedo di lasciarmi una recensione con i vostri pensieri, ne farò tesoro.
 
Critiche commenti e nuove idee sono sempre ben accetti!
 
Noi ci rivediamo tra due settimane, domenica 22 con un nuovo capitolo di Kingdom Hearts Before W! Che come avete capito, è sempre più collegato a questo;)
 
See you nex time!
   
 
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