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Autore: Emile Von Zand    08/10/2017    1 recensioni
Io penso che l'introduzione non serva proprio a nulla, non per la poesia. La poesia è già abbastanza eterea di suo, già abbastanza libera, già abbastanza divina per essere toccata. Lasciatevi prendere dal miele della vita, non guardate l'introduzione!
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo aver fumato miele,
amore mio, idea, scrivo.
Mi nutro di questo come mi
nutrivo di te, ma tu sei
capitata: questo lo scelgo.
Mi trovo qui, tra questa
massa di gente, sorrisi e
lacrime; come posso non
raccontare e in ogni mia
parola è insito questo: ti amo;
sei dentro ogni mi respiro,
mi manchi?  No, non so più
chi tu sia, non lo so ancora.
Bevo! Mi ubriaco di vino e
poesia, ti amo da morire e
amo tutti quanto amo me!
Amore! Amore mio urlo
sotto casa tua, esci. La mia
vita sarà ebbrezza e fattanza
perché questo è ciò che voglio:
e se lo voglio ci riesco, si,
si ci riesco ancora, posso ancora.
Specchio! Che lo spirito mi tenga
sveglia fino all’una, fino
alle due si, fino alle due
io possa sognare possa ridere
possa amare possa scrivere.
E’ questo che voglio!
Prendimi sotto la tua ala
conducimi là dove tutto è
facile, dove è tutto un casino.
Nessuno capisce nulla, voi
non capite nulla:
e tu cosa capisci? Ed io?
Cosa hai mai capito?
Hai mai capito? Tutto, nulla
tutto è nulla, nulla è tutto;
E qua tutto esiste ma non
esiste nulla tutto è fumo.
Fumo miele. Queste sono
le mie parole. Sono il
mio canto, io sono il mio
canto, io stessa questo fumo.
Adesso, lascia, lasciami
dirti una cosa, quando la
capitale mi abbraccerà di
nuovo con le sue braccia
antiche, quando la musica
di un locale artificiale
ospiterà me e te tra l’alcol e
il fumo e quando ci
rivedremo, non ti voltare se non
mi volterò io! Ho flash della mia vita:
Senti! Senti come è cambiato
il mio flow, la mia vita,
le mie rime,
le mie rime non esistono.
Ma chi le vuole le rime,
chi la vuole la confezione
di una vita, chi lo
vuole un nome, un sesso,
una definizione! Vi lascio
tutto: lasciatemi il fumo.
Fumo miele. Queste parole
sono fumo. E tu? Tu mi
ascolti ancora, lo so, come
io ascolto il tuo respiro lontano,
come io ascolto la tua vita
mai toccata, mai sentita,
mai vissuta; ma se non ho
potuto viverla io, tu devi:
Vivi ma non piangere,
conquista le carni che ti
fanno sangue, e fuma anche
tu: fuma miele con me!
   
 
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