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Autore: Emile Von Zand    08/10/2017    0 recensioni
Non è propriamente una poesia, non come siamo stati abituati a concepire una poesia. Tuttavia, dal momento che io concepisco poesia qualsiasi cosa, che anche questa sia detta poesia! Viva la libertà, viva Guccini, viva la pipa e il tabacco!
Genere: Generale, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E. FUMA LA PIPA NELLA SUA CAMERA DA LETTO.


Riflessioni. Ri-flessioni.


Partorisco queste parole il venticinque settembre. Ho sedici anni. Mi chiamo Ezmilev. Mi smembro armonicamente distruggendo la consapevolezza della mia sembianza e dell’ora che vivo.


Nella quotidianità di un giorno grigio, E. tornava da scuola. Un esserino basso, piccolo e troppo gracile se maschio, nell’assoluta normalità se femmina, stava fermo – ora – nella sua stanza: minuscola era la porta; chiuso a chiave tutto ciò che stava al suo interno, compreso il fumo di una pipa scura che – di nascosto seppur tutti gli altri lo sapessero – fumava tossendo, torturava i suoi polmoni giovani con il calore lancinante del tabacco acceso. Questo – se siete attenti – anche solo questo vi fa capire molto sulla sua persona. Una storia, mi è stata chiesta. No, non una storia, non un racconto e non un romanzo posso offrire. Tuttavia – rifletto. Rifletto –perplesso- il mio sentire umile nel lago argenteo di un’anima unica: minuscola l’entrata, una grande stanza accoglie l’ospite: Dio,  l’ospite.


POCO PRIMA:


Finito il pranzo, E. disse a suo padre: fumiamo? La sua risposta – poiché non ritengo che sia il caso trascriverla per intero – fu negativa.


- f a m a l e f u m i t r o p p o s p e s s o n o n v o g l i o f u ma r e i o –


E. non volle dire: non fumerò, né: fumerò comunque. E. rimase nel silenzio, ondeggiando:
   la voglia di fumare la pipa e guardarsi nel riflesso della finestra mentre, affascinante, così si considerava, il fumo usciva dalla sua bocca e si alzava e prendeva solennemente vita;
   la volontà di non fumare la pipa e lasciare indenni i suoi polmoni giovani, senza sperimentare il sapore amarognolo che il tabacco aspirato lasciava sulle labbra.
Fini di ondeggiare.


- a v e v i d e t t o c h e n o n a v r e s t i f u m a t o t r o p p o –


Volle fumare.


PREPARAZIONE:


Aprì la scatola dove erano contenuti (in ordine casuale) uno la pipa due lo stoppino tre il materiale per pulirla quattro i filtri cinque i libretti illustrativi sei dei fiammiferi stop Aprì il barattolo dove era contenuto il tabacco stop Volle assicurarsi che la pipa avesse il filtro e aprì il cannello stop La pipa aveva già il filtro pronto stop Iniziò a riempire il fornello di tabacco stop Schiacciò il tabacco in fondo stop Accese un fiammifero stop Accese il tabacco stop Il fiammifero si spense stop Il tabacco si spense stop Riaccese il fiammifero stop Riaccese il tabacco stop Si spense il fiammifero stop Si spense il tabacco stop Realizzò di non saper accendere una pipa stop


SVOLGIMENTO:


Appena il tabacco iniziò a prendere davvero e a formare la brace, una brace che durò poco meno di dieci secondi, iniziò ad aspirare vicino alla finestra, tanto da credere che l’odore non si sarebbe impresso nella stanza, ma la sua inesperienza era molta, e non sapeva che fin da quando aveva acceso il fiammifero, la traccia della sua trasgressione si preparava a rimanere indelebile sulle sue quattro pareti. Aspirava ed espirava, aspirava ed espirava. Si trovava, guardandosi nel riflesso della finestra – come già dissi – incredibilmente affascinante, ma non descriverò le sue sembianze: ciò che vedeva era come pensava di apparire, dunque così incredibilmente relativo che esisteva, ma non era.
La pipa si spense, la riaccese ma si spense ancora, la riaccese ancora, ma di nuovo si spense. Iniziò a tossire energicamente senza riuscire a trattenersi: niente, nel suo corpo, era abituato ad una tale follia e ancora nulla di ciò che sollecitava per aspirare il fumo, era d’accordo su quella pazza decisione di fumare. Eppure, E. non ascoltava le urla disperate del suo corpo e continuava a provare a fumare, senza riuscirci.


FINE:


Tossendo come un essere sgraziato e inesperto, guardava la pipa, spenta.
Delusione, insoddisfazione, amaro sulle labbra. 
   
 
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