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Autore: Kiri94    10/10/2017    0 recensioni
Questa saga tratta eventi successivi alla Kiri no Gemini - Zero Arc, pertanto invito a leggere questa saga solo nel caso si abbia già letto le saghe precedenti.
La storia entra nel suo arco narrativo finale: due anni sono trascorsi dalla battaglia contro gli Zero, ed è il momento di risolvere i problemi alla fonte, confrontandosi direttamente con la mente dietro ogni avvenimento nefasto della storia... gli Insyder!
Ma una cupa ombra nera sta lentamente divagando per il mondo, corrompendo la serenità ed un clima di pace apparente... una minaccia senza precedenti, che rischia di avere pesanti ripercussioni sull'umanità stessa e l'intero ecosistema del pianeta.
Gli Insyder vanno fermati in tempo, mentre le lancette del countdown alla catastrofe scorrono inesorabili, ma l'impresa si rivelerà più ardua del previsto...
In una storia che trascende le barriere del tempo, la Famiglia Kokuyo dovrà dare il meglio di sé per poter, finalmente, mettere la parola "fine" alle macchinazioni della mente dietro tutto e tutti... ce la faranno?
Genere: Drammatico, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Mukuro Rokudo, Nuovo Personaggio, Tsunayoshi Sawada, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Katekyo Hitman Reborn! - Kiri no Gemini'
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Katie assistette impotente alla scena con un misto di orrore e determinazione stampati in volto, mentre la massa biomuscolare di Aiden cresceva a dismisura fino a sfiorare i tre metri: i muscoli sintetici in tutto il corpo si gonfiarono al punto che il rivestimento si lacerò in più punti, incapace a contenerli, per poi tonificarsi e compattarsi fino ad assomigliare al fisico di un culturista, solo con proporzioni nettamente più imponenti: infine, violente scariche elettriche di diverse migliaia di volt presero a circondare il suo corpo, mentre gli occhi assumevano una tonalità rosso fuoco.

Prima che potesse rendersene conto, quindi, Katie si ritrovò sbalzata per aria, colpita allo stomaco da un pugno mosso talmente rapidamente dall'essere sfuggito alla sua vista, e il cui dolore fu avvertito solo a schianto avvenuto contro al muro dall'altra parte dell'enorme salone.

L'istinto di Katie la portò a cercare di gridare di dolore, ma le mancava il respiro per farlo: pochi istanti dopo, si ritrovò a tossire sangue mentre una fortissima sensazione di nausea l'assaliva – Co... cosa... come...? – rantolò fra un conato e l'altro, cercando di rialzarsi nonostante sentisse la testa turbinarle come un mulinello – Cosa... cosa significa questo...? Cos'è questa forma? – mormorò debolmente, conficcando la punta della Franginebbia nel pavimento e sorreggendosi ad essa per mantenersi in piedi.

Purtroppo per lei, Aiden non era stato programmato con il concetto di "tregua", e prima ancora che lei potesse completamente riprendersi dal colpo appena subito era già pronto a sferrare quello successivo, e quando Katie se ne accorse era troppo tardi... o almeno, così pensava: con riflessi che sorpresero anche lei, rotolò istintivamente di fianco evitando il colpo, che andò a cozzare contro la parete polverizzandola in un'esplosione di detriti, nascondendola alla vista per qualche istante che sfruttò per creare con delle illusioni reali le parti danneggiate, così da potersi nuovamente rialzare in piedi apparentemente come nuova.

Tutto questo avvenne in una manciata di secondi.

Nonostante avesse provvisoriamente risolto il problema delle ferite fisiche, tuttavia, quelle emotive bruciavano più che mai – Così non va... non va bene proprio per niente! Non ho avuto nemmeno modo di provare a reagire o schivare, è... è disumano! Con quale logica riesce a muoversi così velocemente con una stazza del genere!? – pensò intensamente, mordendosi il labbro inferiore per mantenersi ancorata alla realtà impedendo che il panico prendesse il sopravvento – ... perdermi in congetture non risolverà il mio problema. Devo focalizzarmi sul mio nemico... – mormorò a sé stessa, calmando il respiro fino a raggiungere un'incredibile situazione di calma e freddezza, tanto che nei suoi occhi parve balenare una luce sinistra – Aiden... è un androide, quindi con ogni probabilità immune alle illusioni aggressive, è abbastanza forte da ridurre in spezzatino un essere umano con un solo pugno preso in pieno ed è talmente veloce da sfuggire anche agli occhi più attenti: a primo impatto si potrebbe ritenerlo invincibile, ma questo è impossibile... devo solo trovare il suo punto debole. E se da sola non posso nulla contro di lui... mi resta solo un'ultima carta da giocare! – e nel dirlo serrò la presa della mano sinistra sul cuore, proprio nel momento in cui Aiden sbucava fuori dal polverone scagliandosi contro di lei, estraendo un'affilatissima lama e mirando dritto alla giugulare con l'intenzione di farla finita con un sol colpo...

Ma poco prima dell'impatto, un forte tintinnio metallico echeggiò per la stanza: Aiden, sorpreso, alzò lo sguardo ritrovandosi davanti dapprima ad un sorriso beffardo, quindi ad un luminosissimo paio di occhi eterocromatici, il destro rosso ed il sinistro azzurro – Mukuro... Rokudo...? – mormorò sorpreso l'androide sentendosi respinto dal tridente del nuovo arrivato, avvertendo poi uno spostamento d'aria dietro di sé e muovendosi appena in tempo per schivare l'affondo di una lancia impugnata da una donna dai lunghi capelli ametista – E anche Chrome Dokuro...? No – si corresse nuovamente, piegandosi all'indietro per evitare la zampata sferrata da una creatura apparentemente metà uomo e metà bestia, dandosi subito dopo lo slancio con le mani per saltare a mezz'aria evitando una serie di aghi elettrificati sparati dagli yo-yo di un uomo alto e slanciato con gli occhiali – E anche Ken Joshima e Kakimoto Chikusa... impossibile, i miei sensori non hanno captato l'arrivo di nessuno, per cui devono essere... – nel pronunciare tali parole, ancora a mezz'aria, si preparò a fare fuoco sui nuovi arrivati – ... solo semplici illusioni! – accompagnando la sua affermazione con una devastante fiammata che incendiò l'aria propagandosi fino ad investire completamente il quartetto, carbonizzandolo in un istante poco prima che Aiden toccasse terra.

Con sua enorme sorpresa, però, Mukuro era riuscito a vanificare gran parte dell'attacco roteando velocemente il tridente e disperdendo così le fiamme, consentendo a Chrome, Ken e Chikusa di ripartire all'attacco e costringere Aiden a schivare sul fianco, dove venne colto alla sprovvista da Katie la quale afferrò con forza il suo volto sbattendolo al muro ed eseguendo un'agilissima capriola a mezz'aria che terminò con un calcio dall'alto che venne però intercettato dall'androide, il quale incrociò gli avambracci per bloccare il colpo per poi sbilanciarla aprendoli violentemente, ma prima che potesse colpirla la lancia di Chrome si propagò con violenza nell'aria in direzione della sua tempia costringendolo a schivarla inclinando la testa e perdendo così il momentum per finire la sua avversaria, che si nascose nella nebbia scambiandosi di posto con Ken e Chikusa che immediatamente si scagliarono addosso a lui venendo tuttavia spazzati via dallo slancio esplosivo con cui Aiden si scagliò in direzione di Mukuro, trapassandolo da parte a parte in un'esplosione di sangue e viscere con la stessa lama di poco prima... ma invece di accasciarsi privo di vita, Mukuro afferrò il braccio dell'androide con l'intento di immobilizzarlo, sorridendo beffardo e sprezzante della morte imminente: questo parve far tentennare momentaneamente Aiden – Quindi alla fine... era realmente un'illusione? Impossibile, secondo i miei dati nemmeno Azrael era in grado di generare illusioni così perfette! Quindi è il vero Mukuro Rokudo? In ogni caso... – esclamò, sollevando il Mukuro infilzato con la stessa facilità con cui si solleva una forchetta – ... è un potenziale pericolo per Lord Augustus, e in quanto tale devo eliminarlo! – e mosse la mano libera il direzione della testa del Guardiano, intenzionato a decapitarlo.

Ma prima che potesse raggiungerlo l'aria sibilò, e ancora una volta la Lancia dei Sei Sentieri di Chrome sferzò l'aria, questa volta conficcandosi nella spalla del bersaglio ed inchiodandolo al muro con violenza mentre Mukuro si dissolveva nella nebbia ricomparendo come nuovo al suo cospetto e scoppiando in una crescente macabra risata man mano che Katie e gli altri correvano nella sua direzione – Ma cosa...? – mormorò Aiden con voce metallica, incapace di elaborare una spiegazione a quanto appena successo: sforzandosi di sorridere Katie decise di rispondere ai suoi quesiti, come se gli avesse letto nel pensiero – Già, stupido tostapane... illusioni o realtà? Tra le illusioni ho nascosto la verità, e nella verità ho celato le illusioni... in tutto ciò che ti dico e che ti dirò ci sarà sempre una menzogna mascherata da verità, così come nasconderò verità tra le menzogne... sono illusioni? Sono persone? Sono fantasmi? No... Questa è la mia volontà... e la mia determinazione! Questa... è la nebbia! – esclamò serrando la presa sulla Franginebbia e lanciandosi con un salto verso di lui, caricando con tutta la sua forza un colpo dall'alto – SEI FINITO, AIDEN! PREPARATI AD UN VIAGGIO DI SOLA ANDATA ALLA DISCARICA! – urlò, preparandosi a colpire in modo da finirla con un sol colpo.

Aiden, messo per la prima volta alle strette, tentò dapprima di liberarsi della lancia e di spostarsi, ma per qualche ragione era talmente ben conficcata nel muro da non muoversi di un millimetro: fu allora che prese la sua decisione – Rimozione dei limiti... autorizzata! Modalità sovraccarico... 25%... 60%... 90%... COMPLETATA! – e in quell'esatto istante l'aria attorno a lui parve esplodere in un'ondata di scintille e calcinacci seguiti da un'incomprensibile onda d'urto che fece perdere l'equilibrio a Katie, spedendola schiena a terra contemporaneamente al rumore di ossa spezzate che udì provenire da qualche metro dietro di lei.

Dolorante ma indenne, Katie si rialzò con agilità pronta a tornare all'attacco, ma quasi si lasciò sfuggire un urlo alla vista dello spettacolo raccapricciante a cui si trovò ad assistere, capendo in quell'esatto istante quale fosse stata la causa dell'onda d'urto.

Aiden si era ulteriormente potenziato, questa volta superando i cinque metri di statura a discapito della forma: divenuto ormai un ammasso di muscoli informe dalle sembianze vagamente umanoidi e dotato di intelligenza, aveva guadagnato ulteriore forza e velocità, abbastanza da infrangere il muro del suono travolgendo i suoi bersagli ad oltre 1000 km/h... e la triste prova era ciò che restava delle illusioni reali di Katie, un tripudio di sangue e membra che difficilmente poteva essere riconducibile all'aspetto umano che avevano giusto una manciata di istanti prima.

Katie, talmente scossa da aver momentaneamente dimenticato che quelle fossero illusioni da lei stessa create, cadde in ginocchio con sguardo vitreo, scossa dai brividi – An... cora... è... è successo... ancora... – mormorò piano, mentre i suoi occhi venivano oscurati dalle immagini in sequenza degli ultimi attimi dei suoi genitori nella sua linea temporale d'origine – Sono morti tutti... ancora una volta... – continuò, ormai quasi in uno stato catatonico: avvertendo il demone dell'Hell Gear agitarsi, Uroborus sigillò immediatamente il Limit Breaker, rompendo così la risonanza che si era venuta a creare con il Vongola Gear e facendo tornare di conseguenza la Franginebbia ad essere la Kirislayer, per poi tentare di far ragionare Katie prima che la situazione sfuggisse di mano ulteriormente.

Purtroppo per lui, la situazione pareva essere più grave del previsto: Katie era ormai in un mondo tutto suo, completamente sopraffatta dal trauma che si portava alle spalle da tutta l'intera vita, e le parole dello Spirit si dispersero nel vento, sentite ma non ascoltate.

Nel frattempo, Aiden era riemerso dai detriti sollevati dalla parete contro cui si era andato a schiantare per il troppo slancio, e il suo sguardo scrutava i dintorni della stanza con estrema attenzione – Eliminazione fallita: un sopravvissuto rilevato. Procedo alla ricerca di Katie Rokudo... – esclamò l'androide con voce grottesca, a metà fra l'animalesco e l'elettronico.

Uroborus stava ormai perdendo la freddezza che l'aveva sempre contraddistinto – Hey, che diavolo mi combini?! Ti sembra il momento di mettersi a fissare il vuoto? Hey, Katie! Mi stai ascoltando?! Dannazione....! – imprecò, constatando l'assenza mentale della ragazza – Questa volta la vedo nera... la vedo davvero nera. Tuttavia... – mentre pronunciava tali parole, Aiden incontrò lo sguardo di Katie e si preparò a finirla con un potentissimo attacco di fiamma caricato – ... il mio dovere di Spirit... – dopo una manciata di istanti, Aiden sparò il colpo nella direzione della ragazza, il cui calore fu talmente immenso da arroventare qualsiasi cosa nel raggio di un metro durante il suo passaggio – ... è di proteggerla... a qualsiasi costo! – e, una frazione di secondo prima che l'attacco la investisse, Uroborus accumulò tutta la fiamma che riuscì a racimolare, crescendo via via di dimensioni mentre si avvolgeva su sé stesso fino a formare un vero e proprio scudo con il corpo, divenendo a sua volta incandescente man mano che la vampata si avvicinava – Katie... sopravvivi. Non vanificare i miei sforzi – furono le sue ultime parole prima che chiudesse gli occhi.

– REFLECT: SCUDO DI EFESTO! – urlò Kumo a pieni polmoni, replicando in un istante l'attacco difensivo per eccellenza solitamente utilizzato da Yukiko.

Kurai, invece, passò la sua fiamma a Re Kiri ordinandogli immediatamente di correre in aiuto di Uroborus (azione che lo Spirit eseguì senza alcuna replica) prima di lanciarsi più velocemente che poteva verso Katie: tuttavia, i riflessi generati dalla Necro Reflect a quanto pare peccavano di resistenza, e non ci volle molto prima che la replica dello Scudo di Efesto s'infrangesse e la fiammata riprendesse la sua inesorabile corsa verso i due Spirit ed un'impotente Katie...

Ma, ancora una volta, una terza voce familiare risuonò nell'aria, cogliendo di sorpresa questa volta non solo Kurai e Kumo, ma anche Aiden stesso – BARRIERA DI CATENE! – urlò Mirai con quanto fiato aveva in corpo, generando a distanza con la propria fiamma delle catene ignifughe che andarono ad intrecciarsi in uno scudo perfetto che garantì a Kurai di guadagnare il tempo necessario a lanciarsi contro Katie spostandola dalla traiettoria del colpo, mentre Andrea si lanciava contro Aiden colpendolo con un'onda di fiamma il cui impatto lo sbilanciò quel tanto che bastava a deviare il colpo affinché colpisse i due giganteschi Spirit solo di striscio nel momento in cui la Barriera di Catene cedette all'incredibile pressione di fiamma.

Incredibilmente, quest'incredibile mole di eventi avvenne nell'arco di una decina di secondi.

Aiden, visto il suo attacco vanificato, si ritrovò improvvisamente contro un numero di avversari quintuplicato e con il suo obbiettivo primario completamente indenne, e per la prima volta parve trovarsi in difficoltà – Comparsi quattro nuovi obbiettivi ostili, ed eliminazione del bersaglio fallita. Nuovo piano d'azione ricalcolato – esclamò rimanendo tuttavia immobile, come ad osservare la nuova situazione che si era venuta a creare.

Approfittando della situazione, Kurai portò Katie in un angolo della sala dove venne prontamente raggiunto da Mirai, la quale cercò di farla riprendere – Hey, Katie-nee! Katie-nee! Stai bene? Che ti è successo? Rispondimi! Hey, Katie-nee! Katie-nee! E CAGAMI, PORCA PUTTANA! – esclamò d'un tratto, accompagnando l'ultima frase con uno schiaffo in faccia che parve sortire l'effetto desiderato: lo sguardo della ragazza parve tornare alla normalità mentre un'espressione contemporaneamente confusa e terrorizzata sostituiva quella apatica – AAAH! ma cosa...! Chi...? Ah... aaah.... – non appena ebbe riconosciuto il viso di Mirai, gli occhi le si riempirono di lacrime – Oneesan... io... io ho perso... e sono ancora tutti... per colpa mia...! – mormorò flebilmente con voce spezzata, tremando come una foglia.

Mirai alzò lo sguardo incrociandolo con quello del gemello, constatando che anche lui condivideva la medesima espressione disorientata prima di tornare a guardare Katie negli occhi – Hey, hey, aspetta un attimo! Chi è morto?! Io non vedo nessun cadav... cioè, insomma, non vedo nessuno! – domandò, alzando un sopracciglio con aria confusa.

Colta di sorpresa, Katie si sforzò di rialzarsi per guardarsi intorno, ma nessun cadavere, o arti vari, erano presenti nei dintorni: fu solo allora che realizzò quanto era successo – ... capisco... sono una vera cretina, eh...? – commentò con un sorriso amaro, sentendosi improvvisamente pervadere da un'intensa sensazione di calore e vergogna.

Poi, inaspettatamente, sentì una mano farsi strada fra i suoi capelli ed accarezzarle dolcemente la testa – No, per niente. Non so cosa tu abbia visto... ma non c'è niente di umiliante nell'avere paura. Ora, con permesso, devo andare – disse Kurai con serietà, evocando la Re:Kirislayer e duplicandola con il Geminio Kiri sotto gli occhi sorpresi delle due ragazze – Non posso perdonare chi osa fare del male alla mia sorellina! – lanciandosi quindi in aiuto di Kumo e Andrea, i quali stavano disperatamente cercando di tenere testa ai violentissimi colpi di Aiden.

Mirai lo guardò allontanarsi con sguardo incredulo, come se cercasse di capire se quello fosse veramente suo fratello – Ma... che sta succedendo? Cos'è quella strana spada? E quei capelli... che diavolo è successo, si è fatto una tinta?! Bah... no, non è il momento di pensarci – si disse, inspirando profondamente: l'importante era l'essersi riuniti – Katie-nee... vado anch'io: tu riposati, hai fatto abbastanza! – sussurrò dolcemente abbracciandola forte prima di attivare l'Hell Gear e lanciarsi a sua volta nella violentissima battaglia che si era venuta a crearsi.

Osservando la scena a distanza, Katie ebbe quasi la sensazione di stare assistendo ad un evento irreale ed esterno, come se non la riguardasse: tuttavia, la dolorosa sensazione d'inutilità che dilaniava il suo petto era al contrario nitida e reale.

*

Era passata circa mezz'ora da quando Yukiko aveva concluso lo scontro con Erika, lasso di tempo nel quale aveva vagato disperatamente fra le varie macerie alla ricerca dei suoi compagni: per ben due volte aveva rischiato di essere scoperta dai nemici che correvano in tutte le direzioni allarmati dalla situazione d'emergenza, ma era riuscita a cavarsela agendo con cautela e raziocinio.

Era ormai giunta in prossimità delle scale per l'ultimo piano, quando udì un rumore di passi: avvertendo il pericolo, tentò d'istinto di appiattirsi contro la parete celandosi nell'oscurità, ma una voce maschile la raggiunse – Inutile che ti nascondi, Eleanoire. So che ci sei, e so anche cosa vuoi fare: intendi andare sul tetto per ricongiungerti con il Decimo e gli altri, non è così? – esclamò con fin troppa sicurezza per essere una domanda.

Avvertendo un brivido gelido, Yukiko capì immediatamente che era inutile tentare di nascondersi ulteriormente... e comunque non era nel suo stile – A dire il vero cercavo proprio uno stronzo come te da massacrare: ho appena sistemato una vostra tirapiedi e mi è venuta voglia di fare il bis – replicò avanzando nella direzione da cui udiva provenire i passi, cercando di suonare il più convincente possibile.

Tuttavia, evidentemente sbagliò qualcosa, poiché l'uomo replicò con tono quasi divertito – Bugiarda. So che hai sconfitto Erika poco fa, ma so anche che il tuo Hell Gear è andato distrutto nello scontro e che pianificavi di raggiungere il tetto nella speranza di riunirti ai tuoi compagni. Anzi, a dirla tutta, potrei elencarti tutte le prossime 146 mosse che eseguirai nel corso dello scontro che avrà inizio fra circa 221 secondi – causando un'impennata nella velocità del battito cardiaco di Yukiko: ormai sul baratro del panico, affondò le unghie nel palmo della propria mano per mantenere la lucidità, per poi proseguire il bluff – Oooh? Interessante. Con che fenomeno da baraccone ho a che fare questa volta? Un indovino? – provocò Yukiko sorridendo beffarda in un'interpretazione degna di un Oscar, mentre finalmente l'individuo emerse dall'ombra quel tanto che bastava a scorgere il sorriso compiaciuto stampato sulle sue labbra – Diciamo... una specie. Il mio nome è Adam Carter, e sono un Eletto – rispose con calore, compiaciuto di constatare i sudori freddi provocati dalla tensione farsi strada sulla fronte della ragazza.

*

Kumo tentò di rialzarsi a fatica, sorreggendosi alla Necro Reflect per mantenersi in equilibrio: intorno a lei, giacevano a terra Kurai, Mirai e Andrea in uno stato altrettanto pietoso – Dannazione... ma quanto cavolo è forte...? Non riusciamo ad abbatterlo nemmeno in quattro... ma stiamo scherzando!? – mormorò a denti stretti, cercando di muovere un passo verso il colossale corpo dell'androide, ormai prossimo ai sei metri dopo aver assorbito l'X-Burner Zero di Kurai e i vari colpi di fiamma di Andrea. Pochi metri più in là, anche gli altri tre riuscirono a rialzarsi, seppur barcollanti – Non avrei mai immaginato... che potesse esistere un essere così forte. Le illusioni non gli fanno nulla... gli attacchi di fiamma lo potenziano... ed è semplicemente impossibile sconfiggerlo nel corpo a corpo. Come cazzo lo battiamo?! – esclamò Mirai, cercando di ragionare il più lucidamente che poteva: l'istinto le diceva di sfoderare il Goddess Time, ma le parole di Scarlet echeggiavano nella sua testa impedendoglielo, ed usare il Cerchio Arcobaleno senza un piano preciso era un vero e proprio suicidio.

Kurai serrò i pugni sulle katane, sorreggendosi a quella destra conficcata nel terreno per mantenersi in equilibrio – Davvero Katie-nee è riuscita a sopravvivere da sola contro un simile abominio...? Eh... eheheh... niente male, devo ammetterlo – commentò con un sorriso, per poi farsi forza fino a rimettersi completamente in piedi con le armi sguainate – Tuttavia... non posso essere da meno! Se non riesco nemmeno a sconfiggere questo schifo come posso sperare di uccidere Augustus e di realizzare l'ultimo desiderio di Plasma? – ritrovando la determinazione necessaria a combattere.

Il suo sguardo cadde su Andrea, anche lui nuovamente in piedi – Hey, Amane-san... sei ancora in grado di combattere? – domandò con serietà, spostando immediatamente lo sguardo verso di Aiden per non perderlo di vista – Sissignore... se andassi al tappeto per così poco, Xanxus-sama mi ucciderebbe – rispose con una punta di ironia, mantenendo a sua volta lo sguardo fisso sul nemico – Ottimo... ascolta, ho un'idea, ma richiederà la collaborazione di tutti. Mirai-nee – sussurrò a voce sufficientemente alta da farsi sentire dalla sorella – Al mio tre... voglio che tu attivi Cerchio Arcobaleno e che ti tieni pronta ad attaccare le sue gambe con una Catena del Fulmine, dovrebbe reggere quel tanto che mi basta per preparare il tutto. Amane-san, tu dovrai invece attirare la sua attenzione con un finto attacco frontale, dando però la priorità alla tua salvaguardia, non è necessario che tu riesca a colpirlo. Il momento in cui lui si muoverà sarà il segnale per te, Kumo – proseguì, assicurandosi con la coda dell'occhio che la ragazza annuisse prima di proseguire – e, visto che la tua nuova arma te lo consente, dovrai replicare le Catene di Prometeo di Mirai-nee e tentare di incatenargli le gambe: se tutto andrà come penso, salterà a mezz'aria per evitare le catene "riflesse" e contemporaneamente colpire Amane-san, e sarà a quel punto che Mirai-nee lo legherà come un insaccato con le Catene del Fulmine, consentendomi di guadagnare il tempo necessario ad eseguire la mia Spada Assoluta della Nebbia, con il quale reciderò tutte le sue connessioni interne, siano esse circuiti o nervi. Tutto chiaro? – concluse, constatando con piacere i tre compagni annuire – Perfetto, allora... tre... – Mirai inspirò profondamente, concentrandosi ed evocando attorno a sé degli anelli di catene che presero a cambiare rapidamente colore – due... – Andrea si preparò a partire all'attacco – uno... – Kumo trasformò la Necro Reflect nella sua forma originale di pulviscolo cristallino – ORA! – urlò a pieni polmoni Kurai, saltando con un balzo all'indietro ed iniziando immediatamente ad accumulare la fiamma nella lama della Re:Kirislayer, mentre Andrea si lanciava all'attacco in direzione di Aiden attirando la sua attenzione per poi schivare con difficoltà colpi disumanamente veloci mossi dal nemico, il quale vide con la coda dell'occhio delle catene cristalline dirigersi in direzione delle sue caviglie, così che approfittò dello slancio dovuto alla corsa per saltare cercando di raggiungere il suo obbiettivo: fu in quel momento che Mirai urlò – CERCHIO ARCOBALENO: CATENE DEL FULMINE! – scagliando contro l'androide una sorta di rete in catene elettrificata nella quale Aiden finì invischiato, garantendo a Kurai l'apertura in cui aveva deciso di scommettere tutto – SPADA ASSOLUTA DELLA NEBBIA! – lanciandosi a tutta velocità contro l'androide, pronto a finirlo.

Eppure, il suo piano apparentemente perfetto aveva una piccola, terribile falla: non aveva compreso appieno la reale forza del nemico – Pericolo...! Pericolo per... Lord Augustus! ELIMINARE! – esclamò Aiden con voce talmente distorta da risultare quasi incomprensibile, gonfiando ulteriormente la massa muscolare fino a spezzare le catene per poi spostarsi di lato un centesimo di secondo prima che la lama della Re:Kirislayer lo tranciasse di netto, afferrando al volo con velocità spaventosa Kurai per la testa e sollevandolo a mezz'aria, caricando il pugno con la mano libera in maniera così spaventosamente veloce da non essere stato nemmeno visto dagli altri tre guerrieri, i quali stavano per cominciare l'esultanza per la riuscita del piano – Iniziare... da te! – gracchiò prima di sferrare l'affondo.

Prima che colpo andasse a segno, però, Aiden cambiò la direzione del pugno nella parte opposta, intercettando appena in tempo con l'avambraccio la lama della Franginebbia, che si abbatté con violenza inaudita contro i muscoli duri più di qualsiasi lega metallica, mentre Katie, sospesa a mezz'aria, usava tutto il suo peso ed il suo slancio per imprimere quanta più potenza possibile al fendente, urlando furiosa mostrando i denti – AIDEEEEEN! QUESTA VOLTA NON MI PORTERAI VIA NESSUNO! – e il suo urlo parve riscuotere gli animi dei presenti, che solo allora si resero conto del pericolo corso da Kurai, ancora nelle grinfie del mostro, crollando in ginocchio attoniti temendo il peggio.

Aiden ignorando le reazioni degli altri tre si focalizzò su Katie, la quale era riuscita a metterlo seriamente all'angolo per la prima volta – Tu... speri di sconfiggermi? Scempiaggini! Se loro... non avessero aiutato... tu saresti già morta. Tu... SEI DEBOLE! – rispose spingendo con l'intenzione di spazzarla via, lanciando via Kurai per avere libera anche l'altra mano e aiutarsi a respingere il colpo.

Nonostante gran parte dei capillari le si ruppero per lo sforzo, Katie continuò a spingere con tutta la forza che aveva in corpo, cercando di avere la meglio – Si, hai ragione. Io sono debole. Rispetto a te, tutti noi lo siamo. Però... – mentre parlava, uno squarcio nero si aprì nell'esatta traiettoria che aveva percorso poco prima la lama della Franginebbia – Noi... insieme siamo molto, molto più forti! Prendi questo, Aiden! LA DETERMINAZIONE DI COLORO CHE HAI UCCISO... LA NOSTRA DETERMINAZIONE! – ed ecco che decine di mani eteree appartenenti ai Boss e ai Guardiani delle varie generazioni dei Vongola emersero dallo squarcio per impugnare la spada dando man forte a Katie – CREPAAAAAAAAAA!!!!!! – urlò a pieni polmoni dando fondo a tutte le sue forze, riuscendo finalmente a passare oltre i muscoli apparentemente indistruttibili di Aiden tranciando di netto il braccio dell'androide, il quale si ritrovò improvvisamente in una situazione completamente imprevista e di svantaggio, garantendo a Katie l'occasione per poter eseguire un ultimo, micidiale fendente con cui recise in due parti distinte il torace di Aiden, che si limitò ad emettere rantolii e fastidiosissimi stridori metallici prima di ricadere al suolo in due parti separate.

Nonostante lo stato in cui era ridotto, comunque, tentò di rialzarsi usando l'unico braccio che gli era rimasto, ma come se l'avesse previsto Katie pose definitivamente la parola fine allo scontro affondando la Franginebbia nella testa dell'androide, il quale cessò immediatamente tutte le sue funzioni, rimanendo immobile sul posto come un'opera d'arte moderna di pessimo gusto.

Passato qualche secondo, Katie estrasse la lama dai resti di Aiden, osservandola con sguardo vitreo ed assente: poi, dopo aver sospirato profondamente, sorrise debolmente mormorando con un fil di voce – Mamma... papà... ho vinto... – per poi crollare esanime al suolo lasciando durante la caduta una scia di lacrime, sotto gli occhi attoniti dei presenti che tardavano a comprendere cosa fosse effettivamente successo nell'ultima manciata di secondi.

   
 
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