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Autore: ali04    11/10/2017    4 recensioni
Studio canto da quando ne ho memoria. Credo che, sentita la mia bravura, i miei genitori avessero deciso che, visto che avevo un talento, era meglio sfruttarlo.
Con il pianoforte, invece, ho iniziato a sei anni, solo perché non ritenevo che il pianista del corso che seguivo fosse abbastanza bravo per accompagnare la mia ugola d'oro.
E, come sospettavo, ho scoperto di essere incredibilmente bravo anche in quello. Così eccomi qui: davanti alla SAA, pronto per la mia audizione.
Sarà una passeggiata per uno come me.
Io sono Byun Baekhyun, e la mia vita sta per cambiare.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Chen, Chen, D.O., D.O., Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. L'AUDIZIONE

Il cielo era sereno quel giorno: il sole splendeva e c'erano pochissime nuvole. Non era freddo, né troppo caldo. Era una giornata perfetta, oh sì. Era il mio giorno. Il giorno in cui la mia vita sarebbe cambiata, andando nella direzione che avevo sempre desiderato e programmato. 
Seoul Accademy of Art. 
Quello era il mio obiettivo: entrare nella scuola di musica e recitazione più prestigiosa di Seoul. 
Avevo appena finito la scuola superiore e finalmente vedevo avvicinarsi il mio sogno. Avevo già programmato tutto: passare l'audizione per la SAA, iscrivermi ad un corso di canto e pianoforte per tenermi in esercizio in vista dell'inizio delle lezioni, iniziare i corsi dopo l'estate e diventare uno dei migliori della classe e poi della scuola. 
Avevo pensato di infilare anche una relazione sentimentale da qualche parte, ma probabilmente mi distrarrebbe solo dal mio obiettivo. Magari mi limiterò a qualche scappatella o avventura di una notte, giusto per divertirmi. 
Io sarò lì per studiare musica. Canto e pianoforte per la precisione.
Studio canto da quando ne ho memoria. Credo che, sentita la mia bravura, i miei genitori avessero deciso che, visto che avevo un talento, era meglio sfruttarlo. 
Con il pianoforte, invece, ho iniziato a sei anni, solo perché non ritenevo che il pianista del corso che seguivo fosse abbastanza bravo per accompagnare la mia ugola d'oro. 
E, come sospettavo, ho scoperto di essere incredibilmente bravo anche in quello. Così eccomi qui: davanti alla SAA, pronto per la mia audizione. 
Sarà una passeggiata per uno come me. 
Io sono Byun Baekhyun, e la mia vita sta per cambiare.
 
*
 
POV BAEKHYUN

Non ero particolarmente nervoso quel giorno. Vedevo intorno a me gli altri ragazzi in attesa che provavano a scaldare la voce o accordavano gli strumenti: una ragazza guardava intensamente e con amore il muro e gli dichiarava i suoi sentimenti; il ragazzo che era davanti a me, sicuramente un ballerino, faceva degli strani movimenti con il piede; un altro, poco distante, guardava disperatamente tra le sue cose alla ricerca di una corda per sostituire quella che si era appena rotta sul suo violino. Poverino, era partita male la sua giornata! Beh, meglio, un candidato in meno che avrebbe potuto rubarmi il posto. 
C'erano solo un centinaio di posti a disposizione, e quello era già il secondo giorno di audizioni, visto il numero elevato di candidati. Ma a me non cambiava nulla: io sarei passato. Ero troppo bravo. Ero destinato ad essere il migliore della scuola, questa audizione era solo una formalità. 
- Byun Baekhyun.
Eccomi. Il mio turno era arrivato finalmente, non stavo più nella pelle. 
Superai una ragazza in lacrime ed entrai nell'auditorium. Mi ritrovai su di un palco e, davanti a me, la platea vuota. O meglio, solo quattro poltroncine in prima fila erano occupate da alcuni dei professori della SAA. Mi fermai vicino al pianoforte e feci un inchino. 
- Buongiorno, mi chiamo Byun Baekhyun.
Sfoderai il mio sorriso incredibilmente bello ed aspettai che mi dessero il permesso di iniziare. 
- Signor Byun, cosa ci presenta? 
- Porto un brano suonato al pianoforte e cantato. 
Li vidi parlottare tra loro. Lo so, non è niente di troppo originale, ma aspettate di sentire la mia voce. Io e lei possiamo conquistare il mondo. Okay, forse il mondo è un po' troppo, ma sicuramente possiamo far cadere ai nostri piedi una semplice giuria di insegnanti. 
- Prego, ci stupisca. 
Oh, vi stupirò. Eccome se vi stupirò. 
Mi sedetti al piano e sistemai lo spartito. Ovviamente non era necessario: sapevo quel pezzo a memoria. L'avevo provato così tante volte che ormai lo potevo suonare con i piedi e bendato.
Il canto poi, non mi preoccupava per niente: avevo scaldato bene la voce, che oggi era fantastica, ancora più del solito.
Feci un respiro profondo e misi le dita sui tasti. Il mio cuore batteva forte per l'emozione, ma il mio tocco era comunque delicato. Iniziai alla grande: vidi gli insegnanti annuire soddisfatti per il mio talento nel suonare. 
Ma fu quando cominciai a cantare che li vidi spalancare gli occhi, sorpresi.
Lo sapevo! 
La mia voce è pazzesca, non mi ero vantato troppo. Il brano durava in tutto 4 minuti e 16 secondi, e per i primi 3 minuti andò tutto alla grande. 
Poi successe una cosa, non so ancora bene come. Ero concentrato, ero in forma, andava tutto bene ma, ad un certo punto, mi era morta la voce. Si era spenta durante un acuto che avevo provato centinaia di volte ed io, d'istinto, avevo messo la mano sulla gola, incasinando così anche l'esecuzione al piano. 
In sala era sceso il silenzio più totale. 
Mi schiarii la voce e feci dei respiri profondi, cercando di rilassarmi. 
Forza, non tutto era perduto. Stavo leggermente tremando, ma misi comunque le dita sul piano e ripresi da dove mi ero interrotto.
- Non è necessario, signor Byun.
Oh no, non è possibile. 
- Io.. io posso finire il pezzo, davvero. 
Il professore si tolse gli occhiali e scosse la testa. 
- Abbiamo visto abbastanza, grazie. 
Rimasi bloccato al mio posto a guardarmi le mani: stavo tremando visibilmente. 
Come era potuto succedere? Stavo andando bene, non ero nemmeno nervoso. O forse sì? 
- Può andare, signor Byun. 
Un momento, non poteva finire così: io dovevo andare in quella scuola. 
- Aspetti - mi alzai dal mio posto e feci dei passi verso la platea - Se mi date un'altra possibilità saprò farvi cambiare idea. 
- Lei ha fatto un grave errore signor Byun.
- Lo so - abbassai la testa, triste. Potevo puntare sulla pietà? 
- È il mio sogno venire in questa scuola, mi sono preparato tanto. Per favore...
Risfoderai il mio fantastico sorriso a cui nessuno poteva resistere. Tranne l'esaminatore, ovviamente, perché lo vidi scuotere ancora il capo. 
Era finita, avevo fallito la prova più importante. Sentii gli occhi pizzicare per le lacrime e feci un respiro profondo per evitare di scoppiare a piangere davanti a loro. Abbassai lo sguardo, affranto, e mi avviai verso l'uscita. 
- Signor Byun?
Mi fermai e guardai l'esaminatore che stava sospirando. 
- Lei ha molto talento: è bravo al piano, ma soprattutto ha una bellissima voce su cui potremmo lavorare molto. Fra poco più di tre mesi, faremo un'altra audizione per chi, come lei, è particolarmente dotato, ma ha bisogno di altra pratica. Le consiglio di cercare il miglior corso estivo che riesce a trovare e ripresentarsi qui per la prossima audizione. 
Annuii e mi inchinai prima di uscire. Appena avevo messo piede nella sala dove aspettavano gli altri candidati, ci furono decine di ragazzi che mi fissarono. Cercavano di capire dal mio sguardo come fosse andata: i miei occhi ormai pieni di lacrime erano un chiaro indizio. Sentii dei commenti davvero poco gentili e qualche risatina, ma ignoravo tutto e tutti. Volevo solo andarmene di lì per potermi deprimere in pace. 
Camminavo più veloce che potevo verso l'uscita dell'istituto, ma all'improvviso mi fermai per guardare alla mia destra: c'era un'enorme bacheca con appese le iscrizioni per i corsi estivi. Ce n'erano tantissimi e cominciai ad esaminarli tutti. 
La mia idea iniziale era di andare al corso organizzato proprio dalla SAA, ma quello era per gli studenti e, beh, io non lo ero diventato. 
- Io prenderei in considerazione il Sound Music Camp.
Mi voltai verso il ragazzo da cui proveniva quella voce e riconobbi uno di quelli che avevano ridacchiato poco prima vedendomi uscire. 
- Fatti gli affari tuoi! - dissi brusco.
Lui alzò le mani: - Calmo! Scusami, non volevo farti arrabbiare. È solo che ho visto che guardavi i corsi estivi e volevo consigliarti quale, secondo me, è il migliore, visto com'è andata l'audizione..
Gli lanciai uno sguardo omicida: ma come osava? Già stavo male, era lì per prendermi in giro? 
- Volevo solo essere d'aiuto. - mi sorrise e mi ritrovai ad arrossire. 
- D'accordo, tu dove andresti? 
Lui indicò un foglietto più piccolo ed anonimo rispetto agli altri.
- Sound Music Camp. È poco frequentato, ma è uno dei migliori. Ci sono degli insegnanti bravissimi, ad alcuni di loro era stata addirittura proposta la cattedra qui. 
Lo guardai sorpreso: - E l'hanno rifiutata?
Il ragazzo alzò le spalle: - Mah, forse una scuola così prestigiosa non faceva per loro. 
Guardai ancora il foglio e presi il telefono per segnarmi tutte le informazioni. 
- Perché è così poco frequentata se è tanto perfetta?
Lui ridacchiò: - Per le condizioni in cui si deve stare per tre mesi. 
Mi voltai lentamente verso di lui: - Cioè? 

*

I miei genitori scoppiarono a ridere appena gli feci vedere in che campo estivo volevo andare. 
Ero tornato a casa molto dubbioso su quel Sound Music Camp, ma appena andai sul sito e vidi i nomi degli insegnanti, o meglio, un nome in particolare, mi convinsi che era proprio lì che dovevo andare. 
Kim Taeyeon.
Lei era uno degli insegnanti di canto e dovetti rileggere più volte il nome per essere sicuro di aver capito bene. La conoscevo di fama: era stata una studentessa della SAA, poi era diventata insegnante sempre della scuola. Almeno finché non aveva abbandonato la cattedra per scomparire misteriosamente. Ecco dov'era finita. 
Mandai subito la mia richiesta di iscrizione senza nemmeno parlare con i miei genitori e, soprattutto, senza guardare per bene il sito. 
Perciò, quando poi parlai con loro dell'audizione fallita e del fatto che dovevo seguire un corso per ritentare, siamo andati insieme a dare un'occhiata al posto che mi avrebbe ospitato per i prossimo tre mesi. 
Fu in quel momento in cui mi accorsi che mi ero cacciato in un guaio, mentre i miei genitori ridevano pensando a come me la sarei cavata in quel posto.
   
 
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