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Autore: shana8998    12/10/2017    1 recensioni
Sesilia James ha 24 anni. Un contratto di tre anni per Flaere una rivista di moda gestita dalla sua amica Victoria ed una vita abbastanza ordinaria , amici, lavoro e la sua storia sentimentale in rotta di collisione.
Una mattina però la proposta di Victoria le sconvolge la giornata. Sesilia deve salvare Flaere e per farlo dovrà volare a Chicago per intervistare il cantate di fama internazionale Jake Whiters ...C'è un solo problema ...Jake è da sempre stato l'amore della sua vita sin da quando avevano 12 anni e vivevano in un piccolo paesino di campagna. Riuscirà Sesilia a non cedere alle tentazioni del suo passato con lui mantenendo salda la storia con il suo ragazzo ?
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Sono le otto del mattino ed io ho già raggiunto il posto di lavoro.
Non è molto che Victoria mi ha fatto quel ,tanto atteso , contratto di tre anni nella redazione della sua rivista.
Mi sto affrettando a raggiungere il terzo piano. Odio arrivare in ritardo , è una mia questione personale quella di essere sempre mezz'ora in anticipo rispetto l'orario che lei stessa mi ha fornito.
Sono nell'ascensore. Il riflesso della mia immagine nello specchio non è dei migliori. In realtà non lo è mai la mattina alle otto.
Mi stiro addosso la gonna di pelle dalle pieghe svolazzanti , tirando leggermente più giù sulla sua lunghezza il maglione di lana rosa antico.
Un'ultima occhiata ai capelli scuri e lisci e poi via, fuori da quel lussuosissimo ascensore del Bringhston Palace .
Busso alla porta del suo ufficio come tutte le mattine da un po' di tempo a quella parte e la voce squillante di Victoria mi indica che devo entrare. Tiro un bel respiro ed apro la porta.
Victoria non è il genere di persona che mette "paura". Non è come tutti quei capi antipatici e settici che si trovano in giro per Brooklyn, affatto.
Victoria , nonostante i suoi 50 anni è la donna più in gamba , simpatica e di mente aperta che io abbia mai incontrato prima di allora.
Inoltre è stupenda nel suo essere. Sempre impeccabile nel tailer con la gonna lunga al ginocchio, ed i suoi capelli biondissimi corti dietro le orecchie.
Oggi porta persino due perle nere gigantesche alle orecchie , il che fa di lei , senza dubbio, la donna più elegante dello studio , questa mattina.

-Buongiorno.-. Le dico stampandomi un sorriso raggiante sul viso.

Ma mi accorgo che il suo è molto più largo del mio , quasi che per un attimo ho l'impressione che le parta da un orecchio all'altro.

-Buongiorno alla mia piccolina. Siediti pure.-. Il suo tono è troppo, troppo esagitato. Le parole sembrano squittire dalla sua bocca e ciò , non ha mai indicato nulla di buono da quando la conosco.

-Vicky, ti prego se mi devi dare una montagna di scartoffie da controllare come la scorsa volta , risparmiami tutta questa euforia.-. Brontolo parlando in confidenza.

Il suo viso si imbroncia per quello che pare essere un secondo.

-Affatto! Questa volta non sto cercando di "imbrogliarti" come beh...Spesso...-. Stringe le braccia incrociandole sotto il petto sbuffando.

-Ho qualcosa per te.-. Canticchia poi, le parole mentre si affretta a raggiungere il cassetto della sua scrivania ed estrae un fascicolo ricco di incartamenti.

Balzo dalla sedia.

-E' il Washington journal?! Ha letto il mio articolo sull'ultima recensione del concerto in Minnesota?!-. Spalanco gli occhi. Aspetto da secoli una loro risposta, nonostante potrebbe sembrare un volta- faccia a Vicky , ma il fatto di aver recensito per loro era la prima anzi no, l'unica mia occasione di farmi conoscere da qualcuno di importante prima che Flaere , la rivista di Vic. chiuda i battenti.

Si perché , anche se lei mi ha fatto quel contratto , se mi adori , perché realmente lo fa , non può tenermi. Non potrebbe tenere nessuno , ma ha deciso di rischiare solo per la mia situazione economica ed anche perché mi ritiene un'ottima scrittrice.

-Emh...No.-. Quel suono mi rintrona. "NO". Non è la rivista...Non è la mia via d'uscita.

-In realtà ...Ancora non hanno letto la tua recensione...-. Aggiunge più bastonata di quanto non lo sono io adesso.

-Ma!-. Torna a tuonare. -C'è di meglio. Una sorpresa migliore.-. Gira attorno alla scrivania e vi si appoggia con il fondoschiena accavallando le gambe, porgendomi quel fascicolo.

-Ho trovato il modo per far si , che questa baracca non chiuda.-. Muove una mano indicando il suo studio.

Sfoglio il fascicolo.

All'istante il sangue sembra gelarsi nelle mie vene e tutto il mio corpo si intorpidisce di colpo.

-No.-. Chiudo il fascicolo. Non so come le sia potuta venire una simile idea in mente. Sono furiosa.

Lei ed io , seppur dentro queste mura siamo "capo e sotto", nella vita di tutti i giorni siamo amiche e diavolo! Lei sa ogni singolo dettaglio della mia vita !

-Come sarebbe a dire no?-. Le si arriccia la bocca. Succede sempre quando è nervosa.

-No. NO. Ed ancora NO!-. Sbatto il fascicolo sul vetro nero della sua scrivania e mi alzo.

Ho paura di sbattere un pugno e sfondarla , quindi stringo le mani in loro stesse. Ma voglio urlare , come mai fatto prima.

-Non hai capito, Sesilia. Tu devi accettare questo incarico. Non è una proposta è un ordine.-. La sua voce è ferma. Severa . Lo sta facendo sul serio!

L'unico incarico che mai e poi mai avrebbe dovuto assegnarmi , adesso me lo sta sbattendo in faccia sotto forma di ordine! Buon Gesù.

-Io non credo alle mie orecchie, no, non ci credo lo giuro.-. Mi muovo per la stanza nervosa.

Lei si blocca dritta nella mia direzione e mi poggia le mani sulle spalle.
I suoi occhi castani si scontrano nei miei verde acqua.

-Lo so, piccola, so che per te è una coltellata.-. La sua voce è cambiata adesso, sembra essere triste per me.

Ma io ancora le vorrei urlare contro.

-Riaprire quel capitolo della tua vita...Doverlo guardare negli occhi dopo tutto questo tempo...-.

-E tu mi stai chiedendo per l'appunto di fare giusto questo. Victoria , diamine , lo sai. Sai tutto...-. Cercare di farle cambiare idea è impossibile. Le leggo negli occhi la frustrazione e quella preoccupazione che da mesi l'assilla. Sta per chiudere i battenti e non la biasimo...Ma Dio chiedermi di volare fino a Chicago solo per intervistare lui....

Mi siedo ho lo sguardo perso sul tappeto panna.

Lei torna dietro la scrivania. Adesso è di nuovo il mio capo e capisco di non poter far nulla per evitare l'inevitabile.

-Sarà un'intervista. Breve , quattro o cinque domande al massimo poi sarai libera. Nulla di più. Puoi farlo?-.

Devo farlo.

-A che ora è il volo?-.

-Domani alle 11.-.

-Dio, non posso credere che sto accettando...-.

Realmente non posso crederci.

Le sue labbra si tendono di nuovo in un sorriso.

-E' la tua opportunità... Anche se sono passati anni , credo che lui non si sia mai dimenticato di te e poi...Ricordi? Il desiderio del natale scorso...-.

Già. Quel maledetto desiderio e maledetta me , per averlo espresso.

"Voglio rivedere Jake Whiters".

Ma perché non mi sto mai buona!

Sorrido appena e di colpo il mio corpo si riscalda.
Era il mio desiderio...L'unico da molti anni a questa parte.

-Ma non credevo si avverasse. C'è non credevo si avverasse e così in fretta poi...-. Mi alzo di nuovo. Non posso stare ferma. Sono in fermento.
Guardo Vic. e mi porto entrambe le mani sul viso a coprirmi un sorriso impazzito.

-Incontrerai Jake Whiters-. Si alza anche lei stringendo i pugni ripetendo quella frase come fosse un coro di incitamento.

-Incontrerò Jake. Il mio Jake.-. La guardo da dietro le dita affusolate , vorrei piangere sento già le lacrime. Ed urlo. Finalmente. Ma di gioia perché diamine è una vita che non vedo quel ragazzo. Una vita che la sua presenza non è più parte di me , ed è così tanto tempo che spero di stringerlo fra le mie braccia.
Perché cristo io lo amavo così tanto e non gliel'ho mai potuto confessare e...Aspetta.

La gioia svanisce in fretta.

-Cos'hai?-. Vicky mi ha colta in fragrante.

Sospiro.

Cosa pensavo di fare? Presentarmi a Chicago , nella sua suite e dirgli "ehy ti ricordi di me? Ti amavo quando tipo avevamo 12, 13 anni".

Ma. che. cazzo. mi passa per la mentee!

-Come faccio a parlargli dopo tutto questo tempo..C'è io...Lui...Le nostre vite sono così diverse.-.

E poi lui non è più quel Jake.

E' un cantante di fama mondiale. Ha migliaia di grupie ai suoi piedi e quella storia sulla droga...

No. Jake è morto per me il giorno che se ne andò dalla casa accanto a dove abitavo io in quel piccolo paesino di campagna.

-Ehy. Tu devi andare li per un'intervista. Poi quello che accadrà , se ci parlerai come prima oppure no, questo sta a te ed alla situazione che si andrà a creare. Ma dubito che sarà freddo nei tuoi confronti.-.

Mi mordo una pellicina sotto l'unghia del pollice. Ho paura. La fottuta paura di incontrarlo e sbagliare.

-Vedrai, andrà tutto bene.-.

Le ultime parole di Victoria non mi sono state d'aiuto. Sono appena tornata a casa ed ancora non ho avuto il coraggio di sfogliare il fascicolo di Jake.

Mi siedo sul divano senza togliermi la giacca di pelle dalle spalle.
Guardo la copertina bianca del fascicolo , non c'è il suo nome all'esterno ecco perché riesco a fissarla.
Non ci credo. Dopo 12 lunghi anni , dopo la mia vita , dopo la sua vita che ha preso piede, rivedrò Jake, il ragazzino introverso che aveva paura di tutto ed amava la musica tanto quanto me.Chiudo gli occhi. I ricordi mi affollano la mente. Ritorno ad una delle tante sere dove lui in preda al panico spalancava la porta sul retro lasciata da me accuratamente aperta , mentre fuggiva da suo padre, quell'uomo violento che riempiva lui e sua madre di percosse.E ripenso al perché il più delle volte, nei pomeriggi d'autunno, io dormivo da lui.
Mia madre ...Il dolore per la sua malattia, il dolore per quello che stava succedendo a Jake... Ecco perché io e lui eravamo indissolubilmente inseparabili.
C'eravamo l'uno per l'altra. C'eravamo sempre stati ...Finché lui non mi aveva abbandonata per sparire a Chicago.
Sbarro gli occhi. Non l'ho perdonato ancora dopo tutti quegli anni.
Ma spero, mentre mi decido a sfogliare il fascicolo, che lui sia rimasto il Jake di cui mi sono sempre fidata , quello che amavo.
Ma non è così. I giornali hanno riportato dettagli veri sulla sua vita dissoluta.
Abuso di alcool, di droghe ...E le donne. Quelle che lui mai aveva guardato.
Un'infinità di nomi di attrici e modelle si affilano uno sotto l'altro fra l'elenco delle sue conquiste.
Quasi mi viene la nausea.
Mi stringo una mano sullo stomaco.

E' questo il nuovo Jake? Non mi piace.
Guardo qualche foto dei suoi ultimi concerti.

E' bello, bello da impazzire con i suoi capelli neri corvini e quegli occhi azzurri come il mare.
Si è tatuato nel corso di questi anni. Ha un'ampia scritta sul petto , è il nome di sua madre.
Sul braccio destro, invece, non si intravede quasi più la pelle per via della moltitudine di tatuaggi.
E' così diverso.
Vedo qualche foto assieme ad una modella , poi altre con attrici. Tutte bionde , stangone o castane con gli occhi color del miele. Belle da mozzare il fiato.
Mi tocco una guancia.
Se vedesse me, così sempliciotta , così sciocca nel mio insulso modo di essere...
Mi vergogno. Ma lo facevo anche all'ora ogni volta che dopo gli 11 anni mi ritrovavo in camera con lui chiusa a suonare la chitarra o a dormire abbracciati.
Mi piaceva Jake. Mi è sempre piaciuto. Chissà se per lui sono stata sempre e solo una sorella minore a cui badare...Sfioro il suo viso su una foto.

-Sei così diverso...-.

Ricordo il suo sorriso e mi scende una lacrima.

Domani lo rivedrò.

 

   
 
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