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Autore: crige    13/10/2017    3 recensioni
***Seguito di SAVE ME***
Tre anni dopo "Nobody said it was easy".
Vedremo come è andata avanti la vita di Feffe e tutti gli altri.
Cosa sarà cambiato? E cosa invece è rimasto invariato?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ognuno affronta le situazioni a modo suo.
Purtroppo  non ci è stato fornito un manuale con gli step da seguire.
Ci hanno messo al mondo con un calcio nel culo e una pacca sulla spalla.
Dobbiamo capire da soli come fare di fronte agli ostacoli che ci sembrano insormontabili.

Quando si è davanti a una situazione difficile o che ci fa soffrire non ragioniamo più.
Spesso e volentieri scegliamo di fare ciò che ci fa stare meglio nell' immediato.
Sentiamo proprio che il cervello si spegne.

Ce ne fottiamo delle conseguenze o dei rischi.
Agiamo e basta.
Perché la pace di qualche ora  vince sulla sofferenza costante.
O almeno così ci diciamo per giustificarci.

Arriviamo perfino ad essere egoisti, menefreghisti.
Non ci curiamo dei sentimenti degli altri, ma solo dei nostri.
Davanti alle situazioni di merda, noi diventiamo delle persone di merda.
E' matematico.

Quante volte vi è capitato di urlare contro qualcuno, solo perché sentivate l' animo andare a fuoco?
Quante volte vi siete sbronzati e avete cercato conforto nel calore del corpo di qualcuno?
Quanti messaggi avete spedito di cui poi vi siete pentiti?

Crediamo sempre di essere giustificati per quello che stiamo vivendo.
Come se questo bastasse a farci scusare da chi ci sta intorno.
Tanto da non accorgerci quanto tutto ciò faccia solo peggiorare le cose.

Perché prima o poi il problema passerà.
Prima o poi dovremo fare i conti con le cazzate che abbiamo fatto.
E capiremo quanto, inevitabilmente, anche questa volta abbiamo sbagliato.

Il punto è che non possiamo farci niente.
E' più forte di noi.
Non siamo stati programmati per le cose difficili.

Forse dovremmo solo imparare a non agire d' impulso.
Dovremmo pensare che spesso la soluzione più giusta è proprio non fare niente.
Aspettare che tutto si schiarisca e ci faccia capire cosa fare.

Le persone non sono oggetti e hanno dei sentimenti.
Non sono ai nostri comodi.
E' vero, non abbiamo manuali che ci dicano come comportarci.
Ma abbiamo una testa e qualche volta dovremmo ricordarci di usarla.

Sbronzatevi, urlate, alzate la musica e ballate.
Fate uscire quello che avete dentro, ma senza sfruttare gli altri.
Perché le situazioni di merda non ci danno il diritto di risultare allo stesso modo.
Imparate a stare soli e scoprirete che piano piano tutto sembrerà meno gigrio.



            
                                                                                                   **********



-Mi ha detto che ha mollato la pallavolo! Ti rendi conto?- 

-Strano- rispondo, distrattamente.

Erica cammina avanti e indietro per tutto il salotto.
Parla a macchinetta, gesticolando come una pazza.
Ormai va avanti così da almeno un' ora.

Io vorrei solo un po' di silenzio.
Sto cercando di scrivere un' email importante per uno dei nostri clienti più importanti.
Ma la mia ragazza mi sta veramente rendendo difficile concentrarmi.

-Infatti!- continua lei, incurandosi che io non la stia effettivamente  ascoltando -ha detto che aveva intrapreso una relazione con una sua compagna di squadra, ma poi lei l' ha lasciata e quindi Alessia non è più andata agli allenamenti-

-Ho capito- annuisco, dandole un minimo di soddisfazione.

-E poi stavo per chiederle finalmente come avesse fatto a tradire Francesca, ma all' ultimo ho cambiato idea- confessa -non volevo essere inopportuna-

Solamente quel nome è stato in grado di farmi alzare la testa dal computer.
Mi giro di scatto gaurdando Erica forse per la prima volta nell' ultima ora.
Rimango in ascolto, sinceramente interessata.

-Volevo chiederglielo perché durante la serata ha fatto dei commenti ambigui e quindi mi era salita la curiosità-

Sospiro tornando al mio lavoro.
In fondo non m' importa niente.
Ho superato quella cosa da anni.
Il fatto che Alessia sia andata a letto con un' altra, non mi riguarda.

A differenza di Erica non sono neanche così curiosa di sapere i suoi motivi.
Non m' interessa niente.
Quando adesso ha nominato Francesca, speravo mi dicesse che l' avesse sentita.
E invece...

-Dai, Amore- sbuffa, venendomi incontro -metti via quel coso! Tra poco arrivano i nostri amici-

-Devo finire- ribatto, risoluta -è importante-

-Certo, come al solito- 

Posso immaginare come abbia fatto roteare gli occhi mentre si allontanava.
So di essere stata un po' assente nell' ultimo periodo, ma ho avuto molto lavoro da fare.
Mia madre è stata via spesso per delle conferenze e quindi ha lasciato tutto a me e a mio padre.
Abbiamo dovuto smaltirci i clienti più importanti.
Quelli che non vogliamo lasciare agli altri dipendenti.

Decido che ci penserò più tardi a farmi perdonare da Erica.
Non posso lasciare perdere ancora questa faccenda.
Prima concludo e meglio è.

Stamattina sono andata con babbo e il nostro avvocato in agenzia immobiliare.
Abbiamo fatto un' offerta ai proprietari e entro qualche giorno dovremmo ricevere una risposta.
Spero tanto che sia positiva.
Non vedo l' ora di fare questa sorpresa alla mia ragazza.
Ne andrà pazza.

Il prezzo che abbiamo proposto è un po' più alto di quello richiesto.
Abbastanza per ricoprire il costo dell' arredamento.
Ho pensato che potremmo tenerci quello che ci piace e vendere il resto.

Ho fatto vedere la casa a mio padre.
Gli è piaciuta molto.
Soprattutto il fatto che non sia lontana da loro.
Aveva uno sguardo talmente fiero che mi ha riempito il cuore di gioia.

-Amore ho finito!- esclamo ad alta voce -che dici, apparecchiamo?-

Chiudo il pc e lo ripongo nell' apposita borsa.
Mi alzo riordinando il casino che ho fatto sul tavolo.
Raccolgo tutti i fogli dentro alcune cartelle.
Alla fine porto tutto sul mobile in fondo alla stanza.

-Ho deciso che metteremo il servizio buono!- trilla, Erica, spuntando dalla cucina con tovaglia e piatti.

-Ma sono solo i nostri amici!-

-Sì, ma per una volta ceneremo come delle persone adulte  e non come dei barboni- ribatte, iniziando a preparare la tavola -ho cucinato tutto il pomeriggio!-

-Volevi dire che Susy ha cucinato tutto il pomeriggio- dico, divertita.

-Ma io l'ho aiutata!- afferma compiaciuta -le passavo le pentole e gli ingredienti!-

-Okok- porto le mani avanti, dandogliela vinta -hai visto Marta?-

-No, ma so che è uscita a cena con Salvatore!-

-Chi cazzo è, ora, questo qui?- tuono, scattando sull' attenti -non usciva con un certo Mattia?-

-La scorsa settimana!- risponde ridendo  -ormai è storia vecchia-

Io non so cosa le prende a quella ragazza.
Nemmen da dire che fa così per mancanza di affetto.
I miei la riempiono di attenzioni!
Semmai sono io quella che ha mancanze di affetto da parte loro!

Devo veramente fare quattro chiacchiere con lei.
Non può fare così!
Spero almeno che, se proprio deve fare certe cose, usi le adeguate precauzioni.
Non vorrei ritrovarmi a dover accudire un pargoletto.
Al solo pensiero mi sale la nausea.

-Vado io!- urla, Susy, sentendo suonare il campanello.

Pochi istanti dopo sbucano Lorenzo e Elisabetta.
Si tengono per mano avanzando verso di noi.
Saluto i miei amici con un bacio sulla guancia.

-Siete puntualissimi!- Erica si affretta a salutarli -adesso mancano solo Alessandro e la sua nuova fiamma! Era tutto contento di presentarcela!-

Alzo gli occhi al cielo a quella ultima affermazione.
Avrò sentito quella frase almeno quattro volte nell' ultimo mese.
Anche lui, come Marta, è irrecuperabile.

Elisabetta porge il suo aiuto alla mia ragazza per finire di apparecchiare.
Io e il mio amico decidiamo di lasciarle alle loro cose e andare in terrazza.
Direi che è il momento di una bella sigaretta.

-Hai finito la pratica che mi dicevi l' altro giorno?- chiede interessato, raggiungendomi al cornicione.

-No- sospiro, frustrata -ho dovuto scrivergli un' email per richiedere un appuntamento per riguardare alcuni punti. Ci sono dei dati che non tornano-

-Ti servirebbe una vancanza- sogghigna, prendendomi in giro.

-Stai zitto- soffio, fulminandolo -non hai idea di quanto sono stressata! Spero almeno che sta cosa della casa vada a buon fine!-

-Vedrai che sarà così- mi rincuora, stringendomi affettuosamente una spalla -avete fatto un' offerta più che sufficiente! Sarebbero stupidi a non accettarla!-

-Speriamo!-

La verità è che in questo momento avrei proprio bisogno di una bella notizia.
Mi solleverebbe di gran lunga il morale.
Anche se porterebbe solo altro lavoro in più.

Dovremmo decidere se lasciare l' abitazione così o farci dei lavori aggiuntivi.
Andare a vedere negozi per l' arredamento.
Insomma, tutte ste menate qui.
Spero di poter contare su Erica almeno in questo.
Perchè per quanto riguarda gli affari, proprio non ci sa fare.

-E' arrivato Alessandro!- ci informa, Betta.

-Arriviamo-

Spegnamo il mozzicone nel posacenere sul tavolo in legno in terrazza.
Torniamo in sala dagli altri, trovando però Alessandro da solo.
E la sua fantomatica ragazza?

-Ah niente, ragazzi, m'ha dato buca- esordisce, notando evidentemente i nostri sguardi indagatori -'sta stronza- aggiunge, poi, facendoci ridere.

-Oooooh, quindi c'è posto per me?- fa la sua apparizione Marta, da non so dove -Salvatore è un cretino-

-Mettetevi tutti a tavola- scuoto la testa rassegnata, facendo cenno agli altri di sedersi.

-Oh, ragazzi, ho cucinato tutto io!- esclama contenta, Erica.

-Davvero?- chiedono in coro, allarmati.

-Ha aiutato Susy- affermo, tranquillizzandoli.

Ci sediamo ignorando i grugniti indignati della mia ragazza.
Stappo le due bottiglie di vino rosso, iniziando a riempire i bicchieri.
Mi guardo intorno, sorridendo felice.
Amo averli tutti qui.
Almeno per stasera son sicura che riuscirò a non pensare a Francesca.

-Ele, non ti ho ancora fatto i complimenti per come hai cantato ieri sera al Danger!-

-Grazie Betta- sorrido, grata.

-I miei baristi sono andati fuori di testa!- s' intromette Alessandro, battendo una mano sul tavolo -abbiamo pensato che potremmo dedicare una sera a settimana solamente a te!-

-Sarebbe figo!- annuisco contenta -mi piacerebbe un sacco!-

-Dì ai tuoi baristi di stare al loro posto- Erica gli regala una delle sue migliori  linguacce -quelli sono dei morti di figa!-

-Erica, più la tua ragazza canta, più soldi guadagna e più regali ti compra- 

-Quindi quando hai detto che suona da voi?- chiede, mettendosi un' abbondante forchettata di tagliatelle al ragù in bocca.

-Sei la solita idiota- Marta scoppia a ridere contagiando tutti -e poi anche io voglio dei regali!-

-Vi state facendo dei trip mentali assurdi- butto giù il mio bicchiere di vino -io non regalo proprio niente a nessuno!-

Mi godo per qualche altro minuto questo scambio di battibecchi.
Poi decido che è arrivato il momento di fare l' annuncio.
Di dire a tutti il vero motivo di questa cena.

In realtà stamattina ho ricevuto una notizia bellissima.
Volevo condividerla con tutti i miei amici.
Perciò ho detto a Erica di invitarli questa sera.

-Attenzione per favore- mi alzo, attirando il loro sguardo -stasera ho voluto che foste qui perché ho una cosa importante da dirvi- prendo un bel respiro prima di coninuare -stamattina mi sono sentita con l' allenatore della Nazionale e mi ha comunicato che hanno deciso di eleggermi a Capitano della squadra!-

-Ma è fantastico!- esclama Lorenzo,  alzando in alto il bicchiere seguito dagli altri.

-Sono così orgogliosa di te- sussurra al mio orecchio Erica, che è subito corsa ad abbracciarmi -te lo meriti-





                                                                 **********



-Francesca?-

Sento il portone di casa sbattere rumorosamente.
Non me ne curo troppo.
Sono più presa dalla bottiglia di BrancaMenta che ho stretta tra le braccia.

-Non ci posso credere- 

Ilaria si porta davanti a me.
Mi tira un calcetto sul piede.
Incrocia le braccia un po' indignata.

-Io ero preoccupata per te perché non ti ho visto arrivare agli allenamenti e tu eri qui sdraiata sul tappeto impegnata a ubriacarti?!- tuona, arrabbiata -potevi avvisarmi!-

-Eddai, non rompere- biascico, agitando una mano per aria -non lo avevo previsto-

Ed è così, è la verità!
Non avevo programmato di restare a casa a bere.
Avevo pure preparato il borsone da rugby.

Poi però mi sono soffermata un attimo sul divano a pensare.
Pensieri che è opportuno accompagnare con dell' alcool.
Solo che la situazione mi è sfuggita di mano.

Da una birra, sono passata a due e poi a tre.
Quando le ho finite mi sono ricordata del BrancaMenta.
Alla fine mi sono dimenticata degli allenamenti.

-Si può sapere che diavolo ti prende?- domanda, sedendosi sul divano vicino -ancora per quella storia?-

-Non ne voglio parlare!-

-Ma Francesca, ti rendi conto che questo non è il modo di affrontare la cosa?-

Sbuffo voltando la testa dall' altra parte.
Non m' importa proprio.
Esiste forse un manuale per affrontare al meglio le situazioni difficili?
Non mi risulta.
Anche se sarebbe utile.

Ciò che è scritto nell' email che mi è arrivata l' altro giorno, mi ha sconvolto.
E' una situazione che non riesco ad affrontare.
Una realtà con cui non avrei mai voluto avere a che fare.
E il fatto di non poterne parlare con Eleonora mi sta uccidendo.
A dir la verità mi è stato detto di non parlarne proprio con nessuno.

A Ilaria però l'ho detto.
Ero troppo sconvolta.
Dovevo dirlo a qualcuno.
E poi tanto lei è estranea a tutti loro.

-Amore- soffia, sdraiandosi vicino a me -bere non serve a niente-

-Hai ragione!- mi illumino, mettendomi lentamente in piedi -ci devo fumare!-

-No, aspetta- mi segue in camera, allarmata -non intendevo questo!-

Mi dirigo verso il mio letto.
Apro il cassetto vicino al comodino.
Ne estraggo sorridendo una noce di cocco a metà.

Recupero trionfante una bustina trasparente contenente un po' d'erba.
Prendo tutto ciò che mi serve e torno in sala.
Mi siedo sul divano iniziando a prepararmi una canna.

Non fumo quasi mai.
Ma ogni tanto una me la concedo.
Ho anche scoperto che aiuta  a tenere a bada i miei soliti mal di testa.

No, non ho praticamente più avuto sogni strani.
Da quando sto a Londra è come se fossi rinata.
A livello fisico mi sento in forma come non mi ci sentivo da troppi anni.
Trasferirmi è stato un toccasana non solo mentalmente, ma anche fisicicamente.

-Va bene, ho capito- si arrende, prendendo posto di fianco a me -facciamo come vuoi tu- si allunga, recuperando la bottiglia abbandonata da me poco fa -alla salute!- esclama, bevendo un lungo sorso.

-Ora va decisamente meeeglio!- lancio un pugno in aria, facendo un tiro -ora sì che prima no!-

-Idiota- ride, spingendomi di lato -quell' espressione mi fa sempre ridere!-

Restiamo in silenzio per un po', passandoci lo spinello di tanto in tanto.
Ognuna persa nei propri pensieri.
Anche se dubito che i suoi siano tormentati come i miei.

Io e Ilaria abbiamo concordato di tornare in Italia insieme.
Lei andrà qualche giorno dai suoi genitori e poi vuole raggiungermi a Firenze.
Dice di volermi stare vicino, almeno fino a quando le cose non saranno più tranquille.

A lavoro mi hanno dato un mese di permesso, dato il motivo per il quale devo assentarmi.
Lavorerò comunque da casa.
Se le cose si dovessero prolungare mi hanno detto che cercheremo di trovare la soluzione migliore per tutti.
Ma posso partire solo tra tre settimane.

-Ah, non ti ho poi raccontato di Valerie!- esclama la mia amica, riscuotendomi dai miei pensieri -devo dire che non mi ha deluso affatto- afferma, sorniona -ha anche detto che vuole rivedermi! Ma non ha capito che non sono interessata ad una relazione seria-

-Sei la solita- scuoto la testa, facendo girare tutto -Dio, penso di essere proprio sbronza-

-Eh si- ride -e adesso pure fatta!-

-Anche tu, ciccina- la sbeffeggio, ridendo -e pensare che mi stavi facendo la predica!-

-Zitta và! E passamela!- allunga una mano, richiedendo la fonte della mia ritrovata tranquillità.

Gliela passo guardandola mentre si fa un tiro.
Non capisco perché non riesca ad instaurare una relazione.
Con me è riuscita a stare tre mesi!
Mi ha rivelato che sono stata la sua "frequentazione", così l' ha chiamata, più lunga.

Insomma, ha la mia stessa età.
Un lavoro stabile e redditizio.
Una casa di sua proprietà ereditata dai nonni inglesi.
Sì, suo padre è inglese ma abita con la moglie italiana a Bologna fin dalla nascita di Ilaria.
Perché non vuole avere niente di serio?

Penso che al momento lei sia l' unica persona che riesce a farmi stare bene.
Non ha pretese, non si aspetta nulla da me.
E' un' ottima ascoltatrice e consigliera.
E' sempre pronta a darmi una mano o a passare semplicemente una serata a farmi compagnia nelle mie solite cazzate.
Ci tengo davvero molto a lei.

-Hai detto a qualcuno che torni?- chiede, all' improvviso.

-Ho scritto poco fa a Marta, chiedendole  di dirlo a Erica- la informo, passandomi una mano sugli occhi -spero ci penserà lei a dirlo a Eleonora-

-Perché non glielo dici tu?-

-Mi ha chiesto di non cercarla, ricordi?- domando retorica, rimpossessandomi dello spinello.

-Ma questo è diverso!- esclama, battendo una mano sul divano dove siamo sedute -finalmente tornerai da lei come ha sempre voluto!-

-Non dirlo così- la rimprovero, puntandole un dito contro -lei è contenta che io stia bene. E' solo arrabbiata perché sono sparita senza dirle niente e perché ogni tanto non le scrivo per mesi-

-Beh, su questo devo ammetere che ha ragione- dice, portando il suo sguardo su di me -potresti anche scriverle più spesso!-

-Sono sempre impegnata- ribatto, guardandola male.

-Sappiamo entrambe che è una scusa-

Abbasso la testa riflettendo sulle sue parole.
Da una parte so che ha ragione.
Ma da quell' altra non lo voglio ammettere.
Vorrebbe dire alimentare i miei sensi di colpa.

La verità è che mi sento così  male per come ho trattato la mia amica, che non so più cosa dirle.
Mi sento in colpa per come l'ho lasciata.
Lei e tutti gli altri.
E mi sento in colpa anche per come mi sento qui.

Sto talmente bene a Londra, senza di loro, da sentirmi in colpa per questo!
Perciò non scrivo spesso.
Tutte le volte che gli dico di stare bene, mi sembra di sminuirli.
Come se a Firenze non stessi bene anche a causa loro.
Ma non è così.
E' una cosa che non so spiegare.

-Possiamo non parlare di Eleonora, per favore?- chiedo esasperata, spegnendo il mozzicone nel posacenere sul tavolincino -perché non mi racconti che avete fatto tu e Valerie?-

-Niente di ché- alza le spalle -cinema e poi sesso. Taaaaanto sesso!-

-Buon per te- sbuffo, lasciandomi  cadere all' indietro sullo schienale -manco mi ricordo quando è stata l' ultima volta che ho scopato-

-Perché sei scema- scuote la testa, contrariata -dovresti lasciarti andare senza sempre pensare alle conseguenze. Ti vuoi portare a letto una? Fallo! Mica devi per forza uscirci prima o offrirle una cena dopo! Anche perché, se non ricordo male, dovrebbero essere le altre a offrirti una cena dopo il sesso con te- mi fa un occhiolino, scoppiando a ridere subito dopo.

-Un tempo ero come te- sorrido, al ricordo -poi ho incontrato Alessia-

-No, ti prego- alza una mano, stoppandomi subito -ti vieto di parlare ancora di lei! E' andata così e comunque sai meglio di me che l' avresti lasciata lo stesso anche se non fosse successo quello che è successo-

-Sì, lo so- alzo gli occhi al cielo -stavo solamente dicendo che non sono più il tipo che va con una diversa ogni sera-

-Forse dovresti riniziare a farlo, invece! Magari saresti meno stressata- mi rivolge una linguaccia, per poi alzarsi -vado a recuperare la mia scorta segreta di birra-

Era da un po' di tempo che non pensavo ad Alessia.
Ormai l'ho quasi del tutto eliminata dai miei pensieri.
Mi capita di pensarla solo quando c'è qualcosa che mi riconduce a lei.

Tipo quando parte una determinata canzone.
O quando guardo dei film che so che piacciono anche a lei.
Insomma, cose così.

Ma da anni ormai ho smesso di domandarmi come possa essere diventata o cosa faccia adesso.
Non m' interessa più.
Non sono cose che mi riguardano.

Tra noi è finita male, ma entrambe abbiamo le nostre colpe.
Lei quella di sta storia con Stella che sinceramente le ho perdonato tempo fa.
Ci eravamo prese una pausa e lei comunque me lo ha detto subito dopo.
L'ho lasciata anche per altri motivi.
Quella è stata solo la gocciolina che ha fatto traboccare il vaso.

La mia colpa è stata quella di tenerla all' oscuro di molte cose.
Non riuscivo ad aprirmi totalmente con lei.
Volevo talmente tanto proteggerla dai miei demoni, da non raccontarglieli proprio.
Solo dopo ho capito quanto ciò facesse star male lei, ma anche me stessa.

Ad ogni modo è finita.
E io avevo in mente di andarmene da Firenze da un bel po' di tempo.
La fine della nostra storia è stata la spinta che mi serviva per farlo.
Quindi forse dovrei solo ringraziarla.

-Eccomi-  

Ilaria torna a sedersi sul divano.
Mi passa una birra allungando poi i piedi sul tavolo di  fronte.
Accende la tv, facendo distrattamente zapping tra i canali.

-Amore che vuoi guardare?- chiede, voltandosi -mettiamo un film? O facciamo un' altra cannetta?-

-Quante volte ti ho detto di non chiamarmi...oh, fanculo!- mi blocco, spalmandomi letteralmente su di lei -sono troppo fatta per rimproverarti-

-Cazzo, Francesca!- esclama, tirandosi leggermente sù -mi hai fatto rovesciare tutta la birra!-

Rido vedendo la sua maglietta completamente bagnata.
Mi molla un colpo sulla spalla, visibilmente indignata.
Alla fine si alza, togliendosela.

-Smetti di ridere, cretina!- soffia, sorridendo -Dio, guarda come ti sei ridotta!- ride, indicandomi con un dito -non ti vedevo in queste condizioni da quando stavamo insieme il primo anno che ti sei trasferita-

-Non prendermi in giro- mi alzo con molta fatica, portandomi di fronte a lei.

-Altrimenti?- alza un sopracciglio, sorridendo maliziosamente -cosa fai, eh? Creatini?- sussurra roca al mio orecchio, avvicinandosi.

-Smettila- dico, non troppo convinta -so cosa cerchi di fare-

-E sta funzionando?-

Per tutta risposta l' afferro per i fianchi attirandomela addosso.
Insinuo una gamba tra le sue.
Alzo lo sguardo puntando i miei occhi nei suoi.

-Non farci troppo l' abitudine- soffio, prima di baciarla con trasporto.



                                                         **********


-Amore non importa che sparecchi tu- mi sento avvolgere la vita da due braccia familiari -può pensarci Susy-

-Ma lei ha già cucinato per tutto il pomeriggio, volevo almeno farle il favore di sistemare la tavola-

-Come vuoi allora- mi stampa un baccio sulla guancia, facendomi sorridere -ti dispiace se vado di sopra che devo finire una cosa per lavoro?-

-No, vai pure- mi giro nell' abbraccio, guardandola negli occhi -anche se dovresti lavorare meno- m' imbroncio.

-Lo so- annuisce, dandomi un buffetto sul naso -ti prometto che appena le cose si saranno calmate ti porterò una giornata intera alla Spa!-

-Uuuuuuh sì, che bello!- alzo le braccia in aria, contenta -d' accordo allora-

Si allunga donandomi un soffice bacio sulle labbra.
Mi dedica una carezza e un ultimo sguardo dolce prima di sparire dalla sala.
Sospirando torno alle mie faccende.

Odio il fatto che lavori così tanto.
Ultimamente non riusciamo a stare da sole per più di un' ora.
E questo solo perché ormai è come se vivessi qui.
Perché se tornassi a casa dei miei non ci vedremo praticamente mai.

Capisco che con Maria sempre fuori città abbiano più cose da sbrigare.
Ma sento la mancanza della mia ragazza.
Non vedo l' ora che torni tutto alla normalità.
Anzi, a dir la verità non vedo l' ora di andare a convivere.

Di crearci una nostra routine.
Di passare giornate intere sul nostro divano a guardare film quando fuori piove.
Di svegliarmi tutte le mattine accanto a lei.
Sarà un sogno che si avvera.

-Erica!- sobbalzo a quel suono improvviso -ti ho cercata ovunque!-

-Marta! Mi hai spaventato!- sospiro, riprendendomi -avevi bisogno di qualcosa?-

-Sediamoci- dice, facendomi segno di seguirla sul divano.

-Mi stai spaventando-

La piccola Creatini mi sembra nervosa.
Si tortura le mani in silenzio.
Si passa, nervosa, una mano tra i capelli.
Gesto che ha ereditato da Eleonora.
D' un tratto si alza sparendo in cucina, per poi tornare con una birra in mano.
Cosa che invece ha preso da Francesca.

-Mi ha scritto mia sorella- dice, in fine.

-Cosa? E che dice? E' arrabbiata con Ele? Sta bene? E' sucesso qualcosa?-

-Dio, calmati!- m' interrompe, spazientita -fammi parlare!- alza gli occhi al cielo per poi riprendere il discorso -dice che tra tre settimane torna e mi ha chiesto di dirtelo-

-Davvero?- chiedo, euforica -e perché?-

-Ah, questo non me lo ha detto- scuote la testa -mi ha solo detto di dirlo a te. Credo che spera tu lo dica a Ele-

-Ah ovvio- esclamo, scrocchiando le labbra -Eleonora le ha chiesto di non cercarla-

-Sì ma questo cambia tutto!- ribatte, lei, sorridendo -sta tornando, Erica! Mia sorella sta tornando! Non mi ha detto per quanto, ma almeno la rivediamo!-

-Sì e sono così contenta!- mi avvicino a lei, abbracciandola -lo dico io a Ele, anche se non so come possa prenderla-

-Grazie- si stacca, sorridendomi -Non vedo l'ora! Segnerò i giorni che mancano sul calendario-

La vedo alzarsi e correre via in camera sua, rovesciando la birra un po' ovunque.
Scuoto la testa in un mistro tra felicità e incredulità.
Non ci posso credere.
Feffe ha deciso di tornare.
Che sia stata l' email di Eleonora a convincerla?
Chissà quanto resterà.

Ma ora questo non importa!
La cosa importante è che tra tre settimane rivedremo la nostra amica.
Dio, non sto nella pelle.

Anche se adesso devo trovare le parole giuste per dirlo alla mia ragazza.
Non so come potrà prenderla.
Cioè, voglio dire, ovviamente ne sarà felice!
Ma chissà, a volte Ele è davvero difficile da capire.

Mi alzo dal divano, decidendo che le faccende possono aspettare.
Lentamente salgo le scale, dirigendomi al piano superiore.
Percorro il corrdoio fino ad arrivare alla porta della camera di Ele.
Busso, entrando una volta ricevuto il permesso.

-Tesoro?- richiamo la sua attenzione, raggiungendola sul letto -hai molto da fare o possiamo parlare?-

-Dato questo tuo tono serio, direi che dobbiamo parlare- sorride, chiudendo il portatile e poggiandolo sul comodino.

Ricambio il sorriso, sedendomi con le gambe incrociate di fianco a lei.
Allontano dalla mente i piensieri impuri che mi sono venuti quando l'ho vista con gli occhiali da riposo.
Non posso farci niente se mi fa sesso.
In fine mi decido a dirglielo.

-Prima è venuta da me Marta- la informo, guardandola negli occhi -mi ha detto che ha ricevuto una email da sua sorella-

Evito accuratamente di pronunciare il suo nome.
Ultimamente sembra che la mandi in bestia al solo nominarla.
Quindi ho preferito non dirlo.

-Che vuole?- chiede, nervosa, passandosi una mano tra i capelli.

-Torna, Ele- quasi sussurro, timorosa per la sua reazione -tra tre settimane- la vedo togliersi gli occhiali e sistemarli sopra il computer -non so quanto resta- aggiungo, sbrigativa - e non so neanche perché, ma torna-

-Davvero?-

-Davvero- annuisco, leggermente sollevata -vuoi che le scriva?-

-No- la vedo sorridere, spiazzandomi -lo farò io domani-

-Sei felice?- chiedo, titubante.

-Certo che sì! Solo perché sono incazzata nera con lei non vuol dire che non sia impaziente di vederla!- risponde, ovvia.

Com'è che questa ragazza riesce sempre a stupirmi?
Negli ultimi anni mi è capitato spesso di preoccuparmi per delle cose che poi neanche la toccavano.
Riesce sempre ad affrontare al meglio ogni situazione.
La ammiro molto.
E' una roccia, lo è sempre stata.

So che questa situazione con Francesca la uccide, ma fa di tutto per non farmelo pesare.
E' sempre presente qualsiasi cosa le chieda.
Nonostante i mille impegni lavorativi, non si è mai persa un mio avvenimento importante.
E' perfetta.
Ed è esattamente la persona che voglio accanto a me per tutta la vita.

-Amore- soffio, avvicinandomi -non ti ho ancora dimostrato quanto sono fiera di te per questa cosa del capitano-

-Eh così pare- mi attira a sé per i fianchi -ma so che lo sei-

-Sì, ma una cosa che non sai è che eri già prima un capitano-

-Ah sì?- alza un sopracciglio, confusa.

-Sì- annuisco, sensuale -il mio- sussurro sulle  sue labbra, mordendole poi il labbro inferiore e tirandolo leggermente.

-Buono a sapersi- mormora, prima di obbligarmi a stendermi per sovrastarmi successivamente -direi che devo ribadire il concetto, allora- dice, sfilandomi la maglietta.



                                                             **********


La luce che penetra dalle persiane della finestra, mi risveglia prepotentemente.
Mi stropiccio gli occhi, sbadigliando silenziosamente.
Mi sento stranamente rilassata.

-Sei sveglia-

Quella voce improvvisa mi fa sobbalzare.
Apro di scatto gli occhi ricordandomi tutto.
Abbasso lo sguardo notando di essere nuda sotto le lenzuola.
Sento pure un braccio intorno alla vita.

-E' successo di nuovo- sbiascico, voltandomi.

-Direi di sì- sorride, posandomi una mano sulla guancia -da quanto non capitava?-

-Ormai da un anno- storcio il naso, ricambiando poi il sorriso -eravamo riuscite a disintossicarci- rido, coinvolgendola.

-Io ero riuscita a disintossicarmi- scuote la testa -dal sesso con te, intendo-

E niente, ci siamo cadute di nuovo.
Dopo esserci lasciate capitava spesso che finissimo comunque a letto insieme.
Forse perché il sesso tra di noi è una delle poche cose che funzionavano bene, moooolto bene.

Non siamo compatibili come coppia.
Ma a letto è tutto un altro discorso.
Abbiamo un' alchimia assurda.
Una complicità che non credevo possibile.
Per dirla tutta ci siamo messe insieme dopo essere finite a letto.
Ci abbiamo provato, ma alla fine ci siamo dovute lasciare.

Continuavamo a fare sesso regolarmente, ma successivamente ho deciso di finirla anche con quello.
Era d' intralcio a tutte le probabili relazioni che potessi avere.
Io non sono come lei che cerco solo una bella scopata.
Io voglio una relazione seria, stabile e duratura.
Voglio una persona con la quale costruire qualcosa e fare dei progetti.
Ecco perché come coppia proprio non funzioniamo.

-Ero proprio strafatta- mormoro, divertita -e pure tu!-

-Certo- concorda -altrimenti col cavolo che saresti venuta a letto con me-

-Non riniziare con sta storia, Rum- l' ammonisco, puntandole un dito contro -eravamo d' accordo entrambe-

-Sì lo so- soffia -ma mi mancavi- sussurra roca, appiattendosi contro di me.

Incrocia le nostre gambe.
Inizia ad accarezzarmi il corpo, arrestando la mano sul mio seno.
Si fa se possibile ancora più vicina, strappandomi un bacio.
Sospiro, permettendo alla sua lingua di incotrare la mia.
Faccio vagare le mani sul suo corpo, compiacendomi quando la sento tremare.

Alla fine mi stacco, guardandola.
Mi specchio nelle sue iridi verde chiaro.
La vedo sorridere furbamente.

-Senti, possiamo anche far finta che non sia successo niente- inizia, accarezzandomi i capelli -ma sappiamo tutte e due che ti è piaciuto almeno quanto è piaciuto a me-

-Non posso negarlo- concordo, intrecciando le dita di una mano con le sue.

-Questo vuol dire che potrebbe risuccedere?- domanda, speranzosa -eddai Francesca! Lo sai quanto amo il sesso con te!-

-Vedremo- le concedo, tornando a darle le spalle -adesso cambiamo discorso-

-Certo- soffia al mio orecchio -altrimenti finiamo col farlo di nuovo-

Scoppia a ridere, allontanadosi leggermente.
Ma non troppo così da continuare ad accarezzarmi.
Devo ammettere che non mi dispiace per niente.

Avevo bisogno di un po' di contatto umano.
Del calore del corpo di un' altra persona.
Sto già molto meglio rispetto a ieri.

E poi so che il rapporto che ho con Ilaria non cambierà se facciamo sesso.
In fondo è iniziato proprio così.
Cosa che magari succederebbe con altre persone.
Quindi non mi sento per niente in colpa.

-Posso farti una domanda personale?- domanda, tornando d' un tratto seria.

-Sai che puoi chiedermi cosa ti pare-

-D' accordo- risponde, incerta -non hai mai voluto che il rapporto che hai con Eleonora si evolvesse in altro?-

-Cosa? No!- esclamo, quasi disgustata -è come se fosse mia sorella-

-Sì lo so, non è questo che volevo chiederti. Mi sono bloccatta- confessa, sbuffando -Io..ecco...io mi chiedevo se pensi mai alla possibilità di avere una storia come quella che avevi con Federica e Alessia. Cioè, intendo a una storia di quel genere ma con un' altra persona-

-Ti stai forse rivolgendo a te?- domando, divertita.

-Oddio, no!- trilla, allarmata -è che a volte mi domando se tu stia davvero cercando un' altra persona-

-In che senso?-

-Io credo che fino ad ora tu non abbia trovato nessuno con cui avere qualcosa di grande, solo perché in realtà dentro di te pensi ancora ad Alessia e tendi quindi a paragonare tutti con lei-

-Non è assolutamente così- soffio, duramente -e comunque non credo che siano affari tuoi-

Mi alzo in fretta dal letto, iniziando a recuperare i miei vestiti.
Ilaria mi afferra per un braccio, obbligandomi a girarmi.
Mi blocco, furiosa, con solo le mutande addosso.

-Dai, non volevo farti arrabbiare- si alza a sua volta, venendomi incontro -io te lo sto dicendo per te. Perché ci tengo e voglio vederti felice-

-Ma io sono felice!- ribatto, incazzandomi ancora di più.

Non capisco perché abbia dovuto tirar fuori un argomento del genere.
Di prima mattina, per giunta senza aver preso neanche un caffé.
E' una cosa che proprio mi manda in bestia.

Il capitolo Alessia è chiuso e sepolto.
Sì, ci sono stata male parecchi mesi!
Ma ormai è passato.

Speravo che lei fosse quella giusta? Sì!
Avevo dei progetti per noi? Ovvio che sì!
Penso ancora che li potremmo avere? Certo che no!
Quindi proprio non capisco.

-Sappiamo entrambe che non è così- mormora, sedendosi sul letto -ti manca qualcosa-

-Mi manca un caffè!- soffio, avvicinandola.

-Non cambiare argomento!- mi ammonisce, guardandomi duramente -sei strana da un po' e non c'entra niente l' ultima email che hai ricevuto. Sono mesi ormai che ti vedo diversa-

-Non c'è niente che non va- mi paro di fronte a lei, mettendole una mano sulla guancia -ti ringrazio per preoccuparti per me, ma non ce n'è bisogno- le sorrido, calmandomi -non ho avuto relazioni serie o importanti perché non ho ancora trovato la persona giusta-

-Sicura?-

-Sicura- annuisco, stampandole un bacio sulle labbra -e ora possiamo andare a fare colazione?-

-Solo se ti vesti, altrimenti  credo che finiremo col fare altro- scoppia a ridere, alzandosi -ora ricordo perché non riuscivamo a uscire di casa per giorni interi- mi scrocchia una mano su una chiappa prima di abbandonare la stanza -vado a lavarmi e poi faccio il caffè- urla da dietro la porta.

Lascio andare un sospiro, sedendomi sul letto.
Abbasso la testa, nascondendola tra le mani.
Perché ha dovuto dire quelle cose?
Adesso non riuscirò a pensare ad altro per tutto il giorno.

E se avesse ragione lei?
Se segretamente il mio inconscio paragonasse tutti ad Alessia?
No, non può essere.
Perché sì, io avrò avuto le mie colpe, ma lei mi ha fatto sentire una merda.

Mi alzo finendo di vestirmi.
Cerco di allontanare quei pensieri, concentrandomi su altro.
Mi avvicino alla scrivania, accendendo il portatile.
Mi siedo in attesa.

Vado nella mia casella postale.
Rimango stupita di trovare ben tre nuove email.
Speranzosa inizio ad aprirne una ad una.

"Ciao, Tata!

Sono così felice che torni!!
Ho da raccontarti un sacco di cose, quindi ti prenoto per un giorno intero!
Ho mollato Salvatore perché era un emerito coglione.
Pensa che mi ha dato buca per ben due volte!
Ma non importa!
Penso di essermi innamorata di una persona, ma ti dirò tutto quando sarai qui.
Aspetto con ansia quella data!

Ti voglio bene,

La tua sorellina."


Salvatore? Ma non stava con un certo Mattia?
E poi chi sarà questo qui adesso?
E perché vuole aspettare che io sia lì per dirmelo?
Scuoto la testa aprendo quella successiva.

"Ciao bella figa!

Marta mi ha detto che torni!
Era ora, cazzo!
Allora un po' ti manchiamo! eheheheh

Ti ho detto che io e Ele l' altro giorno siamo andate a vedere una casa bellissima?
La amo!
Spero tanto che piaccia anche a lei!
Dobbiamo assolutamente fartela vedere!


Comunque, news!
Eleonora è stata eletta nuovo capitano della Nazionale!
Era euforica!
Penso di non averla mai vista così felice!
Quando torni festeggiamo a dovere!
Sono così fiera di lei!

E stai tranquilla, vedrai che le passerà!
Dalle tempo e tornerà da te con la coda tra le gambe!
Anche se devo darle ragione sul fatto che effettivamente sei stata un po' stronzetta.
Ma torni e quindi ti perdono!
A presto!
Un abbraccio stritolante,

Erica."


Aspetta, cosa? 
Hanno visto una casa?
Certo, sapevo che stavano pensando di andare a convivere, ma non immaginavo che la cosa fosse già così concreta!

Ho capito che Nene è arrabbiata con me, ma questa è una cosa importante!
E sta storia del capitano?
E' una cosa fantastica!
Speravo che volesse condividerla con me...

Scuoto la testa, tristemente.
Mi muovo ad aprire l' ultima email ricevuta.
Rimango piacevolmente sorpresa nel constatare di chi si tatta.

"Ehi,

Erica mi ha riferito tutto.
Bene, sono contenta.
Fammi sapere quando arrivi in aereoporto e a che ore.
Ti vengo a prendere io.
Credo che avremo molto di cui parlare.

Nene"



Chiudo il pc decidendo di rispondere a tutti più tardi.
Devo assimilare tutte le informazioni che ho ricevuto.
Sono al quanto sorpresa.

Mi sento sollevata e triste allo stesso tempo.
Forse solo adesso mi sto rendendo conto di quante cose mi stia effettivamente perdendo.
E ci sto veramente male per questo.
Ma cosa posso farci?

Lentamente mi dirigo in cucina.
Trovo Ilaria di spalle indaffarata a preparare la moka.
E' vestita solamente con una maglietta lunga e credo il classico perizoma.
Mi avvicino, avvolgendole la vita da dietro.

-Ho ricevuto delle email- la informo -da parte di Marta, Erica e Eleonora-

-Bene, sono felice!- allunga un braccio, cingendomi il collo -che dicono?-

-Cose belle- rispondo, posandole il mento su una spalla -ma che mi fanno sentire un' estranea-

-Mi dispiace, Mostro- soffia, guardandomi di sottecchi -posso fare qualcosa per te?-

Ci penso un po'.
Forse non dovrei, forse non è giusto.
Ma mi farebbe di gran lunga stare meglio.
E poi ci siamo già passate.

-Ricordi cosa riusciva a farmi distrarre?- sussurro roca al suo orecchio, risalendo una sua gamba con la mano.

-Mmm- annuisce, chiudendo gli occhi e gettando la testa all' indietro.

-Posso?- ormai la mia mano ha quasi raggiunto il suo inguine.

-Zitta e continua- mormora, strappandomi un sorriso.

Faccio come dice, spegnendo i pareri contrati della mia mente.
Le mordo il lobo di un orecchio facendola gemere.
Sorrido trionfante quanto constato che mi ero sbagliata sul suo vestiario.
Niente perizoma.
Niente di niente.

Lascio che il sesso porti via tutta la malinconia.
Lascio che trascini via con sé ogni preoccupazione.
Giusto o sbagliato che sia non m' interessa.
Mi fa stare bene e a Ilaria non dispiace.
Per ora è tutto quello che mi basta.




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ANGOLO AUTRICE:

Buonsalve a tutti ^^

Capitolo ricco di cose e informazioni!
Immagino che qualcuno di voi, dopo ciò, odierà ancora di più Ilaria.
Anche se sinceramente non capisco!
Io la amo! E riesce a far stare bene Francesca.
Che poi non sia Alessia, questo è un altro discorso.
A proposito di quest' ultima, tranquilli nel prossimo capitolo ci sarà!

Alloooora, veniamo al capitolo!
La Santoro in carriera come la vedete?
Siete rimasti sorpresi dalla sua reazione alla notizia del ritorno di Feffe o ve lo aspettavate?
Vi aspettavate di più?
Io continuo ad amare questo personaggio sempre di più.

Erica innamorata persa mi piace.
Continua a essere fuori come un culo, ma matura quando serve.
E' l' unica, a parte Francesca, che sa come prendere Eleonora.
Ma lo vedremo meglio più avanti.


E veniamo a Francesca.
Il suo animo tormentato continua a non cambiare.
Continua ad affrontare le situazioni difficili sempre allo stesso modo.
Ma potete darle contro?
Voi che avreste fatto al posto di Ilaria?

Ilaria è fantastica,
Capisce quando può chiedere le cose all' amica e quando invece lasciar perdere e assecondarla.
E' ormai fondamentale per Francesca.
E anche questo lo vedremo meglio più in là.
Anche voi pensate che Feffe abbia sostituito Nene con lei?
Ditemi che ne pensate! Sono curiosa!

Adesso vi lascio che sennò sembra un quiz a premi.
Per chi ama Eleonora e Erica, sappiate che amerete un sacco il prossimo capitolo.
Ma non vi spoilero nulla!

Grazie a tutti quelli che seguono, leggono e recensiscono!
Siete fantastici.
Un abbraccio,

Crige.



















  
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