Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: obidoia    13/10/2017    1 recensioni
Ares è un ragazzo normale come qualsiasi altro. Famoso a scuola, un prodigio nel tiro con l'arco eun rapporto col padre meraviglioso. Ma tutta questa quotidiana serenità verrà cancellata dall'improvviso arrivo di un nuovo individuo, Eros, il quale si rivela essere fratello, per giunta gemello, di Ares. E' subito odio quello che prova Ares nei confronti di suo fratello. Ma questa burrascosa relazione è destinata a cambiare portando i due ragazzi verso il punto di non ritorno.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Incest | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dopo scuola Ares decise comunque di passare da casa a posare i libri e prendersi un cambio di abiti. Sospirò sollevato quando una volta entrato constatò che non ci fosse nessuno ad aspettarlo. Non se la sarebbe sentita di intavolare una conversazione, non in quel momento. Voleva solo andarsene da quel posto, quello era un luogo che gli ricordava tutto quello che in realtà avrebbe voluto dimenticare. I loro momenti felici erano durati poco ma per Ares erano diventati ormai ricordi preziosi.
Prima di chiudersi la porta alle spalle si guardò un'ultima volta indietro. Il salotto era silenzioso ed esprimeva una sensazione di solitudine quasi opprimente. Ma nulla era in confronto alla solitudine che lui avvertiva dentro. Provava dolore anche solo a vedere una casa vuota. Questo era ciò che gli aveva lasciato Eros. Un senso di vuoto. Ares scosse la testa impercettibilmente prima di avviarsi verso il cortile che lo avrebbe portato alla macchina.
Arrivò a casa di Xavier senza troppi problemi. La zona si trovava un po' in periferia rispetto alla sua ma era riconosciuta per le sue villette bianche in stile inglese e il quartiere alberato segno di uno stile di vita lussuoso. Non aveva mai immaginato che in realtà Xavier potesse essere un ragazzo nato e cresciuto nella bambagia.
Dopo aver parcheggiato raggiunse l'ingresso e suonò al citofono. Non ci volle tanto prima che la porta gli venisse aperta da un signore di mezza età in completo.

<< Oh mi scusi, sono Ares. Xavier mi aveva detto che i suoi genitori non erano in casa... >>

L'uomo non cambiò espressione ma con fare rigoroso gli fece segno di entrare.

<< Il Signorino la sta aspettando al secondo piano. Seconda porta a destra. >>

Gli sembrava di essere finito in uno strano sogno, in un'epoca ormai lontana e non realizzò il tutto fin quando non si trovò davanti a quella che doveva essere la porta della camera di Xavier. Entrò senza neanche bussare. Il rosso che aveva sentito la porta aprirsi si era girato verso la sua direzione sorridendogli. Xavier in quel momento stava probabilmente studiando e questo Ares lo dedusse dal fatto che la scrivania davanti a lui fosse ricolma di libri e che portasse sul naso un paio di occhiali da vista, i quali di per sé non avevano nulla che non andava, non fosse per il fatto che il modello era lo stesso che usava suo nonno. Richiuse la porta dietro di sé e non potendo più trattenersi scoppiò in una fragorosa risata, una di quelle che non aveva da tempo ormai.
Il rosso dapprima sbalordito parve poi preoccuparsi del suo amico vedendo che questi non accennava a smettere di ridere, anzi gli scendevano anche le lacrime dal troppo riso.

<< Ares ma ti vuoi calmare, che ti è preso? >>

Ma questo non fece che aumentare la risata ormai incontrollata di Ares, il quale facendo dei respiri profondi cercò di ricomporsi e non svenire per mancanza di ossigeno. Appoggiando le mani alle ginocchia guardò Xavier negli occhi.

<< No ma seriamente? SI-GNO-RI-NO? >>

Non riuscendo a controllarsi alla sua stessa battuta Ares ritornò a ridere come un forsennato tenendosi un braccio sugli addominali che iniziavano a dolere. Xavier che non aveva smesso un secondo di fissarlo si mise a ridere di rimando trascinato anche lui da quella voce allegra.
Quando riuscirono a calmarsi si accorsero dai rumori inopportuni delle loro pance che era ormai ora di cena.

<< Allora cosa ci fa di buono da mangiare il caro e vecchio maggiordomo? >> sghignazzò Ares.

Xavier lo guardò torvo. <>

<< Tu scherzi spero. Potrei mangiare pizza a colazione, pranzo e cena per giorni di fila senza mai esserne stufo. Ma... >>

Qualcuno suonò al campanello giù di sotto ed entrambi uscirono per vedere chi fosse.

<< Ma? >>

<< Birra? >>

Xavier lo guardò sorridendogli da in fondo le scale. << Che cos'è la pizza senza la birra? >>

Ares sorrise contento di trovarsi con lui in quel momento e la sua felicità aumentò quando una volta aperto il portone di casa il profumo delle pizze calde e appena sfornate lo investì completamente facendogli venire l'acquolina in bocca.
Decisero di portare cibo e bevande su in camera di Xavier così da iniziare a provare il nuovo gioco a cui aveva accennato durante la pausa pranzo. Avevano appena infilato il disco quando Ares sentì vibrare il telefono nella tasca dei pantaloni. Non riuscì a buttare giù il boccone di pizza che fino a quel momento stava masticando.
Il display indicava il suo numero di casa. Rimase qualche attimo col cellulare in mano non sapendo cosa fare. E se fosse stato Eros? Non voleva rispondere, ma se per caso fosse stato invece suo padre... scorse con fare netto il simbolo per aprire la chiamata prendendo un grande respiro.

'' Ares dove sei?''

Era suo padre... sospirò sollevato ricominciando a respirare.

<< Ehi pa' scusa se non ti ho avvisato prima mi sono dimenticato. Sono a casa di un amico, mi fermo qua. >>

''Non dico che tu non possa uscire ma almeno avvisa quando stai fuori, io ed Eros ti stavamo aspettando per la cena.''

Ares sobbalzò nel sentire quel nome...

<< Scusa pa'... >> rispose con voce flebile.

'' Tranquillo e divertiti, ci vediamo domani. ''

Ares riattaccò ma non trovò la forza di deporre il cellulare, il suo sguardo era perso nel nulla.

<< Ehi tutto a posto? >>

Xavier lo guardava sospettoso, lui sorrise facendogli segno che non era niente di cui preoccuparsi e l'altro non indagò oltre.
Giocarono ad Assassin's Creed per circa due ore, finché non fu Ares stesso a voler smettere.

<< È impossibile che io muoia dopo neanche 10 minuti a causa dei Templari! Il gioco sarà truccato. Mi rifiuto di giocare ancora. >>

Xavier sorrise vedendo Ares mettere il broncio.

<< Devo dire che hai una dote naturale per la sconfitta. >>

<< Ehi non infierire brutto...! >>

Iniziò una guerra solletico e cuscini che durò fino a quando entrambi non restarono senza fiato, lasciandosi andare sdraiati sul pavimento.

<< Non abbiamo più l'età per certe cose. >> ansimò Ares tra un respiro e l'altro.

Il rosso rise esausto anche lui. << Eh già. >>

Si tirò lentamente su a sedere. << Ti va di vedere un film in streaming? >>

Ares lo imitò. << Perché no? >>

Accesero il computer portatile e spensero la luce sedendosi comodamente sul letto.

<< Che cosa vorresti vedere? Horror? Thriller? Azione? O forse sei più il tipo da commedie sentimentali stile Cinquanta Sfumature di Grigio? >>

<< Ma smettila! Metti quello che vuoi prima che ti picchi. >>

<< Ahah okok. >>

Xavier girò un paio di siti internet prima di trovarne uno decente e che sembrasse funzionare, inserendo il nome di un film di cui Ares non aveva mai sentito parlare. Stava guardando il telefono quando sentì partire dal computer un rumore molesto.

<< Come scusa? >>

<< Non è colpa mia! Queste pagine si aprono da sole a volte lo sai... però guarda l'attrice non è niente male. >>

Sulla pagina internet che stavano guardando si era aperta una scheda che mandava direttamente a un video su Youporn e i due partecipanti sembravano godere, in tutti i sensi, del momento.

Ares arrossì << Chiudi sta cosa che è meglio. >>

Xavier ricambiò il suo sguardo sorridendogli malizioso.

<< E perché? È normale fare queste cose quando si è giovani no? >> dicendo questo mise la pagina a schermo intero adeguando il volume secondo i gemiti della donna.

Forse per Xavier tutto questo sarà parso anche normale ma per Ares si trattava della prima volta. Non aveva mai visto quel genere di video, forse perché con tutte le ragazze che gli giravano intorno non ne aveva mai sentito la necessità, ma soprattutto non avrebbe mai immaginato di vedere questo tipo di video con qualcuno che non fosse lui stesso. Tuttavia Ares non avrebbe mai ammesso di sentirsi in imbarazzo o di non essersi mai masturbato guardando quei video.
I due attori erano passati dai preliminari all'atto vero e proprio, mentre la donna iniziava ad ansimare più forte riempendo la stanza di quei suoni eccitati.
Ares sentiva il proprio calore corporeo salire vertiginosamente col passare dei minuti. Non riusciva a tenere la mente libera da pensieri potenzialmente pericolosi. La minima cosa avrebbe potuto farlo esplodere. Eppure non era un verginello, ma in quel momento anche solo il contatto appena percettibile tra le sue cosce e quelle di Xavier lo rendeva stranamente a disagio. Con la coda dell'occhio guardò se il rosso presentava o meno gli stessi suoi problemi e rimase di sasso quando non solo notò una notevole erezione nei suoi pantaloni ma i suoi occhi erano puntati su di lui. Ares arrossì imbarazzato indietreggiando involontariamente.

<< Se devi fare vai in bagno. >>

Xavier non rispose subito ma iniziò ad avvicinarsi, gli occhi fissi nei suoi. Ares non si rese conto di essere ormai arrivato alla fine del letto ma lo realizzò non appena la sua schiena aderì al muro della stanza. Continuò ad avvicinarsi ma senza toccarlo e questo quasi-contatto non faceva che agitare Ares.

<< Perché dovrei quando ci sei qua tu? >> Xavier sorrise malizioso. << Te l'ho detto no? È normale tra giovani... >>

Ares non si sentiva più le gambe ma percepiva invece il suo cuore battere all'impazzata. Il viso di Xavier iniziava ad essere sempre più vicino mentre una sua mano si posava sul suo ginocchio per scendere verso l'interno coscia.

<< N-no. >>

Ma la voce di Ares era troppo debole per poter essere distinta correttamente. Sarebbe finita a quel modo? Si sarebbe lasciato trasportare nell'abisso della lussuria dove l'unico dio era l'attimo presente?
Ares tremò al tocco delle labbra di Xavier sul suo collo. Riusciva a percepire ogni suo piccolo movimento, ogni sua piccola pressione. Ormai il video sul computer era stato messo in secondo piano rispetto a quello che si stava per compiere realmente in quella stanza. La mano che prima si era fermata esitante sul suo ginocchio iniziò una discesa più decisa verso il suo punto più debole. Ares aveva decisamente troppo caldo in quel momento ma rabbrividì non appena sentì una mano infilarsi nei suoi pantaloni e i suoi gemiti iniziarono a confondersi con quelli della donna nel video. Non voleva pensare a niente, non voleva pensare a Jocelynn, a Erica, a Mike, a Xavier o a suo padre...non avrebbe voluto pensare neanche ad Eros. Ma i suoi occhi verdi continuavano a tormentarlo, il suo sorriso a perseguitarlo e la sua voce a richiamarlo dal più profondo degli abissi. Perché si trovava lì in quel momento? Perché non era con Eros? Perché suo fratello non aveva scelto LUI?
Io ed Eros ti stavamo aspettando per la cena.”
Jocelynn non si trovava casa loro in quel momento? Oppure Eros lo stava aspettando?
Non si accorse neanche di essere venuto, non gli importava. In quel momento avrebbe voluto essere da un'altra parte, avrebbe voluto essere tra le braccia di un'altra persona.

<< Ares perché stai piangendo? >>

Non rispose. In fondo cosa avrebbe potuto mai rispondere? Non sapeva neanche lui perché stesse piangendo. Con una mano si asciugò via le lacrime.

<< Voglio andare a casa. >>

Xavier non gli fece domande e né lo fermò, forse anche lui aveva bisogno di riflettere.
Non appena Ares uscì di casa l'aria fredda della notte lo investì completamente portandogli una sensazione di sollievo apparente. Anche durante il tragitto verso casa lasciò i finestrini della macchina aperti nonostante l'umidità e la temperatura bassa. Doveva liberare la mente in qualche modo.
Una volta arrivato non era più così convinto della sua decisione. Da fuori poteva vedere che luci di casa erano tutte spente, sperava davvero che suo padre e suo fratello fossero già a dormire essendo comunque le due di notte. Cercò di fare meno rumore possibile mentre apriva la serratura della porta ma come ben presto scoprì la sua attenzione non era necessaria.
Infatti Eros era sul divano che guardava la tv. Sarebbe dovuto salire su in camera e fare finta di niente? Ma comunque sarebbe stato inutile visto che vivevano nello stesso posto e non avrebbero certo potuto andare avanti ignorandosi a vicenda. Ares strinse le dita delle mani avvicinandosi al divano.

<< Ehi. >>

Non ricevette alcuna risposta. Si avvicinò un altro po' e ben presto scoprì che in realtà Eros si era addormentato lì sul divano. Doveva svegliarlo e dirgli di dormire sul letto oppure lasciarlo lì dov'era? Al momento avrebbe volentieri evitato di avere un confronto con lui. Recuperò un plaid da una poltrona ricoprendolo in modo che non potesse prendere freddo durante la notte. Lasciò ancora per qualche istante la televisione accesa approfittando della luce emessa per osservare il fratello. Provava dei sentimenti per lui? E se si, questi potevano essere accettati dalla società in cui vivevano? Non voleva conoscere la risposta.
Si abbassò per prendere il telecomando e spegnere la tv quando una mano lo blocco. Il suo tocco era caldo e piacevole.

<< Sei tornato. >>

Due smeraldi lo stavano guardando ardentemente, ma Ares non voleva parlargli non adesso. Cercò di liberarsi della sua presa ed Eros non insisté.

<< Dillo se sei sveglio. >>

Ares voleva scappare ma smise di respirare non appena il fratello gli posò una mano al lato del collo.

<>

Ma lui non sentiva freddo, la voce calda e sensuale di Eros lo faceva ribollire, il suo tocco lo scottava. Doveva andarsene o non sarebbe più riuscito a tornare indietro. Eros avvicinò gli occhi a suoi.

<< Ares? >>

Era tutto finito.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: obidoia