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Autore: Lady_Crow    13/10/2017    0 recensioni
Mauro non va d'accordo con le lingue straniere. E nemmeno con la moda.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mauro Belli, Roberto Ardenzi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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‹‹Ciao Mauro… Ma che hai fatto?›› domandò Lombardi dalla guardiola con aria quasi allarmata.

‹‹Che?›› chiese l’ispettore Belli di ritorno con la mano a pignetta ‹‹Ch’ho fatto?››.

‹‹Hai cambiato look!›› rispose il collega con tono entusiasta, quasi sardonico ‹‹Beh, è un po’ azzardato, ma sai che non stai male?››

Proprio in quel momento entrò a falcate sicure Manrico che però, captando ilarità nell’aria, rallentò, deciso a non perdersi lo spettacolo, o magari persino a prenderne parte.

‹‹Beh, che succede?›› esordì già faticando a trattenersi dal ridere nel momento in cui Mauro si voltò leggermente verso di lui.

‹‹Che succede? Un succede gnente! Pure te Ugo, l’affari tua manco nei giorni dispari? Uno mo ‘nfa manco ’n tempo a entrà che subbito dovete metteve a cercà lo spillo nel pagliaio!››

‹‹Veramente sarebbe l’ago›› puntualizzò subito Ugo.

‹‹Va be’, è uguale. E comunque stiamo in un commissariato e qua l’aghi nun ce piacciono. Va bene?››

‹‹E c’ha ragione, Ugo, qua stiamo in commissariato. Poi con questo look vincente secondo me lo fanno subito commissario›› intervenì Walter lanciando un’occhiata alla cintura di pelle rossa che per qualche motivo Belli aveva deciso di sfoggiare quel giorno.

‹‹Mo ha parlato er ber tenebbroso…››

‹‹Beh, si fa quel si può››.

‹‹A Manrì, ma vedi d’annattene…” concluse Mauro incamminandosi verso la stanza dell’interrogatorio ‹‹Eppure a me me piace›› mormorò poi fra sé e sé mentre si allontanava.

‹‹Mi sa che s’è offeso›› disse Lombadi, un po’ dispiaciuto.

‹‹Ma no…›› rispose Walter appoggiandosi per un attimo al ripiano della guardiola ‹‹Vedrai che la sua bella americana gli farà dimenticare tutto›› strizzò l’occhio al collega e poi segui Belli verso la sala degli interrogatori.

 

‹‹Ma tu qua che stai a fa?›› domandò Roberto, stupito nell’incrociare l’amico nel corridoio ‹‹T’avevo chiesto di tenere d’occhio il gioielliere di Via dei Platani e te stai qui?››

‹‹C’ho avuto na cosa›› farfugliò Mauro ‹‹un’emergenza.››

‹‹Allora, lo vogliamo sentire o no Er Bove per ritrovare questo beauty case?›› domandò Manrico raggiungendoli.

Ardenzi lasciò cadere le braccia ‹‹A Ma’, ma come Er Bove p’er beauty case?›› disse alzando la voce, poi il tono si fece più queito ma non meno disperato ‹‹E tu pure Manrico, je stai anche a da retta?››.

‹‹E dai Robbè, so dieci minuti, poi ce torno dar gioielliere, ma mo famme fa sta cosa, altrimenti Karyn ce rimane male. Le ho restituito er beauty, poi è venuto fuori che i trucchi c’erano ma i sordi che c'aveva nascosto dentro no. E ‘nsomma, che figura ce facciamo co n’americana? Che idea se fa della polizia italiana?”.

‹‹E certo›› commentò Walter ‹‹Qui si tratta di relazioni diplomatiche a livello internazionale.››

‹‹Mica pizza e fichi›› aggiunse Roberto con un gesto vago della mano ‹‹Va be’, ormai stai qua, interroga Er Bove›› concesse ‹‹Poi però torni subito dal gioielliere››.

‹‹Grazie Robbè, sei ’n fratello!›› esclamo Mauro con un sorriso.

‹‹Lassa perde i fratelli che è una di quelle giornate che Angela me fa venì voglia de famme prete!›› borbotto l’ispettore capo allontanandosi.

‹‹Perché? Che ha fatto?›› domandò Belli alzando il tono dell voce sperando di essere sentito dal collega.

‹‹Niente, o so io›› rispose la voce di Ardenzi che si faceva lontana.

‹‹Dai, entriamo›› esortò Manrico.

‹‹Walter, aspetta ’n attimo›› Mauro prese tempo facendosi serio ‹‹Ma davero secondo te è brutta a cintura mia?››

‹‹No; perché?›› rispose il collega sforzandosi di non ridere ‹‹Poi la cosa importante è che piaccia a te. No?››

‹‹C’hai raggione, è solo che pure ieri sera a cena da Betto…››

‹‹From Betto!›› lo corresse Walter.

‹‹A cena da Betto›› continuò Mauro alzando il tono della voce e fingendo di non averlo sentito ‹‹ho avuto l’impressione come che se sia messa a ride p'a cintura››.

‹‹Beh, però è strano: io l’ho vista per poco ma mi ha dato l’idea di essere una ragazza tanto carina e a modo. Sei sicuro che fosse per quello?››

‹‹Sicuro no, se no non avrei detto: “Me pare”››.

‹‹Ma scusa, non ti ricordi di cosa stavate parlando?››

‹‹Mo, aspetta n’attimo... de che stavamo a parlà? Delle nostre famiglie e… Ah, sì, m’ha chiesto come faccio de cognome. Poi ha guardato la cinta e s’è messa a ride…››.

A questo punto fu Manrico a ridere ‹‹Mauro, secondo me non rideva per la cintura…>>.

‹‹E pe che rideva allora?›› chiese quasi offeso.

‹‹Quando lei ti ha chiesto il cognome, tu cos’hai risposto?››

‹‹Che devo risponne? Belli! Un cognome solo c’ho!››

‹‹Ecco: ”Belly” in inglese significa “pancia”››.

‹‹Cioè, famme capì: io pellei me chiamo “Mauro Panza?”››.

Manrico annuì alzando le sopracciglia, cercando di trattenersi e di non ridere ancora.

‹‹E io che me stavo a preoccupà d’a cinta…›› commentò l’ispettore sconsolato ‹‹Annamo a ´nterogà Er Bove, va…›› poi però si fermò appena prima di mettere la mano sulla maniglia ‹‹"Bove" invece non significa niente?››.

‹‹Eh… no.››

‹‹E te pareva? Nnamo va, ch’è mejo.››

‹‹Me sa de sì…››

   
 
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