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Autore: shira21    14/10/2017    0 recensioni
Mike e Harvey fin dal primo momento hanno sempre condiviso tutto; per un buffo scherzo del destino si sono incontrati, conosciuti, piaciuti e innamorati. Ma nessuno dei due è stato capace di dire all'altro la verità e alla fine si sono persi: Harvey ha dovuto vedere Mike andare via, Mike ha sofferto che Harvey non abbia combattuto per lui. Ma dopo tre mesi di lontananza i due uomini si ritrovano loro malgrado in un faccia a faccia...
[Marvey - dopo la 3x16, ignorando le stagioni successive]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harvey Reginald Specter, Mike Ross, Rachel Zane
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Harvey&Mike

Harvey neanche sa perché l'ha fermato, come può allora rispondere alla domanda del ragazzo? L'unica cosa che sa è che non può lasciarlo andare via in quello stato.
«Vieni dentro», la sua voce è bassa e stranamente incerta. Ed è questo a bloccare Mike perché Harvey non è mai insicuro o, se lo è, non lo mostra a nessuno.
Ma rimane il fatto che non vuole scoprire con chi ha appena fatto sesso, gli farebbe troppo male quando a lui basta anche solo quel contatto innocente per fargli battere più velocemente il cuore. «Non sei occupato?», Mike lo dice facendo schioccare la lingua, in evidente disapprovazione.
Harvey inarca il sopracciglio e inclina la testa leggermente di lato, un gesto così familiare a Mike da mozzargli il respiro. «In realtà, sono da solo», Harvey lo dice in modo ironico. Non sa perché il giovane è arrivato alla sua porta ma è sicuro che ci sia lo zampino della sua segretaria.
In quel momento gli occhioni da cucciolo di Mike si spostano dal suo viso fino alla mano che gli tiene ancora imprigionato il polso. Harvey lascia subito la presa e si sposta di lato per lasciarlo passare poi, come se nulla fosse, versa nell'altro bicchiere lo scotch. «Puro malto?» Lo prende in giro il ragazzo e Harvey si lascia scappare un sorriso sornione. «Solo il migliore, naturalmente».
Mike sembra sul punto di fare un altra battuta ma di colpo quei tre mesi di lontananza si fanno pesanti tra loro, spezzando quel briciolo di complicità ritrovata.
Mike fissa fuori dalla finestra, adora quell'appartamento, la vista è seconda solo a quella dall'ufficio dell'uomo; Harvey invece guarda Mike, notando le ombre sotto gli occhi e le guance scavate: se voleva fargli credere di essere più felice con il suo nuovo lavoro stava di sicuro sbagliando qualcosa!
Il silenzio si prolunga e l'imbarazzo diventa una terza persona nella stanza. Visto che Mike non ne sembra in grado, Harvey decide di prende la parola per primo «Come mai sei qui a quest'ora?»
Ormai sono quasi le quattro, l'ora più buia della notte che precede l'alba; distrattamente Harvey si chiede se il suo rapporto con Mike si trovi in una situazione simile.
Mike si morde il labbro inferiore, indeciso su cosa fare: ha immaginato per così tanto tempo di ritrovarsi da solo con lui che ora non sa più cosa dire. Si gira e incrocia subito gli occhi castani di Harvey, quegli occhi capaci di decifrare qualsiasi persona abbia davanti; chissà se è mai riuscito a vedere cosa prova per lui?
In ogni caso non ha nessuna intenzione di mentirgli anche se si chiede perché Donna l'abbia fatto con lui.
«Donna mi aveva detto che stavi male e che lei non poteva venire», a nessuno dei due sfugge il fatto che Mike fosse invece corso subito a controllare.
Harvey sposta lo sguardo sui quadri alle pareti, una fitta di delusione gli stringe lo stomaco. «Come vedi, sto benissimo. Puoi tornare a casa... hai fatto il tuo dovere!»
«Dovere? Mi prendi per il culo?» Mike sbotta in una risata amata e l'uomo riporta su di lui la sua attenzione. Incredibile quanto si siano allontanati in così poco tempo, forse non fisicamente ma emotivamente sì.
Ma il ragazzo non vuole cedere. «Credi sul serio che sono venuto qui per una qualche forma di dovere? Per amor del cielo Harvey, siamo amici e, se stai male, mi preoccupo!»
Harvey è sorpreso dal tono appassionato di Mike ma non può evitare una realtà piuttosto evidente. «Okay, sei stato un buon amico. Adesso va a casa: Rachel si starà chiedendo dove sei finito e domani non voglio vedermela con il muso lungo!»
Mike si morde il labbro, di colpo tutta la sua baldanza è svanita e con fin troppa cura appoggia il bicchiere sul tavolo. Harvey lo osserva preoccupato, sembra che qualcuno abbia premuto un interruttore spegnendolo.
«Mike, va tutto bene?»
«Sì, tutto bene. Ora me ne vado» e non può fare a meno di pensare alla casa vuota che lo aspetta.
«Mike, non ho voglia di tirartelo fuori a forza e vorrei andare a dormire: cosa hai?»
A quelle parole Mike si avvicina ad Harvey, tanto vicino da sentire l'aroma speziato dello scotch nel suo respiro e vedere le piccole screziature più chiare nei suoi occhi. Tanto vicini da respirare la stessa aria.
«Come puoi chiedermi cosa ho dopo tre mesi che non mi parli più? Io me ne sono andato per non metterti ancora di più nei guai, tu invece mi hai lasciato solo!»
«Avevi Rachel...» ma anche a se stesso quelle parole sembrano deboli.
«Beh, ora non ho più neanche a lei. Perché anche se è dolce e fantastica neanche lei può stare con qualcuno che ama qualcun altro!»
Queste parole gli sono sfuggite e subito sgrana gli occhi, pentito di aver detto troppo ma la rabbia lo infiamma di nuovo. Punta il dito contro il petto di Harvey, nel punto in cui il cuore batte veloce quanto il suo.
«Sei uno stronzo, lo sai? Ho provato a invitarti a cena, a chiamarti e non hai fatto un solo passo. Ma, invece di ammettere che ti mancavo quanto tu manchi a me, hai preferito tornare quello di prima come se non fossi mai esistito nella tua vita ma se pensi ch-».
Con un rapido movimento, Harvey fa tacere l'altro baciandolo. Non un bacio delicato, dolce o tenero ma quasi un atto dominatore. Harvey gli morde il labbro inferiore e sorride quando sente il gemito di Mike. Di colpo tra loro non c'è più neanche un millimetro di distanza: Harvey lo tira per i fianchi contro di sé, facendo uscire la camicia dai pantaloni; le mani di Mike sono aggrappate ai capelli biondo scuro di Harvey.
La tensione tra loro è cresciuta per troppo tempo per essere meno che esplosiva. Si baciano, come se non fossero mai sazi l'uno dell'altro, come se il mondo stesse per finire e quella fosse la loro ultima notte.
Non è solo un bacio ma una vera e propria marchiatura che dice: tu sei mio e io sono tuo.
Mike non sa quando le loro camice sono sparite ma passa con le labbra lungo la linea decisa di quei muscoli allenati. Indietreggiano e Harvey finisce con sbattere la schiena contro un muro. Chiude gli occhi, estasiato mentre Mike bacia quella pelle che sa di buono e di peccato. Quando torna su, all'altezza della spalla, lo morde, tanto forte da lasciare il segno e ad Harvey sfugge un gemito più forte degli altri. Pigramente alza le palpebre per immergersi negli occhi chiari del suo cucciolo mentre lo tira di nuovo contro di sé.
Stavolta lo bacia più lentamente, guastandosi il suo sapore e ogni singolo suono che gli esce dalla gola.
Quando smette sono entrambi ansanti.
«Hai ragione... mi sei mancato tanto da fare male. Non mi piace parlare di certe cose perché... beh, conosci il mio passato!»
A quelle parole Mike sorride, restando ad occhi chiusi appoggiato al petto dell'altro. «Ti fidi di me?» Mormora piano il più piccolo dei due. Questa domanda gliel'ha sempre fatta Harvey ed entrambi sanno che sì, si fida di lui praticamente dalla prima volta che hanno parlato. Ma la domanda è: per Harvey è lo stesso?
Con prepotenza Harvey gli prende il volto tra le mani e lo costringe a guardarlo negli occhi. «Michael, certo che mi fido di te!»
Lui lo bacia delicatamente, un contatto di pochi secondi «Bene perché ti amo e non ti abbandonerei o tradirei mai. Sono qui per te, anche quando non vuoi!»
Harvey fa un profondo respiro, esaltato e terrorizzato da quel discorso. Jessica una volta l'aveva definito il miglior mediatore della città ma con i sentimenti ha sempre fatto fatica, troppo segnato dall'esperienza dei genitori. Ma quando vede lo sguardo di Mike capisce che questa storia non centra nulla con nessuna di quelle che ha sempre vissuto.
Dolcemente accarezza la pelle morbida del ragazzo e finalmente gli confessa «Anche io ti amo!»
   
 
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