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Autore: _viola02_    14/10/2017    2 recensioni
[Fanfiction partecipante al concorso "Psychotic Love" indetto da Abyss Cronica]
Dal testo:
"Era cominciato tutto qualche mese prima, nel suo locale preferito: lei stava seduta sul bancone a bersi un whisky e, come se nulla fosse, un uomo l'aveva salutata.
No, bisogna spiegarsi meglio. Non un uomo, un DIO.
Era semplicemente da togliere il fiato, con quei suoi capelli neri e gli occhi che sembravano delle pozze d'acqua."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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[Fanfiction partecipante al concorso "Psychotic love" di Abyss Cronica]



L'INCANTO OSCURO


Lessie Gring non ce la faceva più.
Ormai non stava più vivendo, stava solo cercando di non essere sopraffatta. E dai suoi stessi sentimenti.
Già, perché sembrava che avessero un'entità a parte, e che la riportassero sempre da lui, in un modo o nell'altro. Nonostante tutto il dolore che le aveva causato. Nonostante gli incubi.
Lui l'aveva distrutta, e continuava a farlo. Giorno dopo giorno. Ora dopo ora.
E Lessie cadeva sempre più a fondo.
Era cominciato tutto qualche mese prima, nel suo locale preferito: lei stava seduta sul bancone a bersi un whisky e, come se nulla fosse, un uomo l'aveva salutata.
No, bisogna spiegarsi meglio. Non un uomo, un DIO. Era semplicemente da togliere il fiato, con quei suoi capelli neri e gli occhi che sembravano delle pozze d'acqua.
Nessuna femmina, che fosse donna o bambina, riusciva a togliergli gli occhi di dosso. E lui lo sapeva bene.
Fu per questo, probabilmente, che Lessie lo odiò a pelle.
Era spaccone, bello e sensuale, con l'aggiunta di un atteggiamento a dir poco esasperante. Perché avrebbe dovuto rispondergli educatamente? Lei non riusciva neanche a sopportare i tipi come lui.
Perciò al suo «Ciao, bellezza», lei rispose con un bellissimo «Fatti i cazzi tuoi, idiota».
Ed ecco come era cominciata la sua rovina.
Tyler Wastor (Lessie aveva scoperto il suo nome in seguito, all'inizio lo chiamava semplicemente "l'idiota"), infatti, non la perdeva di vista un secondo.
Ogni volta che lei usciva di casa, eccolo che STRANAMENTE passava di lì; oppure, quando andava in un negozio e stava per pagare, lui sbucava fuori all'improvviso e si offriva di pagarle il tutto.
Quando poi lei si impuntava («Non sono mica una barbona!! I soldi ce li ho e non serve fare tutte quelle scene: mi mantengo da sola, grazie»), lui ne usciva fuori con un «Passavo di lì per caso, non ti seguo mica!». Manco fosse una stupida.
Tuttavia, con il passare delle settimane, la sua presenza era diventata un'abitudine, e aveva cominciato a piacerle sul serio la sua compagnia. Certo, era sempre serio e posato, ma era un bravo ascoltatore e Lessie se ne era affezionata.
Gli aveva raccontato della sua famiglia, che la riteneva sciocca ad inseguire il suo sogno (diventare medico) e l'aveva lasciata da sola, della sua ex-migliore amica, che dopo anni di giuramenti l'aveva trovata a limonare con il SUO ragazzo, ed infine anche di tutti i suoi ex, che la lasciavano sempre, nenache fosse uno zerbino.
La loro prima uscita risaliva a un mese dopo la loro conoscenza, ed era stato lui ad invitarla.
Lessie si era stupita della richiesta: aveva avuto l'impressione di essere solo un'amica per lui (non la guardava mai, che si mettesse una maglietta scollata o dei pantaloncini corti), eppure le vicende parlavano chiaro.
Già quella sera, infatti, lui le aveva chiesto di essere la sua FIDANZATA. Con tanto di ANELLO.
Ovviamente, lei aveva rifiutato (chi direbbe di sì ad una proposta come quella ad UN MESE dalla conoscenza dell'altro?), e lui non l'aveva presa bene.
Lessie lo aveva capito dallo sguardo: era ferito.
E, visto che in fin dei conti se ne era affezionata, gli aveva chiesto di essere il suo ragazzo, NON FIDANZATO, così da poter capire meglio i suoi sentimenti e magari, dopo qualche mese, piacersi sul serio.
Tyler era rimasto un po' ferito lo stesso, ma alla fine aveva accettato e l'aveva invitata fuori anche il giorno dopo.
Da quel momento erano usciti quasi tutti i giorni, e lui era sempre perfetto come la prima volta.
Lessie aveva cominciato addirittura a sentirsi brutta, cosa che non le era mai capitata: insomma, aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, alta ma non troppo, e delle curve prosperose che le avevano sempre fatto guadagnare milioni di ammiratori. Lei non poteva essere considerata BRUTTA!
Per di più, Tyler era anche ricchissimo.
L'aveva portata a fare gite in yatch, in elicottero e in limousine, quando cenavano insieme andavano sempre in ristoranti di lusso che Lessie si sarebbe solo sognata, almeno prima di incontrarlo, e lui non le faceva mai mancare niente.
Se in un discorso diceva che le serviva la macchina, ma che ovviamente la sua si era fermata e non funzionava più, ecco che il giorno dopo si trovava una macchina NUOVA davanti a casa; oppure si lamentava di non avere niente da vestire per un'occasione, e lui le faceva mandare dalla MIGLIORE SARTORIA DELLA CITTÀ il vestito più costoso SU MISURA.
Probabilmente era in quel periodo che avrebbe dovuto accorgersi del pericolo, eppure era andata avanti per quella strada imperterrita, fregandosene altamente di quelle strane sensazioni che la stavano avvisando.
E così, i mesi cominciarono a passare.
Agosto, Settembre, Ottobre. Novembre.
Più il tempo passava, più Lessie si innamorava di quell'uomo, che la coccolava, la capiva e la sosteneva.
Quando lui la incontrava per caso mentre lei faceva shopping con le sue amiche, poi, era di una dolcezza infinita.
Lessie ne era sicura: se lui le avesse proposto di sposarla per la seconda volta non avrebbe esitato un secondo.
Ma ovviamente la pace non poteva durare: il primo dubbio, infatti, arrivò quella stessa sera.
Lessie aveva passato tutto il pomeriggio da Tyler e, verso le sei del pomeriggio, aveva cominciato a vestirsi elegante, con tanto di tacchi e gonna, per andare a bere qualcosa con le sue migliori amiche. Proprio mentre si stava chiudendo la porta alle spalle, però, aveva sentito Tyler augurarle BUONA USCITA CON LE AMICHE.
Ma... Come aveva fatto LUI a saperlo? Lessie era abbastanza sicura di non aver mai neanche accennato della loro uscita insieme.
Eppure, lui lo sapeva.
E, con il passare del tempo, si era accorta che episodi come quello capitavano sempre più di frequente, tanto dal cominciare a chiedersi se non la fecesse pedinare.
Insomma, se NEL BAGNO E DA SOLA una dice che le andrebbe il gelato e subito dopo, appena uscita, il fidanzato le offre proprio il gelato CHE AVEVA CHIESTO, qualche sospetto c'è.
Qualche giorno dopo, allora, aveva deciso di togliersi il dubbio: era andata dritta dritta da Tyler, e aveva chiesto una spiegazione.
«Tyler, puoi dirmi come cazzo fai a sapere quello che faccio, se quando lo faccio TU NON CI SEI!?».
«Amore, di cosa stai parlando?».
«Sai benissimo di cosa sto parlando, e non voglio essere presa in giro».
«Ma cosa pensi? Che ti FACCIO PEDINARE?».
Bene, Lessie aveva preso la sua borsa ed era uscita.
Era passata un'intera settimana prima che avesse deciso anche solo di degnare un'occhiata al ragazzo, ma alla fine si era comunque fatta convincere da quegli occhioni dolci ed erano tornati a stare insieme.
Ovviamente, però, aveva deciso di essere più vigile: non si sarebbe fatta fregare un'altra volta.
La loro relazione ben presto era tornata come prima l'incidente, e Tyler si era fatto perdonare.
Lessie lo amava sempre di più, ed era sempre stata sicura che anche per Tyler fosse stato così. Almeno fino a QUELLA sera.
Giravano sempre assieme, ed ERANO SEMPRE INSIEME: tra loro c'era perennemente così tanta dolcezza che Dalton (il migliore amico di lui) continuava a ripetere che gli avrebbero fatto venire il diabete.
Fu qualche mese dopo la loro prima notte di convivenza che arrivò il secondo dubbio.
Tyler cominciava ad essere TROPPO geloso.
Certo, poteva capire (e apprezzare) la sua gelosia quando un ragazzo ci provava con lei, ma arrivare addirittura ALLE MANI per il cameriere che le stava portando una birra... Quando è troppo è troppo.
Una volta tornati a casa, infatti, una Lessie stufa marcia per quelle scene idiote aveva preteso di sapere il motivo di quella gelosia.
Alla fine, dopo qualche urla, Tyler aveva ammesso che pensava di essere tradito da lei, perché l'aveva vista sempre più distante, e aveva chiesto perdono per quella sciocchezza.
«Io ti amo, Lessie» le aveva detto «E non posso vivere senza di te. Se ti vedessi con un altro ne morirei».
Qui aveva fatto una pausa, e poi aveva aggiunto, un po' tremante: «Proprio per questo, amore mio, io voglio chiederti di sposarmi, qui adesso.
Perciò, Lessie Diana Gring, mi vuoi sposare, sapendo che ti amerò per il resto della vita?».
Quelle erano state le sue parole esatte. E Lessie gli era saltata al collo, urlando: «Sì!!».
La data l'avevano fissata per il mese di Settembre, cosicché non ci fosse né troppo caldo né troppo freddo, e non fosse troppo vicina per i preparativi.
Come aveva scoperto quando l'aveva finalmente presentata, Tyler non aveva mai fatto conoscere ai suoi genitori nessuna ragazza, cosa che l'aveva resa piuttosto orgogliosa.
I genitori di lui erano stati veramente simpatici, e l'avevano accolta in famiglia subito, come se lei fosse il loro regalo di Natale.
Ma era stato troppo facile, e nessuno può piacere così in fretta. Neanche la migliore ragazza del pianeta.
Tuttavia, Lessie era persa nel suo "mondo felice", e non si era accorta di niente. Fino a QUELLA sera.
Avvenne, la sera del 3 Maggio, che mentre rincasava da una festa aveva visto in un bar qualcuno molto familiare.
Avvicinandosi, aveva scoperto che era Tyler, probabilmente andato lì per bersi qualcosa, dato che quando lei a casa mancava non aveva niente da fare.
Raggiante di felicità era entrata, pronta a saltargli addosso e fargli prendere spavento, per poi baciarlo e farlo sorridere con una battuta come loro solito.
Sembra impossibile, ma in un gesto del genere si poteva esprimere un amore incondizionato. E Lessie lo amava IRREPARABILMENTE.
Tuttavia, qualsiasi cosa avesse in mente non avvenne mai.
Infatti, non appena si era girata verso di lui, l'aveva visto alzarsi e baciare una ragazza. UNA RAGAZZA CHE NON ERA LEI.
Con gli occhi sbarrati, e senza potersi neanche muovere, li aveva visti abbracciarsi, ridere e scherzare come amici di vecchia data, fino a che lui, spostando gli occhi dalla sua FANTASTICA compagna, non l'aveva notata.
Quello sguardo così intenso l'aveva fatta ritornare se stessa, e con la sua mente era arrivata anche la consapevolezza: lui l'aveva solo presa in giro.
Senza neanche riuscire a respirare, aveva cominciato a correre, uscendo nel freddo della notte e sperando di scomparire.
Purtroppo, però, non aveva fatto in tempo a scappare: lui le aveva preso il braccio e l'aveva bloccata.
Poi, crudele, le aveva sussurrato: «Cosa ti aspettavi, dolcezza? Che fossi il "perfetto fidanzatino"? Solo una sciocca può pensarlo davvero».
Lessie non ci aveva creduto. Non era quello il Tyler che conosceva lei, non POTEVA essere essere il Tyler che conosceva lei.
«Tu... Tu non sei Tyler! Sei un altro che gli assomiglia! Il MIO Tyler non mi avrebbe tradita così, lui è dolce, e amor---».
«Dolce e amorevole? Certo» l'aveva interrotta, alzando gli occhi al cielo «IO sono Tyler, bellezza, e sono fatto così, che ti piaccia o meno».
«Io sono crudele, spietato e sadico! Oh, sì, Lessie» aveva aggiunto, guardandola con quegli occhi pieni di follia, follia che non gli aveva mai visto «perché io sono sadico, e GODO nel vedere la gente soffrire.
Non puoi neanche immaginare come sia strozzare una persona con le tue stesse mani! Ti dà una sensazione di potere, che ti rende unico».
E, nonostante la situazione, Lessie non aveva potuto non ammettere che non lo aveva mai visto più bello, più attraente e più sensuale di quel momento.
Già, perché la sua follia attraeva come una sirena, con quel canto irresistibile che ti fa andare nei più oscuri meandri della mente umana, e per un momento aveva pure pensato di arrendersi a quel suo lato buio.
Ma era stato solo un momento. Solo un unico, orrendo istante.
«Tu sei solo pazzo!! E mollami!».
E, se l'attimo prima era stata incantata da quell'uomo, l'attimo dopo ne era stata spaventata.
Perché lui le stava tenendo ancora il polso, e non aveva nessuna intenzione di mollarla. Glielo aveva letto negli occhi.
«Eh, no, amore. Tu sai troppo cose. Che ne dici di un ultimo viaggetto?».
Sgranando gli occhi dal terrore, Lessie aveva aperto la bocca per urlare, ma il ragazzo era stato più veloce, e le aveva bloccato la bocca.
Ricordava ancora quei momenti, erano stati i peggiori della sua vita.
Ed era riuscita a salvarsi solo grazie a Jane, la ragazza che aveva chiamato la polizia non appena l'aveva vista con una lama puntata al collo.
Quando lo avevano finalmente bloccato, però, lui aveva già cominciato il suo lavoro, e ne portava ancora i segni.
Le cicatrici non andavano via, Lessie lo sapeva. Ma le cicatrici più profonde non sono quelle corporee, sono quelle sull'anima. E questo Lessie lo sapeva ancora meglio.
Già, perché, nonostante tutto quello che le aveva causato, lei amava ancora Tyler Wastor, e non ci poteva fare niente.
Poteva solo andare avanti, sempre più distrutta e sempre più dannata.




ANGOLO AUTRICE:
Ciao! Sono fiera di me stessa.😉 È la prima volta che partecipo ad un contest, ma sono fiduciosa. Mi è piaciuto tanto scrivere questa storia.
Spero possa piacere anche a voi e che mi possiate dare un piccolo commento. Anche piccolo piccolo...
Grazie anche solo per averla letta,
_viola02_
   
 
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