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Autore: koralblu    14/10/2017    2 recensioni
Dal testo [...]
Troppo sangue era stato versato a causa mia.
E ora, la vista di Kurapika me l'avrebbe ricordato ogni dannato momento della mia vita.
Ero riuscita a controllarlo, dopo anni e anni di pianti disperati e dolore inflitto a me stessa. Ero riuscita a controllare questo senso di colpa, illudendomi ingenuamente di essere stata ingannata e persuasa a fare ciò.
Ma vedendo Kurapika, vedendo il dolore che IO gli avevo procurato, tutte le mie scuse erano crollate.
Lui era il passato che non avrei mai scordato; il passato che mi avrebbe sempre perseguitata, ricordandomi chi ero stata, e chi sono tutt'ora: un mostro. Un essere abominevole, che non merita altro che il dolore eterno.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gon Freecss, Killua Zaoldyeck, Kurapika, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pov Caren 

Correvo a perdifiato, cercando in ogni angolo di quel maledetto edificio. Non c'era. Di Kurapika non c'era alcuna traccia. Lo cercai in ogni corridoio, in ogni stanza. Ma nulla. Era tutto inutile. 
Mi gettai sconfortata contro la parete, cercando disperatamente di formulare un'idea. 
-Dannazione, dove si sarà cacciato quell'idiota!?''- sputai frustata, passandomi una mano sulla faccia. 
E improvvisamente, mi venne un'illumuinazione. 
Corsi sulle scale di emergenza e con affanno spalancai la porta che dava sul terrazzo.
-Sei qui..- ansimai, sollevata e allo stesso tempo esausta per la corsa. 
Lui mi non rispose.Girato di spalle, aveva il viso rivolto verso il sole che stava tramontando. 
Mi avvicinai cauta, cercando di fare il meno rumore possibile. Mi sedetti al suo fianco, cercando di non creargli fastidio con la mia presenza. 
Volevo fare qualcosa per lui.
Dovevo fare qualcosa per lui. 
-Forse è arrivato il momento che io ti racconti il passato di Asuka.-  
Attirai immediatamente la sua attenzione. Gli occhi erano sgranati dallo stupore, mentre il suo petto si alzava e abbassava rapidamente. 
Cercai una sua conferma; lui annuì, concentrandosi totalmente su di me.
-Sakura , la madre di Asuka, era una ragazza bellissima..- iniziai, prendendo un grosso respiro. Sarebbe stato difficile, questo non potevo negarlo; ma arrivati a questo punto, Kurapika meritava di sapere tutto..o quasi.
-Aveva dei meravigliosi e particolari capelli, di una strana sfumatura tra il rosso e il rosa. Non sai quante volte la presi in giro per questa sua peculiarità.- sorrisi, ricordandomi dei bronci offesi che faceva ogni volta che nominavo i suoi capelli. - Ma in realtà li adoravo, come tutto di lei.-mi strinsi nelle spalle, il vuoto nel mio cuore che si riapriva, inghiottendomi come una voragine. -La prima volta che ci incontrammo ebbi un fastidioso moto di gelosia nei suoi confronti; era solare e spontanea, dolce e buona. Insomma, tutto il contrario di quello che ero io. Ci volle un po' prima di fare amicizia. Era davvero difficile far sciogliere un tipo come me, ma lei ci riuscì. Diventammo inseparabili. Io, lei..- feci una pausa, prendendo coraggio. Meritava di sapere. - .. e mio fratello, il padre di Asuka.- buttai fuori, sospirando. Era come se un grosso peso si fosse sciolto dal mio cuore. 
Kurapika si irrigidì completamente, smettendo perfino di respirare. -Quando me li ritrovai davanti, quella notte, ebbi quasi la tentazione di sbattergli la porta in faccia. Come ti ho già detto, quello con Sakura fu odio a prima vista, mentre con suo padre, i rapporti si erano incrinati già da un po' di tempo, a causa delle pericolose bande con cui a cui si era unito ..- feci una piccola pausa, osservando la reazione di Kurapika. Non sembrava sorpreso. Lui sembrò capire al volo, rispondendo alla mia tacita domanda -Asuka ci aveva accennato della professione di suo padre. Non era una novità.- 
Rimasi per un attimo senza parole.
-Davvero?- 
Lui annuì, incalzandomi -Riprendi..- mi chiese trepidante, gli occhi ricolmi di attesa. 
- ..fatto sta che, fidandomi dello sguardo supplicante di quei due, li accolsi in casa mia, facendomi immediatamente rivelare cos'era successo.- strinsi i pugni, ricordandomi della rabbia che mi investì durante la sua spiegazione. -Quell'idiota! Aveva sedotto un'altra ragazzina, facendole addirittura abbandonare il suo villaggio e la sua famiglia. Quella volta, però, c'era qualcosa di diverso in lui. I suoi occhi erano ricolmi di un sentimento nuovo, strano; sembravano più dolci, più gentili. Poi capì che lui di Sakura era perdutamente innamorato. E presto, così come per lui, Sakura divenne per me una costante, una delle persone più importanti della mia vita. Divenne mia sorella.- una lacrima scappò involontaria al mio controllo, mentre Kurapika abbassò il capo, distogliendo lo sguardo, dandomi il tempo di cui avevo bisogno in quel momento per riprendere il controllo. Dopo qualche minuto, il mio pianto silenzioso cessò, e ripresi a raccontare, con l'intenzione di non lasciarmi più sopraffare dalle emozioni. Dovevo essere forte. - Dopo poco, il padre di Asuka trovò un lavoro; se ne andarono di casa dopo appena qualche mese, pronti per iniziare la loro vita insieme. Passarono gli anni; nacque Asuka, che divenne la gioia della nostra famiglia. Era il collante che ci teneva tutti uniti e che ci rendeva felici. Ma quando quel bastardo... - feci un grosso respiro, ripetendomi di non lasciarmi sopraffare dalle emozioni. ..- un giorno riprese i contatti con quel mondo che credevo avesse abbandonato per sempre, ritornando quel pezzo di merda che era una volta. Ma Sakura faceva finta di nulla, fingendo che niente fosse cambiato. Litigammo spesso per questo motivo; il nostro rapporto si incirnò, così come quello con mio fratello. Litigammo come dei pazzi, arrivando quasi a scagliarci l'uno contro l'altro. Ogni volta ci sputavamo in faccia insulti indicibili, offendendoci come i peggiori dei nemici. Forse sbagliai ad approcciarmi in questo modo.. ma in fondo gli volevo bene, ed ero preoccupata per lui.- sorrisi amaramente. Volere bene a quell'uomo aveva causato la distruzione delle nostre vite
-Ma ogni sentimento d'affetto nei suo confronti venne spazzato via non appena mi rivelò che avrebbe fatto diventare anche Asuka come lui. A quelle parole, persi totalmente il controllo di me stessa, arrivando a fare qualcosa che mai mi sarei aspettata; lo colpì con un pugno, spaccandogli il setto nasale. Lui non disse nulla. Si limitò a sorridermi maligno, senza dire una parola. Io ero totalmente schoccata; non sapevo cosa fare, cosa pensare..- Kurapika mi mise una mano sulla spalla, dandomi un piccolo gesto d'affettò che mi rincuorò, seppur di poco. Gli sorrisi grata, riprendendo il discorso. -Provai ad avvisare Sakura di quello che quel bastardo aveva intenzione di fare, ma non appena mi vide, un urlò di  rabbia uscì dalle sue labbra. Mi chiuse la porta in faccia, intimandomi di non farmi mai più vedere. Provai in ogni modo a contattarla, ma lei non ne volle sapere nulla. Non riuscii ad avvisarla del pericolo che stava correndo Asuka, fino a che, una notte, quando mio fratello non era in casa, decisi di approfittarne, intrufolandomi dalla finestra. Sakura urlò spaventata, correndo lontana da me.. chissà cosa le aveva detto quel bastardo. Ma riuscii a calmarla, e a spiegarle ciò che lui mi aveva rivelato. All'inizio non mi credette, com'era logico che fosse. Mi cacciò malamente di casa, dicendomi che se mai mi avesse rivista in giro, avrebbe usato il potere dei suoi occhi contro di me. Passarono due anni da allora. Non la cercai più e per quanto fossi addolarata e piangessi ogni notte, mi dissi che ormai non c'era più niente che potessi fare.- un sorriso amaro si dipinse sulle mie labbra, il rimpianto di quella decisione ancora vivido in me. - Fu quando Sakura mi chiamò tra le lacrime, che capii di essere stata solo una codarda. Se Asuka vi ha raccontato la storia di quella notte, sai benissimo di cosa parlo.- Lui annuì, lo sguardo serio e livido di rabbia. - Inutile dire come reagì Sakura; quando mi precipitai da lei, la trovai completamente sconvolta, in preda ad un violento attacco di panico. Riuscii a calmarla solo dopo molto tempo e con l'aiuto dei farmaci. A quel punto era evidente che sia lei che Asuka dovevano allontanarsi da quel bastardo, ed in fretta.-
Kurapika annuì, come per darmi ragione. 
-Escogitammo un piano; ma avrebbe dovuto tenere duro ancora per un po', dandomi il modo di organizzare la fuga e trovare un posto dove nasconderci.- 
Kurapika mi strinse la mano, conscio che il peggio stava arrivando.
- Era la sera prima della partenza, quando sentii suonare con insistenza alla porta. Mi precipitai immeditamente ad aprire, credendo che Sakura avesse anticipato i tempi; rimasi totalmente sconvolta, trovandomi di fronte mio fratello, gli occhi iniettati di terrore. Non feci domande, e mi limitai a seguirlo, un senso d'angoscia che cresceva sempre di più dentro di me.- Un piccolo respiro, e ripresi immeditamente a parlare, conscia che se mi fossi fermata, avrei mandato a monte quel poco di autocontrollo che avevo faticosamente mantenuto. -Quando entrai in casa, mio fratello mi fece scendere in un piano sotterraneo, in cui scoprii un enorme laboratorio. Su un lettino poco distante trovai Sakura. O quello che ne restava..- Kurapika mi abbracciò, sentendo il tono della mia voce incrinarsi. -Non sembrava nemmeno più lei. Era diventata uno scheletro, gli occhi divuti ormai vitrei, quasi vuoti. Il suo petto si muoveva a stento, quasi fosse uno sforzo enorme anche solo ricevere aria nei polmoni. Mio fratello mi disse che tutto quello era opera dei Kuruta. Un'enorme tempesta si era abbattuta sui loro campi solo pochi giorni prima, portando alla distruzione di tre quarti delle loro piantagioni. Così, credendo che la responsabile fosse la traditrice di molti anni prima, decisero di vendicarsi, avvelenandola. O almeno, questo era ciò che lui mi disse. Questo era ciò da cui mi lasciai convincere. Prima che esalasse il suo ultimo respiro, mi ringraziò di tutto, chiedendomi di prendermi cura di Asuka.- Non resistessi più, e mi aprii in un pianto liberatorio. Faceva male. Quel ricordo, di ormai molto tempo fa, faceva maledettamente male. Kurapika non disse nulla, rispettando il mio dolore. Si limitò a stringere ancora più forte la mano, facendomi capire che lui condivideva il mio dolore. 
''Io ci sono'', sembrava voler dire. 
Non potei fare a meno di pensare a quanto fosse ingiusto il destino. 
Perchè Asuka si doveva innamorare proprio di lui? Perchè proprio dell'ultimo superstite della tribù che mia nipote aveva sterminato?
Mi ero resa conto troppo tardi della bugia di mio fratello. In ogni modo, anche io avevo una parte delle responsabilità. Questo lui lo doveva sapere. 
-Sono stata io a mettere Musoda all'interno di Asuka.- 
Gli confessai, facendo diventare quel tocco così caldo e confortante, come un blocco di pietra scura e fredda. 
-Mi lasciai convincere da mio fratello; mi disse che l'enorme potere di Musoda non poteva andare perduto e nemmeno gli occhi di Sakura..- 
Kurapika si staccò immeditamente da me, colto da uno spasmo d'orrore. Mi guardava spaesato, quasi non credesse alla verità celata dietro quelle parole. -Si, hai capito bene; ho fatto un trapianto di occhi. Quelli sono gli occhi di sua madre.- 
Doveva sapere. 
Era giusto così.
Non mi importava se mi avrebbe odiato. Era giusto che lui sapesse. 
-Tu..le...hai..- quasi non riusciva a parlare, mentre le gambe avevano iniziato a tremare, quasi come foglie scosse dal vento. -..non è possibile..- continuava a ripetersi tra sè e sè, guardandomi completamente sconvolto. 
Annuì, come per dargli un'ulteriore conferma delle mie parole.
Cadde all'indietro, gli occhi divenuti scarlatti, ricolmi di odio e rabbia. 
-Fai bene ad odiarmi.. tutt'ora, non riesco a capacitarmi di ciò che feci. Ero totalmente soggiogata dal desiderio di vendetta da non rendermi conto della verità.-
-Stai zitta..- sussurrò lui, quasi sputando quelle parole. - non osare fare la vittima!- alzò la voce, in un urlo strozzato di dolore.  -Tu hai distrutto la vita di Asuka. Sei tu l'unica responsabile.- 
Fece male. 
Seppur conscia dell'assoluta verità di quelle parole, facevano ugualmente male. 
-Lo so. Io sono l'unica responsabile. E non mi perdonerò mai per questo. Ma ti prego lasciami finire..- 
-NO!- continuò ad urlare, tappandosi le orecchie, in un disperato e infantile tentativo scappare da quella conversazione. 
Improvvisamente, però, si alzò di scatto, gli occhi scarlatti velati dall' atrocità della verità che fino a quel momento si era celata delle mie parole. 
Capii immeditamente, e con due falcate lo raggiunsi, scuotendolo violentemente. 
-Non pensarci nemmeno!- gi urlai contro, sentendomi un vero e proprio mostro. 
-Asuka non c'entra niente con lo sterminio del tuo Clan! Suo padre raccontò solo a me quella bugia, mentre ad Asuka disse semplicemente che sua madre era morta e per preservare il suo potere io le avevo trapinatato Musoda e gli occhi di sua madre.- 
Ero un mostro.
Gli stavo mentendo, come non avevo mai fatto nella mia vita.
Ma non potevo fare questo a lui e ad Asuka. 
Per il momento, doveva andare così; se Kurapika avesse scoperto TUTTA la verità, probabilmente sarebbe diventato pazzo. 
Era tutto per proteggerli, continuavo a ripetermi. 
Mi sarei addossata anche questa colpa, pur di tenerli al sicuro. 
-Asuka scoprì solo in seguito della spaventosa verità dietro la morte di Sakura: in realtà, era stato mio fratello a ridurla in quello stato, con l'unico obbiettivo di poter controllare l'enorme potere di Musoda. Voleva creare un'arma straordinaria, che avrebbe potuto controllare a suo piacimento, come non era più possibile per Sakura. Lui ci ha ingannate tutte.- 
Kurapika non resse più; mi spintonò lontano, sparendo completamente dalla mia vita. 
Non ebbi il coraggio di seguirlo.
In fondo, lui aveva tutto il diritto di orìdiarmi; ero io la vera responsabile dello sterminio di quella gente. 
Perchè ero stata io, quella notte, a darle l'ordine, facendomi promettere che non avrebbe lasciato nemmeno un superstite. 

 
Avevo questo capitolo fermo già da un po'; ero davvero indecisa se pubblicarlo o meno, poichè in questi mesi, la sfiducia nel mio modo di scrivere è cresciuta parecchio.
Non vi chiederò perdono per il ritardo; perchè questi mesi di assenza mi hanno aiutato a riflettere su tantissime cose, a maturare un nuovo stile che fa parte della me ormai cresciuta. Quella parte romantica che c'era in me, a causa di molte vicissitudini personali si è un po' spenta, e per questo ero un po' titubante a riprendere in mano questa storia caratterizzata dall'amore tra Kurapika e Asuka. Credevo di non riuscire più a trasmettere ciò che ero riuscita a dare nei capitoli precendenti. 
Ho lavorato molto su me stessa, così come sto continuando a fare. 
Non prometterò di essere regolare ogni settimana, perchè vi mentirei. L'università mi porta via moltissimo tempo e i numerosi progetti a cui ho aderito pure; però sono sicura che qualche capitolo al mese verrà fuori o, se non sarà così, vi avviserò per tempo. 
Posso capire se alcuni di voi decideranno di non seguire più il lavoro di una scapestrata come me; ma è anche grazie al vostro sostegno che sono qui, quindi vi ringrazio per tutto. 
A presto. 
Koralblu.
   
 
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