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Autore: VineaHime    14/10/2017    0 recensioni
All'agenzia dei detective armati,regna un clima lavorativo frenetico,soprattutto per Atsushi e Ranpo ed Akiko.
Un giorno,l'Agenzia riceve uno strano biglietto indirizzato proprio al giovane detective e il mittente si è firmato solamente : Caso Irrisolto.
Il ragazzo,spaventato dal contenuto della lettera,accetterà il caso,chiedendo supporto alla dottoressa Yosano ma,nel mentre,ella è scomparsa.
Che Akiko e la lettera siano collegati?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akiko Yosano, Altri, Ranpo Edogawa
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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< Avanti,svegliati. >

 

In un luogo buio e freddo,una voce maschile prese parola bruscamente.

Quel luogo era illuminato solo di giorno,tramite i raggi del sole che passavano attraverso quelle finestre minuscole,in alto  quasi vicino al soffitto.

La sera,l'illuminazione era data tramite una piccola lanterna posta su una delle tante casse sparse ovunque.

Era un luogo angusto e poco confortevole,ma la mancanza di fessure d'aria,lo rendeva abbastanza caldo.

Akiko,legata ad una sedia tramite mani e piedi,riprese poco a poco conoscenza.

Non riusciva bene a capire dove si trovasse.

L'unica cosa che notò erano quella sfilza di casse e sacchi e la figura che era seduta davanti a lei.

Un uomo alto,coperto in volto con una specie di maschera,che affilava un coltello.

 

< Dove sono? >

 

< Ben svegliata,cara. >

 

 

< Un amico. >

 

< Cretinate. >

 

< Che donna difficile... allora parliamo di quella cosa. >

 

< Quale cosa? >

 

< Sai bene cosa. Dimmi dov'è. >

 

< Non so di cosa parl- >

 

Spazientito,l'uomo si alzò e colpì la ragazza con il dorso della mano violentemente,facendole uscire del sangue dal labbro. 

Yosano non capiva cosa l'uomo volesse o  chi fosse ma una cosa la sapeva: i suoi colleghi l'avrebbero trovata e avrebbero dato una lezione a quella sotto specie di psicopatico ambulante.

 

< Colpiscimi anche ma sappi che non funziona con me... >

 

< Dici? Forse più che dei colpi,dovevo mirare ai vestiti. Ma sono ancora in tempo..forse parlerai. >

 

<......Aspetta e spera. >

 

 

 

 

Nell'agenzia dei detective armati,oramai sbigottiti, accolsero l'uomo che Poe era riuscito a rintracciare,grazie anche alle dritte di Ranpo,che si mosse con largo anticipo.

Quell'uomo così esile,avanzò verso i presenti in modo che tutti potessero ascoltare attentamente.

Kunikida si sistemò come al solito gli occhiali,prestando la più alta attenzione,seguito dal presidente e da Dazai.

Naomi,attaccata al fratello,assunse un'espressione più seria del solito,anzi era una cosa abbastanza rara da parte sua.

Kyouka ed Atsushi osservavano l'espressione poco rassicurante dell'uomo,che nel mentre,tolse le mani dalle sue tasche,tirando fuori una specie di piccolo taccuino.

Ora che l'attenzione era focalizzata su di lui,ebbe il via libera per iniziare quello che sarebbe stato solo l'inizio dell'orrore.

 

< A quel tempo,sia la mia clinica che quella degli Yosano andavano a gonfie vele,forse un po' troppo.

Ma..le cure che venivano offerte per molti erano troppo costose,così il dottor Yosano ebbe un'idea: aprire una fabbrica farmaceutica a scopo di beneficenza per i meno fortunati.

In quel progetto venni coinvolto anch'io,in modo che la mia famiglia non morisse di fame,avendo una figlia a carico.

La chiusura  della mia clinica non fu un dramma,mi si aprirono nuove opportunità di vita e di lavoro.

Potevo fare molto di più rispetto a prima ed ero grato agli Yosano per questo.

Quel periodo però fu breve,ma soprattutto triste scioccante.

La madre di Akiko iniziò a ricevere strani messaggi nelle mail,nella posta di lavoro e persino sotto i vasi fuori l'atrio. Non disse mai nulla. Pensava fossero semplici scherzi sino a che.. >

 

< Sino a che? > intervenne Kenji

 

< Sino a che quell'uomo non si intrufolò nella loro casa,approfittandosi di lei e rischiando di far del male alla figlia. Non era molto sveglio,dato che quella sera ero presente.Ero nel magazzino a riparare la sedia e sentii le urla,ma non feci in tempo. >

 

< Perchè era là,signor Yokabe? > chiese Atsushi.

 

< Perchè lei era mia cugina e quindi..Akiko mia nipote. > rispose per poi riprendere la storia.

 

< Quell'uomo era ossessionato da lei. Madre e figlia sono come gemelle,se si può dire.

Non ha ottenuto lei ed ha aspettato,puntando Akiko stessa.

Sinceramente non so cosa potrebbe accadere..ma se questo taccuino può essere utile a salvare mia nipote,ben venga.

Ho sorvegliato Akiko per anni,pregando che lui fosse morto da qualche parte,con tutto il mio cuore.

Quando ho scoperto non era cosi,mi sono sentito morire. >

 

 

 

intervenne il presidente

 

 

Un silenzio scese incombente nell'ufficio.

I ragazzi sapevano che la situazione era parecchio complicata,ma non così tanto.

L'ultima cosa che si aspettavano di trovare era il coinvolgimento della mafia ma,se erano fortunati,forse non si sarebbero intromessi.

Ma la cosa che fece più paura in quel momento fu la faccia di Ranpo.

Era palesemente in preda al panico,cosa strana per lui vista la sua ossessione per i casi.

Nessuno immaginava cosa stesse pensando o come volesse procedere in questo caso "implicato e contorto".

Sperava col tutto il cuore che quell'uomo non le avesse fatto del male o peggio,metterle le mani addosso in tutti i sensi possibili.

Quel flebile pensiero,passato ad una velocità di due secondi netti,lo spazientì come mai nella sua vita.

Era irritato,preoccupato,ansioso ed angosciato,cosa che venne notata solo dal presidente e da Atsushi.

Dazai sfogliava il taccuino che quell'uomo ebbe conservato con cura per tutti questi anni,senza mai perderlo o danneggiarlo.

 

esordì  Kunikida.

 

< Sono d'accordo,ma da dove iniziamo le ricerche? > Chiese Juuichirou

 

< Bhè..non so mmh...ma la faccia di Ranpo fa paura... > disse Naomi,nascondendosi dietro al fratello.

 

< Fabbrica. >

 

chiesero tutti in coro.

 

< Andremo a quella fabbrica. Sono li.Non c'è tempo da perdere. >

 

Detto ciò,ognuno di loro si avviò verso il luogo stabilito.

Nemmeno Naomi restò in agenzia.

Questa volta,erano andati davvero tutti a scoprire le succubi intenzioni di quello psicopatico affetto da ossessioni compulsive.

 

 

 

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NdA:

 

Sono sincera..ho faticato un po' per questa "brutta storia" ma alla fine ho cercato anche di attenermi un po' ai collegamenti vari.

Quella di Akiko è stata qualcosa di unico a mia detta,perchè ho praticamente unito mezzo mondo alla sua famiglia trovando possibili cause.

 

Leggere gialli da i suoi frutti ;;

 

Spero vi aggrada e buona lettura! -VineaHime

 
 
 

 

   
 
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