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Autore: Danmel_Faust_Machieri    15/10/2017    1 recensioni
Sword Art Online e i Souls Game: questa serie vuole provare a coniugare queste due componenti.
Io e il mio coinquilino abbiamo seguito Sword Art Online affascinati dall'idea su cui è stato costruito: l'essere intrappolati in un gioco. Purtroppo siamo rimasti delusi dalle potenzialità inespresse di questo anime. Essendo anche due Souls Player recentemente ci è venuta un'idea: un mondo simile a quello di SAO con un universo narrativo come un Souls. Ci è sembrato qualcosa di interessante: abbiamo creato i personaggi, studiato le meccaniche di gioco e la lore. Naturalmente ci saranno citazionismi più o meno espliciti e ci auguriamo che possa essere un'idea di vostro gradimento.
Naturalmente ci teniamo alla vostra opinione quindi non fate i timidi e fate sentire la vostra voce :)
Siamo Danmel_Faust_Machieri e Djanni e vi auguriamo buona lettura!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Un'immensa farfalla dall'aspetto grottesco sbatteva le immense ali rimanendo sospesa al centro della stanza le cui pareti erano ricoperte da intricati rovi; le ali, intrise di colori psichedelici, avevano incastonati due grandi occhi che scrutavano ogni angolo dell'arena facendo roteare le pupille che rimbalzavano da un'estremo all'altro simili a due palline impazzite all'interno di un flipper.
-Mineritt, Salazar… Adesso!- gridò Lorenzo sia per indicare il frangente migliore per colpire il boss sia per sfogare il dolore infertogli dalle svariate ferite che aveva subito nel corso dello scontro. Entrambi i maghi allora puntarono il rispettivo scettro in direzione delle due immense ali e gridarono all'unisono -Globo Arcano- e -Globo di Cristallo-; due sfere, una composta di una brillante luce gialla ed una composta da cristalli che potevano essere scambiati tranquillamente per zaffiri, vennero generate dalla punta dei due scettri e colpirono la grottesca farfalla interrompendo il suo attacco.
-Ora!- esclamò Luna rivolgendosi ad Arcoas che subito fece un cenno d'intesa alla ragazza; nel trascorrere di un secondo le due ladre svanirono e ricomparvero a mezz'aria, al di sopra del boss e, nella cadere a terra, infilzarono i due occhi  costringendo così la creatura a schiantarsi violentemente al suolo. Le due ragazze, non appena toccarono il suolo, si scansarono lasciando libera la traiettoria a Alessandro e Feril che, in quello stesso istante, colpirono i due grandi occhi ora iniettati di sangue con le proprie asce bipenni privando il boss dei suoi ultimi HP. La farfalla emise un grido da far gelare il sangue e svanì, avvolta da un bagliore violaceo e davanti a tutti i giocatori che avevano partecipato alla boss-fight comparve il messaggio che annunciava la loro vittoria. I due barbari si guardarono negli occhi e, avvicinandosi, fecero ruggire le armi battendole l'una contro l'altra -Hai ottenuto tu l'oggetto per il colpo di gratia vero?- domandò Feril.
-Eh già- ammise Alessandro passandosi la mano dietro alla nuca -Si vede che sono stato più lento di te-
Osservare i due barbari parlare tra loro era sempre qualcosa di particolare: Feril indossava l'armatura nera di metallo che copriva ogni centimetro del suo corpo mentre Alessandro era coperto qua e là dall'armatura bianca che pareva costituita di materiale osseo; sembrava di osservare il cavaliere nero dialogare con lo scheletro del drago.
-Orias…- chiamò Lorenzo steso a terra mentre Riccardo gli forniva le prime cure.
-Dimmi monaco…- rispose a stento lui, palesemente provato dallo scontro, accasciato con Antigone accanto che lo curava.
-Quanto tempo è durata la battaglia?-  
-Ci guardo…- rispose il paladino mentre allungava il braccio destro, lordo di sangue, con estrema fatica, verso la borsa e ne estrasse un piccolo orologio; premette un piccolo pulsantino in metallo nero e le lancette si fermarono immediatamente -27 minuti e… 48 secondi… Secondo più secondo meno…-
-Puttana… Lo sapevo…- gli fece eco Lorenzo.
-Cosa c'è Hamlaf?- Domandò Tempesta che si reggeva a stendo poggiandosi alla spada piantata a terra.
-Durante la scorsa boss-fight… Quella contro il branco di licantropi… Mi ero accorto che la battaglia era molto più complessa delle ultime affrontate… Pensavo fosse un unicum ma a quanto pare così non è… Anche questo scontro era particolarmente difficile e anche il tempo me ne da conferma…- spiegò il monaco che cercava di rimettersi in piedi.
-In effetti le boss-fights più complicate che abbiamo combattuto fino ad oggi non sono mai durate più di 15 minuti… Mentre le ultime due sono durate quasi il doppio…- osservò Salazar dopo aver seguito le parole dei moribondi.
-Mi ero accorto anche io di questo divario…- si aggiunse Feril interrompendo i suoi discorsi con Alessandro -Ma ci sono anche altri dettagli…-
-Vedo che sei arrivato alle mie stesse conclusioni…- disse Lorenzo guardando il barbaro.
-Credo proprio di sì- rispose lui accompagnando le parole con un cenno.
-Che cosa volete dire?- chiese Orias che aveva riportato la mano destra a trattenere il sangue che stillava da una ferita in mezzo al petto.
-Questi ultimi due boss erano meno ispirati- rispose il monaco.
-Ispirato?- si limitò a ripetere Tempesta aggiungendo l'inclinazione interrogativa nel tono di voce.
-Già…- intervenne Feril -Pensate a tutti i boss che abbiamo affrontato ad eccezione di questi ultimi… Tutti avevano un legame con la trama di questo mondo, con il suo sfondo… Il branco di Licantropi e questa Farfalla della Psiche erano slegati dal tutto… Erano dei boss senza dubbio spettacolari e complessi ma buttati lì senza un motivo, senza una trama di fondo… Esteticamente meravigliosi ma senza ispirazione…- 
Ascoltando le parole del barbaro tutti si trovarono d'accordo con le sue osservazioni: in effetti le boss-fights erano particolarmente difficili ma anche la descrizione degli oggetti lasciatigli non diceva nulla riguardo ad una trama di fondo o ad altro, si limitava a spiegare cosa fosse il boss e che era lì per un motivo incredibilmente sciocco o inappropriato.
-Potete immaginare il perché di questa evoluzione?- domandò Arcoas avvicinandosi al gruppo.
-A dire il vero sì- ammise Lorenzo scambiandosi uno sguardo di intesa con Feril -Crediamo che il creatore voglia solo farci desistere dall'avanzare… Ha piazzato quindi dei boss incredibilmente difficili per complicare l'impresa fregandosene altamente della trama del gioco o di cose simili… Vuole solo farci capire che sarà sempre più difficile…-
Tra i ragazzi calò un silenzio quasi rassegnato, come se tutti avessero realizzato che quella era la realtà; ma, ad un tratto, Camilla si fece avanti e batté con forza lo scettro a terra -Non me ne frega nulla se le cose si faranno più complesse! Abbiamo superato una marea di ostacoli e siamo arrivati a sconfiggere il boss del piano 55! Abbiamo dimostrato che siamo dei grandi e se il creatore di questo gioco inizia a giocare sporco lo fa solo perché ha paura di no! Perché teme che potremmo batterlo giocando secondo le regole! E sono convinta che ce la faremo!-
Come una fiamma che pare lentamente soffocare nel buio del camino si può ravvivare se si soffia sopra con decisione così gli animi della seconda linea parvero riaccendersi dopo quell'apparente sconforto.
-Mineritt ha ragione- sorrise Salazar -Dimostreremo la forza della seconda linea e completeremo questo assurdo gioco!-
-Molto bene- disse Luna avvicinandosi alla maga -Quindi ora cosa facciamo capitani?- domandò a Camilla e Salazar.
-Direi che è il momento di dividerci: noi della Vitriol torneremo alla Città d'Inizio e sentiremo con Lesen se lei, Noah e Ziopio hanno ottenuto qualche informazione riguardo le modifiche che ha comportato l'ultimo aggiornamento; Salazar e Tempesta… A voi spetta il compito più ingrato e sapete benissimo di cosa parlo- I due si limitarono ad annuire con una faccia preoccupata -Tutti gli altri invece è meglio che proseguano e provino a fare un primo rilievo del piano 56; a questo proposito Gabél verrà con voi dal momento che è in possesso del libro di Etnalta-
-Mi sembra un ottimo piano- disse Orias alzandosi con l'aiuto di Antigone e raggiungendo il suo gruppo, formato da lui, la chierica, Feril, Arcoas e Alessandro.
-Molto bene!- esclamò Salazar per poi aggiungere -Questa sera ci ritroveremo tutti nella sala principale della gilda del Sangue di Drago e avremo modo di redigere un rapporto riguardo le rispettive missioni; tutti d'accordo?-
Un "Sì" collettivo risuonò per la grande arena dopodiché i tre gruppi si divisero, ognuno diretto verso la sua meta.

-Bene… Ora sapete come rispondere agli studenti del professor Orpheus quando vi dicono che Shakespeare alla fino non è niente di che- disse Lorenzo generando la risata di tutta l'aula -Molto bene potete anche andare- concluse poi. Tutti gli studenti iniziarono a fare armi e bagagli e iniziarono a lasciare l'aula finché non fu svuotata del tutto. Il monaco allora iniziò a riordinare tutti i libri sparsi sulla cattedra e li impilò per trasportarli nuovamente nel suo studio. 
-Lezione finita?- domandò Riccardo entrando nell'aula seguito da Camilla, Roberto,  Luna, Lesen e Noah.
-Sì ho appena congedato tutti- rispose il professore -Voi invece avete scoperto qualcosa?- comandò quindi rivolgendosi ai tre che avevano passato la mattinata all'interno della scuola.
-Sì- rispose Noah -E Mineritt ci ha anche informato riguardo alla boss-fight e alle ipotesi tue e di Feril-
-Mi dispiace di non essere stato presente questa mattina- si lamentò Roberto con la tipica faccia del bambino a cui è stata negata una fetta di torta al cioccolato.
Lorenzo fece finta di non sentire il guerriero e continuò a parlare con Lesen e Noah -Quindi cosa avete scoperto?-
-Beh… Per dirla in maniera semplice… Tutte le modifiche fatte hanno reso il gioco più realistico…- si limitò a rispondere la barda.
-Più realistico?- ripeté confuso il monaco.
-Abbiamo fatto la stessa faccia quando ce lo hanno detto ma poi abbiamo capito- disse allora Riccardo -Per esempio ora tutta le abilità di creazione di oggetti, salvo l'utilizzo della magia, che tra l'altro non è sempre utilizzabile, non è più semplice come una volta, ora bisogna eseguire dei passaggi precisi proprio come se ci trovassimo nel mondo reale; un'altra cosa di cui però ci eravamo accorti anche noi è la questione degli inventari-
-Ah certo… Ora nell'inventario si possono solo controllare gli oggetti in nostro possesso, per trasportarli invece serve avere con sé uno zaino o una borsa altrimenti questa possibilità viene in automatico negata- disse Lorenzo.
-Esatto: dall'inventario per esempio posso vedere che nello sgabuzzino della Clinica ho 64 pozioni di cura ma non posso utilizzarle da qui, dovrei andare in quella stanza, prendere le pozioni e infilarle nella mia borsa… Tra l'altro ogni borsa o zaino ha una sua portata di peso e volume massima quindi diventa tutto molto più realistico- spiegò semplicemente Riccardo.
-E tra l'altro per utilizzare gli oggetti non possiamo più avvalerci del menu ma lo dobbiamo fare manualmente: per esempio non abbiamo più la possibilità di farci comparire la pozione in mano digitando alcuni comandi ma dobbiamo obbligatoriamente prenderla dallo zaino- aggiunse poi Lesen.
-Minchia- esclamò il monaco -Ci sono altre modifiche di questo tipo?-
-Altri piccoli dettagli… Per esempio il drop degli oggetti adesso è qualcosa di "fisico"; l'oggetto compare immediatamente appena sconfitto il nemico senza la solita luce… Ma credo che vi siate accorti anche di questo- disse Noah.
-Sì; ce ne eravamo accorti- gli rispose Luna -Infatti adesso si fa una fatica atroce a raccogliere tutte le monete d'oro che lascia cadere a terra un nemico sconfitto-
-Per il resto si tratta, come ho già detto, di piccoli dettagli ma tutti mirati ad un'unica cosa: rendere più reale questo mondo virtuale- concluse Noah con un tono attraverso il quale si poteva percepire la sua preoccupazione.
-Capisco… Mineritt avete già avvisato Orpheus?- domandò Lorenzo comprendendo la preoccupazione del bardo.
-A dire il vero è venuto qui questa mattina per tenere le sue lezioni insieme a Eurydice e Lesen l'ha subito informato di tutto, io mi sono limitata a scrivergli per esporgli la boss-fight di questa mattina- spiegò Camilla. Lorenzo notò inoltre che, quando la maga pronunciò il nickname della ragazza di Niccolò, sul volto di Lesen si dipinse una vaga espressione di invidia e rabbia.
-Ah bene… Cosa ti ha risposto?- continuò a domandare il monaco.
-Mi ha detto che condivide le preoccupazioni tue e di Feril e che proverà a raccogliere altre informazioni riguardo l'ultimo aggiornamento- spiegò la maga.
-Quanto preferivo quando il gioco ti mandava un avviso con tutti i dati riguardo l'aggiornamento appena svolto- sbuffò Roberto.
-Perché? Tu leggevi tutta quella sfilza di roba?- domandò Luna incuriosita.
-No ma ora avrebbe fatto comodo- ammise il guerriero guadagnandosi uno scappellotto sulla testa da parte della ladra.
-Ha anche detto che questa sera parteciperà insieme a Eurydice alla riunione e che probabilmente si prenderà ancora una manciata di giorni per concludere gli allenamenti- proseguì Camilla sorvolando il teatrino di Roberto. Dopodiché i ragazzi continuarono a parlottare tra di loro e diedero una mano a Lorenzo con il trasporto dei libri nel suo ufficio raccogliendoli più volte da terra -Porca troia!- urlò dopo la quarta volta che l'Amleto gli cadeva a terra facendo voltare verso sé non pochi studenti -Ma proprio adesso dovevano cambiare le impostazioni dell'inventario?!-

-…
E tu onore di pianti, Ettore, avrai
ove fia santo e lagrimato il sangue
per la patria versato, e finché il Sole
risplenderà su le sciagure umane-
Niccolò concluse l'esibizione sfilandosi il cappello e disegnando un profondo inchino. Subito la taverna si riempì degli applausi dei vari NPC presenti ai tavoli che iniziarono anche a lanciare monete d'oro all'interno del cappello del ragazzo. Dopo aver raccolto un discreto gruzzolo il bardo, tenendo in mano il cappello, si avvicinò al tavolo dove Teresa continuava ad applaudire.
-Sei stato bravissimo!- sorrise lei baciandolo dolcemente.
-Grazie mille amore- rispose lui dopo quel bacio.
Erano ormai le 20:15 e i due ragazzi avevano deciso di fermarsi a cenare nella piccola cittadina di Preçan a nord del 38° piano. Avevano concluso in anticipo l'allenamento di quel giorno dal momento che Teresa aveva raggiunto il livello 55 così, già intorno alle 17:00, avevano deciso di prendersi una pausa per visitare la città non troppo distante dal dungeon in cui si stavano allenando. In quelle tre ore avevano visitato la piazza principale e le vie del mercato provvedendo anche a fornire un up-grade all'equipaggiamento della ragazza; girovagando si erano anche resi conti che, similmente a molte altre città, in giro si trovava solo qualche gruppetto di avventurieri e gli NPC erano molto maggiori di numero.
-Anche in questa locanda sono tutti NPC- osservò Teresa guardandosi intorno.
-Già… Credo che molti avventurieri si trovino alla Città d'Inizio mentre altri si trovino sparsi per le città più importanti dei vari piani…- disse Niccolò mentre contava le monete d'oro ottenute con la sua performance.
-Ah… Città come Gran Stormia al piano 35?- domandò la ragazza ricordandosi che, in quella città, gli avventurieri erano molti di più.
-Esattamente- sorrise Niccolò mentre il cameriere poggiava al loro tavolo due piatti di stufato. Il bardo allungò verso la mano dell'NPC 6 monete d'oro per pagare i due pasti. I due iniziarono a mangiare ridendo e scherzando come se il tempo per loro non si fosse mai interrotto. Poi Niccolò, dopo aver preso coraggio e dopo aver bevuto qualche sorso di vino, interruppe le risate e chiese serio -Posso farti una domanda?-
-Certo amore- rispose lei spazzando via ogni indugio con uno splendido sorriso.
-Quando venivo a trovarti in ospedale… Quando ti leggevo Leopardi o Dante… Quando ti leggevo di me stesso… Tu mi sentivi?- domandò il ragazzo mentre iniziava a mordicchiarsi nervosamente il labbro.
Teresa afferrò le mani di lui e le strinse -Certo che ti sentivo… Ad ogni verso avrei voluto stringerti la mano con cui stringevi la mia… Avrei voluto farlo ma non riuscivo… Ora invece- sorrise abbassando lo sguardo per osservare le due mani strette l'una nell'altra.
Niccolò si alzò immediatamente dal tavolo e si avvicinò a Teresa per abbracciarla dolcemente. Lei si abbandonò a quell'abbraccio senza smettere un secondo di sorridere -Ti amo Nico- bisbigliò poi all'orecchio di lui.
-Anche io ti amo Teresa- sorrise lui. Passarono qualche secondo così, immobili, ad ascoltare i propri respiri, i propri battiti finché Teresa non diede un bacio a lui e disse divertita -Ora è meglio che tu finisca di mangiare, a breve dovremo raggiungere i tuoi amici no?-
-Hai ragione- rise il ragazzo tornando a sedere e finendo il suo stufato.
I due ragazzi allora uscirono dalla locanda tuffandosi nel freddo di fine novembre -Grazie al cielo ho trovato la Giacca di Lamel se no girare in camicia e gilet con questo tempo diveniva improponibile- scherzò Niccolò mentre Teresa si accoccolava a lui per scaldarsi un po' nonostante già indossasse un mantello invernale color smeraldo.
-Non mi hai ancora detto come raggiungeremo la sede del Sangue di Drago; i portali per il passaggio da un piano all'altro sono lontani da qui- osservò Teresa incuriosita.
-Semplice, ci arriveremo con questo!- esclamò Niccolò estraendo dalla borsa che portava a tracolla piena di pergamene e inchiostri un piccolo specchio.
-Immagino che sia uno degli specchi legati al tuo Specchio dell'Occhio- intuì Teresa -E quindi immagino anche che ci sia un altro specchio come questo nella gilda del Sangue di Drago- proseguì la ragazza sorridendo.
-Madonna mia quanto sei sveglia!- gli fece eco Niccolò ridendo prima di baciarla -Bene allora sarà meglio andare- disse poi rivolgendosi e lei e invitandola a saltare all'interno del piccolo specchio.
I due svanirono in un bagliore in mezzo al bianco dell'inverno, svanirono lasciandosi alle spalle un turbinio di soffice neve, un lampo di candore nel buio della notte.

Quando Tempesta e Salazar varcarono la soglia della gilda trovarono al suo interno già il gruppo che aveva esplorato il piano 56.
Salazar da subito si rivolse a loro e domandò -Com'è andata?-
-Di merda- rispose lapidario Orias -Abbiamo rischiato di morire più volte e le cose sono molto più complicate di quanto potevamo aspettarci…-
-Voi invece, con Zarathustra le cose sono andate un pelo meglio?- domandò Feril rivolgendosi al mago.
-Anche a noi le cose sono andate di merda- tuonò Tempesta.
-Già… Parlare con quell'idiota e con una saliera è la stessa cosa…- concluse il Salazar.
-Beh… Non esageriamo… La saliera ha sempre un po' di sale in zucca…- aggiunse alla fine Alessandro trasportando il gelo dell'esterno all'interno della stanza.
   
 
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