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Autore: Pmaradona10    15/10/2017    1 recensioni
La magia è sempre stata una componente importante della vita dei Teen Titans e soprattutto della vita di Raven. Quando però Trigon, il malefico padre di Raven, decide di tentare di impossessarsi di nuovo della ragazza, essa capisce che non riuscirà a sconfiggerlo contando solo sull'aiuto dei suoi amici. Basterà l'aiuto del più grande mago del mondo per sconfiggere uno dei demoni più potenti in assoluto? I Titans ce la faranno ugualmente a batterlo anche dopo il loro scioglimento e riusciranno a collaborare con alcune tra le più potenti entità magiche del mondo, senza lasciarsi condizionare dai travagli interiori di queste ultime e aiutandosi reciprocamente come una vera squadra, superando le apparenti ostilità?
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Raven, Robin, Sorpresa, Trigon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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I quattro ragazzi aprirono gli occhi all’unisono, guardando all’interno dello specchio e venendo catapultati in uno strano posto, illuminato, ma al tempo stesso sormontato da una grande volta oscura. Sembrava fosse una gigantesca caverna a cielo aperto, costellata da rocce e archi di pietra, i quali rendevano ancora più misterioso il paesaggio, che sembrava non avere inizio né fine.

-E così siamo all’interno della mente dell’amica Raven?-  chiese meravigliata Starfire

-Già, così sembra. O meglio, in realtà sembra di essere dentro un dipinto surrealista. René Magritte vale zero, a confronto- rispose Constantine che, appoggiato ad un arco di pietra, stava stirando le pieghe che si erano create sul suo trench al momento dell’impatto al suolo della mente di Raven –Ora non ci resta che cercare Trigon e fargli il culo-

-O forse sarà lui a trovare noi- sussurrò Zatanna, alla vista di una figura incappucciata avvolta nell’ombra che si dirigeva verso di loro

-Ma è Raven! Come fa ad essere qui?- chiese sempre più stupita Starfire

-Non esattamente, Kory. Quella deve essere una delle varie rappresentazioni delle personalità di Raven che si trovano nella sua mente, me ne ha parlato Cyborg, solo che ora non ricordo a che colore corrisponda determinata personalità- rispose Nightwing

-Ah, davvero? Dunque se all’interno della mente vi sono le rappresentazioni delle personalità di Raven, è molto probabile che anche esse siano possedute in parte da Trigon. Non ci resta che scoprirlo- disse l’esorcista estraendo una sigaretta dal pacchetto

La figura a passo veloce uscì dall’ombra e dal mantello in cui era racchiusa, rosso come la fiamma che in quello stesso momento fuoriusciva dall’accendino di Constantine, con cui si accese la terza Silk Cut della giornata.

-Beh Trigon, chi non muore si rivede. E se conosci bene la mia storia, grazie ai tuoi “colleghi” mi è molto difficile morire- disse il mago portandosi con l’indice e il medio la sigaretta alla bocca, aspirandone una boccata

-Sei sempre il solito saccente del cazzo, Constantine. Trigon non lo troverai certo qui. A proposito, spero la tua esperienza in campo magico sia migliorata dall’incidente di Newcastle, non vorrei finire all’inferno, il povero Lu finirebbe per perdere il posto-

Le parole fuoriuscite dalla bocca della ragazza sarebbero state proiettili per tutti, tranne che per lui. John Constantine non era certo quel tipo di persona che si faceva condizionare da una battuta sarcastica, anzi, quando provocato ne approfittava per ribattere colpo su colpo. Suora Anne-Marie e Gary Lester ne sapevano qualcosa.

-Attento, Constantine. Questa Raven ha il mantello rosso, se non mi sbaglio è la personificazione della sua rabbia- suggerì Nightwing
-Davvero? Buono a sapersi-

-Una cosa qui indubbiamente è migliorata, Rachel: la tua esperienza sessuale! Sai, mi hai piacevolmente sorpreso, sei rimasta vergine fino ai ventidue anni… e io che pensavo non avresti mai scopato! E comunque un consiglio, tesoro: non credere alle voci sulle presunte dimensioni maggiori delle persone di colore, non servono a un cazzo se poi hanno la forza della velocità!- provocò il mago, indicando le sue parti basse, sperando in una reazione della ragazza, che avvenne.

Dopo aver udito quelle parole, sulla fronte del demone si aprirono due occhi rossi, cremisi come il suo mantello, segnale che l’esorcista era riuscito nel suo intento
-Figlio di puttana! Esorcista pezzodimmerda!-
L’essere scagliò un grosso fascio di energia nera che colpì il mago, il quale provò a ripararsi con il suo personale scudo anti-magia, evocato unendo i suoi avambracci sui quali vi erano i tatuaggi, a mo’ di pugile con la guardia alta. Lo scudo non resse e il mago venne scaraventato con violenza al suolo. La ragazza volò vicino al mago stramazzante a terra, e raccolse dall’interno di sé tutte le forze per scagliare un altro fascio di energia nera e dare il colpo di grazia al biondo.

-Oducs!- esclamò Zatanna, anteponendosi alla mezzo-demone, proteggendo Constantine

-Levati di mezzo! Oppure spazzerò via te e i tuoi ridicoli trucchi da illusionista- urlò la ragazza con una voce sovrumana, maschile e tonante

Subito dopo, un bagliore verde colpì la figura rossa alle spalle, che stramazzò al suolo, a pochi centimetri dagli stivali della mora.
-Lei non è Raven- sentenziò fredda Starfire

-Decisamente no, tesoro- disse Constantine, annaspando per terra, alla ricerca della sua sigaretta o di quel che ne rimaneva. Non trovandola, si alzò, dirigendosi verso la ragazza stesa al suolo a faccia in giù, guardandola dall’alto verso il basso –Bene, ora iniziamo a divertirci-
Il mago rivoltò la ragazza svenuta, in modo da poterla guardare in faccia, poi le aprì gli occhi e vi fissò dentro intensamente. Annuendo, si slacciò dal polso il suo orologio, modello Oris Automatic, e lo appoggiò sulla fronte della personificazione della rabbia di Raven. La ragazza fremette, come se in preda a convulsioni, sebbene ancora svenuta.
-Ecco la soluzione- sancì l’inglese

-Quale?- chiese trepidante Nightwing

-L’argento.  Non appartenendo più all’inferno, su Trigon, o le sue varie incarnazioni, l’acqua santa, i crocifissi e gli oggetti sacri non hanno effetto, ma è vulnerabile ad un tipo di metallo che è tabù nella sua dimensione, in questo caso l’argento- rispose il mago riallacciandosi l’orologio al polso sinistro
-Quindi ci servono oggetti d’argento per esorcizzare Trigon?- chiese dubbiosa Starfire
-Già, ma la vera domanda è: dove li troviamo?- continuò Nightwing
-Io ho un paio di crocifissi d’argento, forse delle monete…- rispose Constantine estraendo dalla tasca interna del trench il portafogli –di certo non posso usare il mio orologio da duemila sterline-

-Per ora usiamo questa- disse Zatanna sfilandosi la sua collana
-Quella? Ma, Zee, era un regalo di tuo…-
-Di mio padre, lo so, ma ora siamo dinanzi a qualcosa di ben più importante che un semplice ricordo affettivo-

La maga posò delicatamente la collana nella mano del biondo, il quale la abbracciò sussurrandole all’orecchio:-Sai, Zee, sei veramente una bella persona. Io non riesco a rinunciare a un orologio del cazzo e tu addirittura sacrifichi la collana regalatati da tuo padre in persona. Vorrei tanto essere di animo buono come il tuo, a te sembra così facile fare del bene… dico davvero, non credo di meritare una come te-
-Oh, John- sussurrò la mora baciandolo teneramente.

Era di nuovo riuscita a far emergere il lato buono di John Constantine. Adorava quando ci riusciva, ma soprattutto adorava quell’aspetto dell’inglese. E adorava che solo lei avesse mai potuto goderne a pieno, infatti difficilmente Constantine si era aperto tanto quanto con lei, nei confronti delle fidanzate (o dei fidanzati) che aveva avuto in passato.

Nightwing e Starfire osservarono la scena mano nella mano, desiderosi di imitare il gesto dei due maghi. Non lo avrebbero mai detto, ma quella che si baciava dinanzi ai loro occhi era una coppia con una storia ben più travagliata rispetto alla loro.
Constantine e Zatanna si erano conosciuti da ragazzi, ma dopo un iniziale colpo di fulmine e una notte di passione, non si era realizzato niente di serio tra i due, complice anche l’infantile infatuazione della mora per Batman, grande amico di suo padre Giovanni Zatara. Dopo quella notte, i due amanti presero strade praticamente opposte, in quanto Constantine decise di ritornare nel Regno Unito dopo l’esperienza americana, mentre Zatanna decise di iniziare la carriera supereroistica, unendosi alla Young Justice e, in seguito, alla Justice League. Le scelte fatte dai due rispecchiavano a pieno il loro carattere, infatti mentre la maga aveva dedicato tutta la sua vita al prossimo e ad aiutare gli altri, Constantine aveva coltivato i suoi interessi: dalla musica, all’occulto. E se la mora guadagnava quel tanto che le bastava grazie ai suoi spettacoli di illusionismo, il biondo non si sottraeva dall’usare la sua astuzia nemmeno per sbarcare il lunario. Aveva infatti convinto Ron Dennis a farsi pagare per compiere un esorcismo, in modo tale da permettere alla McLaren di vincere il campionato del mondo di Formula 1 del 1998, esorcismo naturalmente farlocco, ma che in qualche modo ebbe la sua valenza, tant’è che Mika Hakkinen si laureò campione. Il mago non si trattenne neanche dal rubare, infatti non appena il denaro ricevuto in premio dalla scuderia inglese finì, non perse tempo a rubare cinquantamila dollari allo stregone haitiano Papa Midnite, proprietario di un famoso night club a New York, soldi che finì di spendere pagando la consulenza di un oncologo londinese, il dottor Ellis, che prima gli diagnosticò un tumore al polmone e poi tentò di rubare il sangue di demone che scorreva nelle sue vene. Stranamente, John Constantine doveva ancora vendicarsi di quel “pipparolo a due mani”, come amava definirlo.

Anche dalle frequentazioni che i due avevano avuto, si potevano facilmente intuire le differenze caratteriali tra i due, infatti se Zatanna aveva deciso di non proseguire la sua storia con Dick Grayson a causa del suo essere un irrimediabile playboy, John Constantine aveva avuto svariate amanti e alcuni ragazzi nel corso degli anni, grazie al suo fascino da stregone-rockstar. Sembrava che le vite dei due dovessero seguire il modello delle rette parallele, ma furono sufficienti l’invito ad una festa a Londra di un biondino quarantenne e pochi grammi di marijuana per cambiare le cose. A quella festa, Zatanna Zatara non aveva solo imparato a fare una canna con il filtro, secondo l’usanza inglese, ma anche a riscoprire cosa aveva spinto più di dieci anni prima lei e John Constantine a fare l’amore in un appartamento di Gotham City.

Le vite dell’esorcista e della maga erano state separate per troppi anni, ma adesso, come le loro labbra, erano più a contatto che mai.
Il biondo stregone e la corvina maga non potevano saperlo, ma la relazione tra la rossa aliena e il moro acrobata era stata travagliata quasi quanto la loro.
Dopo l’inspiegabile decisione di lasciare i Titans, Nightwing, a quel tempo ancora Robin, si consultò con il suo migliore amico: Wally West. Come avrebbe dovuto comportarsi con Koriand’r?
Sarebbe stato troppo facile per il rosso rispondere “segui il tuo cuore”, inoltre avrebbe corso il serio rischio di ricevere una testata nelle gengive, così gli consigliò di dirle la verità, senza peli sulla lingua. Cosa che Grayson fece. Le raccontò tutto: il suo bisogno di nuovi stimoli, dato che la routine quotidiana era ormai insostenibile, il bisogno di ritornare nella sua città, la necessità di rivedere le persone a lui care con cui era cresciuto, il suo immenso dispiacere nel lasciarla.
Non era però costretto a farlo, non doveva necessariamente lasciarla. Lei sarebbe andata a vivere con lui a Gotham, glielo aveva proposto un’infinità volte. E lui per un’infinità di volte aveva respinto la proposta. Aveva bisogno di stare del tempo da solo, per ritrovare sé stesso, perché qualcosa in lui stava cambiando. Non le disse mai ciò esplicitamente, non ne avrebbe mai avuto il coraggio, ma lei fortunatamente lo intuì.
Si separarono dopo sei anni, sei anni di amicizia, sei anni di risate, passione, combattimenti, incomprensioni. Sei anni che iniziarono con un bacio, culminarono con una notte indimenticabile a Tokyo e terminarono nel modo più giusto, con un abbraccio, né soffocante e né eccessivamente dispersivo e flebile, l’esatta rappresentazione del rapporto di due ragazzi. Un abbraccio che si perpetuò dopo cinque anni, in un agiato appartamento di Bludhaven, in una stanza immersa in una fittissima coltre di fumo che un mago inglese aveva causato fumando una dietro l’altra dieci Silk Cut. Era cambiato tutto, in quei cinque anni: il costume e l’identità segreta di Dick Grayson, il suo taglio di capelli, i lineamenti della ragazza e la sua posizione su Tamaran, ma l’intensità di quell’abbraccio cominciato no, non era cambiata. E ora quello stesso abbraccio si stava consumando nelle mani dei due innamorati, che parevano essere sigillate l’un l’altra.
Nightwing avvertì un brivido lungo la schiena, lo stesso che aveva provato cinque anni prima, in quel caldo pomeriggio giapponese, assieme a Starfire, su un’antenna televisiva di Tokyo, il giorno in cui per la prima volta le mai dei due entrarono a contatto. Anche Starfire avvertì la stessa sensazione del ragazzo meraviglia. E capì che anche il ragazzo stava provando quello che stava provando lei. E per questo motivo staccò la sua mano da quella dell’uomo che le aveva regalato un’infinità di gioie e dolori.
-Kory?- chiese Nightwing, domandando alla rossa il perché del suo distacco

La voce di Nightwing destò Constantine e Zatanna dal loro idillio, così il mago, ricompostosi, decise di iniziare l’esorcismo.
Constantine, rivoltò la svenuta Raven, in modo che la sua faccia fosse rivolta verso l’alto, mettendosi poi in posizione acquattata su di lei, e ordinò a Nightwing e Starfire di bloccarle le mani e a Zatanna di bloccarle i piedi. Infine, le legò al collo la collana datagli da Zatanna.
-Bene Trigon, ora vedi di uscire da qui-
L’esorcista iniziò a tirare la collanina che aveva legato al collo della ragazza, come per soffocarla, cercando di ottenere una reazione da parte del demone. Reazione che avvenne, in quanto dagli occhi della ragazza fuoriuscirono due intensi fasci di energia nera
-Non mi fotti stavolta!- disse il mago che unì prima le braccia tatuate, evocando lo scudo anti-magia e poi coprì gli occhi della ragazza col palmo di una mano, recitando la formula di un esorcismo in latino, mentre con l’altra continuava a tirare la collanina, la quale si spezzò per la troppa tensione–Esci!-

Vi fu un bagliore nero rischiarante.
Dopodiché, tutto tacque. La ragazza giaceva a terra, emanando uno strano fumo dai suoi occhi.

-Mi dispiace per la collanina, Zee- si scusò Constantine
-Non fa niente, John, pensiamo piuttosto a finire il lavoro-
-Il primo bastardo è uscito, adesso restano le altre personalità da esorcizzare. Quante ce ne sono?- chiese il mago portandosi una sigaretta alla bocca e accendendola
-Sono cinque. Dunque ne restano altre quattro- rispose deciso NIghtwing –Ma, aspetta, quanto tempo ancora abbiamo?- chiese poi, dubbioso
-All’incirca altre tre ore, a giudicare dalla lunghezza di quella candela. Ma sembra che non dovremo attendere ulteriormente- rispose il mago, indicando con la sigaretta fumante una figura vestita di rosa che avanzava saltellando verso di loro






Angolo dell'autore
In questo capitolo, ho introdotto non solo due delle personalità di Raven, ma ho anche fatto un'ampia digressione sul passato e sulla storia di Constantine, Zatanna, Nightwing, Starfire e delle rispettive relazioni. Alcune, come ho anticipato in passato, sono citazioni al fumetto Hellblazer, altre sono del tutto originali, altre fondono la serie tv e il fumetto e altre ancora sono omaggi al film "Constantine" del 2005 con Keanu Reeves. Spero il capitolo vi sia piaciuto, nel caso fatemelo sapere e per qualsiasi dubbio o chiarimento non esitate a chiedermelo

 
   
 
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