Fumetti/Cartoni europei > Winx
Segui la storia  |       
Autore: Yugi95    16/10/2017    2 recensioni
§La presente fanfiction rappresenta il continuo della storia “La rinascita della Fenice - Parte 1”. Di conseguenza è altamente consigliato leggere la parte precedente per poter comprendere appieno questa fanfict§. La missione delle Winx, volta a salvare la Dimensione Magica dalla distruzione, continua. Sky, dopo aver scoperto di essere il Custode della Fiamma della Fenice, sta dando tutto se stesso per migliorare i suoi nuovi poteri da stregone. Allo stesso tempo, però, lo stress, la stanchezza e gli eventi, accaduti nella Sala del Flusso Interrotto nella storia precedente, incrinano il suo rapporto con Bloom. Tale frattura si riflette anche sul gruppo di amici e rischia di minarne le fondamenta. Tuttavia il tempo a disposizione scarseggia e non può essere sprecato in futili litigi. L’esercito di Ksendras diventa giorno dopo giorno sempre più forte; mentre l’ultima scintilla della Fiamma della Fenice si ormai quasi del tutto esaurita. Come se non bastasse nuovi nemici si profilano all’orizzonte… nemici insospettabili, pronti a qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che desiderano. La guerra è ormai alle porte e con il suo avvento nulla sarà più come prima. Nuovi alleati, vecchi amici e poteri ancestrali giocheranno un ruolo fondamentale e determineranno le sorti della battaglia.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Winx
Note: AU, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Winx Club - Cassiopea's Chronicles'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo III – Il momento della verità
 
La notizia del risveglio di Faragonda si sparse rapidamente in tutta Fonterossa. Le Winx, gli Specialisti, Saladin, Codatorta, Griselda e tutti gli altri insegnati, presi da un’incontenibile felicità ed eccitazione, si diressero in blocco all’infermeria della scuola. La voglia di rivedere, di risentire… di riabbracciare la donna aveva prevalso sulle paure, le ansie, le discussioni. Tuttavia il nutrito gruppo fu bloccato ancor prima di entrare nella stanza da Ofelia e dai suoi aiutanti. L’infermiera fu irremovibile: nessuno avrebbe incontrato la Preside di Alfea fino a quando lei non avrebbe ultimato una serie di analisi di rito al fine di scongiurare possibili ricadute e/o altri problemi. Di conseguenza, seppur amareggiati e delusi, i presenti furono costretti a rinunciare ai loro buoni propositi. Soltanto ad Elizabeth fu concessa la possibilità di tenere compagnia a Faragonda dal momento che, le sue amorevoli attenzioni per la donna e la sua ostinazione a non volerla lasciare neanche per un secondo, avevano profondamente colpito Ofelia e il suo staff. La Fata degli Elementi, estremamente grata per l’opportunità ricevuta, trascorse la notte in compagnia della Preside felice di riaverla finalmente al suo fianco. Il mattino seguente Saladin e la Griffin, informata da quest’ultimo dell’improvviso miglioramento della sua collega, ebbero l’opportunità di avere un colloquio privato con Faragonda. In particolare i due la misero al corrente delle ultime novità, dell’udienza presso la Grande Assemblea di Magix e della loro volontà di rivelare la verità su Cassiopea anche al resto degli insegnanti. La Direttrice di Alfea, com’era stato pronosticato dalla sua collega di Torrenuvola, non si oppose a questa decisione, ma non nascose la sua preoccupazione in merito ai pericoli che tali rivelazioni avrebbero comportato per i loro sottoposti. Concluso il breve scambio di battute tra i tre, Saladin la Griffin si congedarono e si diressero all’aula magna dell’accademia per Specialisti, luogo in cui alle 11.00 si sarebbe tenuta la riunione con il corpo docenti di entrambe le scuole.
«Come ti senti oggi, cara?» domandò dolcemente Eldora alla ragazza dai capelli verdi stesa in uno dei letti dell’infermeria.
«Meglio, decisamente meglio» rispose l’altra, cercando di fare forza contro la spalliera per mettersi dritta - «Le ferite inferte da Acheron sono quasi del tutto scomparse».
«Devi ringraziare Ofelia per questo, ha fatto davvero un ottimo lavoro» esclamò una terza donna seduta su una sedia a rotelle e intenta ad osservare il tranquillo panorama fuori da una delle finestre.
«Anche lei dovrebbe, Direttrice Faragonda» replicò l’altra scherzosamente - «Sono contenta di vederla in salute».
«Grazie Selina, lo stesso vale per me» concluse la Preside di Alfea con un sorriso.
Poco dopo Ofelia, seguita da Bloom e Elizabeth ormai diventante quasi due assistenti per lei, entrarono nella stanza. Le giovani fate trasportavano a fatica un grosso carrello di metallo dotato di due ripiani sovrapposti. Su quello superiore vi erano diversi piatti caldi contenenti un’abbondante quantità di cibo; su quello inferiore si trovavano invece una decina di candide coperte piegate e una serie infinita di cuscini profumati. Le ragazze presero le lenzuola e si diedero da fare per sostituirle a quelle presenti sui letti dell’infermeria. Le due, sotto lo sguardo vigile e severo di Ofelia, riordinarono dapprima la camera poi, dopo aver preso dei piccoli vassoi in plastica da un armadietto, servirono il pasto alle persone lì presenti. Nell’eseguire tale compito la rossa non poté fare a meno di notare lo sguardo compiaciuto e divertito di Selina.
«Che c’è?! Cos’hai da ridacchiare tu?!» sbraitò Bloom innervosita da quel comportamento.
«Io? Niente…» cinguettò l’ex-strega dei serpenti - «Pensavo solo a quanto sia ironico vedere una principessa del tuo lignaggio comportarsi da cameriera».
 La Fata della Fiamma del Drago digrignò i denti per la rabbia e, cercando di non alzare troppo la voce per non svegliare Musa, starnazzò incurante della presenza di Eldora, Faragonda e Ofelia:
«Ringrazia il fatto di trovarti in un letto d’ospedale, altrimenti ti avrei già fatto ingoiare il vassoio del pranzo!».
Selina, al contrario di quanto si aspettasse la sua amica, scoppiò a ridere contenta di poter nuovamente litigare con una delle persone a lei care. Anche Faragonda ed Elizabeth ridacchiarono tra loro, divertite da quel rapido scambio di battute. La Fata degli Elementi si era infatti avvicinata alla Preside di Alfea per cambiarle il cuscino, sul quale poggiava la schiena mentre era sulla sedia a rotelle. Le due erano ormai molto legate, non vi era attimo che la ragazza non fosse pronta ad aiutare e supportare l’altra. Da quando Faragonda le aveva salvato la vita, Elizabeth le era sempre stata vicino sperando di poter ricambiare in qualche modo. Allo stesso modo la Direttrice non se la sentiva di separarsi da quella ragazza così gentile e affabile. Tuttavia sapeva bene quanto fosse scorretto e ingiusto, sia sul piano professionale che quello personale, questo suo attaccamento. Elizabeth era giovane e come tutti i giovani aveva il diritto di godersi appieno la propria vita senza dover pensare costantemente a lei. Doveva uscire da quell’infermeria, doveva tornare a vivere il mondo, doveva… doveva stare non con una vecchia fata brontolona ma con il suo fidanzato. Nonostante fosse convinta di quelle cose, nonostante volesse solo il meglio per la sua allieva, apprezzava enormemente la compagnia di Elizabeth… la sola compagnia che era capace di riempire quel vuoto che da troppi anni si portava dentro il cuore. Terminato il pranzo, Faragonda fu aiutata dalle due ragazze a tornare nel suo letto, mentre Eldora, su suggerimento della sua allieva, si diresse da Musa per controllare come si sentisse. La Fata della Musica, svegliatasi alcuni minuti prima, nonostante fosse ancora abbastanza assonata, fu contenta di quella gentilezza e, lasciandosi accarezzare i suoi lunghi capelli, si crogiolò tra le coccole della donna. L’essere stata controllata da Acheron durante lo scontro nella Sala del Flusso Interrotto non era stata affatto un’esperienza piacevole e in un certo modo aveva condizionato la sua convalescenza. Più di una volta era infatti capitato che la ragazza si svegliasse nel cuore della notte in preda al panico urlando e graffiandosi diverse parti del corpo fino a farle sanguinare. Era terrorizzata dall’idea che il Creatore del Legendarium si trovasse ancora dentro di lei, temeva che da un momento all’altro lui avrebbe ripreso il controllo e iniziato a far del male alle persone che amava. Una sera gli incubi erano stati così violenti e spaventosi che Ofelia e Elizabeth dovettero legarla al letto al fine di evitare che Musa continuasse a torturarsi gli avambracci. Fortunatamente con il passare dei giorni quella sensazione di malessere, oppressione e non appartenenza del proprio corpo era pian piano diminuita fino a scomparire del tutto, dando modo alla fata di Melody di tornare a sognare.
«Bene, penso sia arrivato il momento di farvi riposare un po’» esordì l’infermiera di Alfea, dopo aver controllato le ultime analisi.
«Concordo con Ofelia: meglio non farvi affaticare troppo per oggi» aggiunse la Fata Madrina dolcemente.
Quest’ultima, una volta che ebbe salutato Musa e Selina con un affettuoso bacio, si diresse insieme a Bloom ed Elizabeth alla porta d’ingresso dell’infermeria della scuola per Specialisti. In quello stesso istante però un rumore, proveniente dall’esterno, riecheggiò per la stanza: qualcuno aveva appena bussato. L’infermiera di Alfea, sebbene infastidita da tutto quel via vai di persone, su esortazione di Faragonda acconsentì a lasciar entrare i nuovi arrivati:
«Avanti!».
Una delle ante di legno si spalancò consentendo l’ingresso ad una dozzina di persone. Queste entrarono nella piccola anticamera dell’infermeria lentamente, quasi in punta di piedi temendo che il loro eccessivo numero potesse infastidire la “padrona di casa”. Ofelia, infatti, andò immediatamente su tutte le furie e, armata di un’asta porta flebo, era pronta a rispedire indietro quell’orda. Tuttavia la Preside della scuola per fate fu più rapida e, sfoggiando uno dei suoi meravigliosi sorrisi, esclamò:
«Ragazze, ragazzi... che bello vedervi. Sono contenta che siate tutte sane e salve, spero solo di non avervi fatto preoccupare troppo».
A quel punto le Winx non riuscirono più a trattenersi. Falciando per l’aria la povera Ofelia, si gettarono su Faragonda riempiendola di baci, abbracci e carezze. La donna, emozionatasi per l’affetto dimostrato dalle sue amate allieve, non riuscì a trattenere le lacrime. Allo stesso modo anche la gioia delle ragazze, comprese Musa e Selina, sfociò in un acuto pianto liberatorio. Gli Specialisti, i due Paladini e Max, costretto da Timmy e Brandon ad abbandonare il suo esilio forzato, sebbene cercassero di mantenere un certo tono di distacco e indifferenza temendo che il contrario li avrebbe fatti apparire meno virili, non riuscirono a nascondere la felicità provata in quel momento. Tutti erano contenti di essersi finalmente riuniti; tutti erano contenti di sapere che, nonostante il male subito, nessuno rischiasse più la vita; tutti erano contenti… tutti tranne Bloom e Elizabeth. L’improvvisa comparsa di quelle persone, dei loro vecchi amici le aveva mandate in crisi. Non erano ancora pronte ad affrontarli, non se la sentivano di rivolgere loro la parola e di prendere parte a quei festeggiamenti. Di conseguenza le due, cercando di non farsi vedere dalle altre, si mossero piano piano verso l’uscita. Tuttavia, quando gli mancavano solo cinquanta centimetri per raggiungere l’uscio, furono freddate dalla svampita e ingenua voce di Eldora:
«Ragazze perché ve ne state andando? Forza, venite qui!».
In quello stesso istante i presenti, allertati dalle parole della Fata Madrina, si voltarono verso le ragazze. Queste, non riuscendo a sopportare tutti quegli occhi puntati su di loro, chinarono il capo per l’imbarazzo e la vergogna. In particolare la Principessa di Domino, non appena incrociò lo sguardo deluso di Sky, percepì un tuffo al cuore. Indietreggiò leggermente e, quasi sentisse il bisogno che qualcuno la proteggesse e la portasse via da quel posto, afferrò il braccio di Elizabeth. La Fata degli Elementi, però, non era messa meglio; le sue pupille infatti si muovevano in continuazione spostandosi dal volto confuso e dolce di Faragonda, a quelli tristi di Tecna, Stella e Daphne per poi posarsi sull’espressione dura e arcigna della Principessa di Andros. Questa, affiancata da Nex e dalla sua migliore amica, aveva le braccia incrociate e con l’indice destro ticchettava nervosamente sul suo braccio sinistro. Era come se stesse aspettando con un una certa impazienza che la Fata degli Elementi lasciasse l’infermeria. Non l’aveva ancora perdonata… non le aveva ancora perdonato il fatto che lei, il suo fidanzato e la stessa Custode della Fiamma del Drago avessero mentito a tutti loro mettendoli inevitabilmente in pericolo. Per ben due settimane non aveva fatto che disprezzarli con tutta se stessa e ogni qual volta una delle sue compagne cercasse di farla ragionare, andava su tutte le furie. Se c’era una cosa che la Fata dei Fluidi proprio non tollerava, quella era il tradimento… il tradimento della sua fiducia. Resasi conto della situazione, Elizabeth, al fine di garantirsi una rapida e non-dolorosa via di fuga, sibilò:
«Ecco… io e Bloom abbiamo delle faccende urgenti da sbrigare. Dobbiamo proprio andare».
La rossa girò la testa verso la fidanzata di Max e, abbozzando uno spento sorriso di gratitudine, sembrò ringraziarla per averla salvata da quella spinosa “riunione di famiglia”. Tuttavia le due, già pronte a pregustare la tanto agognata libertà, non avevano minimamente preso in considerazione chi tra i loro amici non sapesse nulla di quei problemi. Selina, infatti, si rivolse loro dicendo:
«Ma come avete da fare?! Siamo finalmente riusciti a riunirci e voi… voi ve ne andate. Io proprio non vi capisco».
«Sono d’accordo» aggiunse subito dopo Musa con tono infastidito - «Ho appena superato i quindici giorni più brutti della mia vita: se permettete gradirei la compagnia delle mie amiche… di tutte le mie amiche»:
Elizabeth e Bloom non riuscirono a replicare nulla, si sentivano troppo in colpa per poter continuare ad insistere. Di conseguenza le due si limitarono a farfugliare frasi senza senso. Il loro balbettio fu però ben presto sostituito dalla fredda ma stranamente pacata voce di Aisha, la quale, andandosi a porre tra le due ragazze e il resto del gruppo rimasto vicino a Faragonda, esclamò:
«Se hanno delle cose urgenti da risolvere, penso sia giusto lasciarle andare. Dopotutto avremo tempo per stare insieme. Elizabeth, Bloom non preoccupatevi: la vostra assenza non sarà un così grande peso per noi».
I presenti ascoltarono quelle parole di ghiaccio in silenzio, nessuno osò opporsi al volere della Principessa di Andros… neanche Musa e Selina, le quali stavano pian piano iniziando a capire che un qualcosa di molto grave era successo. La Fata della Fiamma del Drago e quella degli elementi invece, sebbene le affermazioni di Aisha le avessero profondamente addolorate, le furono allo stesso tempo grate per aver definitivamente messo la parola fine a quella discussione. Avrebbero finalmente potuto allontanarsi da quel posto; avrebbero finalmente potuto evitare gli sguardi e le cattiverie degli altri; avrebbero potuto finalmente essere libere; avrebbero potuto ma… ma il destino decise diversamente. Un’esile figura femminile, facendosi largo tra i suoi amici, si affiancò alla Fata dei Fluidi e mettendole una mano sulla spalla sibilò:
«Adesso basta, Aisha. Mi sono stancata di questa storia!».
Gli sguardi dei presenti si concentrarono immediatamente sul centro della stanza e in particolare sulla Principessa di Andros. Quest’ultima, nonostante il tono di sfida della sua interlocutrice, assunse un’espressione stranita, quasi stupefatta: non si sarebbe mai aspettata una reazione del genere da quella persona.
«Flora, io… io…» balbettò la Fata dei Fluidi timidamente cercando di replicare a sua volta, ma l’altra la interruppe:
«Elizabeth, Max e Brendon sono nostri amici, non meritano questo trattamento. È vero forse non ci avranno fin da subito detto la verità, ma ormai non ha più importanza. Dopotutto in più di un’occasione hanno corso numerosi pericoli per aiutarci e tu, più di noi altri, dovresti esserne consapevole. Se oggi sei qui, è solo grazie ad Elizabeth».
Il nome della Fata degli Elementi riecheggiò per alcuni secondi, poi calò il silenzio. Aisha era ancora di fronte alla sua migliore amica, le sue labbra erano sigillate e le mani chiuse a pugno. Lo sguardo della Principessa di Andros era cambiato, nei suoi occhi si poteva quasi scorgere la furia che dall’interno le stava squassando. Al contrario Flora era rimasta impassibile, sul suo volto non vi era traccia di rabbia, cattiveria o delusione. La Fata della Natura era semplicemente in attesa… in attesa di una replica da parte della sua interlocutrice. Il resto dei presenti, ad esclusione di Ofelia e Eldora che ancora non riuscivano a comprendere appieno la situazione, era invece rimasto al proprio posto; ciascuno di loro era teso come una corda di violino e aveva il cuore che batteva a mille. L’aria all’interno dell’infermeria era diventata improvvisamente pesante, elettrica… la benché minima scintilla avrebbe potuto causare un enorme esplosione. Si stava per oltrepassare la “line a di non ritorno”; le due fate, pronte a mettere da parte la loro amicizia e ad affrontarsi fino all’ultimo per far valere le proprie ragioni, erano consapevoli che al termine di quel dibattito nulla sarebbe stato più come prima. Il Vaso di Pandora era stato aperto… si doveva solo decidere chi avrebbe avuto il coraggio di guardare al suo interno. La Principessa di Andros si morse nervosamente il labbro inferiore poi allargando le braccia esclamò con tutta la ferocia che aveva in corpo:
«Come puoi, come puoi prendere le loro difese dopo tutto quello che è successo? Ci hanno mentito, dopo tutto ciò che abbiamo fatto per loro…. ci hanno tenuta nascosta la vera natura di Brendon. Noi ci siamo fidati, li abbiamo accolti qui… ad Alfea, la nostra casa! L’hai visto… anche tu, voi tutte avete visto cos’è successo nella Sala del Flusso Interrotto. La crudeltà e la violenza con la quale ha ucciso Acheron. Voi tutti avete visto la follia impressa sul suo volto quando si è girato verso di noi. Se non avesse perso i sensi, ci avrebbe attaccato senza farsi problemi. Se uno di noi… se uno di noi fosse morto, lì… se uno di noi avesse perso la propria vita in quei gelidi sotterrane, cosa avremmo fatto?! Quali sarebbero state le conseguenze e come lo avremmo spiegati a tutti gli altri. Max, Elizabeth e perfino tu Bloom… eravate consapevoli del pericolo, sapevate che da un momento all’altro il mostro sarebbe potuto venire fuori. Nonostante ciò avete preferito tacere, avete preferito mettere in pericolo tutti noi».
Il volto della Fata dei Fluidi era diventato livido di rabbia, mentre i suoi occhi, ormai ridotti a delle fessure, si riempivano sempre più di sangue. Bloom, Elizabeth e il suo fidanzato avevano ascoltato a testa bassa quella serie di accuse, consapevoli quanto gli altri del loro effettivo fondamento. Il resto delle Winx e i ragazzi preferirono non intervenire nella discussione, temendo di peggiorare le cose. Allo stesso modo anche Eldora, Ofelia e Faragonda tacquero. Tuttavia nella mente della Preside di Alfea un’insistente e acuta voce le stava letteralmente urlando di porre un freno a quella lite prima che fosse troppo tardi. La donna, però, si costrinse a rimanere al suo posto sperando che le sue ragazze riuscissero a trovare una soluzione da sole. Una volta che Aisha ebbe finito di parlare, Flora, schiarendosi leggermente la voce, tra lo stupore dei presenti le chiese:
«Cosa pensi dovremmo fare?».
«In che senso?! Spiegati meglio» replicò, inviperita, la Fata dei Fluidi non riuscendo a cogliere appieno il senso di quella domanda.
La fidanzata di Helia prese un profondo respiro, poi assottigliando lo sguardo con tono serio si rivolese nuovamente alla sua migliore amica:
«Stando al tuo discorso loro tre si sono comportati molto male nei nostri confronti. Di conseguenza ti chiedo: cosa dovremmo fare? Quale deve essere la nostra risposta a un tale atto di tradimento, secondo te? Dopotutto è facile accusare le persone… condannarle per i crimi commessi è la vera impresa. Te lo ripeto Aisha: cosa dobbiamo fare?».
La Principessa di Andros fu spiazzata da quelle parole, non riusciva a capire quale fosse lo scopo della fata di Linphea. Se voleva davvero aiutare quei tre, perché aveva improvvisamente chiesto a lei, la persona che più li odiava in quel momento, di decidere del loro destino? Intenta a riflettere su queste cose, non si accorse che una terza persona aveva raggiunto lei e la sua interlocutrice.
«Se dipendesse da me, li manderei a casa… nella loro dimensione».
La dura voce del Principe Eraklyon trafisse come una rovente spada i cuori di Max e Elizabeth, che mai si sarebbero aspettati una tale presa di posizione da parte di un loro amico. Anche Bloom, le altre Winx, i ragazzi e la stessa Aisha furono esterrefatti, non riuscivano a credere alle loro orecchie. Solo Faragonda sembrava dar credito alle parole del ragazzo… parole che le avevano suscitato un forte senso disprezzo, represso con non poca fatica. Eldora e Ofelia infine, avendo ormai da tempo rinunciato a capirci qualcosa di quel discorso, si erano messe in disparte su una lettiga ad osservare la scena con aria trasognante.
«Sky… sei per caso impazzito?» gli domandò Brandon.
«Al contrario amico mio» replicò pacatamente l’altro - «Al momento credo di essere l’unico sano di mente. Brendon rappresenta una minaccia per la Dimensione Magica. Sarebbe inutile da parte mia ripristinare la parte di Fiamma della Fenice presente in questa dimensione, se poi permettessi che un simile mostro vaghi libero di fare danni».
«Brendon non è un mostro! Lui è… è nostro amico» urlò Max senza rendersene conto poiché accecato dall’ira.
«Sono d’accordo! Più di una volta ci ha salvato la vita, non possiamo trattarlo in questo modo» aggiunse Stella anche lei visibilmente arrabbiata.
«Tu non hai proprio il diritto di aprire bocca!» inveì Aisha avvicinandosi minacciosamente alla bionda - «Sei stata la prima a conoscere la verità, ma no… non ti è passato neanche per l’anticamera del cervello di raccontarci tutto. Hai preferito coprirli e mantenere il segreto nonostante i rischi. Se hai ottenuto il mio perdono devi ringraziare Tecna e Daphne, altrimenti ti avrei spedito nell’altra dimensione a suon di calci nel sedere».
Una vena presente sulla fronte della Fata del Sole iniziò a pulsare violentemente, un brivido le corse lungo la schiena mentre le sue narici, proprio come accade ai tori prima di una carica, inspiravano ed espiravano una grande quantità d’aria. Stella era in procinto di esplodere e i suoi amici, già pronti a coprirsi le orecchi per resistere al gran numero di decibel che di lì a poco si sarebbero scatenati, erano consapevoli che nulla di buono sarebbe potuto accadere. La ragazza, infatti, agitando i pugni per l’aria sbraitò:
«Io, io sono la Principessa di Solaria, come ti permetti di rivolgerti a me con quel tono. Tu, nulla più che la bagnina di un’immensa piscina a cielo aperto, dovresti prostrarti in ginocchio e ringraziarmi del solo fatto che ti sia rivolta la parola. Cosa credi?! Pensi che sia stato facile per me tenervi all’oscuro di tutto? Più di una volta ho pensato di raccontarvi la verità, più di una volta ho pianto da sola nel buio della mia stanza a causa dei sensi di colpa. Avrei voluto dirvelo, avrei voluto confidarmi con voi ma… ma non potevo. Avevo fatto una promessa e sul mio onore avevo giurato di mantenerla fino alla fine… fino a quando i diretti interessati non avrebbero trovato il coraggio di raccontare. Il problema è che tu non riuscirai mai a comprendere queste mie parole, sei troppo ottusa e piena di te per farlo. Credi che tutto ti sia sempre dovuto e non riesci a vedere oltre la punta del tuo naso. Non ti sei chiesta neanche per un istante per quale motivo Max e Elizabeth abbiano deciso di non rivelare il segreto di Brendon. Non hai nemmeno pensato che doveva esserci un motivo, una spiegazione alla base di tutta questa tremenda vicenda. Il mondo non è solo bianco o nero, non è diviso esclusivamente in buoni e cattivi. Tra i due opposti c’è sempre un mare di sfumature che sfuggono alla nostra comprensione. Tu tendi a parlare e ad agire prima di pensare, ma la verità è che non sai niente… tu non sai proprio niente, Aisha (Jon Snow approva XD)».
La Fata dei Fluidi accusò il colpo inferto dalle dure affermazioni dell’altra; poi senza provare a replicare o a difendersi da quelle accuse, si avventò su Stella. Fortunatamente per quest’ultima, lanciatasi a sua volta all’attacco, i ragazzi avevano intuito quello che sarebbe potuto accadere. Di conseguenza anticipando le mosse di entrambe, erano intervenuti per evitare il peggio: Thoren e Brandon si avvinghiarono alla Fata del Sole immobilizzandola, mentre Nex, Helia e Timmy fecero lo stesso con Aisha. Sotto lo sguardo incredule delle altre Winx, Eldora e Ofelia le due furono immobilizzate e costrette a sedersi ai latti opposti dell’infermeria. Faragonda rimase al contrario impassibile, il suo volto era indecifrabile, privo di qualsivoglia espressione. La delusione e la tristezza, che quella scena pietosa le aveva trasmesso, erano ben nascoste dal suo incrollabile autocontrollo... dalla sua speranza che le sue allieve sarebbero riuscite a superare a testa alta anche quell’avversità.
«Sarai contento adesso!» sbottò Musa verso il Principe di Eraklyon - «Le hai messe l’una contro l’altra e come se non bastasse hai fatto piangere Roxy».
«La prossima volta che hai una brillante idea come la precedente, per favore… tienila per te» aggiunse, infastidita, Tecna, mentre cercava di consolare la Fata degli Animali.
Le accuse delle due ragazze non sortirono alcun effetto, ma sembrarono quasi invogliare il Leader degli Specialisti a riprendere il suo discorso. Sky, abbozzando un sorrisetto di sfida, guadagnò nuovamente il centro della stanza e conseguentemente l’attenzione dei presenti. In seguito, dopo aver preso una sedia in metallo, vi ci sedette rivolgendo la sua pancia allo schienale e poggiando su questo le sue braccia incrociate. Con il mento poggiato sulle mani osservò per diversi secondi in direzione di Elizabeth e della sua fidanzata senza proferire parola. Queste ricambiarono lo sguardo ma non capirono il significato di quell’atteggiamento all’apparenza così ostile e intimidatorio. Tutto sembrò fermarsi, anche Stella e Aisha, una volta che ebbero finito di scambiarsi epiteti poco eleganti, subirono l’effetto di quell’intorpidimento. Il tempo si era congelato in quel preciso istante, nell’istante in cui il Principe di Eraklyon aveva iniziato a fissare in maniera maniacale le due ragazze. Trascorsero altri interminabili secondi finché Sky non riprese a parlare:
«Quindi la colpa… la colpa di tutto ciò sarebbe mia, giusto? Beh perdonate la mia perplessità, ma la trovo alquanto ironica come affermazione. Nel giro di ventiquattr’ore sono passato dall’essere il Custode della Fiamma della Fenice, il grande e potente salvatore della Dimensione Magica, al suo diretto opposto. Caspita adesso che ci penso no… non è ironica la cosa: fa proprio mori dal ridere».
Non appena ebbe terminato la frase, il Leader degli Specialisti scoppiò a ridere senza alcun ritegno agitandosi sulla scomoda sedia. La sua era però una risata finta, forzata e a tratti maniacale, che nascondeva in realtà una profonda rabbia. I presenti lo guardarono sbigottiti non riuscendo a credere ai loro occhi. Faceva paura, quella scena così strana era inquietante e instillava perplessità in coloro che assistevano ad essa. Gradualmente le grida divertite del Principe di Eraklyon si attenuarono finché non cessarono del tutto. Sky rimase per alcuni istanti con la testa reclinata ad osservare l’alto soffitto dell’infermeria, poi abbassando lentamente lo sguardo disse:
«No… io non centro nulla, non è mia la colpa se ci siamo ridotti a litigare tra di noi. Sono loro… sono loro i veri responsabili di questo disastro. Abbiamo permesso a degli estranei, a tre sconosciuti provenienti da un’altra dimensione di dividerci. Abbiamo riposto in loro tutta la nostra fiducia e questo è stato il risultato. Abbiamo accolto in casa nostra un mostro, l’abbiamo presentato ai nostri amici, ai nostri insegnanti, perfino ai nostri… ai nostri genitori. La colpa non è mia ma vostra, ciascuno di voi ha permesso a Max, Elizabeth e Brendon di prenderci in giro, di agire alle nostre spalle, di… di umiliarci. L’unica cosa che posso recriminare a me stesso è di non aver dato credito alle parole di Camille, quando ci ha detto di fare attenzione al demone dalle quattro cose. L’unica cosa di cui m’incolpo è il non aver distrutto quel mostro la sera del compleanno di Bloom, quando ha… ha assassinato le guardie poste a difesa del Giardino Reale».
Dal gruppo presente all’interno dell’infermeria di Fonterossa si levarono immediatamente versi di stupore e soprattutto urla di protesta. Una voce su tutte fece però valere le proprie ragioni. Elizabeth, non curandosi degli strattoni da parte del fidanzato e degli inviti di Bloom a mantenere la calma, si avvicinò al Principe di Eraklyon e guardandolo dall’alto verso il basso esclamò:
«Brendon non è un assassino! Ha sempre usato i suoi poteri a fin di bene».
Subito dopo altre persone si affiancarono alla Fata degli Elementi prendendo le difese del ragazzo. Anche Thoren, Helia e Timmy si schierarono apertamente con i loro nuovi amici lasciando sbigottito il loro caposquadra.
«Sebbene abbia tenuto nascosta la sua vera natura, non credo arriverebbe mai a commettere un omicidio» ammonì il marito di Daphne con tono severo.
«Inoltre per quale motivo avrebbe dovuto farlo?» aggiunse lo Specialista occhialuto - «Ritengo sia illogico credere ad una cosa del genere. Brendon è un bravo ragazzo, strano e inquietante ma… bravo».
«Concordo! È stato solo grazie a lui se quella notte Marcus e i suoi vampiri non ci hanno prosciugato» tagliò corto Helia sperando di convincere l’amico.
Sky non riusciva a crederci, non riusciva a credere che i suoi fidati compagni di squadra gli stessero voltando le spalle. Se fosse stato necessario, lui avrebbe dato la vita per loro. Aveva riposto in quelle persone piena fiducia, ma quella stessa fiducia era stata appena tradita. Sul viso del Principe di Eraklyon comparve una strana smorfia: era simile ad un sorriso, ma le sopracciglia aggrottate e lo sguardo truce sembravano suggerire un qualcosa che non centrasse nulla con il divertimento. Il Leader degli Specialisti era furioso, furioso con se stesso e i suoi amici. Tuttavia, nonostante ciò, cercava in tutti i modi di tenere a freno la sua rabbia al fine di rimanere lucido e di avere la forza per far valere le proprie ragione. Soltanto Brandon, poiché conosceva fin troppo bene l’indole e i modi del suo compagno di stanza, si era reso conto del suo reale stato d’animo. Di conseguenza il fedele scudiero, volendo evitare a tutti i costi malumori all’interno della squadra e, soprattutto, strappi nel duraturo rapporto di amicizia con il Principe di Eraklyon, si fece avanti esclamando:
«Sky, ti prego… cerca di capire. Non è che noi non ti crediamo, ma ci risulta alquanto difficile farlo. Le tue sono accuse gravissime e per supportarle servono prove… prove inconfutabili. Fino a quando non le avrai fornite, io e i ragazzi non potremo mai accettare un tale eventualità».
Il Leader degli Specialisti fu grato dell’intervento di Brandon. Il goffo tentativo del suo fedele scudiero di porre un freno a quella discussione, infatti, gli aveva appena concesso l’opportunità di dimostrare la veridicità delle sue affermazioni.
«Prove hai detto?!» sibilò il Principe di Eraklyon - «D’accordo, se è quello che volete… vi accontenterò».
I presenti non riuscirono a credere alle loro orecchie: c’erano delle prove a sostegno di quell’accusa così grave. Lo stesso fidanzato di Stella fu sbigottito nell’apprenderlo, maledicendo subito dopo se stesso e il suo “brillante” intervento a favore di Brendon. Al contrario Elizabeth, Max e Bloom erano ancora scettici e ascoltarono con una certa indifferenza il discorso di Sky.
«Quella sera Re Oritel chiese a me e agli altri membri della squadra di seguirlo. Avevamo il compito d’ispezionare il Giardino Reale e le mura di difesa del castello. Ad un certo punto, dopo esserci divisi, io e Nex ci dirigemmo verso l’ingresso ovest del palazzo. Fu lì che la trovammo… una profonda breccia nella parete, lambita da alte e pericolose fiamme nere. Le stesse che hanno distrutto il centro di Magix, le stesse che… che Brendon ha usato contro Acheron all’interno della Sala del Flusso Interrotto. A causa del rapido susseguirsi degli eventi, avevo completamente dimenticato quel particolare. Tuttavia un paio di giorni fa, durante uno degli esercizi di meditazione della Griffin, la mia memoria ha richiamato a sé queste immagini. Solo in quel momento ho collegato il tutto e ho avuto ben chiara la verità di quanto fosse accaduto. Brendon è il colpevole che stavamo cercando, ha assassinato le due guardie reali. Lui è il demone dalle quattro code… l’unico responsabile dell’attacco a Magix e sono sicuro che…».
«Ti sbagli!» gridò, all’improvviso, Bloom con tutta la voce che aveva in corpo - «Lui non centra niente con la distruzione della città, perché… perché quella sera era con me. Abbiamo trascorso la notte insieme cioè… a parlare, abbiamo trascorso la notte a parlare».
«Tu, cosa?!» ringhiò il Leader degli Specialisti accecato dalla gelosia - «Con chi avresti pass…».
«Questo non cambia nulla!» intervenne Aisha spiazzando il biondo e tutti gli altri - «Anche se non è il diretto responsabile dell’attacco a Magix, nulla vieta che ne fosse a conoscenza. Per di più sappiamo che è stato lui a macchiarsi dell’omicidio di quelle due guardie. Adesso che ci penso, durante la festa Brendon è improvvisamente scomparso per diversi minuti. Nessuno di noi l’ha più visto fino a quando non siamo tornati alla navetta. Se a ciò aggiungiamo quanto è stato scoperto da Sky e Nex, non vi è più alcun dubbio: è lui l’assassino!».
La Principessa di Andros volse il proprio sguardo al suo fidanzato invitandolo a confermare la teoria di Sky. Nex, sebbene mostrasse una certa titubanza, non riuscì a resistere allo sguardo della sua ragazza e, espirando in maniera alquanto seccata, disse:
«È tutto vero! La breccia nella parete ovest era stata causata da fiamme nere, fiamme molto simili a quelle usate da Brendon nei suoi attacchi».
Il volto di Aisha assunse un’espressione soddisfatta: Brendon era colpevole. Il futuro Re di Eraklyon aveva ragione, la sua ipotesi era corretta. Tuttavia al Leader degli Specialisti non sembrava più interessare. L’aver scoperto in quel modo che Bloom e Brendon fossero così intimi, aveva letteralmente gettato il suo mondo in crisi. Si sentiva tradito, umiliato e ferito da quella che era stata la sua fidanzata per ben otto anni, da quella che a breve sarebbe dovuta diventare sua moglie. Le altre Winx, gli Specialisti, Max e Elizabeth facevano davvero molta fatica a credere che un loro amico avesse potuto agire a quel modo. Anche Faragonda, informata della vera natura del ragazzo dai capelli neri quella stessa mattina dalla Griffin, cercava con tutta se stessa un modo, una spiegazione plausibile che scagionasse il giovane. Le prove erano però incontrovertibili e, a meno che qualcuno dei presenti non avesse sovvertito la situazione, il destino di Brendon e dei suoi due amici si prospettava tutt’altro che roseo.
«Non… non è stato lui!» mugugnò una timida voce femminile richiamando l’attenzione dei presenti.
«Selina?!» esclamò Eldora, preoccupata dall’eventualità che la sua apprendista potesse essere coinvolta in quella brutta storia.
L’ex-strega dei serpenti strinse nervosamente la soffice coperta del letto. Avrebbe voluto evitare di esporsi in quel modo; avrebbe voluto evitare di tradire la fiducia e il rispetto che le Winx le avevano concesso così difficilmente; avrebbe voluto evitare di deludere ancora una volta la sua Fata Madrina. Tuttavia l’affetto e l’amicizia, che la legavano a Brendon, erano più forti di qualsiasi paura o senso di colpa. La ragazza dai capelli verdi prese un profondo respiro, poi, tenendo basso lo sguardo, raccontò la sua versione dei fatti. Spiegò ai presenti di aver notato immediatamente delle strane macchie di terra bagnata sui vestiti del ragazzo dai capelli neri. Indizi che l’avevano portata a credere della sua iniziale colpevolezza. Disse loro di averlo cercato per chiedergli spiegazioni, spiegazioni che lo stesso le avrebbe fornito poco dopo averla trascinata su una delle torri minori del Palazzo Reale. Cercando di trattenere le lacrime e di resistere agli sguardi attoniti dei presenti, raccontò loro di essere a conoscenza del segreto di Brendon; della strana sensazione percepita dal suo amico quella sera; della sua “visita” al giardino in cerca di risposte; della scoperta dei due cadaveri. Sperando di non peggiorare ulteriormente la posizione di Brendon, l’ex-strega dei serpenti confidò alle Winx e agli Specialisti la proposta che aveva ricevuto dal figlio/servitore di Ksendras e di come quest’ultimo avesse sostenuto di aver già affrontato le sei fate venendo sconfitto. L’allieva della Fata madrina, infine, supplicò i suoi amici di credere a quelle parole e, soprattutto, di credere nell’innocenza del ragazzo. Una volta che Selina ebbe finito di parlare, scoppiò a piangere per la vergogna e il dispiacere. Le sue lacrime, però, non fecero altro che innervosire maggiormente coloro che in Brendon vedevano una minaccia.
«Anche tu… anche tu sapevi» sibilò la Fata dei Fluidi tremando di rabbia - «Sapevi che Brendon ha al suo interno un demone estremamente pericoloso e non hai detto nulla! Quando pensavi di dirci che Ksendras e i suoi seguaci erano intenzionati a riprendersi Belial?!».
L’altra non disse nulla e, continuando a singhiozzare, nascose la testa tra le mani.
«Dannazione! Rispondi quando di ti viene fatta una domanda» urlò il Principe di Eraklyon terrorizzando buona parte dei presenti.
Selina rialzò la testa, il suo viso era diventato completamente rosso. Il suo respiro era irregolare: brevi e rapidi singhiozzi erano infatti alternati a lunghi periodi di apnea. Gli occhi erano lucidi e le labbra, tremando per lo spavento, farfugliavano parole sconnesse. Aisha, più che mai decisa ad ottenere una risposta, si avvicinò con fare minaccioso all’ex-Strega dei Serpenti. A pochi passi dal suo letto, però, Daphne, Flora e Tecna le sbarrarono la strada.
«Aisha, adesso basta!» esclamò, perentoria, la futura Regina di Domino - «È inutile prendersela con Selina, quello che conta è che adesso siamo sicuri dell’innocenza di Brendon».
«Ma cosa diamine stai dicendo?! Non dirmi che le credi?» esclamò, confusa, la Fata dei Fluidi.
«Non possiamo fidarci di una persona come lei, né possiamo fidarci delle frottole di quel mostro» aggiunse Sky prontamente.
«Al contrario, io penso che dovremmo. Dopotutto la sua versione dei fatti combacia perfettamente» puntualizzò la Fata della Tecnologia - «Da quanto ci ha detto Selina, gli abiti di Brendon erano sporchi di terriccio. Tuttavia le guardie del giardino, secondo la ricostruzione ufficiale, sono state prese alla sprovvista ed è stata tagliata loro la gola. Non vi è stata alcuna lotta tra i due soldati e il loro assalitore, nessuna battaglia che potrebbe spiegare quelle tracce di terra. Tracce pienamente giustificate, invece, dallo scontro, secondo quanto appena riportato, tra il nostro amico e il vero aggressore. In secondo luogo, particolare che fin dall’inizio mi è sembrato strano e che solo adesso mi è chiaro, perché mai Brendon avrebbe dovuto creare una breccia nella parete ovest? Lui era tra gli invitati, si trovava già nel perimetro del Palazzo e non aveva bisogno di trovare un modo per accedervi. Certo si potrebbe pensare ad un depistaggio ma non credo che avesse il tempo materiale per aggredire le guardie, fare un buco nel muro e poi tornare alla festa. No… non è stato Brendon ad assalire quegli uomini, ma rappresenta il motivo di quell’aggressione. In fin dei conti che senso ha commettere una fesseria del genere? Uccidere a caso due soldati per poi dileguarsi nel nulla è una cosa senza senso a meno che non si voglia creare trambusto… a meno che non si voglia attirare l’attenzione di qualcuno».
Gli altri rimasero a bocca aperta: il ragionamento della loro amica non faceva una piega. Ore trascorse a fare supposizioni, a scambiarsi reciproche accuse e a difendere chi non ne era in grado, erano state appena spazzate via da una semplice ed efficace deduzione, costruita nel giro di pochi secondi da quel genio di Tecna. Tuttavia, nonostante l’evidenza, Aisha non si era ancora arresa. Non era disposta a perdonare tanto facilmente quei ragazzi che, ai suoi occhi, si erano macchiati di una colpa gravissima: l’averle mentito. Non le importava se Brendon avesse assassinato quelle persone, non le importava se fosse a conoscenza dell’attacco a Magix, non le importava… non le importava più nulla.
«Colpevole o meno, non m’interessa. Se Ksendras e i suoi tirapiedi sono sulle sue tracce, non possiamo correre il rischio che Brendon vaghi libero per la Dimensione Magica: deve essere rimandato indietro! Dopotutto fu Faragonda a stabilire che, una volta recuperato il medaglione, Elizabeth, Max e Brendon tornassero a casa loro».
La Preside di Alfea, chiamata in causa dalla sua allieva, fu stanca di rimanere ad osservare la scena. Sebbene fosse stata la prima a sostenere che, per il loro bene, i tre ragazzi dovessero ritornare nella loro dimensione, troppe cose erano cambiate e in quel momento non se la sentiva più di continuare a sostenere quella tesi. Tuttavia i presenti furono più veloci e l’anticiparono.
«Questo è fuori discussione!» esclamò Daphne incrociando le braccia - «Elizabeth e gli altri torneranno nella loro dimensione soltanto quando saranno loro stessi a volerlo. Noi non cacceremo nessuno!».
«Per di più se qualcuno è alla ricerca di Brendon non possiamo correre un simile rischio» esordì Timmy.
«Esatto! Non vi luogo più sicuro di Fonterossa, Ksendras non potrà mai mettere le sue sporche mani su di lui» aggiunse Thoren con sicurezza.
A quel punto la Principessa di Andros, trovandosi da sola contro il resto del gruppo, si voltò verso Sky e Nex in cerca del loro appoggio. I due, però, non raccolsero il disperato appello della ragazza. Il Leader degli Specialisti, infatti, sembrava aver ormai rinunciato a far valere il suo punto di vista e, sebbene l’orgoglio non glielo avrebbe mai fatto ammettere, aveva iniziato a riconsiderare le proprie opinioni in merito. Dopotutto non soltanto Max, Elizabeth e Bloom avevano difeso Brendon con le unghie e con i denti, ma anche le altre Winx e i suoi compagni di squadra avevano preso una posizione ben diversa dalla sua. Di conseguenza il Principe di Eraklyon si era piano piano convinto che doveva pur esserci un motivo che spingesse tutti loro a prendere le parti di quello che ai suoi era ancora un orribile mostro. Allo stesso modo il fidanzato di Aisha, apparso fin da subito poco convinto della fondatezza di quelle accuse, preferì non insistere oltre rimanendo in silenzio. Realizzato di essere ormai sola, Aisha chinò rassegnatamente la testa limitandosi a fissare il grigio pavimento della stanza. Le ragazze, nonostante fossero felici che quell’inutile discussione fosse giunta finalmente a termine, non poterono fare a meno di notare il disappunto della loro amica. In fin dei conti sapevano bene quanto fosse cocciuta la Principessa di Andros e quanto fermamente credesse nei propri ideali. Già in passato, infatti, avevano dovuto “fronteggiare” questo difficile aspetto del suo carattere. A prescindere da ciò, le Winx erano convinte che, proprio com’era accaduto quattro anni prima, la loro determinazione, l’affetto nei confronti di Aisha, il buon senso di quest’ultima e, soprattutto, l’inossidabile amicizia che le legava avrebbero risolto anche quell’orribile situazione.
«Aisha, torniamo in camera nostra. Abbiamo altro di cui parlare» esclamò, all’improvviso, Flora con voce dolce mettendo una mano sulla spalla dell’amica.
La Fata dei Fluidi alzò lentamente il capo, mentre dagli angoli degli occhi iniziavano a colarle fiotti di lacrime. Incrociò lo sguardò della sua compagna di stanza e, incespicando un paio di volte con la lingua, mugugnò:
«Flora, ti prego… spiegami perché mai dovrei fidarmi di loro tre. Perché mai dovrei far finta di nulla e perdonarli per avermi mentito? Perché mai dovrei permettere al mostro, che si trova all’interno del corpo di Brendon, di continuare ad esistere? Io… io sono stanca di litigare con voi, con tutte voi. Sono stanca di fare la parte della cattiva pronta a fregarsene dei sentimenti altrui. Sono stanca di provare questo risentimento, questo odio nei confronti dei miei amici. Per questo motivo ti chiedo, anzi ti… ti scongiuro di farmi capire il motivo di tutto questo. Dammi l’opportunità di provare affetto, compassione… amore per un essere che ha la capacità di portare la morte ovunque vada. Un essere che può usare quelle stesse fiamme nere che hanno distrutto Magix, quelle stesse fiamme nere che per poco non mi hanno uccisa. Per favore da un senso a tutto questo, perché per me non ce l’ha».
Quelle parole lasciarono i presenti alquanto interdetti, incapaci di capire cosa Aisha volesse veramente. Soltanto Flora sembrava avere compreso il senso di quelle domande… domande che lei stessa si era posta un po’ di tempo prima. La Fata della Natura inspirò profondamente, quasi avesse voluto raccogliere tramite quel gesto tutto il coraggio e la determinazione possibili per rispondere alla sua amica; poi, una volta che si fu decisa, con un filo di voce disse:
«Hai ragione, tutta questa situazione sembra non avere alcun senso. Anch’io la pensavo come te; anch’io ero arrabbiata con loro; anch’io avevo il bisogno di capire; anch’io… anch’io avrei ucciso Brendon con le mie stesse mani. Il suo modo di fare, la sua follia, i suoi attacchi mi hanno fatto ricordare la notte in cui Magix venne attaccata; le terribili ferite presenti sul corpo di Acheron mi hanno ricordato quanto abbia rischiato quella sera; le fiamme… le fiamme nere, che lambivano gli edifici della capitale, hanno violentemente riportato a galla la straziante immagine della mia casa, distrutta da quegli stessi attacchi».
«Cos… cosa stai dicendo?!» balbettò, confusa, la Principessa di Andros, mentre nella sua testa si faceva strada un atroce sospetto.
Allo stesso modo il resto dei presenti provò la medesima sensazione di smarrimento. Alcuni di essi si rivolsero ad Helia in cerca di risposte; ma il ragazzo, chiuso nel suo stretto riserbo, rimase impassibile e, rannicchiatosi in un angolino, si coprì il volto con le mani. Altri, invece, avendo intuito che un qualcosa di estremamente grave doveva essere successo, si limitarono ad ascoltare con le lacrime agli occhi le parole di Flora. Quest’ultima, trattenendo a fatica i singhiozzi e prendendo di tanto in tanto dei profondi respiri, continuò il proprio racconto:
«Elizabeth, Stella, Bloom e Selina non sono state le uniche a mentire. Anche io e Helia lo abbiamo fatto. Vedi, sebbene sia sbagliato, a volte ciò si rende necessario. Mentiamo perché qualcuno a noi vicino ci chiede di farlo; mentiamo per proteggere le persone che amiamo; mentiamo perché… perché non abbiamo la forza di affrontare la verità».
A quel punto la Fata della Natura, prossima ad una devastante crisi di pianto, si rivolse a tutti gli occupanti della stanza:
«C’è un motivo se durante l’attacco a Magix mi sono scagliata contro il presunto responsabile rischiando la vita. C’è un motivo se quella sera Rowarir si è dimostrato così gentile e premuroso nei miei confronti. C’è un motivo se questo Natale non sono tornata a casa dalla mia famiglia. Semplicemente… …la mia… la mia famiglia non c’è più. Distrutta, annientata, spazzata via da quei mostri… quei mostri così simili a Brendon».
I volti delle Winx, dei loro fidanzati, di Faragonda, di Eldora e Ofelia, nonostante queste ultime due facessero davvero molta fatica a stare al passo con il discorso, si dipinsero d’orrore, tristezza e disgusto. In quell’istante un unico pensiero accomunò tutti i presenti: correre da Flora, abbracciarla, consolarla, chiederle scusa per non essersi accorti di nulla… chiederle scusa per non esserle stati vicino. Tuttavia la fata di Linphea, intuito cosa sarebbe potuto accadere, alzò il braccio destro in avanti intimando ai suoi amici di stare indietro e di farle finire il suo discorso. Subito dopo tornò a rivolgersi alla Principessa di Andros e con voce tremula le disse:
«Aisha, mi dispiace così tanto di averti mentito, di aver mentito a tutte voi. Purtroppo Rowarir mi chiese di non rivelare a nessuno cosa fosse successo. Aveva paura che quelle bestie potessero tornare mettendo in pericolo me e chi mi stesse attorno. Soltanto Helia seppe dell’accaduto e gli feci promettere di mantenere il segreto. Non volevo che altri corressero questo rischio, non volevo che voi cercaste di farmi desistere dai miei propositi di vendetta. Si, volevo vendetta, volevo scoprire l’identità degli assassini dei miei genitori, gli assassini di… di Miele. Purtroppo Rowarir era stato fin troppo bravo a nascondere tutte le prove, forse temeva che potessi commettere una follia. Mi arresi, non avevo nulla su cui basare le mie ricerche. Triste e amareggiata lasciai perdere… lasciai perdere fino a quando non vi fu l’attacco a Magix, fino a quando non vidi Brendon sparare quelle fiamme nere dalle mani. Ero furiosa: per mesi avevo cercato inutilmente i responsabili dello sterminio della mia famiglia senza sapere che una persona, dotata delle loro stesse capacità, fosse diventata un mio amico. Avrei voluto interrogarlo, torturarlo nei modi più subdoli e osceni che mi venissero in mente, avrei voluto… cancellarlo dall’esistenza. Dovevo fare giustizia, dovevo vendicare la mia famiglia, dovevo… dovevo sapere la verità. Verità che Stella, pochi giorni dopo, comunicò a tutte noi ad eccezione di te, Aisha… troppo orgogliosa e offesa per ascoltare. Fu allora che capii, capii quanto fossi stata meschina e stupida. Ero saltata alle conclusioni dimenticandomi, anzi no… preferendo non chiedermi quale fosse il motivo che avesse spinto Elizabeth a mentirci, quale fosse il motivo che avesse spinto Brendon ad unirsi con Belial. Vedi Aisha, le fiamme che ci hanno ferito, distrutto Magix e ucciso i miei genitori, non sono quelle del nostro amico. Non sono le stesse fiamme nere che ci hanno salvato dai vampiri e da Acheron, non sono le stesse fiamme nere che hanno protetto gli abitanti di Glasgow… che hanno protetto Elizabeth dall’essere violentata a soli dodici anni. Non c’è sempre la magia ad aiutarci e a volte soltanto un mostro può sconfiggerne un altro».
Non appena Flora ebbe finito di parlare, un silenzio innaturale calò nell’infermeria. Di tanto in tanto si sentivano solo i singhiozzi di Aisha, che dopo aver abbracciato la sua compagna di stanza, era scoppiata a piangere.
 
************************************************************************************************
 
Note dell’autore: Buondì a tutti!!! Alloooora che dire su questo capitolo? Innanzitutto, come avrete sicuramente notato, è un filino più lungo degli altri. In effetti consta della bellezza di 10 pagine Word piene ahahahahahahahahah. I precedenti, infatti, avevano sempre 9 pagine e un pezzetto della decima, mentre il resto erano tutte note XD. Questo è il limite massimo che mi ero prefissato quando ho iniziato a scrivere la fanfiction: 10 pagine né una di più né una di meno. Precisato questo… veniamo al capitolo. Ciò che salta immediatamente all’occhio è la velocità della narrazione che, a causa delle lunghe pause riflessive dei personaggi, risulta alquanto ridotta. Purtroppo ci troviamo in una parte della storia non molto action, contraddistinta da lunghi dialoghi e parti descrittive che hanno lo scopo di creare nuovi misteri e (per fortuna altrimenti mi picchiate) di risolverne degli altri. Combattimenti, incantesimi e colpi di scena con i botti torneranno solo nel capitolo 9 XS. Mi dispiace dovervi costringere a questa noiosissima serie di estratti, ma credetemi se vi dico che sono necessari. Fortunatamente Aenuashiba saprà regalarci non poche emozioni con le sue prossime avventure, quindi si compensa ahahahahahahahahah. Per quanto riguarda il contenuto del capitolo, non penso ci sia molto da spiegare. Dopotutto un momento di chiarificazione tra i protagonisti della storia, dopo il casino avvenuto a Torrenuvola, era più che doveroso 😉. Di conseguenza ci ritroviamo ad assistere allo scontro tra Aisha supportata da Sky e Nex (lui non è che aveva poi tutta questa voglia XD), entrambi intenzionati a rispedire Max, Brendon e Elizabeth nella loro dimensione, e il resto del gruppo che cerca di difendere i tre. Sinceramente, nonostante alla fine sia colui che decide come devono andare le cose all’interno della fanfiction, ho tifato per il Principe di Eraklyon e la Principessa di Andros. So che può sembrare strano… in fin dei conti a vincere è stato l’altro schieramento, ma vi chiedo di riflettere e di mettervi nei panni dei personaggi. Voi come avreste agito? Vi sareste continuati a fidare nonostante tutto, nonostante le bugie. Io credo proprio di no… purtroppo essere diffidenti (salvo rare eccezioni) fa parte della nostra natura e, a mio parere, i due hanno mostrato un comportamento abbastanza realistico. Certo, forse accusare Brendon di omicidio senza avere prove inattaccabili, è stato alquanto stupido. Il concetto resta però lo stesso: Sky e Aisha hanno agito in quel modo perché si sono sentiti minacciati; hanno visto nei tre amici un potenziale pericolo e hanno risposto di conseguenza. Ovviamente questa è la mi opinione… sono curioso di conoscere la vostra 😊. Sulla rivelazione di Flora non mi soffermo dal momento che ci sono le note del terzo racconto di Cassiopea (che vi invito a leggere XD), dove è spiegata tutta la vicenda, accennata pure né Il mondo oltre la finestra. Prima di concludere voglio darvi un’ultima informazione: sul Drive, come vi ho detto nelle note dello scorso capitolo dello spin-off, ho creato la cartella “Approfondimenti”. All’interno di questa troverete una serie di chicche come: l’indice dei capitoli delle storie (si anche quelli ancora non usciti ahahahahahaha); la cronistoria della serie (verrà aggiornata di volta in volta cercando di evitare di fare spoiler, quella completa consta di 11 pagine Word 😉); la descrizione degli oggetti magici; la descrizione dei diversi mondi della Dimensione Magica (non Cassiopea!!!); la descrizione della gerarchia all’interno dell’universo magico e tanto altro. Spero che qualcuno di voi dedichi un po’ di tempo a questi piccoli extra, in modo tale che, quando vi saranno dei riferimenti nelle storie, possa subito capirli :D. Beh… io ho finito, spero di non avervi annoiato troppo XD. Un saluto a tutti, ci sentiamo presto 😊 😊 😊.

Yugi95
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Yugi95