Fanfic su artisti musicali > Arctic Monkeys
Segui la storia  |       
Autore: Padfootblack    16/10/2017    1 recensioni
E se Alex avesse intrapreso una relazione con una collega musicista? E se non fosse tutto così idilliaco?
Raccolta di song fic!
Dal testo:
Probabilmente si accorse del mio sguardo, perché si girò e sorrise imbarazzata, muovendo la mano come a salutarmi. Non riuscii a muovere un muscolo, aveva uno sguardo splendido. Era come se potesse leggermi dentro e mi persi in quel paradiso verde azzurro, fin quando non si voltò di nuovo verso gli altri. E la magia scomparve, ritornai nel backstage del club, attorniato da luci stroboscopiche e ombre penetranti, proprio mentre loro salivano sul palco.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Balaclava – Amy

It's more a question of feeling
Than it is a question of fun

Julie era venuta a trovarmi per il weekend, di questi tempi non era così difficile convincerla a venire a Sheffield. L’anno scorso avevo fatto una fatica immane a far sì che venisse con me alla festa di Matt, adesso accettava ogni invito con entusiasmo. Non sapevo se esserne felice o preoccuparmi del suo comportamento. Scelsi la seconda. Mentre camminavamo verso il pub, le chiesi come andavano le cose a casa. “Benissimo”rispose sincera: “Ma lo stai chiedendo con il tuo tono alla Sherlock Holmes, quindi qualcosa non va”

“Hai accettato subito di venire qui a Sheffield, senza fare una piega”

“Mi manca la mia migliore amica!”

“Davvero?”le chiesi, addolcita da quella risposta.

“E mi piace un ragazzo”aggiunse lei. Ora la riconoscevo.

“Oddio, chi?”domandai con un sorriso sulle labbra.

“Non posso dirtelo, lo conosci e mi imbarazzerebbe”

“E dai Jules, ci raccontiamo sempre tutto!”

“Questa volta è diverso, io … sono davvero tanto cotta di lui”

“Ma è fantastico!”

“Se lui ricambiasse, sì”

“Pensi di non piacergli?”

“Non riesco molto a capirlo”

“Chi è, Jules?”. Fece spallucce e indicò il pub: “Entriamo. Chi hai detto che c’è stasera?”

“Al, Matt, Jamie con la sua Katie, Nick con Kelly, Chris, Aaron, John ...”

“Tutti felicemente riuniti”

“Esattamente”. Quando varcammo la soglia, un forte odore di alcol e luci soffuse ci accolsero. Erano tutti seduti attorno a un tavolo, a chiacchierare animatamente. Matt puntava il dito contro Chris che rideva sguaiatamente, facendo alzare gli occhi a John. Al stava sussurrando qualcosa a Jamie, troppo impegnato a sorridere a Katie per sentire qualsiasi cosa. Nick era perso negli occhi di Kelly, mentre Aaron scuoteva la testa e dibatteva con Helders.

“Ehi, folks”esclamai buttandomi nel posto accanto ad Al: “Di che si parla?”

“Matt è convinto che la Old Ale sia meglio della Guinness, ma Aaron non è d’accordo”

“Questo perché sua madre è irlandese”spiegai, mentre il mio batterista faceva una smorfia: “Le mie origini non hanno nulla a che fare con questa decisione”

“Tu cosa ne pensi, Brown?”mi chiese Helders, ma feci spallucce: “L’importante è che sia birra”

“Ah ciao Ams!”mi salutò Jamie, si era appena reso conto che ero arrivata: “Non credo che vi conosciate, lei è Katie”. La ragazza bionda accanto a lui sorrise in maniera gentile e mi strinse la mano: “Ho sentito tanto parlare di te”. Anche io di te, sapevo chi eri ancora prima che ci presentassero. Jamie non faceva che parlare di lei, la scimmia artica più ribelle sembrava aver trovato l’anima gemella.

“Bene o male?”chiedo ironica.

“Benissimo”confessò.

“Ora non esageriamo”disse Jamie: “Solo Al parla benissimo di te, noi … ti sopportiamo”

“La realtà è che non possono fare a meno di me”scherzai e vidi che la ragazza accanto a Nick mi porgeva una mano: “Kelly, piacere”

“Amy, piacere mio”

“Anche io ho sentito parlare di te, molto”

“Non è vero”ironizzò Nick: “A nessuno piace parlare di te”

“Tranne ad Alex”disse Jamie.

“E quando inizia non finisce più”

“Nah”disse Al in tono noncurante: “Lasciali parlare”

“Beh provate a passare una tournée in un bus con lei”disse Chris indicandomi.

“O in casa con lei e Julie”continuò Aaron: “Un suicidio”

“Credo di conoscere Alex più di quanto lui conosca se stesso”

“Dev’essere terribile”scherzò Alex pavoneggiandosi.

“Non immagini quanto”disse John stizzito. Mi voltai confusa verso di lui, sembrava l’unico a non divertirsi questa sera e aveva congelato l’atmosfera intorno a noi. Mi voltai verso le ragazze e conversai con loro, cercando di capire chi erano. Mi sembravano davvero perfette per Cooks e O’Malley. Katie era dolce, gentile, ma sapeva tenere a bada Jamie. Kelly era un’osservatrice nata e aveva la giusta dose di ironia per stare con Nick. Sembravano tutti perfetti insieme. Solo quando la sentii ridere, notai che Julie parlava fitto fitto con Matt e capii immediatamente chi era il fantomatico ragazzo che le piaceva. Proprio Matt, no, Juls, è una partita persa in partenza. Al mi diede un bacio veloce sulla fronte e uscì a fumare una sigaretta, ma non ci feci caso. Restai a fissare la mia migliore amica senza riuscire a spiccicare parola.

Oh, will blood run down the face
Of a boy bewildered and scorned
And you'll find yourself in a skirmish
Where you wish you'd never been born

Avevo passato la maggior parte della serata a divertirmi, e il resto a preoccuparmi della salute mentale di Julie. Mi resi conto che non vedevo Al da secoli, così andai fuori. Le luci dei lampioni brillavano nella notte nebbiosa, e qualcuno se le stava dando di santa ragione al di là della strada. Normale amministrazione il venerdì notte a Sheffield. Ma quando aguzzai lo sguardo, li riconobbi subito. Un ragazzo aveva un ciuffo biondo lungo fino al mento, l’altro una zazzera di capelli castani scompigliati. Pensavo di dovermi preoccupare solo di una persona in quella rissa, ma mi resi conto di conoscere entrambi.

“Al?”lo chiamai a voce bassa, ma decisa. Non rispose, impegnato a tirare un pugno in faccia a John.

“Al!”urlai camminando verso loro. Si fermò di colpo e si voltò verso di me, sorpreso: “Darling”sussurrò a mo’ di saluto, allontanandosi dall’altro. Girai la testa verso l’altro ragazzo, ancora più sconvolta: “John?”

“Ehilà, Amy”. Aveva tutta la bocca e il mento pieni di sangue, un livido accanto all’occhio e si teneva una mano sull’addome, probabilmente colpito da un destro di Turner. Mi sistemai in mezzo a loro prima che potessero iniziare a menarsi di nuovo, anche se John sembrava più sul punto di svenire.

“Che cavolo è successo?”

“Nulla, una scaramuccia”

“Siete entrambi feriti!”

“Passerà”disse Al fissando John negli occhi.

“Non finisce qui, Turner”rispose l’altro.

“Oh finitela”ordinai schifata: “I discorsi da ubriachi andateli a fare da qualche altra parte. John, puzzi di schifo, ti chiamo un taxi”

“No, tranquilla, sto benissimo ...”. Ma avevo già fatto il numero, pronta a portarlo a casa per farlo rinsavire.

Are you pulling her from a burning building
Or throwing her to the sharks?

Nel frattempo Aaron era uscito dal bar, con il telefono in mano e lo sguardo preoccupato: “Non vi vedevamo più … cos’è successo?”

“Che cazzo fate?”chiese Julie uscendo di corsa, seguita da Helders: “Siete scemi?”.

“Tornatene a casa”ordinò Aaron a John, visibilmente ubriaco.

“Scordatelo”si lamentò John, non riusciva neanche a stare in piedi. Mi avvicinai e avvolsi il suo braccio intorno alle mie spalle, e così fece Aaron.

“Amy, beviamo qualcosa insieme, ho un sacco di cose da dirti”biascicò John. Io non riuscivo a dire una parola, mi limitavo ad osservarlo scioccata.

“Lo accompagno io a casa”disse Aaron senza neanche guardarmi in faccia.

“Sei sicuro?”

“Fidati, è meglio così”. Il taxi arrivò e riuscimmo a issare John sul sedile posteriore. Aaron richiuse velocemente lo sportello e partirono. Solo dopo qualche minuto ebbi il coraggio di guardare Alex. Aveva sangue che gli colava dal naso e un occhio viola, ma non sembrava messo male. Non sembrava neanche ubriaco. Mi avvicinai lentamente, osservandolo preoccupata. Alzò lo sguardo su di me, non sembrava essersi pentito di quello che aveva fatto. Gli accarezzai la guancia e fece una smorfia quando passai il dito intorno al suo occhio emaciato. Quando Matt notò il mio sguardo, si rivolse a Julie: “Vieni, lady, torniamo dentro”. Lei lo seguì con mio stupore, di solito non faceva mai quello che la gente le ordinava di fare.

“Cos’è successo?”chiesi pacata.

“Il tuo amico parla troppo”

“E ti sembra un buon motivo per fare a pugni?”

“In realtà, sì”. Gli presi la mano e lo portai a forza nei bagni del pub, dove gli ripulii la faccia da tutto il sangue. I miei movimenti erano delicati, ma il mio sguardo era duro. Non potevo credere che Al fosse uno di quei tizi che litigavano e menavano gli ubriachi al bar.

“Sei arrabbiata?”

“Sì”ammisi sincera.

“Perché?”

“Hai picchiato John, un mio amico e collega. E per giunta, lui era pure ubriaco, tu invece eri sano”

“E questo cambia qualcosa?”

“Se un ubriaco è rissoso e tu sei sobrio, sei tu che dovresti fermarti quando si arriva al limite”

“Non ho questa capacità”

“Ho notato”. Passai l’ultimo fazzoletto intorno al suo naso e buttai tutto nell’immondizia. Il mio lavoro da crocerossina era finito, ora potevo tornarmene a casa ed evitare di pensare a ciò che era appena successo.

“Perché mi stai aiutando?”chiese ancora Alex.

“Perché mi va”

“Ma sei arrabbiata”

“Sono un essere umano a differenza tua”sibilai e, prima che potesse ribadire, uscii dal bagno diretta verso il tavolo dei ragazzi. Jamie e Katie chiacchieravano allegri, Nick baciava Kelly e Jules era totalmente presa da Matt. Non volevo rovinare la serata a nessuno, così uscii senza farmi notare, mi sedetti sul marciapiede e fissai una lattina spiaccicata a terra. Perché Al aveva preso a pugni John? Cosa si erano detti? Ero una stupida a sperare che potessimo andare tutti d’accordo?

That's right, he won't let her out his sight

Sentii dei passi dietro me e poi qualcuno sedermisi accanto. Non avevo dubbi, sapevo che era lui, mi rincorreva sempre quando litigavamo. Avevo la brutta abitudine di scappare per non mostrare la mia espressione triste o delusa agli altri, ma lui non mi perdeva mai di vista.

“Mi vuoi spiegare?”domandai.

“Mi ha provocato”

“E tu prendi a pugni tutti quelli che ti provocano?”

“Di solito funziona così”

“Non mi piace la gente che fa a pugni”

“Prima o poi avresti trovato un mio difetto”

“Non sto scherzando, Al”dissi seria e profondamente delusa. Era così infantile in questo momento, così diverso dall’Alex che avevo conosciuto l’anno scorso. O forse era sempre stato così, ma non l’avevo mai visto fronteggiare qualcuno.

“Sono uscito per fumare una sigaretta e dopo un po’ me lo sono ritrovato di fronte. Ha detto delle cose poco carine su me e te”confessò: “E continuava a rincarare le dose. Potevo fargli molto più male, ma mi son fermato. E ho preservato le mani, perché so che ci suona la chitarra con quelle. Anche se alcune canzoni sembrano suonate col ...”

“Okay”lo interruppi: “Ho capito”. Ripensandoci John aveva esagerato con l’alcol quella sera, ma ero troppo presa da tutti gli altri per rendermene conto. Eppure lo conoscevo da anni e sapevo che si ubriacava così tanto solo quando era profondamente triste. Che amica inutile ero stata, dovevo tornare a casa per vedere come stava e aiutarlo. Scrissi un messaggio sia a John che a Aaron per sapere come stava l’ubriaco rissoso. Rispose solo Aaron, dicendo che l’amico stava dormendo sul divano. Al cercò il mio sguardo e lo trovò dopo pochi secondi, amareggiato.

“Mi dispiace”

“Per averlo picchiato o per aver fatto una scenata fuori da un locale?”

“Per il tuo sguardo”. Riusciva a trascendere il romanticismo anche durante un litigio. Abbandonai l’aria arrabbiata: “Non farlo mai più”

“Non posso promettertelo”

“Provaci”. La porta del pub si spalancò ed uscirono Matt e Julie. Lei aveva lo sguardo sognante, lui divertito: “Pensavo di trovare Al sdraiato sul ciglio del marciapiede a chiedere scusa alle stelle”

“E io di dover tornare a casa a tirare su di morale miss Brown”lo seguì Julie, con un sorriso ebete in viso. Sembrava avesse bevuto. Quanto l’avevo lasciata lì dentro con gli altri?

“E invece siamo maturati”esclamò Alex.

“Disse il tizio che ha appena preso a pugni un ubriaco”inveii. Osservai l’orologio, ma Matt mi tirò giù il braccio: “Ti dico io che ore sono: è l’ora della birra, non fare la vecchia”

“Dai, Matt, è tardi ...”

“Non ci sono scuse!”.

You knew that he'd be trouble right before the very first kiss
Quiet and unassuming, but you heard that they were the naughtiest
She pleaded with you to take it off
But you resisted and fought
Sorry sweetheart I’d much rather
Keep on the balaclava

Le due coppiette ci lasciarono, avevano solo un giorno da passare con il proprio amato prima che partissero per l’Australia e volevano goderselo. Ci abbracciammo tutti e io scambiai il numero di telefono con le ragazze, convinte che prima o poi avremmo organizzato una cena tutti insieme. Li guardammo andare via abbracciati, mentre Helders porgeva a me e Julie due lattine di birra: “Bene, ragazze sofisticate, forse voi non sapete come si beve qui a Sheffield, ma ...”. Gliela presi di mano, la bucai e la bevvi tutta d’un sorso. Tutto l’alcol bevuto quella sera mi fece girare un po’ la testa, ma rimasi lucida. Schiacciai la lattina per terra e la buttai verso Helders, che mi guardava sorpreso: “E brava la nostra Amy. Piccola Juls?”. L’aveva chiamata con un nomignolo e lei si stava letteralmente sciogliendo. Povera piccola Juls. Fece spallucce e prese una lattina in mano. Lei, Juls, la mia amica astemia.

“Juls, è birra”dissi: “E a te non piace”

“Che male c’è a provare?”. Oddio, l’avevo lasciata mezzora sola con Helders e già le aveva fatto il lavaggio del cervello!

“Se te la senti ...”borbottai. La vidi bucare la lattina e bere tutto con una luce inedita negli occhi. Quando la finì, lanciò la lattina verso Matt che la prese al volo: “Non c’è una cosa in cui tu non sia perfetta, eh?”. No, le frasi da rimorchio con la mia migliore amica proprio no. Alex e Matt intanto avevano già bevuto due lattine a testa con questo metodo, giocando a chi le finiva prima.

“Bene, è ora di andare a casa”annunciai.

“Sono solo le due!”si lamentò Juls. L’aveva proprio trasformata in un mostro.

“Già, Ams, facci divertire!”le fece eco Matt.

“Giù le mani”sussurrai a lui mentre Juls cantava a squarciagola Perfect Day. Matt alzò un sopracciglio: “È solo una serata”

“È ubriaca”

“No, non è ...”. Ma Juls cadde per terra e scoppiò a ridere di gusto, così la aiutai a rialzarsi. Avevo visto troppi ubriachi in una sera per almeno dieci anni della mia vita. Chiamai un taxi e Matt mi aiutò a farci salire di forza Juls.

“Vieni con me?”chiese lei con gli occhi a cuoricino.

“Oggi no, ma passo da te domani, okay?”

“Non vedo l’ora”ridacchiò lei. Chiusi lo sportello prima che quei due potessero avvicinarsi ancora.

“Non puoi nasconderla per sempre da Helders”mi avvisò Al prendendomi il viso fra le mani, mentre il suo amico era già diretto verso casa.

“Posso provarci”dissi in tono di sfida e lui sorrise sardonico: “Touché. Ci vediamo domani, darling”. 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Arctic Monkeys / Vai alla pagina dell'autore: Padfootblack