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Autore: Fede883    17/10/2017    1 recensioni
Racconto autobiografico:
Un litigio tra sorelle è normale specie se tua sorella maggiore è la tua allenatrice, in questo racconto narro di un litigio accaduto davvero (Io l'ho un pò romanzato diciamo) a Irene (La mia fidanzata) che ha avuto con sua sorella maggiore Annachiara non che anche sua allenatrice di ginnastica artistica. E' una storia che parla di fratellanza più che di sport e di come le parole alcune volte possono far male alle persone che amiamo se le diciamo in modo troppo arrogante... Irene e Annachiara dopo questo litigio impereranno l'una qualcosa dell'altra e alla fine si sa che prima o poi dopo ogni tempesta il sole torna sempre a splendere. Una storia tra sorelle e di come mettere da parte il rancore e capire i propri errori.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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:" Non va bene! Rifallo di nuovo, non ci stai mettendo nemmeno un briciolo di impegno!". Mi grida mia sorella mentre svolgo l'esercizio alla trave d'equilibrio ad allenamento, ormai sono due ore che ci alleniamo senza sosta e inizio ad essere stanca e vorrei solamente farmi una doccia calda e andare a casa. Avere mia sorella allenatrice è bello ma allo stesso tempo è una cosa quasi fastidiosa per certi punti di vista, mi urla continuamente addosso quando sbaglio, pensa che io riesca a fare le cose subito senza permettermi neanche una volta di sbagliare, mi sembra una cosa assurda oltre che impensabile per una persona, mi dice a volte che non sono portata come lei per la ginnastica artistica, che sono solo una ragazzina fancazzista che si impegna solo alle gare mentre agli allenamenti fa finta di allenarsi.... Ma vi assicuro che non è così. Questo è quello che pensa lei ma di sicuro non lo penso io.
Una sera ad allenamento mia sorella mi prende da parte e mi dice:" Sappi signorina che non mi stai piacendo in questi ultimi allenamenti, davvero se continui a metterci così poco impegno non farai più nessuna gara o esibizione!". Quelle parole mi avevano ferito ma io avevo anche la scuola e non potevo pensare solo alla ginnastica artistica, sarei impazzita se avessi pensato solo a quello. Non risposi a mia sorella perchè avevo capito che dovevo mettermi a fare sul serio quell'allenamento e mi disse anche:" Almeno il body l'hai lavato e stirato vero? Spero per te che sia così altrimenti non farai questo allenamento!". Mi ero dimenticata di chiedere a mia mamma di stirarmi e lavarmi il body in lavatrice e quando l'ho detto a mia sorella ha sbuffato ma non più di tanto dicendomi:" Sei una cazzona! Non imperarai mai!". Ci rimasi male perchè io ero sempre stata molto seria nelle mie cose ma mia sorella in quel momento non la pensava così. Per l'allenamento mia sorella mi cede dei pantaloncini corti e la sua felpa rossa della società che mi sta anche molto bene, rimango a piedi nudi e vi avvio verso la palestra con mia sorella che non mi guarda neanche facendomi solamente segno di andare verso la palestra e nient'altro, lei quando insegna è un cyborg e sembra che non senta alcuna emozione. Il mio allenamento inizia male, l'esercizio alla trave mi da alcune difficoltà, in più ho il piede che mi fa male perchè a scuola avevo preso un leggero stiramento a giocare a pallavolo ad educazione fisica, mia sorella incrocia le braccia e mi fa arrabbiandosi:" Certo che tu non ti vuoi proprio impegnare vero Irene? Io credo in te e cerco di farti notare e tu mi ripaghi con scarso impegno? Sei davvero incredibile, su 20 giri di corsa e non fiatare!". Mi sono 20 giri di corsa e dovevo alternare la corsa a delle ruote e capriole... Una fatica enorme ma nonostante tutto ci sono riuscita anche se finiti i 20 giri avevo un gran fiatone e riprovo a fare l'esercizio alla trave, provo a far vedere a mia sorella che ci tengo a questo sport e inizio a camminarci su cadendo come una stupida pochi istanti dopo.
Quando cado a terra sul tappeto blu mia sorella mi grida in modo deciso:" Oh! Ti devi svegliare Irene, così non va bene! Ti faccio vedere come si fa perchè tu non capisci". Mia sorella sale sulla trave e fa l'esercizio in modo perfetto pavoneggiandosi davanti a me in modo molto vanitoso e quando scende mi dice in modo deciso:" Questo è un esercizio alla trave mentre il tuo faceva veramente pena! Con te Irene perdo solo tempo e mi rendo conto che forse ho sbagliato a darti così tanta fiducia!". Il mio cuore si spezza, mia sorella non crede in me, la ragazza con il quale sono cresciuta, ho fatto il bagnetto al mare e ho giocato mi dice che per lei sono una nullità e non crede in me, corro nello spogliatoio a piangere e lei mi guarda tenendo le braccia incrociate e sento che mi dice mentre corro via:" Si vai pure a piangere Irene, è la cosa migliore che riesci a fare tanto!". Il mio cuore è spaccato a metà e tutto questo solo per un esercizio sbagliato alla trave d'equilibrio, lei è la mia allenatrice mi dovrebbe allenare ma anche aiutare e sostenere, cosa che invece non sta facendo, forse si vergogna di vedere che sua sorella sbaglia qualche cosa? Lei ha sempre fatto tutto perfetto? Non credo proprio, se fossi già una campionessa perfetta probabilmente sarei alle olimpiadi e di certo in una palestra alle porte di Bologna, mi chiamerei Nastia Liukin e non Irene Lizzi! Mia sorella prosegue il suo allenamento come se nulla fosse, io mi chiudo nello spogliatoio a piangere, sono una persona estramente debole e sensibile e certe cose mi fanno stare molto male.

Finito l'allenamento io non ho nemmeno fatto la doccia, salgo in macchina con mia sorella sbattendo forte lo sportello e lei mi dice in modo furioso:" Sei ridicola dico sul serio Irene! Hai finito di piangere come una bambina viziata, hai capito perchè mi sono arrabbiata con te!". Io osservo mia sorella e gli dico con rabbia:" Stai zitta e guida, non ti voglio più sentire per oggi, stai zitta!". Mia sorella si arrabbia ma non dice nulla e guida fino a casa, per la prima volta in macchina c'è un silenzio insolito, perchè di solito cantiamo le nostre canzoni preferite e parliamo del più e del meno questa volta c'è invece solo un tremendo silenzio che fa male alla mia anima e al mio cuore.
A casa dopo una cena carica di tensione, mi faccio la doccia, mi chiudo in camera mia e mi metto in pigiama, mi metto le cuffie nelle orecchie e metto su la mia playlist preferita che avevo creato nell'Ipod, mi sdraio e osservo il soffitto e capisco che forse non sono davvero portata per la ginnastica artistica e che nelle parole di mia sorella ci potesse essere un fondo di verità. Piango, mia sorella mi ha detto che sono un fallimento, che con me sta perdendo tempo, che io non sono portata per quel dannato sport e per camminare sopra ad una fottuta asse di legno! Non vado bene per lei e per i suoi stupidi canoni di allenatrice dispostica. Non la voglio vedere stasera, sono incazzatissima con lei, l'ha odio.
Dopo qualche minuto mia sorella bussa alla porta di camera mia:" Irene ti devo parlare, fammi entrare!". Non ci do peso e me ne frego perchè non la voglio vedere, ho troppo rancore dentro di me per aprire la porta e sento che ribussa dicendo con decisione:" Irene per favore apri! Ti devo parlare di una cosa importante!". Mi tolgo le cuffie e cado ad aprire dicendo:" Che diavolo vuoi Annachiara? Lasciami in pace!". Sto per chiudere la porta ma mia sorella mi ferma, vedo che ha il mascara sugli occhi tutto sbavato, come se avesse pianto, i capelli biondi disordinati e i suoi grandi occhioni azzurri lucidi e pieni di lacrime. Sta piangendo, non ce la faccio e la lascio entrare in camera mia e mi abbraccia dicendomi:" Andiamo sul letto a parlare!". Chiudo la porta, voglio che sia un momento intimo tra sorelle e di nessun altro e Annachiara mi accarezza il viso dicendomi:" Ho sbagliato tutto ad allenamento, in questi giorni sono una sorella maggiore e una allenatrice disastrosa, se mi odi lo capisco Irene!". Osservo mia sorella e vedo che indossa solo una magliettina arancione e delle mutandine bianche con sopra disegnati dei fiori che in realtà dovrebbe essere un perizoma credo.... Comunque ci sono disegnati dei fiori sopra ma poco importa ora delle mutande che indossa, io sorrido a mia sorella ma le dico in modo contrariato:" Mi hai detto delle cose pesanti oggi ad allenamento e anche nei giorni scorsi, tu stai perdendo tempo con me quindi?". Mia sorella si mette le mani nei capelli, è disperata e non l'ho mai vista così e mi risponde sorridendo:" Ascolta Ire è un momento duro per me, l'università mi sta succhiando le energie e con Davide non sta andando bene in questo periodo, scusami se ti ho trattato da schifo, tu sei la mia migliore amica!". No! Non ci sto e le dico arrabbiandomi:" E' troppo comoda ora fare così, tutti abbiamo i nostri problemi e pensieri ma non per questo  trattiamo male le altre persone che ci stanno accanto, anche a me la scuola mi ruba del tempo e delle energie ma non dico alla mamma che è un pessimo genitore o che Matteo sia un moccioso viziato! Quindi Annachiara ricordati che le parole hanno sempre un peso!". Già... Le parole hanno sempre un peso, a volte fanno più male dei pugni se dette in modo da poter ferire una persona specialmente se questa è sensibile come me, mia sorella continua a piangere, sta male e lo capisco dai suoi occhi pieni di lacrime di sconforto e mi abbraccia a se e mi dice:" Lo so! Hai ragione, mi puoi perdonare? Ti voglio tanto bene Ire!". Non sopporto vedere mia sorella maggiore stare così male, la perdona ma le dico:" Ricordati che oggi entrambe abbiamo imparato una lezione, io ti giuro e ti prometto che mi impegnerò di più agli allenamenti anche quando sono stanca ma tu devi stare attenta a come dici le cose, le parole hanno un peso e a volte queste possono fare molto molto male! Mettiamoci una pietra sopra e ricominciamo da capo, alla fine dopo ogni temporale spende sempre l'arcobaleno e il sole no?". Mia sorella mi abbraccia e mi risponde ridendo:" Ammazza che poetessa che sei, ti voglio bene Nene!". Ci abbracciamo e ci diamo la buonanotte dopo aver parlato insieme del più e del meno, quello che non avevamo fatto in macchina, lei mi da la buoanotte baciandomi sulla fronte come faceva quando ero bambina e io la ringrazio per aver capito il suo errore e per avermi dedicato del tempo e prima di salutarla le dico:" Ti voglio bene sorellona, buonanotte amica mia!". Annachiara si gira verso di me dicendomi semplicemente:" Buonanotte cucciola, a domani cucciola!". Esce da camera mia e se ne va chiudendo la porta dietro di se, il temporale è davvero finito e ora splende di nuovo il sole tra me e mia sorella. Le voglio bene come non mai e sento che questo litigio non ha fatto altro che rafforzare il nostro legame, non tutte le cose brutte vengono per nuocere o far piangere e come ho detto anche lei entrambe stasera abbiamo imparate una lezione.... Sicuramente severa ma giusta. Dopo tutto nella vita non si deve mai smettere di crescere ma ora è tardi e domani alle 06.00 suona la sveglia perchè devo andare a scuola, mi addormento felice e spensierata pensando a quanto sia speciale mia sorella maggiore, la mia eroina, semplicemente la mia Annachiara.
   
 
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