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Autore: ZarxielZerg    17/10/2017    2 recensioni
La storia del mondo Pokémon dalla mia infanzia fino adesso, dal punto di vista di uno specialista Spettro.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Senza perdere un secondo volammo immediatamente a Rupepoli. Vicino al Centro Pokémon erano radunati tutti i nostri compagni eccetto Barry, probabilmente non lo era stato chiamato in quanto non era esperto come noi. Atterrammo e andammo loro incontro. “Siamo venuti il prima possibile, cos'è successo?” Domandai.

“Siamo stati contattati a Canalipoli dalla Campionessa Camilla, e ha scoperto che il rapimento dei Guardiani dei Laghi è opera del Team Galassia. Lei è già andata avanti, entrando in quella sorta di laboratorio abbandonato...”, disse Dragozard indicando un edificio lontano da occhi indiscreti.

“Il Team Galassia? Quel branco di inetti che avevano una base segreta con tanto di cartellone luminoso? E' impossibile”, disse Lailah.

“Lo sappiamo, abbiamo visto anche noi dei falsi astronauti cerebrolesi... ma sembra che ci sia qualcosa sotto... qualcosa di più oscuro”, continuò Darken. A quel punto arrivò un ragazzo, probabilmente della mia età o poco più grande; era vestito in modo elegante con giacca blu e capelli neri.

“Giuls, sono venuto appena ho visto il tuo messaggio”, disse il ragazzo.

“Ah! Giusto, lui è il mio ragazzo, Marisio, ci siamo conosciuti tempo fa”, disse Giuls, tutti noi iniziammo a fare domande su di lui incuriositi, poi ad un certo punto Draconix smise di domandare e disse: “Ragazzi, capisco che siamo tutti curiosi di conoscere il ragazzo di Giuls, ma non mi pare il momento” e tutti noi concordammo, andando quindi verso l'edificio abbandonato.

L'interno non aveva nulla di particolare, solo scatoloni, rottami e roba simile, c'erano addirittura degli Zubat che dormivano sui soffitti; tutto faceva supporre che il luogo fosse realmente abbandonato da tempo.

“HO TROVATO QUALCOSA!” Disse Frak. Andammo tutti da lui ed effettivamente dietro quello che sembrava essere una libreria o un armadio ormai completamente rovinato e irriconoscibile, vi era una scala che conduceva ad una zona sotterranea.

“Se Camilla ha ragione, dovremmo usare i nostri leggendari per sconfiggere qualsiasi cosa stia qui in agguato. Anche se... purtroppo dubito che Rayquaza potrà venire in nostro aiuto”, disse Draconix.

“Entei mi ha seguito fino a Sinnoh, solitamente rimane nei paraggi nel caso ne avessi bisogno”, disse Darken. “Come Draconix, temo che Groudon non potrà aiutarci”, aggiunse Frak.

Poi Lailah si avvicinò a Giuls: “Latias invece?” domandò.

“Beh... Latias è passata a miglior vita, era vecchia. Bianca mi ha detto al cellulare che è morta dormendo, quindi non ha sofferto, inoltre i piccoli sono nati, ma non credo siano in grado di combattere prima di qualche tempo, ma ancora non sono stata scelta, è successo poco dopo il nostro arrivo a Sinnoh, ma non volevo preoccuparvi”, spiegò Giuls. 

“Neanche Latios mi ha ancora scelto allora... non sento alcuna connessione e la Ball è considerata vuota nel Pokédex”, disse Draconix.

“Ok, direi di dividerci, formiamo gruppi formati da 3 o 2 persone, vedete voi. Io e Lailah andremo nel corridoio a nord”, tutti concordarono e ci separammo. Il corridoio era sinistramente vuoto, finché ad un certo punto non arrivammo in una stanza con delle celle con porte di vetro, dalle quali sentivamo delle voci. Osservai le stanze e ciò che vidi era raccapricciante...

Nella prima cella vi era un membro del team Galassia, che con sguardo vacuo sbatteva la testa contro il muro, ricoperto di sangue; mentre faceva ciò si udivano i suoi gemiti e il capo era ormai privo di pelle, con sangue che gli colava sul viso. Nella seconda un altro membro del Team Galassia occupava la stanza, rimanendo nascosto in un angolo buio e vederlo in faccia non era facile, tanto che non capii se fosse maschio o femmina, ma notai che stava mangiando qualcosa... dal sangue attorno pensai che si stesse nutrendo delle sue stesse dita. Nella terza, una donna disperata con la tuta dell'organizzazione continuava a ripetere: “Dio perdonami, non fallirò più lo giuro... lo giuro... voi siete il nostro signore eterno... mi perdoni...”.

Nella quarta un uomo non faceva altro che ripetere che tutto era falso che non erano altro che delle creazioni di un videogioco o di un racconto e che tutto il loro universo era falso, sembrava avere sangue che gli usciva dagli occhi. L'ultima stanza era forse la peggiore: un membro del Team Galassia, privo di un orecchio e con dita insanguinate, stava facendo un dipinto sul muro, il quale rappresentava un uomo disegnato come fosse una divinità e c'era scritto: “Dio ci osserva!”. Dai denti sul pavimento compresi che il folle si strappava i denti per usare il sangue come inchiostro.

Lailah era ovviamente turbata da ciò che aveva appena visto. Nonostante tutto però oltrepassammo una porta più avanti, ritrovandoci in una stanza enorme; lì c'erano tutti i membri del Team Glassia, finalmente mi spiegai perché l'edificio sembrava deserto. Sopra un palco vi erano Giovia, Martes, lo scienziato che incontrai tempo fa che lavorava per il Team Galassia e un uomo dai capelli blu dalla pettinatura che ricordava un paio di corna, forse un altro generale del Team.

Eccetto lo scienziato, tutti loro avevano atteggiamenti strani: c'era chi rideva senza motivo, chi sembrava disperato, chi invece parlava per conto proprio, altri invece sembravano impassibili. Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo. Ad un certo punto piombò il silenzio ed entrò un uomo sulla quarantina, capelli blu disordinati, divisa più elaborata del Team Galassia, occhi grigi e freddi come il ghiaccio e un ustione nella parte sinistra del volto. Si mise davanti al microfono, nessuno osava fare nulla, quasi come se lo temessero...

“MIEI FEDELI! Ascoltatemi! Sono passati due anni da quando noi abbiamo iniziato tutto questo, da quando abbiamo iniziato a lavorare per porre fine a questo mondo di sofferenza... noi ricreeremo il mondo come sarebbe dovuto essere... PERFETTO! Ciò non sarebbe stato possibile senza di voi, ed è per questo che sono fiero di chiamarvi “miei figli”. Anche se abbiamo incontrato degli ostacoli, presto le divinità saranno in nostro potere e anche se io ora sono un uomo... presto sarò un dio! Miei fedeli, è giunto il momento di recarci nel luogo dove tutto è stato creato, la corruzione e la sofferenza spariranno e noi saremo FINALMENTE COMPLETI!”

Tutti esultarono, e con un gesto del loro leader si ritirarono, poi lo scienziato iniziò a parlare con il suo leader, fortunatamente eravamo abbastanza vicini da sentirli.

“Cyrus... vostra santità, la Rossocatena non è ancora pronta, ci vorranno altri 5 minuti per estrarre l'energia necessaria per crearla”, disse lo scienziato.

“Portamela una volta completato tutto e lascia alcune reclute di guardia... io devo recarmi alla Vetta Lancia, ci raggiungerai lì”, disse l'uomo per poi ritirarsi.

“Sia fatta la sua volontà”, rispose il vecchio per poi andarsene a cercare delle reclute per fare la guardia.

Io e Lailah una volta che la stanza fu vuota andammo verso una porta di vetro, la quale sembrava importante, essa infatti ci portò al laboratorio della struttura. Le cose si fecero sempre più confuse, ma dentro delle celle c'erano i 3 Pokémon leggendari: Uxie, Mesprit ed Azelf, con macchinari collocati nelle loro gemme; soffrivano visibilmente, ed io entrai nel computer per capire cosa stesse succedendo. Lessi cosa volesse fare con la Rossocatena creata dai poteri psichici dei tre Pokémon: Cyrus avrebbe manipolato la volontà delle divinità del tempo e dello spazio per distruggere questo universo e crearne uno nuovo... il che significa che per fare una cosa del genere doveva prima eliminare ogni forma di costrizione presente... era la mia occasione!

“Liberiamoli”, disse Lailah.

“No, devono completare la Rossocatena, l'energia estratta non è poi così tanta, non li ucciderà. Appena finita l'estrazione li liberiamo e ce ne andiamo”, dissi io, Lailah sembrò non capire.

“Fidati di me, so cosa faccio!” 

Notai poi una Pregio Ball, probabilmente per studiarne i dati, pensai di prenderla e così feci; presi anche una Megapietra che si trovava lì accanto. Una volta completata l'estrazione, da una cella si creò un cristallo rosso, io a quel punto misi fuori uso le macchine con Rotom permettendo ai tre leggendari di fuggire; quando sentii i passi di qualcuno me ne andai di corsa, Lailah usò il suo Gardevoir per teletrasportarci fuori.

All'esterno tutti erano lì ad aspettarci. “Siete usciti finalmente”, disse Frak.

“Nessuno di noi ha trovato nulla, e voi?”, chiese Giuls.

“Il Team Galassia è guidato da un folle... pensa di essere una divinità o di diventarlo... vuole evocare i due leggendari del tempo e dello spazio in un luogo che lui ha chiamato “Vetta Lancia” e per controllarli ha estratto i poteri dei Guardiani dei Laghi per creare una sorta di catena”, spiegai, tutti loro sembravano increduli.

“La Vetta Lancia hai detto... ma è la cima del Monte Corona! Secondo le leggende è lì che i leggendari del tempo e dello spazio plasmarono il nostro pianeta!”, spiegò Darken, tutto aveva senso e ci avviammo tutti verso il luogo designato con volo; per non farci scoprire decidemmo di non volare fino alla cima, ma di scalarla in modo da entrare inosservati.

Entrammo nella grotta che portava verso la cima dell'enorme monte. Oltre a Pokémon che già vidi in passato, c'erano dei Chingling, alcuni Hippopotas sotto la sabbia della grotta, Wormadam appesi alle stalattiti ricoperti di detriti di roccia e sabbia, e dei Gastrodon di colore viola molto chiaro, quasi rosa, che nuotavano sui laghi cavernicoli presenti; avanzando per giungere sul lato opposto, notai che esisteva una variante di colore blu della medesima specie, come sospettavo. Tuttavia nessun Pokémon ci attaccò, ma rimasero tutti fermi ad osservarci, inclusi i feroci Golbat. Più avanti iniziammo a trovare delle reclute del Team Galassia, molte di esse... noi tutti le affrontammo con i nostri Pokémon, mentre loro usarono Pokémon come Zubat, Golbat, Wurmple, Silcoon, Cascoon, Beautifly, Dustox, Stunky, Croagunk e Bronzor. Fummo costretti addirittura a separarci per affrontarli, ma erano così tanti che piano piano i miei Pokémon e quelli di Lailah, che era al mio fianco, vennero presto indeboliti e sconfitti; fortunatamente scoprimmo che la pietra trovata nel loro covo era una Galladite, che Lailah usò sul suo Gallade. Ma anche così continuammo ad avere problemi.

Più salivamo e più membri trovavamo, era ovvio che tutto il Team Galassia fosse lì, a parte qualche eccezione al quartier generale, supponevo. Attraversammo le cime più innevate, oscure e labirintiche del posto, alla fine noi tutti ci rincontrammo all'uscita. L'aria iniziò a farsi rarefatta, ma una scalinata in marmo sembrò suggerire che ormai eravamo arrivati.

Il luogo in cui ci trovavamo era senza dubbio la Vetta Lancia: un enorme tempio a cielo aperto con obelischi in marmo che nonostante i secoli erano quasi perfettamente integri e un pavimento formato da mattonelle d'oro talmente pulite da riflettere come fossero specchi. Lì in fondo c'era Cyrus assieme ai tre generali, e presto da un Crobat in volo arrivò anche lo scienziato con in mano il cristallo rosso.

“Perdoni l'attesa sua santità, avevamo scoperto dei problemi come le avevo riferito, ma la Rossocatena è integra, ho controllato i dati estratti personalmente dai computer ancora funzionanti”, disse, mentre Cyrus sorrise osservandoci con sguardo malizioso e facendosi avanti.

“Sapevo che sareste venuti tutti qui oggi, inclusa te... Camilla!” Disse Cyrus, noi ci voltammo e dalle scale stava salendo la Campionessa di Sinnoh in persona, Camilla, una ragazza dai lunghissimi capelli biondi e lisci, i quali coprivano la parte sinistra del volto; indossava una maglia nera con sopra un lungo cappotto nero con ai bordi della pelliccia nera ed un pellicciotto nero attorno al collo ed un ciondolo a forma di goccia. Aveva un bracciale grigio con la Pietrachiave sul polso sinistro, pantaloni neri e scarpe con i tacchi neri con una striscia orizzontale gialla, notai anche due orecchini a forma di due gocce nere con la stessa striscia gialla orizzontale.

“Speravo tanto che i miei sospetti fossero falsi, amico mio...”, disse la ragazza.

“Sai bene che andava fatto, in un modo o nell'altro...”, rispose con tono serio.

“Hai bruciato il manicomio che tu gestivi, usato i tuoi pazienti per formare un'organizzazione criminale tramite mezzi di condizionamento mentale. E sperare che la gente ti ritenesse morto per distruggere tutto e diventare una divinità? Non ti riconosco più...”, aggiunse Camilla.

“Un piano perfetto direi... quando Rowan dimostrò l'esistenza delle due divinità ho visto l'occasione perfetta! Finsi la mia morte e quella dei miei pazienti. I migliori divennero miei comandanti e li ribattezzai con i nomi dei pianeti, idea che mi venne grazie al fortuito nome del mio assistente Plutinio!” Spiegò Cyrus... compresi che lo scienziato era il noto Plutinio, lo scopritore della specie di Rotom dato per scomparso circa un paio d'anni prima.

“Che cosa sei diventato...”, disse tristemente Camilla.

“UN DIO! Ho perso fin troppo tempo. Uccideteli, tanto spariranno comunque come il resto di questo sciagurato mondo, eccezion fatta per me e i miei sudditi ovviamente”, disse Cyrus con un ghigno, mentre Giovia, Martes e Saturno mandarono tutti i loro Pokémon: Bronzong, Alakazam, Crobat, Purugly, Tangrowth, Toxicroak e Skuntank. Noi però li affrontammo, Giuls con Lopunny, io con MegaGengar, Draconix con Gabite, Darken con MegaManectric, Lailah con MegaGallade, Marisio con Lucario, Dragozard con MegaCharizard Y, Frak con MegaBanette e Camilla con MegaGarchomp.

“Distruggere tutto? Ma aveva detto che avrebbe risistemato tutto! Che mia sore-”, Plutinio fu subito interrotto.

“Ho detto che i tuoi problemi sarebbero svaniti, non che li avrei risolti!” Rispose con freddezza Cyrus, mentre Plutinio rimase paralizzato da tale risposta.

“POSIZIONATE L'ADAMASFERA E LA SPLENDISFERA! Non voglio perdere altro tempo!”

Giovia e Martes presero le due reliquie e le posizionarono in due cavità sul pavimento. Presto due enormi portali dimensionali si aprirono, dai quali uscirono due enormi draghi. Uno quadrupede dal corpo azzurro e ricoperto da una corazza metallica bianca: Dialga, il dio del tempo; l'altro, un'enorme creatura bipede di colore viola con un lungo collo: Palkia, il dio dello spazio.

I due leggendari apparvero evocati guardandosi attorno, poi Cyrus usò il cristallo, il quale investì i due draghi di una luce rossa e attorno a loro si formò una sorta di arco rosso, una rozza e volgare copia dell'arco appartenente al Primevo.

“ORMAI GLI DEI DEL TEMPO E DELLO SPAZIO SONO SOTTO IL MIO COMANDO!!! DISTRUGGERO' QUESTO MONDO E NE CREERO' UNO PERFETTO SENZA CORRUZIONE E SOFFERENZA!! ORA OBBEDITEMI MIEI SCHIAVI!!” Urlò Cyrus; le gemme sul corpo dei draghi si illuminarono. Tutti fecero il possibile per raggiungere Cyrus, ma sembrò impossibile. All'improvviso però, mentre cominciarono a distruggere il tessuto spazio-temporale, calò un silenzio di tomba.

Dialga e Palkia si guardarono attorno preoccupati... presto la preoccupazione si trasformò in paura e poi in disperazione. “Che succede? PERCHE' VI SIETE FERMATI?” Domandò Cyrus irritato. I leggendari iniziarono ad urlare cercando di liberarsi in ogni modo possibile, addirittura tentando di strapparsi in ogni modo possibile la Rossocatena, Palkia arrivò perfino a conficcarsi gli artigli sulla propria carne, lacerandola e provocando copiose perdite di sangue, Dialga cercò di fare lo stesso con la bocca; ormai per loro l'importante era solo fuggire.

“Che succede? Perché fanno così?” Domandò Dragozard confuso e sperando che Darken potesse rispondere, ma lui e gli altri rimasero fermi ad osservare increduli. “E' qui!” Dissi quasi istintivamente.

Si sentì un rumore, come di vetro rompersi, dal nulla dietro Cyrus apparve una crepa, il rumore si fece più forte e la crepa più grande e più grande, quando alla fine essa si spaccò... dallo squarcio dimensionale, un essere oscuro con occhi rossi e tentacoli sbucò. I due draghi erano ormai impazziti e cercarono in ogni modo di andarsene ferendosi in modo molto grave con artigli e denti. Cyrus invece cadde dallo sgomento. “CHE DEMONE E' MAI QUESTO?!” Urlò terrorizzato.

“Ciò che tu hai evocato”, dissi io facendomi avanti approfittando della distrazione degli altri. “Volevi evocare i draghi che plasmarono il mondo... tuttavia essi non sono due, non lo sono mai stati... sono tre!” Dissi lasciandolo di stucco. Un tentacolo divenne fisico e si avvinghiò attorno a Cyrus, cercando di trascinarlo via con sé, l'uomo cercò di resistere aggrappandosi alle mattonelle che formavano il pavimento o in altri modi, ma tutto fu inutile: le unghie si spezzarono e presto sul pavimento rimasero solo scie di sangue dei polpastrelli e schegge e pezzi di unghia, mentre Cyrus scomparve nello squarcio.

“E' finita?” Domandò Draconix, i comandanti del Team Galassia invece rimase immobili, poi le ragazze si misero a piangere, mentre Saturno rimase immobile ed impassibile.

“Dobbiamo salvare Dialga e Palkia, la Rossocatena potrebbe ancora vincolarli all'ordine di Cyrus!” Disse Darken, io presi Lailah e la baciai. “Perdonami...”, detto ciò mi tuffai nello squarcio prima che si chiudesse.

“NO! RAZIEL!” Sentii urlare Lailah.

Mi risvegliai in un luogo come non ne avevo mai visti, di fianco a me c'era Gengar, debole per le continue lotte e io ormai avevo finito ogni oggetto curativo. Ma sapevo dov'ero... osservai l'orologio notando che delle volte i minuti duravano secondi, altre i secondi duravano più di un minuto. Camminando, sentii la gravità cambiare, passando da più pesante a più leggera senza motivo... piattaforme di terra fluttuavano in un baratro senza fondo, laghi sospesi nel vuoto e cascate inverse, mentre piante contorte e nere apparivano e scomparivano senza alcuna ragione, costruzioni in ghiaccio assolutamente insensate e palazzi inimmaginabili componevano quel luogo... un luogo le cui leggi di spazio e tempo non esistevano... il Mondo Distorto.

Camminai e saltellai lungo il percorso senza alcun senso, sperando di trovare ciò che cercavo e dopo un tempo impossibile da definire, udii una voce dietro di me. “Sapevi esattamente come sarebbe andata a finire... vero?”

Mi voltai. Dietro ad una roccia dalla forma spiraleggiante e bizzarra, Cyrus fumava una sigaretta, il cui fumo otteneva forme inimmaginabili. “Plutinio mi ha detto che tu eri nella sala con i Guardiani e che avresti potuto liberarli prima che la Rossocatena fosse completa... ma non lo hai fatto... sapevi perfettamente che quel... QUEL DEMONE! Sarebbe giunto a salvarvi... come?” Domandò Cyrus.

“Non l'ha fatto. Giratina, o come lo chiami tu “quel demone”, non è intervenuto per salvare il nostro mondo... ma il suo. Giratina fu esiliato millenni fa, quando il mondo era appena stato creato. Ho sognato sin da bambino di essere il suo Prescelto... inizialmente non sapevo come raggiungerlo, visto che la locazione della Grotta Ritorno è tenuta segreta per motivi di sicurezza... ma tu, mi hai dato l'occasione. Hai detto di voler distruggere il mondo, ma per farlo era necessario prima distruggere i vincoli che lo legavano... ovvero l'esilio di Giratina”, spiegai. “Come facevi a sapere che lo avrebbe fatto?” Domandò ancora.

“Il nostro mondo e questo sono divisi da una parete dimensionale spessa quanto un atomo. Qualsiasi danno in un mondo si ripercuote sull'altro, quindi se uno di questi mondi perisce, l'altro andrà incontro allo stesso fato e Giratina lo sa bene. Lui osserva in silenzio questo mondo tramite oggetti riflettenti, la Vetta Lancia ha un pavimento che è praticamente uno specchio... sapeva cosa stavamo facendo e non appena lo hai liberato ti ha portato qui. Sono sorpreso che non ti abbia ucciso a dire il vero.” Detto questo continuai ad incamminarmi.

“Ma perché lo hai fatto? Perché sei venuto qui?” Continuò a chiedermi.

“Te l'ho detto, voglio essere il suo prescelto... oppure morire provando ad esserlo...”, poi me ne andai. 

“MA TU MORIRAI PER MANO MIA!” Udii urlare dietro di me. Un Weavile mi assalì, ma Gengar allo stremo delle forze mi protesse, ma non avrebbe resistito a lungo; lo feci Megaevolvere, ma i Nottesferza e i Geloscheggia del nemico lo misero troppo in difficoltà, finché non cedette e il Pokémon non mi venne addosso cercando di darmi un'artigliata sul petto, il che mi fece perdere l'equilibrio fino a cadere nel baratro senza fondo dietro di me...

Mentre cadevo nel vuoto pensai a ciò che avevo passato. Ai miei compagni, la mia famiglia, i miei Spettri... Lailah... stavo per perdere tutto...

Avevo viaggiato così lontano e lottato così tanto... solo perché tutto finisse così?

 

Squadra:SpiritombRotom20940b_8018d44716a54e73b2731affaea96e2a~mv2.png094MMS.png

Leggendari: Giratina

Box: Mismagius291MS.png292MS.png302-m.pngibbfv7.png

Pokémon visti: 461

Medaglie di Kanto: 01.gif02.gif03.gif05.gif06.gif04.gif07.gif08.gif (EX CAMPIONE DI KANTO)

Medaglie di Johto: 13.gif14.gif15.gif16.gif17.gif18.gif19.gif20.gif (EX CAMPIONE DI JOHTO)

Medaglie di Hoenn: 21.gif22.gif23.gif24.gif25.gif26.gif27.gif28.gif(EX CAMPIONE DI HOENN)

Medaglie di Sinnoh:  Coal BadgeForest BadgeCobble BadgeFen BadgeRelic BadgeMine BadgeIcicle Badge

   
 
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