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Autore: CaramelizedApple    17/10/2017    1 recensioni
(Seguito di Mary Lloyd, la chiave e il volto del male)
Un nuovo personaggio è entrato a far parte della leggendaria storia ed ora, che è sempre più forte e consapevole delle sue capacità, sarà impossibile uscirne!
Buoni e cattivi, ma è così semplice?
Nuove idee, nuove emozioni, nuovi ricordi...un'altra vita!
(La lettura della storia precedente è indispensabile per comprendere la relazione tra i personaggi e la protagonista, ma se proprio non vi va potreste comunque riuscire a capire)
(Seguito: Mary Lloyd e il sogno rivelato)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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Mi muovo lentamente tra le coperte rosse del mio letto a baldacchino.
Non credevo che avrei rimpianto così presto il letto del mio dormitorio, ma è così comodo.
Apro gli occhi di scatto.
Sono a Hogwarts?
Mi alzo a sedere e improvvisamente mi rendo conto di non essere sotto le coperte, ma distesa sopra il letto, senza nemmeno riuscire a piegare il materasso con il mio peso.
Lentamente mi guardo intorno, notando che le mie compagne sono tutte addormentate e una pila di fogli riposa ordinata sul mio letto. Nonostante il buio i miei occhi riescono a leggere alcune parole, scritte in nero sulla pergamena dalla giovane Grifondoro nel letto vicino.
“Incantesimi, appunti per Mary”
-Oh Hermione- sussurro, cercando di toccare le pagine per poterle leggere, senza ottenere risultati.
Un rumore improvviso nel silenzio mi fa sobbalzare.

Uno scricchiolio mi risveglia dal sonno, nella spoglia stanza del castello che mi è stata assegnata. Basta sbirciare oltre le mie palpebre stanche per individuare due figure identiche a contrasto con il debole fuoco che scoppietta nel camino.
Cosa ci fanno qui?
Chi sono?
Sono in pericolo?
-Chi siete?- scatto immediatamente a sedere, facendo scivolare le coperte ai miei fianchi, ottenendo una risposta al primo sguardo.
L’aria fredda della notte scivola sulla mia pelle, regalandomi brividi e pelle d’oca.
-Ti abbiamo svegliata?- domanda preoccupato George, facendo un passo avanti insieme al fratello gemello, entrando nel mio campo visivo.
-Ti avevo detto di fare piano- fa Fred, indosso il completo con cui li ho visti nel loro negozio di Diagon Alley, sotto ad un pesante mantello invernale. –Ora saremo costretti a raccontarle una storia per farla addormentare-.
-Cosa ci fate voi due qui?- sento un sorriso increspare le mie labbra. –Come avete fatto ad arrivare?- osservo i loro due nasi rossi per il freddo quasi quanto i capelli.
-Siamo due maghi eccezionali- dice Fred, tirando i due lembi del mantello, che partono da sotto il colletto, con le mani e assumendo una posizione per mettersi in mostra, testa alta e un’espressione soddisfatta stampata sul viso.
Il gemello gli dà un piccolo pugno sul braccio ridacchiando, prima di rivolgersi a me e tendermi la sua mano per aiutarmi a scendere dal letto.
Accetto il suo aiuto e mi alzo in piedi, scalza sul pavimento di pietra grezza, dimenticandomi del freddo intenso, felice di vedere i due Weasley.
-Siamo entrati dalla finestra- dice accompagnandomi all’unica presente nella stanza che solo ora mi accorgo essere spalancata. –Vieni con noi?- domanda, mentre il fratello scavalca il davanzale, lasciando dondolare le gambe nel vuoto.
-Ma da qui è altissimo- dico affacciandomi, la mia vista non riesce a scorgere nulla più giù di qualche metro. –Voi siete pazzi- rido.
So per certo che il suolo è molto in basso.
-Basta non guardare giù- fa Fred, sparendo lentamente oltre la finestra.
-Ma perché?- sorrido a George che ancora stringe la mia mano. –Dove vorreste andare?-.
-Ricordi il gioco con il Whisky Incendiario dell’altra volta- domanda, facendomi l’occhiolino. –La loro cantina è piena-.
-Va bene- dico io, poco convinta. –Non possiamo passare da dentro? Così sembra davvero molto pericoloso…-.
-Assolutamente no- alza le spalle George divertito. –Così è molto più divertente-.
-Se lo dite voi-.
-Fidati, che fine ha fatto il tuo senso dell’avventura- fa, scavalcando il davanzale, senza lasciare la mia mano. –Aiutami- dice poi, mentre sembra cercare un appoggio coi piedi nel vuoto.
Sento il suo caldo respiro sul collo, mentre cerco di trattenerlo per evitare che cada nel buio. Afferro il colletto della sua giacca elegante quando per il suo peso sento i miei piedi scivolare sul pavimento ruvido.
-Mi scivoli- dico, faticando a tenerlo. –Così cadrai-.
-Mary?- fa calmo lui al mio orecchio, portando indietro la testa in modo che i nostri nasi si sfiorino. –Ti amo, Mary- dice, prima di posare le labbra calde e carnose sulle mie, liberando nella mia bocca un forte gusto di liquore.
Le mie mani si aprono, lasciando andare il tessuto, spaventate dalle parole e dal gesto del giovane.
Basta la frazione di un secondo perché io mi penta del mio gesto.
Subito il contatto viene meno e il ragazzo scivola verso il buio, travolgendo la figura uguale a lui, già molto più in basso.
-No!- un grido lascia i miei polmoni, accompagnato da quello del mio fedele falco.

-No!- l’eco delle mie grida mi raggiunge quando mi sveglio nella fredda stanza, scattando a sedere sul materasso, decisamente più morbido di quanto ricordassi.
Era solo un sogno.
Guardo il buio, aspettando che i miei occhi si abituino, mentre il mio respiro irregolare si affievolisce lentamente.
Quando finalmente riesco a distinguere i contorni della stanza mi sento confusa, questa non è la mia stanza.
Dove sono?
Altri letti sono posizionati nella camera, ora circolare.
Questa è Hogwarts, ma questa non è la mia stanza, le coperte non sono rosse.
Una mano fredda si posa sul mio fianco facendomi sussultare e spostare automaticamente lo sguardo verso il materasso. Al mio fianco c’è un ragazzo steso tra le coperte, la pelle chiarissima, quasi come i capelli che sembrano risplendere di luce lunare.
-Un altro brutto sogno?- domanda gentilmente la sua voce roca e stanca, accarezzando la mia schiena con il pollice, irradiando mille brividi lungo le mie gambe e la mia schiena, fino alle tempie.
-Tu cosa ci fai qui?- domando tranquilla, ora che vicino a lui mi sento più sicura.
-Io?- domanda, portando le mani agli occhi e lasciandosi sfuggire una risata graffiata. –Questa è la mia stanza, sei tu l’intrusa- dice, mentre il russare di uno dei suoi compagni riempie la stanza.
-Giusto- sorrido, abbassando lo sguardo sulle coperte verdi. –Siamo in un sogno, vero?- domando, mentre le mie dita giocano con l’orlo della trapunta.
-Sì- risponde, mentre con la coda dell’occhio riesco a vederlo appoggiarsi assonnato al suo braccio.
-Perché ti sogno?- domando stendendomi per poterlo guardare negli occhi.
-Perché pensi che nella realtà la cosa non possa funzionare, quindi ti accontenti di questo- fa una faccia disgustata.
-E sbaglio?-.
-Ovviamente- il ghigno si materializza sul suo volto, standoci a pennello. –Dai, vieni qui- mi tira a se, stringendomi tra le fredde braccia. -È una cosa molto stupida da pensare, ma ancora non sono riuscito a dimostrartelo-.
-Vorrei che tu fossi con me veramente- respiro il suo odore alla menta.
-Lo ammetti con tanta facilità ora?- domanda, appoggiando il mento sulla mia testa.
-Sei solo un sogno, stai zitto, non rovinare tutto- sento il suo petto vibrare al medesimo ritmo dalla risata che gli sfugge. –Mi piace sentirti ridere-.

Sbatto le palpebre ripetutamente, tremando per l’aria fresca che mi sfiora.
Abituare lo sguardo al buio richiede qualche minuto, ma subito mi è chiaro che qualcuno riposa accanto a me, gli occhi chiusi, privati delle consuete lenti e la cicatrice a forma di saetta coperta in parte dai capelli scuri.
-Harry- sussurro nel buio, chiamando il ragazzo che subito risponde al mio richiamo tendendo gli angoli della bocca.
I suoi occhi si aprono, di un verde talmente brillante da risplendere nell’oscurità. –Mary- dice lui, imitando il mio sussurro. –Dove siamo?- domanda, senza staccare gli occhi da me.
-Durmstrang- rispondo senza pensare.
-Capisco- dice di rimando, restando immobile ad osservarmi, senza nemmeno sbattere le palpebre. –Perché litighiamo sempre?- domanda poi a bruciapelo.
-Non lo so- resto immobile, sentendo un crampo allo stomaco. –Non so nemmeno quando abbiamo iniziato-.
-Già- fa lui. –Hai i capelli lunghissimi, li hai mai tagliati?- domanda poi, cambiando improvvisamente argomento.
-Me lo hai già chiesto una volta- dico d’istinto, ricordando un pomeriggio estivo in cui gli avevo chiesto di pettinarmeli.
-Lo so- dice.
Questo discorso non ha senso.
Cosa stiamo facendo?
-Hai freddo?- continua a cambiare argomento. –C’è la finestra aperta-.
-Come?- domando confusa.



Mi sveglio stesa sul letto, al ritmo del mio tremito sconnesso, sentendo aria gelida che percorre il mio corpo.
Non c’è nessuno vicino a me, e sono nella stessa stanza buia in cui mi sono addormenta, con una sola differenza: la temperatura è calata molto.
Mi alzo di scatto guardandomi alle spalle, la vecchia finestra è aperta e il vento che entra fa muovere le pesanti tende, Shadow è appollaiato sulla testiera del letto, la piccola testa schiacciata contro il corpo, nel tentativo di farsi piccolo e non disperdere calore.
Scosto velocemente le coperte gelide e corro fino alla finestra che chiudo con un’imprecazione, prima di avvicinarmi al camino, in cui restano solo braci quasi spente.
Ho aperto io la finestra?
Mi guardo intorno allarmata, ma nella stanza non c’è nessuno.
Lentamente mi volto di nuovo verso il camino, nel quale posiziono qualche ceppo di legno, sperando che possa servire a riaccendere il fuoco, ma i carboni ardenti non danno segno di ripresa. Automaticamente sfrego le mani tra loro per scaldarle e produco una piccola fiamma, che mi permette di riaccendere il fuoco.
Il gesto è stato talmente naturale che quasi mi sembra forzato pensare che sia magia.
-Vieni qui- sussurro al buio, richiamando subito il falco che atterra tra me e il fuoco. –Si sta meglio, non trovi?- dico accarezzando le sue sottili piume, assicurandomi di non spettinarle, mentre nella stanza di inizia a percepire un debole tepore.
Resto immobile per diversi secondi, mentre la luce fuori dalle mura si schiarisce, rendendo presto più luminosa la zona della finestra.
È già l’alba e nella stanza si sente forte l’odore di pino, entrato durante la notte.
Un sordo rumore si ripete alle mie spalle, attirando il mio sguardo verso la porta.

Revisione: Francesca

Salve gente!
Ecco il nuovo capitolo, scusate se è un pò inutile, ma servirà fidatevi e poi mi piace troppo scrivere questi sogni ahahah
Mi mancava parlare di questi personaggi!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Alla prossima!

  
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