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Autore: NotEvenChip    17/10/2017    2 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I giorni passavano velocemente, Neal tornava a casa sempre strano e sorrideva poco. Gold non poteva più sopportarlo. Chiedeva al figlio di parlarne, ma non c’era verso. Ecco perché, un pomeriggio che doveva accompagnarlo da Emma, in accordo con i Nolan, Gold si prese due minuti per chiacchierare con la bambina, mentre David distraeva il piccolo Gold.

“Emma, mi concederesti due paroline? Sono preoccupato per Neal…”

“E’ per colpa mia?”

Gold si mise a sedere vicino alla ragazzina e le appoggiò una mano sulla spalla, sorridendole. “No, no piccola. Neal non vuole dirmi chi sono i bulli che lo prendono in giro quasi tutti i giorni.”

Emma spalancò la bocca, improvvisamente comprendendo il punto del discorso. Neal le aveva detto che non voleva che il padre sapesse, altrimenti si sarebbe trasformato nel mostro che tutti conoscono e non voleva vederlo arrabbiato.

Gold la guardò perplesso. “Qualcosa non va Emma?”

La piccola scosse la testa, i capelli biondi le coprirono leggermente il volto.

“Ho bisogno di sapere chi sono, per poter fermare questa cosa. Neal viene a casa piangendo o arrabbiato ogni sera. E’ cambiato. Ho bisogno del mio Neal accanto. Del Neal che conosco e che conosci anche tu, mi capisci?”

Emma sembrò pensarci un attimo, poi comprese quello che voleva dire Gold. Neal ultimamente era troppo strano.

“Si arrabbierà con me se glielo dico, Signor Gold.”

Gold le sorrise e le spostò una ciocca di capelli dal volto. Emma era l’unica bambina in città, oltre a suo figlio a non avere paura di lui. Erano anni orami che vedeva come si comportava con Neal, ed era sempre stato gentile nei suoi confronti, non aveva nessun motivo per temerlo.

“ A volte, signorina Nolan, bisogna mentire alle persone che amiamo. Per il loro bene, per aiutarli ad affrontare certe difficoltà. Sei una ragazzina dolce ed intelligente, mi auguro che tu possa aiutarmi.”

Emma si stava torturando le mani, era nervosa. “Peter, Killian e August.” Disse infine, con la testa bassa. Gold socchiuse gli occhi, sollevato. “Grazie Emma, te ne sono davvero molto grato. Stai dimostrando di voler molto bene a Neal.”

Emma annuì. “Sei un bravo papà Mr Gold. Neal non si merita di essere preso in giro solo perché gli altri bambini non sanno la verità.”

Gold, preso alla sprovvista, spalancò gli occhi. Lacrime cominciarono a formarsi agli angoli degli occhi. Emma era davvero speciale. Improvvisamente, mentre era perso nei suoi pensieri, sentì due braccine stringergli il collo. Emma si era alzata, lo aveva raggiunto e gli aveva allacciato le braccia al collo, stringendolo forte. Gold non si trattenne e ricambiò il tenero abbraccio della bambina, stringendola forte.  Dalla porta comparve Mary Margaret e sorrise alla scena.

Emma sciolse l’abbraccio e corse a raggiungere il padre e Neal, prima che questo si insospettisse troppo. 

Gold si schiarì la voce. Mary Margaret gli sorrise. “I bambini, eh?”

Gold annuì. “Emma è davvero una brava bambina. Sono felice che Neal abbia degli ottimi gusti.”

Sorrisero entrambi a quello. “Fossi in te mi asciugherei le lacrime prima che entri David ed inizi a pensare che gli hai rubato il cuore della figlia.”

Gold alzò le mani in segno di scuse ed estrasse il fazzoletto dal taschino per asciugare le lacrime. “Chiedo perdono, non è esattamente una visione molto forte la mia.”

Mary Margaret alzò una mano per farlo tacere. “L’ho sempre saputo che c’era del buono in te, Robert. L’ho visto così tante volte nel corso degli anni… Lo ha sicuramente visto anche Emma.”

Poco dopo Gold recuperò Neal e si incamminarono verso il negozio. Belle li stava già aspettando fuori. “Ehi voi due! Dov’eravate?”

“Ciao Belle! Papà ha voluto che ci fermassimo dai Nolan, vieni a casa con noi stasera?”

Belle annuì e gli scompigliò la testa. “Puoi giurarci, il mio sabato con i Gold non me lo perderei per nulla al mondo!”

Detto questo Neal sgusciò in macchina, felice. Gold raggiunse Belle e le prese una mano per avvicinarla e darle un veloce bacio sulle labbra, come saluto, poi le aprì la portiera della macchina e la fece accomodare.

 

 

 

“Buonanotte Neal, è stato davvero un piacere passare un altro sabato con te!” Disse Belle entusiasta.

“E’ stato un piacere anche per me, Belle! Buonanotte!” Disse Neal prima di correre su per le scale.

Gold scosse la testa e si avvicinò a Belle con un bicchierino di scotch. 

“Tuo figlio è un bambino fantastico, molto intelligente per l’età che ha.” Disse Belle, afferrando il bicchiere dalle sue mani.

“Già. E’ un bambino molto sensibile. Avere un padre come me, forse non gioca a suo favore.”

Belle sorseggiò il suo scotch e poi lo appoggiò sul tavolino del soggiorno, allacciò le braccia al collo di Gold e lo baciò sulle labbra. Sapevano di scotch e quel sapore che aveva imparato a distinguere come il suo. Una combinazione che in pochi secondi le fece esplodere i sensi, trascinando una mano dal collo ai capelli, massaggiando con le unghie il cuoio capelluto, facendolo gemere sulle sua labbra e rabbrividire. Gold colse l’input ed approfondì il bacio. In pochi istanti erano avvinghiati l’uno all’altra, con le mani che vagavano sui corpi del partner, Gold usandone una sola, non essendo stato in grado di appoggiare il bicchiere.

“Papà??” 

Sentirono Neal urlare dal piano di sopra ed entrambi sussultarono, staccandosi improvvisamente, Gold quasi versando il contenuto del bicchiere.

Vedendo che Neal non era sceso, Gold tirò un sospiro di sollievo, poi fece un timido sorriso a Belle, come per scusarsi dell’interruzione.

Raggiunse Neal in camera e gli rimboccò le coperte, baciandolo sulla fronte ed augurandogli una buona notte.

Quando scese, trovò Belle seduta sul divano, che sorseggiava l’ultimo sorso del suo scotch, con la TV accesa. Si fermò a guardarla e pensò che quella era una delle visioni più belle della sua vita. Neal addormentato al piano di sopra e Belle stesa sul suo divano, sentendosi come a casa. 

Chissà come sarebbero le cose se Belle abitasse qui, se abitasse con me, con noi…

“Hai intenzione di rimanere lì a fissarmi tutta la sera, o hai intenzione di riprendere da dove avevi finito?” La voce giocosa di Belle lo richiamò alla realtà.

Gold sussultò, ma poi sorrise e la raggiunse sul divano. Belle gli passò il bicchiere, ma, non volendo perdere tempo, Gold finì lo scotch in un solo sorso, avvicinandosi a Belle con un sorriso malizioso. Una volta che le fu a pochi millimetri, Belle scoppiò a ridere e Gold la prese tra le braccia e ricominciò a baciarla, con qualche difficoltà dovuta alle risate. Non si sentiva così felice da molto, molto tempo, o probabilmente non era mai stato così felice.

Ora che era intrappolata tra il divano ed il corpo di Gold, ne approfittò per abbracciarlo a sua volta, trascinandolo ulteriormente sopra di se’. Come succedeva ogni volta che erano soli, il bacio ci mise poco a scaldarsi ed in men che non si dica, Gold si ritrovò senza giacca e con le mani di Belle che gli sbottonavano il panciotto, qualche istante dopo la camicia, mentre le sue mani cercavano i lati della camicetta, per alzarne i lembi ai fianchi, sospirando al primo contatto con la sua pelle morbidissima e calda.

Belle si separò dal bacio, aprì gli occhi e notò che Gold li teneva ancora chiusi, mentre le carezzava dolcemente i fianchi. Notò la sua espressione cambiare ed irrigidirsi non appena lei finì i bottoni della camicia e gli appoggiò una mano sul petto. Improvvisamente spalancò gli occhi e la guardò.

Belle si ritirò immediatamente, come se fosse stata scottata, anche Gold si spostò velocemente. Belle si passò una mano tra i capelli, confusa, non sapendo bene cosa dire.

“S-scusami tanto… Io pensavo che…”

Gold chiuse gli occhi. “Scusami tu Belle, tu pensavi benissimo io… Beh… Ci sono quanto te… Solo che non sono più ventenne da un bel po’, non ho niente di speciale…Volevo che tu sapessi questo prima di…”

Belle si fece scappare una risata nervosa. “Stai scherzando, vero?”

Gold la guardò sorpreso. “Non proprio, no.”

“Robert Gold, vorrei fare una gita di cinque minuti dentro alla tua testa. Così, solo per sapere come fanno a venirti certe idee.”

Gold continuò a guardarla sorpreso, non afferrando. Belle continuò:” In un momento del genere, non so come tu riesca a pensare che… che tu non possa piacermi!”

Belle gli prese una mano e la appoggiò al livello del cuore. Gold spalancò gli occhi, sentendolo battere all’impazzata.

“Riesci a capirmi Robert?”

“Si.”

“Si?”

Gold annuì, tenendo la mano appoggiata al suo cuore. “Si, perché provo lo stesso.”

Belle sorrise e gli prese il volto tra le mani, avvicinandolo. “Non devi essere insicuro, non su questo. Non con me. ok?”

Gold annuì nuovamente. Belle si avvicinò ulteriormente e riprese a baciarlo. 

Cielo, bastava così poco per renderlo schiavo delle sue labbra. Che fosse dannato qui e subito per la sua debolezza.

Gold riprese coraggio ed in pochi secondi la sovrastò di nuovo, con rinnovata dolcezza, le mani prima sui capelli, poi sul collo, infine di nuovo ad alzare quella maledetta camicetta, che gli impediva di sentire la sua Belle sotto alle dita. L’intensità dei loro movimenti lo mandava fuori di testa, quasi come se si trovasse in un sogno, tornò alla realtà quando, si trovò incapace di reprimere un gemito una volta che anche Belle ricominciò ad accarezzargli il petto, esplorandolo dolcemente, la camicia ormai aperta del tutto.

Le mani di Belle a contatto con la sua pelle erano elettricità, erano tutto ciò che non aveva mai provato mentre veniva toccato da una donna. Ma ancora, Belle non era una donna qualsiasi. La timida ragazzina, la piccola figlia del fioraio della città, incontrata qualche volta per strada, con la quale si era solo scambiato qualche sorriso di circostanza, ora si trovava stesa sul suo divano a tracciare trame perfette sulla sua pelle.

La camicia presto gli venne spinta dalle spalle nel tentativo di spogliarlo definitivamente, e lì si convinse che non avrebbe voluto trovarsi altrove mai più, se non con le mani di Belle sulla sua pelle, le sue labbra sulle sue ed il suo corpo premuto contro il suo. Improvvisamente si staccò dalle labbra e dopo un timido sorriso, cominciò a baciarle la guancia, scendendo dolcemente sul collo, tracciando sentieri invisibili, ricavandone sospiri di piacere.

“Vieni con me” le sussurrò vicino all’orecchio, facendola rabbrividire. “Non ho intenzione di fermarmi. Non più. Vieni con me…?”

Belle gli appoggiò una mano sul cuore, sentendolo martellare in attesa, gli sorrise e gli annuì timidamente, le guance arrossate.

Si staccò con difficoltà, si mise in piedi e le offrì una mano per alzarsi. Belle la prese ed alzandosi, si rese conto di avere le gambe che le tremavano. Gold, come sempre era lì, pronto ad accoglierla tra le sue braccia calde e forti.

Belle gli sorrise e Gold ne approfittò per appoggiarle un tenero bacio sulla punta del naso, poi le prese la mano e la guidò verso le scale.

Silenziosamente, salirono al piano superiore e Gold controllò che Neal stesse dormendo, per poi raggiungerla nuovamente e riprenderle la mano per guidarla in camera. Una volta dentro, richiuse la porta e vi si appoggiò contro, con Belle tra le sue braccia, riprendendo a baciarla con passione. Belle si mise in punta di piedi per raggiungerlo e ricominciare a togliergli definitivamente la camicia dalle spalle. Gold sorrise allo sforzo e si allontanò strategicamente dalla porta, aiutandola a sfilarsi la camicia dalle braccia. Belle si prese qualche secondo per studiarlo. Al contrario di come diceva lui, lo trovava molto affascinante. Non era troppo muscoloso, ma aveva un fisico asciutto che lei aveva sempre trovato affascinante, guardarlo così, cosciente dei pensieri che aveva da sempre, la mise in imbarazzo. Il corpo di Gary era muscoloso, segnato dagli anni di palestra, per niente morbido ed invitante,  quello di Robert lo trovava accogliente, caldo, per niente inadatto, come voleva farle credere pochi minuti fa. Cielo, quest’uomo poteva avere qualche difetto?

Scosse la testa, non era il momento di fare paragoni inutili. Robert era quanto più desiderasse in quel momento.

Gold le sorrise e le appoggiò una mano sulla guancia, guardandola così intensamente che il cuore smise di batterle per qualche secondo.

“Belle…” Sussurrò piano, poi si avvicinò, chiuse gli occhi e gli appoggiò la fronte sulla sua, cingendole la vita con l’altro braccio, trattenendola vicina, per qualche istante, come a volerle comunicare tutta l’intensità di quel momento, senza usare altre parole. 

“Io… E’ da…Insomma…” Gold sbuffò, incapace di parlare.

Belle rise e lo abbracciò stretto. “Sei ancora insicuro? Possiamo prenderla con ancora più calma…”

“Cielo, no!” Esclamò tutto d’un fiato Gold. “Quello che intendevo è che…E’ passato un bel po’ di tempo e… Dio mi perdoni se sarò in grado di resisterti ancora, Belle!” Si sorprese per la diretta sincerità.Non era sempre così schietto, ma con Belle si era promesso di provarci ed impegnarsi, lei si meritava questo ed altro.

Belle gli sorrise e gli posò un casto bacio sulle labbra. “Allora non resistermi, Robert.” 

Gold riaprì gli occhi e la guardò intensamente, poi improvvisamente le afferrò i lembi della camicetta ed iniziò a spogliarla lentamente, con dolcezza, facendola passare sopra la testa, lasciandola in reggiseno. Con lo sguardo ne bevve ogni centimetro lasciato scoperto. La gola gli si seccò, provò a deglutire, ma il sorriso timido formatosi sulle labbra di Belle, lo aiutò meno ancora. Gli sembrava di vivere quegli attimi al rallentatore, di tempo ne era passato dall’ultima volta, ma con Belle sembrava essere tutto diverso. L’intensità del momento, rischiava di impadronirsi dell’ultimo sprazzo di senno rimasto in Gold, non riusciva a pensare ad altro che a Belle, a quanto la volesse, a quanto tutta quella serata dovesse essere perfetta.

Gold le posò leggero una mano sulla schiena e cominciò a muoversi verso il letto, facendola indietreggiare lentamente. Una volta che le ginocchia di Belle furono a contatto con il letto, si sorrisero timidi e Gold si impadronì nuovamente delle sue labbra, spingendola dolcemente sopra al materasso. Pochi istanti dopo erano entrambi distesi, uno di fianco all’altro, ad esplorarsi nuovamente. Gold le portò una mano sulla schiena, per slacciarle il reggiseno e Belle si lasciò scappare un sospiro di piacere, notando che Gold aveva preso le redini. Gold sembrò trattenere il respiro mentre faceva sparire il reggiseno dal corpo di Belle, ma poi ricominciò ad esplorarla con molto più interesse di prima. Pochi istanti dopo, Belle cercò di riprendere coraggio e cercò di slacciargli la cintura. Gold sembrò perdere ancora più se stesso nel bacio, comprendendo le intenzioni di Belle di accelerare le cose.

Belle sorrise nel bacio, una volta che si trovò incapace a slacciargli la cintura. Gold si fermò e le sorrise, spostandole una ciocca di capelli dal viso. Poi raggiunse le sue mani e la aiutò a togliere l’inutile indumento. Prendendo sempre più coraggio, Gold cercò la cerniera della gonna di Belle, tirandola giù velocemente, facendo sparire anche quella.

Gold la strinse forte a se. “E’ il tuo ultimo momento per scappare, Belle.” 

Belle gli sorrise e gli prese il viso tra le mani. “Mai.”

Robert si abbassò per baciarla nuovamente, facendo sparire lentamente anche le mutandine, per poi riprenderla stretta tra le sue braccia. Belle si inarcò contro di lui, tutto improvvisamente era troppo, la tensione, le labbra dell’uomo che amava che correvano ovunque sul suo corpo, il cuore di Robert che batteva contro il suo, le sue mani calde che vagavano e la riempivano di brividi e piacere.

Quando si staccò da lei per togliersi gli ultimi indumenti, Belle lo osservò attentamente, rapita dalla bellezza mascolina di Robert. 

Dopo una serie di tocchi più approfonditi, sospiri a fior di labbra, sorrisi complici e maliziosi, guance arrossate e sguardi persi, Gold si posizionò tra le sue gambe e sembrò chiederle il permesso una volta ancora. Belle annuì convinta e Gold sorrise.

Una volta che fu in lei, tutto smise di esistere, c’erano solamente loro due, in quella stanza, a scoprirsi nella maniera più intima che esiste, Gold le prese il volto con una mano, per fissare gli sguardi mentre si muoveva dolcemente sopra di lei.

“Belle…” 

Di tutta risposta, Belle si aggrappò più intensamente alla sua schiena, per trascinarlo ancora più vicino se possibile ed annuì, toccando la fronte con la sua.

Gold sembrava guardarla come se non avesse mai visto cosa più bella al mondo, come se avesse appena iniziato a vivere, come se potesse cancellare tutto il suo passato e ripartire da zero, solo con Belle. La guardava come rapito dai suoi movimenti che o accompagnavano, ascoltava deliziato tutti i suoi respiri, i suoi gemiti e tutti i suoni di piacere che accompagnavano la loro danza e si considerò l’uomo più maledettamente fortunato dell’universo. Si stava manifestando tutto più intenso del previsto e poco dopo raggiunsero il piacere, tenendosi stretti il più possibile.

Poco dopo, finirono stesi uno di fianco all’altra, spenti, con il fiatone. Gold si voltò ed allungò un braccio per avvicinare Belle, che si sistemò volentieri tra le sue braccia. Gold cominciò a carezzarla distrattamente, riprendendo lentamente il fiato.

“Sei ancora più bella…” le sussurrò all’orecchio.

Belle sorrise e strinse le spalle, poi si voltò nell’abbraccio per osservarlo. Aveva i capelli spettinati, un sorriso che non aveva mai visto sul suo volto e gli occhi semi chiusi. Era dannatamente bello anche lui. Aveva trovato la sua forma più affascinante. Pensava che nulla superasse i suoi vestiti su misura, ma ora che poteva vederlo senza vestiti, con l’espressione più bella del mondo sul volto, capì che si sbagliava.

“E’ stato… parecchio intenso…” Aggiunse Belle.

Gold annuì e si sporse per baciarla leggermente sulle labbra. “Ti amo Belle…” le sussurrò all’orecchio, per poi baciarla di nuovo e stringerla ancora più forte.

Belle lo fissò con gli occhi lucidi e non seppe più trattenersi. “Ti amo anche io Robert!” Disse tra le lacrime.

Gold le sorrise e la abbracciò di nuovo. “Rimani…” la pregò.

“E Neal?” 

Gold parve pensarci un attimo e poi aggiunse: “ Basta svegliarsi prima di lui, dirgli che sei arrivata qui di prima mattina..”

“Mmmh” parve pensarci Belle, le palpebre improvvisamente pesanti.

Gold le sorrise e le baciò la fronte, regolando bene le coperte sopra di loro, poco dopo si addormentarono entrambi, avvinghiati in un abbraccio che durò tutta la notte.








 

 

*** Ok, ok, ok. Questo in realtà è il mio primo tentativo di scrivere un capitolo del genere, ma Gold e Belle non si sono voluti fermare e io ho solo obbedito, quindi siate pazienti con me se l’intera scena non vi piace, è stato un capitolo impegnativo da scrivere xD
Beh, direi che siamo giunti ad un livello importante del loro rapporto, il fluff ha trionfato, per il momento godiamoci questo meritato relax! Un capitolo dove diverse persone mostrano a Gold che gli vogliono bene, dai Nolan, che già lo sospettavamo, alla piccola Emma, che inaspettatamente lo abbraccia. 
Vi ringrazio tantissimo per seguire questa storia, inizialmente doveva essere uno sfogo personale, ora è bello condividerla con qualcuno! A presto!! :*

 

 
   
 
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