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Autore: Diana LaFenice    17/10/2017    1 recensioni
Al tempo in cui il Medioevo si scambia di posto col Rinascimento, Agostino è soltanto un bambino quando la sua vita cambia per sempre e, con la sua famiglia, si trasferisce a Sirmione per sfuggire alle malelingue sul suo aspetto: a causa di un forte shock parte dei suoi capelli sono diventati bianchi.
Il suo peregrinare finirà quando lo zio lo accoglierà presso di sè a Castel Toblino, ove troverà impiego come giardiniere. Il suo intento, infatti, è quello di ricreare il Giardino dell'Eden proprio lì, nel parco del castello. Ma non sarà facile.
L'amore per i fiori e la natura, che condividerà con molte persone, intrighi, superstizioni, maledizioni, una creatura misteriosa la cui voce angelica che risuona nelle notti della bella stagione, e pericoli di varia natura, fanno da cornice alla vita del giovane giardiniere, all'incredibile storia che vivrà e a una leggenda quasi dimenticata il cui unico ricordo è ormai la spilla su cui aleggia: quella di un giovane amore sbocciato sulle sponde di un lago minacciato dai pericoli del suo tempo e l'espiazione di un cavaliere.
Questa è la Leggenda delle Stelle d'Acqua.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Violenza
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Water Stars

                                                                                                                                                                                                                                                          PROLOGO


Nell’antichità le città erano collegate attraverso una fitta rete di bacini idrici che attingevano ai grandi laghi - ormai scomparsi - dell’Impero Romano. Secondo la leggenda furono le stelle nate dal bacio della luce sulla superficie dell’acqua, a spiegare all’uomo come imbrigliare e incanalare quel bene prezioso che era la loro madre. Allora più di ora, era considerata non solo un bene prezioso, ma una divinità vera e propria da rispettare e da temere. Grazie a loro gli uomini, una volta smesso parte del timore riverenziale, capirono che le vene e il sangue della Terra potevano essere controllate. Così svilupparono questi insegnamenti fino a che quest’ampia e secolare conoscenza non toccò il proprio apice con gli Antichi Romani. Essi riuscirono nell’intento con la loro imponente opera d’ingegneria. Gli Imperatori e il Senato stessi finanziarono queste costruzioni. E all’ombra di questi e altri monumenti meraviglie e, al tempo stesso, omaggio al genio umano in tutte le sue forme, il popolo prosperò. E delle stelle d’acqua non ci fu più bisogno.
Poi ci fu la Pax Augustea, la nascita del Cristianesimo e l’ammorbidimento dell’Impero. Ci furono le invasioni, i Regni Romani-Barbarici e quella grande fragile struttura che era l’Impero si sgretolò fino a crollare su se stessa, diventando polvere nel vento. E con esso crollarono anche buona parte delle loro opere e delle loro conoscenze. Orrore! Adesso nelle ex arene ci pascolavano le pecore. I cavalli si abbeveravano in antichi sarcofagi tolti dai loro monumenti e i templi venivano demoliti per lasciare il posto alle chiese del nuovo culto. E mentre l’uomo s’inoltrava nell’Età Buia al ritmo degli Hallelujah cristiani, nuove storie, leggende ed epiche battaglie di ben altro genere scrissero il nuovo capitolo della Storia.
   
 
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