Fanfic su artisti musicali > EXO
Ricorda la storia  |      
Autore: Il_Genio_del_Male    17/10/2017    7 recensioni
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
contro le porte della notte.
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: D.O., D.O., Kai, Kai, Sehun, Sehun, Suho, Suho
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Quei fagiani maledetti'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

È un sabato notte di fine ottobre. Piove e fa freddo. Invece di godersi il clima uggioso nel calduccio di casa, armati di coperta e in piena modalità coccole davanti ad un bel film in tv, Kyungsoo e Joonmyun compiono un sacrificio abituale per qualsiasi genitore di prole minorenne e non automunita. Aspettano che Sehun, il loro figlio sedicenne costituito al 99% da ormoni allo sbando, esca dal pub dove ha trascorso la serata insieme agli amici.

Kyungsoo tamburella le dita sullo sterzo, osservando con rimpianto le gocce di pioggia scivolare lungo il parabrezza. Proprio oggi che sono andato a lavare l’auto dovevano aprirsi le cateratte del cielo, pensa sconsolato. Tipico. Joonmyun invece dà uno sguardo all'orologio digitale.

“Le undici e mezza sono passate da un pezzo. Perché Sehun ci fa sempre aspettare? A saperlo saremmo partiti con più calma" si lamenta.

“Nostro figlio è un gaglioffo viziato, e la colpa è in parte nostra. Chi è causa del suo male pianga se stesso” chiosa stoicamente il marito.

Ma il suddetto erede primogenito questa volta ha evidentemente deciso di concedere loro la grazia, giacché pochi minuti dopo sentono aprirsi la portiera posteriore e la voce di Sehun salutarli.

“Alla buon’ora, giovanotto” rispondono all'unisono.

Sehun scoppia a ridere. “Scusate il ritardo, avrei dovuto avvisarvi. Stavo salutando i ragazzi, sapete come vanno queste cose”.

Joonmyun si lascia sfuggire una smorfia sorniona. “I ragazzi, certo” mormora in maniera inudibile.

Kyungsoo è sul punto di accendere il motore quando il figlio lo blocca. “Aspetta pa’, un attimo che-” tasta il sedile accanto a sé come a cercare qualcosa. “Cacchio. Ho dimenticato lo zaino” annuncia fresco come un quarto di pollo.

“Lo zaino che contiene tutti i tuoi documenti, i soldi, le chiavi di casa e lo smartphone che zio Chanyeol ti ha regalato a Natale?” elenca Joonmyun allarmato. “Santa miseria, Sehun! Che testa che hai. L’hai perso? Domani dovremo sporgere denuncia e chiamare il fabbro… Sia chiaro che il conto lo paghi tu, signorino, così impari” minaccia. Kyungsoo approva con un cenno silenzioso.

“Ma babbo, lasciami parlare prima di lanciare accuse” protesta Sehun, le labbra corrucciate. “Non ho detto di averlo perso. Di sicuro ce l’ha Jongin, quando usciamo insieme gli mollo sempre le mie robe”.

“L’imperscrutabile ragione per cui quel santo del tuo amico ancora ti sopporti sfugge alla mia comprensione. Torna indietro e recupera lo zaino, scusandoti profusamente con Jongin per la tua dabbenaggine. Sbrigati” lo esorta Kyungsoo, severo ma giusto sagace.

“Corro!” esclama il pargolo richiudendosi la portiera alle spalle.

Joonmyun, messa da parte l’ansia per le sorti incerte dello zaino, rimugina. Conosce i suoi polli e crede di aver fiutato lo stratagemma. Il sospetto è giustificabile, considerata l’impazienza con cui il figlio si è lanciato fuori dall’auto senza nemmeno un ombrello; lo stesso Sehun che reagisce come un gatto idrofobo se anche una sola gocciolina di pioggia osa entrare in contatto con i suoi preziosi capelli.

“Amore, metti in retromarcia e fermati quando te lo dico io” ordina al marito.

“C’è qualche problema?”

“No, tranquillo. Si tratta di un’ipotesi che voglio verificare” gli rivolge un sorriso furbetto.

Kyungsoo si getterebbe in una vasca piena di scorpioni velenosi per Joonmyun, sicché lo asseconda. Arretra fino alla fine del marciapiede, che fa angolo con quello su cui si affaccia l’ingresso del pub.

“Ok, adesso aziona la telecamera posteriore e orientala a destra” istruisce il consorte.

A Kyungsoo sfugge il perché di simili manovre. La telecamera risulta parecchio comoda per parcheggiare soprattutto in luoghi stretti e con scarsa libertà di movimento, ma al momento non ne coglie l’utilità.

“Ancora un po’… Perfetto” Joonmyun scruta attentamente il monitor sul cruscotto. “Ahah, lo sapevo io! Guarda”.

L’obiettivo riprende in tempo reale due sagome alte e filiformi addossate al muro, allacciate in un groviglio di braccia e gambe che può significare una cosa sola, ovvero una pomiciata selvaggia tra adolescenti. C’è passione in quei corpi intrecciati, nelle mani che si sostengono a vicenda, c’è sentimento, sprezzo dell’altrui invidia. A Kyungsoo viene in mente una bellissima poesia che parla di ragazzi che si baciano contro le porte della notte, ma non ne ricorda il titolo né l’autore.
Quando i due si separano per riprendere fiato, sussulta nel riconoscere il suo stesso figlio che accarezza dolcemente il volto di un altro maschio, anzi di Jongin, guardandolo rapito. La telecamera li inquadra mentre ridono e si sussurrano sciocchezze all’orecchio, mentre si salutano definitivamente con un ultimo bacio lento che sembra non debba finire mai.

Infine Sehun si dirige verso l’automobile dei genitori con un’espressione trasognata che stringe il cuore, fradicio di pioggia ed inebetito. “Il mio zaino” dice sedendosi, gli occhi a cuoricino, “l’ho trovato”.

Joonmyun è talmente commosso che gli scappa un singulto di contentezza. Si scorda persino di cazziare il figlio sul fatto che si prenderà un raffreddore e che la tappezzeria della macchina è ormai da buttare. Kyungsoo lo capisce. Il primo amore del loro bambino fin troppo cresciuto, la prima relazione seria. Jongin è il suo migliore amico dai tempi in cui impastavano il Didò all’asilo nido, sono cresciuti insieme; non si accantona un’amicizia decennale per del divertimento effimero.

Il momento è importante, per non dire topico. In seguito ci saranno conversazioni spinose riguardo a contraccettivi e lubrificanti da affrontare, ramanzine da elargire, orari e uscite da contrattare fino all’ultimo sangue. Eppure Kyungsoo non resiste, è più forte di lui. Cede al suo lato infame e chiede, angelico: “E il tuo zaino bacia bene?”

 

 

 

 

Non penso di scandalizzarvi se rivelo che mi sono palesemente ispirata a questo spot: https://www.youtube.com/watch?v=CarQjNFSr18.

La poesia che Kyungsoo non ricorda, invece, è I ragazzi che si amano di Jacques Prévert.

«I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è la loro ombra soltanto
Che trema nella notte
Stimolando la rabbia dei passanti
La loro rabbia, il loro disprezzo, la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove, molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.»

Una cliccatina è sempre gradita: https://www.facebook.com/IlGeniodelMaleEFP/.

 

 

   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > EXO / Vai alla pagina dell'autore: Il_Genio_del_Male