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Autore: Love00    17/10/2017    4 recensioni
Lottie è una ragazza che si trasferisce a Verona per lavoro. Sognatrice, amante di libri, cd e di tutto ciò che riguarda la bellezza della piccole cose, si ritroverà a scontrarsi con uno dei suoi amori liceali. Come reagirà la nostra protagonista?
Si riaccenderá quel sentimento che sembrava spento?
Cosa succederà a questi due ragazzi che per la volontà di forze innaturali si ritrovano ancora una volta a dover camminare sulla stessa strada?
Dalla storia:
"Dai Mirko, balla con me" dissi strusciandomi su di lui.
Mirko tentava invano di farmi tornare alla ragione.
"Lottie sei ubriaca fradicia e non farò ciò che se fossi in te non vorresti." continuava a ripetere.
"Che c'è Mirko, sei cambiato, eh? Non sei più quello di una volta. Prima non ti saresti fatto problemi. Sbaglio o avevi la reputazione di esserti fatto mezza città da ragazzo?" lo provocai guardandolo negli occhi. Il suo sguardo adesso era duro, ma potevo vedere anche delusione, tristezza in esso che mi lasciò spiazzata.
"Se almeno non vuoi tu, lasciami fare quello che voglio." dissi notando che un ragazzo continuava a guardarmi.
"Ripeto Lottie, non ti farò fare niente che tu non voglia veramente."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era una giornata ventosa. L'aria era fredda e cosa insolita per me, stavo indossando una delle sciarpe che mi aveva regalato la mia migliore amica Lucia, prima che mi trasferissi. 
"Così finalmente ne indosserai qualcuna" aveva detto guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia. 
Mi ero trasferita da poco a Verona per lavoro.
Da quando mi ero trasferita io, il freddo era giunto, come se avessimo organizzato l'arrivo per lo stesso giorno. 
Quel giorno avevo la giornata libera e avevo deciso di andare a dare un'occhiata ai negozi per comprare qualcosa per la casa. 
Volevo arredarla in modo che rispecchiasse la mia personalità. 
Tra tutti i negozi ce ne fu uno in particolare che attirò la mia attenzione. Era un negozio di dischi, negozio insolito per la mia città natale. Sorrisi pensando che se ci fosse stata con me Giada se ne sarebbe innamorata quasi quanto me. 
Entrai salutando con un "buongiorno" il commesso dai capelli chiari.
Mi guardai attorno e rimasi stupita. Vi erano tantissimi scaffali con cd e persino qualche disco in vinile  ordinati per genere musicale: spaziavano dal pop al jazz, dal rap al classico.
Me ne innamorai all'instante. 
Mi diressi verso lo scaffale più vicino curiosa di guardare ogni singolo cd che vi era in quel negozio. In quello scaffale vi era scritto a lettere cubitali "rap" 
Sorrisi ancora una volta: il rap mi era sempre piaciuto, soprattutto in certi periodi della mia vita. 
Mentre stavo guardando un po' tra i vari cd, il commesso che avevo salutato prima si avvicinò. 
"Posso esserle d'aiuto?" mi chiese con fare gentile. Lo guardai in modo curioso. 
Mi dava l'impressione di conoscerlo.
"No, grazie stavo dando un'occhiata." risposi sorridendo e notando che anche lui mi guardava con uno sguardo curioso. 
"Che ci conoscessimo?"  mi domandai mentre lo vidi annuire per poi dirigersi ad aiutare una coppia di ragazzi che lo chiamavano. 
Dopo circa mezz'ora dentro quel negozio, mi sentivo costantemente osservata e in effetti era così. Il commesso non mi toglieva gli occhi di dosso, cosa che mi iniziò ad infastidire e imbarazzare. 
Il mio disagio nell'essere al centro dell'attenzione non era cambiato con gli anni. 
Alla fine decisi di comprare il nuovo cd di Marco Mengoni e quello dei Green Day. In realtà avrei comprato tutto il negozio, ma dovevo farmi bastare i soldi per il resto del mese fino alla paga. 
Mi diressi alla cassa dove c'era ancora una volta lo stesso commesso. 
"Prendo questi. Quanto vengono?" gli chiedi iniziando a trafficare con la borsa. 
"Venticinque e cinquanta." disse con voce squillante. 
"Allora Lottie...che cosa ti porta a Verona?" disse quando alzai lo sguardo per porgergli i soldi. 
Lo trovai con un sorriso furbo a porgermi quella domanda. Solo in pochi conoscevano il mio soprannome. Rimasi paralizzata quando realizzai chi fosse colui che avevo davanti. 
"Mirko..." dissi strabuzzando gli occhi e continuando a guardarlo come una stupida. 
Perché non lo avevo riconosciuto? Era tutto surreale. 
"Magari è un sogno" sussurrò il mio inconscio 
"Ce ne hai messo di tempo per riconoscermi, eh?" disse facendo un sorriso a trentadue denti. 
Finalmente mi ripresi e ritornai ad uno stato di apparente calma. Il mio cuore in realtà aveva fatto mille capriole. 
Gli sorrisi e risposi alla sua prima domanda con fare d'adulta. In realtà dentro mi sentivo ancora una stupida ragazzina di quindici anni innamorata di quel ragazzo. 
"Mi sono appena trasferita per lavoro"
"Oh, bene. E di che ti occupi?" mi chiese pigiando i tasti della cassa per poter fare lo scontrino. 
"Beh, lavoro per un'azienda musicale come interprete." risposi osservandolo mentre ora metteva i miei cd in una busta con il logo del negozio "Dischi volanti"
"Tu invece? Non ti ho più visto in città." dissi riferendomi alla nostra città d'origine. 
"No, infatti. Sono rimasto qui e ho trovato questo lavoro." 
"Ti sei già ambientata?" mi chiese subito dopo. 
"Uhm abbastanza dai. I vicini di casa sono simpatici e al lavoro ho conosciuto persone fantastiche. Solo che mi mancano i miei amici." 
"Io invece non sento più nessuno della nostra città." disse con un sorriso triste. 
"Come mai?" chiesi colpita da quella frase. 
"Si sono dimenticati di me ed io di loro." rispose alzando le spalle in modo non curante, come se non gli importasse veramente, ma sapevo che in realtà la cosa lo faceva ancora soffrire. 
"Mi dispiace molto." lo confortai toccandogli il braccio, cosa che mi destabilizzò per un momento. 
"Spero che qui tu abbia trovato persone migliori." dissi subito dopo aver allontanato la mia mano dal suo braccio.
"Sei molto cambiata da come ti ricordavo." disse guardandomi negli occhi dopo aver seguito con lo sguardo il movimento della mia mano.
"Beh sì. Sono andata in palestra e qualche mese fa ho di nuovo tagliato i capelli." risposi sorridendo per i ricordi che iniziavano ad affollare la mia mente. 
"Non sei cambiata solo fisicamente, Lottie." affermò guardandomi con quegli occhi che tentavano di scavarmi dentro l'anima. 
"O sbaglio?" rise appena, forse per smorzare la situazione. 
"No, non sbagli Mirko." risposi sorridendo. 
"Bene, adesso devo andare. Ci si vede in giro, ciao." dissi prendendo la busta con i miei acquisti posata sul bancone. 
"Hey Lottie!" mi richiamò quando ero già arrivata davanti la porta. 
"Sì?" 
"Se hai bisogno sai dove trovarmi." disse sorridendomi in modo sincero. 
Sorrisi e con una "buona giornata Mirko" uscii dal negozio.
L'aria fredda mi colpì nuovamente rinfrescandomi la mente. 
Avevo appena rincontrato il ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa all'età di quindici anni. 
"La vita a volte ti sorprende." mi dissi mentre entravo in una biblioteca per prendere il nuovo libro di Alessandro D'Avenia. 
Dovevo comprare qualcosa per arredare la casa? Forse. 
Ma cd e libri erano da sempre la mia passione e non potevo fare a meno di comprarne. 
Mi dissi che avrei comprato qualcosa per la casa nei prossimi giorni. 

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Buonasera a tutti! Come state? ❤️ 
Beh, questo è il primo capitolo della mia fantastica storia!
Sono simpatica, eh? AHAHAHAHAHAH
Comunque sia, ritorno alla sobrietà (?)
È il primo capitolo che pubblico dopo chissà quanto tempo. 
Chi già mi conosce sa che alla fine non ho mai portato a termine la mia prima storia, ma HEY! 
Si può sempre migliorare, no?😂
Cercherò di impegnarmi stavolta!
Se avete voglia di leggere e dirmi cosa ve ne pare, ne sarei felicissima! 
Accetto le critiche. 
Alla fine, sono quelle che ci aiutano a migliorarci, no? 
Bene, sono emozionata e imbarazzata, quindi vi lascio. AHAHAHAH
Pubblicare dopo così tanto tempo è devastante! 
Ci si sente al prossimo capitolo. 
Un bacione a tutti voi!❤️
  
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