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Autore: milla4    17/10/2017    1 recensioni
Talion, regno di pace, prospertità e regole decise da secoli, ma non da tutti condivise.
Oni, re senza possiblità di scelta, ultimo dei Marian, primo del suo genere che sa cosa volere.
Storia in serie con la os "La libertà di essere re" di cui è una versione estesa.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Libertà'
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Capitolo I



Un pezzo di magentite perfettamente  intarsiato,  un cavallo delle Aspieni risplendente della gemma di cui era composto;  Oni teneva quel piccolo gioiello di rarità in una mano, rigirandolo per captarne ogni sfumatura di colore.
Trenta e più pezzi di magentite era posizionati su una tavola per Beriti,  uno dei tanti lasciti dei suoi avi: Oni era sicuro fosse Oyan Trae, famoso più per i suoi sprechi che per l’ottimo governo del regno.
Posò la pedina a destra nel tavolo da gioco, il suo colore mutò di colpo dal verde cristallino al rosso porpora, aveva segnato un punto nel gioco e fissato un altro punto nella mente.
-Altissimo Oni Marain, Re ultimo, discendente di Rou Marain…  il Consiglio l’attende-  il suo valletto personale lo aspettava alla porta con innegabile riguardo eppure richiamandolo ai suoi compiti come un servo del suo stesso regno.
La sua devozione doveva essere assoluta, ogni attimo rubato a Talion era uno dei peccati più grandi; era una delle cose a cui era stato educato sin da bambino, lezioni ripetute come un mantra per essere assorbite da ogni piccola parte della propria mente, del proprio corpo ormai saturi.
-Arrivo-

 
 

 
-...la situazione è questa. Non c’è più dalsha in loro, pian piano si trasformano-  un foglio giallognolo era tenuto in una mano dalla massima autorità di materie sconosciute;  in esso era rappresentato un albero sezionato e soprattutto un essere che vagamente assomigliava ad un uomo. Accanto vi erano delle annotazioni a penna d’oca con delle frecce ad indicare varie parti dell’essere ivi rappresentato.
-Privi di dalsha? Il dalsha  è quello che ci anima, non può essere sottratto e neanche donato, men che meno a degli alberi!- .
Il re strappò quel ricettacolo di informazioni  in pergamena;  teneva in mano il foglio osservando ogni singola linea con grande attenzione come ricercando in esse le risposte che volevano disperatamente.
La sua gente stava lentamente morendo, prosciugata da strani alberi che stavano spuntando all’infuori del suo regno, su tutto il continente.
-Illustre dei savi Marain, grande dei Talion, quello che sappiamo è che quegli strani alberi stanno nascendo ad una velocità disumana e sempre più vicino alla contrada. Il fatto più strabiliante è che al tatto, l’odore sono simili a quelli di uno normale. Se il maiale è compagno del cinghiale, sono bestie cugine ma non uguali, codesti alberi sono invece confondibili con veri e nessuno si accorge della loro sorta..
Come si mostra nel foglio, abbiamo estirpato un’intera pianta fino alle radici e l’abbiamo poi sezionata nei laboratori dei Chirurghi- indicò un elemento alla destra dell’appunto- l’interno ha rivelato che non vi è la struttura tipica, ma sono delle membrane permeate di acqua. Ogni essere ha al proprio interno dalle cinquanta alle cento soglie che creano le suddette membrane che, stranamente, non sembrano contenere nulla.
 
Sembra che le persone se toccano la creatura ne vengano attaccati e il dalsha venga strappato, provocando una condanna all’oblio, al sonno fino alla morte.-
Oni si riscosse dai suoi pensieri–Un tocco? Ne siete sicuro?  Il contagio avviene attraverso il contatto con quegli alberi?-
L’uomo dalle folte sopraccoglie nere lo squadrò meravigliato, nessuno aveva mai messo in dubbio una sua conclusione. –Beh, certo che ne sono sicuro… ho condotto personalmente ogni esperimento riguardo le ”cose” e posso affermare con sicurezza che la malattia, o qualunque cosa possa essere considerata,  viene trasmessa in quel modo-. Nel suo tono era espresso tutto il risentimento per quei dubbi che il re Rou Marain e il suo predecessore non avevano mai avuto.
- E come sono stati condotti quegli esperimenti’- Oni avanzava senza pietà, non gli piaceva essere preso in giro e aver speso preziosi soldi presi dalle casse reali per finanziare studi fallaci lo feriva come uomo e come custode di quel denaro faticosamente raccolto negli anni.
- sono dettagli non necessari e del tutto futili alla causa…-
Una mano stretta a pugno, un sorriso tirato fecero capire indirettamente all’uomo di scienza che il suo re, l’uomo più importante e che doveva onorare, voleva sentire quei dettagli non necessari e futili.
-Abbiamo preso un carro con due buoi da un fattore che abita al limitare della zona sicura, la cui figlia ormai si è addormentata per sempre, per estirpare la malefica creatura. Poi, adagiata sul…-
-Avete usato delle protezioni?-
 -Eccellenza?-  l’anziano uomo non riusciva a capire, o forse non voleva farlo.
Per adagiare sul carro avete usato delle protezioni?- -No, mio signore la sola forza… del-
-Abbiamo finito- Oni si alzò di scatto, facendo un inchino che invitasse il suo ospite ad andarsene, per poi rifugiarsi nella sua stanza.


Note: Buondi, miei prodi! Mi era stato chiesto di scrivere di più su Oni e sul suo mondo e sono qui per accontentare alcuni e scontantare magari altri (spero che sia piaciuta a tutti ma non aspiro a tanto).
Eccomi quindi qui con una nuova avventura per Oni, forse da considerarsi come un allungamento della storia precedente, aggiungendo iù movimento.
   
 
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