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Autore: daeronIII    18/10/2017    0 recensioni
The princess and the queen, in italiano La principessa e la regina, è un racconto prequel dei libri, che racconta la danza dei draghi, guerra civile tra la principessa Rhaenyra Targaryen e suo fratello re Aegon II, pubblicato da Martin nel 2013. Qui in Italia è stato pubblicato nell'antologia "la principessa e la regina e altre storie do donne pericolose". L'anno successivo Martin ha scritto un'altro racconto, The rogue prince, incentrato sulla vita del principe Daemon Targaryen, marito di Rhaenyra, e della sua famiglia prima della guerra. Purtroppo tutt'oggi è inedito da noi e ho quindi deciso di tradurlo e pubblicarlo qui per tutti i fan italiani. ATTENZIONE: Il racconto non è mio, l'ho solo tradotto. Questa storia è stata scritta da Gerge R. R. Martin in persona e dunque è parte ufficiale della storyline dei libri. Ovviamente a lui tutti i diritti.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rhaenys Targaryen
Note: Traduzione | Avvertimenti: Spoiler!
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Sul finire dell’anno, lei partorì un figlio piccolo ma robusto, un pallido principino con occhi viola scuro e pallidi capelli argentati. Lo chiamò Aegon, Daemon aveva finalmente un figlio maschio vivente… e questo nuovo principe, a differenza dei suoi fratellastri (o metà Strong o metà Velaryon), era un Targaryen completo.
A corte, la regina s’arrabbiò molto quando seppe che il bimbo era stato chiamato Aegon, ritenendolo un affronto al suo primogenito… e quasi certamente lo era (da qui in poi ci riferiremo all’Aegon della regina come Aegon il vecchio, e a quello della principessa come Aegon il giovane).
Per ottime ragioni il 122 avrebbe dovuto essere un anno felice per la casa Targaryen. La principessa ritornò al letto di nascita e diede al marito un altro figlio, chiamato Viserys come suo nonno (oltre che zio). Il nuovo nato era piccolo e meno robusto del fratello e dei fratellastri, ma dimostrò di essere un bambino precoce… ma, infaustamente, l’uovo piazzato nella sua culla non si schiuse mai. I verdi lo presero come un presagio maligno e non erano timidi nel dichiararlo.
Quello stesso anno, la città celebrò per un matrimonio. Seguendo la tradizione della casa Targaryen, Viserys fece sposare il figlio Aegon il vecchio con la sorella Helaena. Lo sposo aveva 15 anni, un ragazzo pigro e imbronciato, ci dice Eustace, ma posseduto da appetiti più che sani, un ghiottone a tavola, dedito a tracannare birra e vino e a palpeggiare e accarezzare ogni serva che gli si avvicinava. La sposa aveva 13 anni, sebbene carnosa e meno affascinante della maggior parte dei Targaryen, lei era una ragazza felice, piacevole e su cui tutti concordavano che un giorno sarebbe stata una buona madre.
E così le fu, e anche veloce. Appena un anno dopo, nel 123, la principessa quattordicenne diede alla luce 2 gemelli, un maschio, che chiamò Jaehaerys, e una femmina, che fu chiamata Jaehaera. Il principe Aegon il vecchio aveva eredi suoi ora, proclamarono felici i verdi. Un uovo venne piazzato nella culla di entrambi i gemelli, tutti e 2 si schiusero. Ma non tutto andava bene con questi 2 bambini. Jaehaera era gracile e cresceva lentamente. Non piangeva, non rideva, non faceva niente delle cose che si aspetti faccia un bambino piccolo. E suo fratello, sebbene più grande e robusto, era meno perfetto di quanto ci si aspettasse da un principe Targaryen, aveva 6 dita sulla mano sinistra e su entrambi i piedi. Moglie figli non contribuirono molto a frenare gli appetiti sessuali di Aegon il vecchio, che generò 2 bastardi lo stesso anno in cui nacquero i suoi figli legittimi: un bimbo da una prostituta in città e una bimba da un’ancella di sua madre. Nel 127 Helaena partorì un secondo figlio, a cui fu dato un uovo e il nome Maelor. Gli altri figli della regina erano cresciuti a loro volta. Aemond, nonostante la perdita dell’occhio, era diventato uno spadaccino competente e pericoloso sotto la tutela di ser Criston Cole, ma rimaneva un bambino selvaggio, capriccioso, testa-calda e privo di perdono. Daeron il più popolare dei figli della regina, intelligente, cortese e avvenente. A 12 anni, nel 126, fu mandato a Vecchia città per servire come coppiere di lord Hightower.
Quello stesso anno, il Serpente di mare fu colto da una febbre improvvisa. Quando lui finì a letto, circondata da maestri, sorse la questione su chi dovesse succedergli nel caso la febbre se lo fosse portato via. Essendo suo figlio morto, le sue terre sarebbero dovute passare al maggiore dei suoi nipoti, Jacaerys… ma dovendo lui salire al trono dopo il nonno e la madre, lei chiese al suocero di nominare erede il suo secondogenito, Lucerys. Lord Corlys però aveva una mezza dozzina di nipoti e il maggiore di loro, ser Vaemond Velaryon, protestò che era lui il legittimo erede… essendo i figli di Rhaenyra i bastardi di ser Harwin Strong. La principessa non fu lente nel rispondere a quest’accusa. Lei mandò il marito a arrestare ser Vaemond, lo fece decapitare e diede il suo cadavere in pasto al suo drago.
Questo però non pose fine alla faccenda. I fratelli minori, la moglie e i figli del morto fuggirono ad Approdo del re per avere giustizia e andarono a chiederla al re. Il quale era diventato estremamente grasso e rosso in faccia, e aveva a stento la forza per salire i gradini del Trono di spade. Li ascoltò in un silenzio tombale, poi ordinò che le loro lingue venissero tagliate, a tutti. “Eravate stati tutti avvertiti.” Dichiarò mentre venivano trascinati via “Non ascolterò nient’altro di queste bugie.”. Mentre scendeva, sua maestà inciampò e allungò le mani per raddrizzarsi, tagliandosi la sinistra fino all’osso su una lama affilata sporgente dal trono.
Anche se Mellos lavò il taglio con vino bollito e legò la mano con strisce di lino imbevuto di unguenti salutari, la febbre seguì presto e molti temettero che il re stesse per morire. Solo l'arrivo della principessa Rhaenyra salvò la situazione, perché con lei venne il suo guaritore, maestro Gerardys, che agì rapidamente amputando due dita della mano di sua grazia per salvargli la vita.
Anche se molto indebolito da questo incidente, il re riassunse presto il comando. Per celebrare la sua guarigione fu organizzata una festa all’inizio del 127. Alla principessa e la regina venne imposto di partecipare, insieme ai loro figli. In segno di amicizia, ognuna delle 2 donne indossò il colore dell’altra e furono fatte molte dichiarazioni d’amore, con gran piacere del re. Daemon brindò a ser Otto, ringraziandolo per il suo leale servizio e il primo cavaliere elogiò il coraggio del principe, mentre i figli di Alicent e Rhaenyra si salutarono con baci e mangiarono insieme a tavola. O almeno così le cronache riportano.
Quando scese la sera, dopo il congedo di sua maestà (il re ancora si stancava facilmente), Fungo riporta che Aemond, ormai soprannominato Aemond il guercio, si alzò per brindare ai suoi nipoti Velaryon, parlando con falsa ammirazione dei loro capelli e occhi marroni… e forza. “Non ho mai conosciuto qualcuno così forte come i miei dolci cugini.” Concluse “Quindi brindiamo a questi tre ragazzi forti.”. NOTA: PER CHI NON LO SA, FORTE IN INGLESE, SIA SINGOLARE CHE PLURALE, SI DICE STRONG. QUINDI LUI HA FATTO UN GIOCO DI PAROLE CON CUI DAVA NUOVAMENTE A LORO DEI BASTARDI STRONG. In seguito, secondo Fungo, Aegon il vecchio si offese quando Jacaerys chiese a Helaena di ballare. Furono scambiate parole rabbiose, e i due principi forse sarebbero arrivati ai pugni se non fosse intervenuta la guardia reale. Non sappiamo se il re venne mai a sapere di tutto questo, ma Rhaenyra e i figli tornarono a Roccia del drago il mattino seguente.
Dopo la perdita delle dita, Viserys I non si sedette mai più sul Trono di spade. In seguito evitò anche la sala del trono, tenendo corte nel suo solar (NOTA: SOLAR E’ UNA PAROLA INGLESE NON ESISTENTE IN ITALIANO, VUOL DIRE STANZA SUPERIORE IN UNA CASA, O CASTELLO, MEDIOEVALE), e in seguito nella sua camera da letto, circondato da maestri, septon e il suo fedele Fungo, l’unico ancora in grado di farlo ridere (riporta Fungo). Sua grazia riacquistò un po’ dell’antico vigore quando il gran maestro Mellos trapassò e fu sostituito dal maestro Gerardys, i cui rimedi si rivelarono molto più efficaci delle sanguisughe del suo predecessore. Ma questo miglioramento fu di breve durata, la gotta, i dolori al petto e la mancanza di fiato continuarono a turbare il re. Mentre la sua salute peggiorava, egli lasciò sempre più del governo del reame al primo cavaliere a al concilio ristretto.
Mentre i 7 regni salutavano l’anno 129 con fuochi, feste e baldorie, re Viserys I Targaryen diventava sempre più debole. I suoi dolori erano così intensi che non poteva più salire le scale e doveva essere trasportato su una sedia. Entro il secondo mese dell’anno, sua grazia aveva perso tutto il suo appetito e governava il reame dal suo letto… quando si sentiva abbastanza forte da governare. Nel frattempo, alla Roccia del drago, la principessa Rhaenyra era di nuovo incinta. Anche lei rimase a letto, con suo marito, il principe furfante, sempre al suo fianco.
Il terzo giorno del terzo mese del 129, la principessa Helaena portò i suoi 3 bambini a visitare il re nelle sue stanze. I gemelli avevano sei anni, il fratello più piccolo due. Sua maestà gli diede un suo anello di perla con cui giocare, e raccontò ai gemelli la storia di come il loro avo Jaehaerys il vecchio avesse volato col suo drago a nord della Barriera per sconfiggere una vasta orda di bruti, giganti e metamorfi. I bambini ascoltarono attentamente.
Dopo il re li mandò via, per via della troppa stanchezza. Dopo Viserys della casa Targaryen, primo del suo nome, re degli Andali, dei Rhoynar (già all’epoca i re Targaryen si facevano chiamare così, anche se Dorne era ancora un regno autonomo) e dei Primi uomini, lord dei sette regni e protettore del reame chiuse gli occhi e si addormentò. Per mai più risvegliarsi. Sua grazia aveva 52 anni e aveva regnato su buona parte di Westeros (non Dorne) per 26.
La storia degli atti audaci del principe furfante Daemon Targaryen, dei suoi oscuri crimini, e infine della sua morte eroica nella carneficina che seguì è nota a tutti, quindi noi concluderemo la nostra storia qui.
Dopo questo scoppiò la tempesta, in cui i draghi danzarono e morirono.
   
 
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