Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: リグレットメッセージ 【鏡音リン】.
Fanfiction
partecipante alla Yuri e Yaoi’s Week indetta da Fairy Piece.
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Prompt
di
Annapis: 7. Quello è un mulino?
Dinnanzi
al mulino
“Quello
è un mulino?” domandò Erza, indicando
la
costruzione davanti a sé.
Mirajane
si protesse con gli occhi dal sole con la
mano e guardò nella direzione in cui l’altra
indicava.
“Sembra
quello che Natsu ha quasi completamente
distrutto e hanno ricostruito” disse.
Erza
appoggiò una mano sul fianco, facendo ondeggiare
la spada e sorrise, si girò verso di lei e i boccoli rossi
le ondeggiavano
intorno al viso.
“Quel
ragazzo sa come divertirsi. È un peccato che tu
abbia dimenticato come si fa” disse.
Mirajane
inarcò un sopracciglio argenteo.
“Cerco
soltanto di essere gentile” si difese.
“Quando
capirai che non sei un mostro con qualsiasi
carattere tu sia? Nostro ‘padre’ Makarov sarebbe
lieto di rivedere la sua vera
figlia almeno una volta” disse Erza.
Mirajane
si voltò dandole le spalle, la gonna le
ondeggiava scivolando sulla pelle liscia delle sue gambe affusolate.
“Non
voglio essere più chiamata né demone,
né mostro.
Utilizzò quei poteri solo per difendere la mia famiglia.
Perché
mi fai questo discorso? A te la lotta per la
supremazia non è mai interessata” disse.
“No,
ma mi piaceva che la mia ‘migliore amica’ avesse
deciso di mostrarsi completamente a me. Sono invidiosa quando vedo
Lluvia e
Gajeel che scherzano a modo loro raccontandosi di Gray e Levy. Sento
una fitta
all’altezza del cuore quando Levy e tua sorella Lisanna
parlottano fitte fitte. Diamine,
persino Lluvia e
Lucy sono riuscite a instaurare un rapporto più vero del
nostro” gemette Erza.
Mirajane
la raggiunse e l’abbracciò da dietro.
“Come
ha fatto un mulino a ricordarti una carenza
d’afferro?”
domandò.
Erza
abbassò lo sguardo, i capelli vermigli le
ondeggiarono intorno al viso e il suo unico occhio sano divenne liquido.
“La
parola ‘costruire’ m’intristisce sempre,
ma la
verità è che avrei voluto vedere te distruggerlo.
Dispiegare le tue grandi ali
e fare a pezzi.
Perché
ti consideri una creatura abominevole non lo
comprendo.
Diventi
un demone? E allora? Io divento un angelo di
spade che la gente ha soprannominato in modo altisonante: Titania.
Puoi
controllare gli altri demoni? Beh, questa è una
fortuna, non una maledizione. Mia madre mi ha portato in grembo come
drago per
quattrocento anni ed è stata costretta a uccidersi durante
la guerra.
Tu
sei stata scacciata da gente sciocca e ignorante.
La stessa che mi aveva ridotto in… schiavitù.
Però non sei un mostro! Vuoi solo
difendere la tua famiglia” mormorò.
Mirajane
le posò un bacio sul collo, facendola
arrossire.
“Però
quando Makarov ha detto che avevate perso la
scommessa, mi sono divertita con te. Ti ho fatto dire
‘sì, padrona’, ti ho
visto servizievole, con dei vestiti da Maid. Con Lucy forse ho un
po’
scherzato, ma con te ho esagerato. Ho guardato il tuo corpo nudo,
quando sapevo
benissimo a che inferno eri stata sottoposta” le
sussurrò all’orecchio.
“C’era
più passione tra noi, ma non era meno un gioco.
Sono stata torturata veramente da una demone che tu hai assorbito, che
tu mi
hai garantito che non tornerà con quel gesto. Ti posso
assicurare che l’effetto
era ben altro. Mi hai anche permesso, finita la mezzanotte, di
vendicarmi per
le tue esagerazioni.
Hai
un sedere davvero fantastico da schiaffeggiare”
rispose Elsa.
“La
verità è che io non voglio solo essere tua
amica…”.
Iniziò a dire Mirajane, sfiorandole il seno coperto
dall’armatura. “… potrei
scontrarmi ancora, con te, ma con un altro campo di battaglia.
Mostrarti la mia
natura in quel modo” bisbigliò con voce seducente.
“Beh,
il mulino è abbandonato, ma penso si possa
riuscire a entrare. Potremmo ‘confrontarci
lì’” rispose Erza con tono
provocante.
“Ci
sto” disse Mirajane. Si staccò da lei, si mise a
correre superandola, le afferrò la mano e la
trascinò con sé.
<
Amore mio, un giorno mi spiegherai perché ami
l’oscuro
e il proibito. O forse solo come riesci a vedere la luce anche nelle
tenebre
più profonde > pensò.