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Autore: la luna nera    18/10/2017    8 recensioni
In molti si chiedono se siamo soli nell'universo e molti sono quelli che si interrogano sull'origine dei cerchi nel grano. Melissa ed il gruppo dei suoi amici non fanno certo eccezione e quando un cerchio nel grano appare proprio in un terreno alla periferia della città, non possono farsi certo sfuggire l'occasione. A loro si unirà Orion, il nuovo fidanzato di Aurora, ragazzo alquanto strano e taciturno, a tal punto che sembra provenire da un altro mondo.
Chi c'è dietro a quel misterioso pittogramma? Qualcuno sta lanciando messaggi dal cielo?
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Che cosa c’è? Hai forse ottenuto un biglietto per il concerto di Vasco?”
“Quello l’ho già acquistato da cinque mesi.” Ribatté Manuel. Poi mostrò agli amici il telefono perché leggessero il messaggio ricevuto sul gruppo Whatsapp Alien Hunters  “Guardate qua: stanno arrivando.”
“Chi? Gli alieni?” Aurora scoppiò a ridere. “Ma per favore, possibile che tu creda all’esistenza dei dischi volanti e degli omini verdi con le antenne?!”
“Fa’ un po’ vedere.” Teresa era invece molto interessata. “Apparsi nella notte strani segni in un campo di grano alla periferia della città…..”
“I crop circle, noti anche come cerchi nel grano, hanno un’origine sconosciuta.” Spiegò il ragazzo. “I complottisti ritengono che siano opera dei governi per distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da problemi ben più seri, c’è chi li ritiene realizzati da burloni, ad ogni modo la maggioranza delle persone ritiene che siano stati creati da intelligenze extra terrestri.”
“E per quale motivo?” Aurora finse interesse. “Fanno le prove per tatuarsi?”
“Vogliono comunicare con noi.” Osservò in silenzio la foto inviatagli sul gruppo. “Il problema è capire il significato di questi pittogrammi.”
Orion, riavvicinatosi a piccoli passi, era rimasto in silenzio ed ascoltava con grande interesse ogni singola parola pronunciata da Manuel.
Melissa invece sbirciò nel telefono del fratello per vedere quella foto. “E questo cerchio dove sarebbe comparso?”
“Stando a quello che hanno scritto…dunque…. Sì, è il terreno di Gino, l’allevatore di maiali.”
“Bene!” Esclamò Nico. “Perché non andiamo a vederlo di persona?”
“Io non ci penso nemmeno.” Aurora incrociò le braccia. “C’è una puzza insopportabile laggiù e poi fra poco inizia TeenLovers, figurati se me lo perdo per vedere un campo di grano! Orion, vieni con me?”
Il ragazzo era rimasto immobile, sulla sua fronte cominciarono ad apparire piccole gocce di sudore, esattamente come se avesse paura di qualcosa. “No.” Si passò una mano fra i capelli. “Io voglio vedere questo cerchio nel grano. Posso venire con voi?”
“Certamente.”
“Ma…ma…”
“Ci sentiamo più tardi, va bene?” Sorrise ad Aurora. “Tu intanto vai pure a guardare la TV, sai che a me quel genere di telefilm non piace.”
E la lasciarono sola, mentre in lontananza si udì una sonora imprecazione di Cierre per una clamorosa traversa che, altrimenti, sarebbe stato un gol spettacolare.


Eva e Nico arrivarono per primi sul posto grazie alla moto del ragazzo, agile e veloce. Notarono immediatamente una discreta folla di curiosi intenta ad osservare dall’alto il misterioso cerchio apparso nel grano.
“Eccoci qua.” Teresa, Manuel, Simone, Giulio, Melissa ed Orion raggiunsero la coppia facendosi spazio fra i presenti.
“Wow…. E va bene così, senza parole.” Canticchiò Manuel sulle note del famoso brano di Vasco Rossi.
“Sinceramente non immaginavo potesse attirare così tanta gente”
“Già. Guarda laggiù invece.” Giulio indicò una piazzola poco distante. “C’è pure quello a vendere i panini con la porchetta! E’ chiaro che il genere va tantissimo.”
“Devo assolutamente scattare qualche foto.” Manuel prese il cellulare ed iniziò a scattare. “Devo andare anche più vicino.”
“Vengo con te.” Teresa si propose immediatamente di accompagnarlo.
“Aspettateci!” Nico ed Eva si unirono a loro, poi anche Simone e Giulio. Melissa era rimasta indietro per allacciarsi una scarpa e notò Orion fermo e immobile come una statua, con lo sguardo fisso sul disegno nel campo sottostante.
“Tu non vieni?”
Nessuna risposta.
“Orion, va tutto bene?”
Silenzio.
Quel ragazzo era piuttosto strano, silenzioso, quasi timoroso. Lo conosceva appena, eppure aveva la strana sensazione che non avesse tutte le rotelle a posto.
“Orion!”
Finalmente il ragazzo si voltò verso di lei.
“Oh, alla buon’ora!” Lo guardò con perplessità. “Scusa se te lo chiedo, c’è qualcosa che non va?”
“No, è tutto ok, non preoccuparti.” Riportò l’attenzione sul terreno sottostante. “Andiamo.” Si incamminarono verso il terreno. “Fai attenzione a non inciampare, il sentiero è accidentato.”
“Oh, non ti preoccupare, sto procedendo a piccoli pas….ops!” Melissa scivolò mettendo il piede su alcuni ciottoli levigati e si ritrovò fra le braccia di Orion che, prontamente, l’aveva salvata da un bel capitombolo.
“Stavi dicendo?” Il ragazzo trattenne la risata.
Lei aprì gli occhi e lo guardò fisso in viso, si sentiva le guance decisamente calde. “Io….stavo dicendo….ehm….” Si staccò da lui. “Grazie per avermi ripresa al volo. ” Si aggiustò rapidamente i capelli e si voltò dandogli le spalle, proseguendo stavolta senza incidenti, verso il terreno dove gli altri, assieme a frotte di curiosi, stavano ammirando quello strano pittogramma.  Il cerchio comparso nella notte non presentava un disegno particolarmente complesso: era composto da una circonferenza dal diametro apparentemente di quasi cinquanta metri, all’interno della quale ve ne erano altre quattro dalle dimensioni decrescenti man mano che ci si avvicinava al centro. Lì appariva una figura molto simile ad una stella con otto punte, altre due uguali stavano a destra e a sinistra, una leggermente più in alto ed una leggermente più in basso.
Era veramente sorprendente, ma non tutti la pensavano così.

“Ora mi dovete spiegare questa pagliacciata!” Gino, il proprietario del terreno, era su tutte le furie.
“Si calmi, per cortesia, e mantenga un certo decoro!”
“Non me ne frega un accidente! M’importa un cavolo se lei è il sindaco e quello il maresciallo dei Carabinieri! A me importa solo sapere chi mi ripaga il danno!”
“Ci penseremo con calma. Venga domani nel mio ufficio e ne parliamo, d’accordo?”
“Eh no, caro sindaco! Questa volta non mi fregate, né lei, né tutti i suoi assessori del cavolo! Il grano era pronto per la mietitura! Avrei ricavato un bel po’ di soldi! Ora chi me li dà? L’ufo?!”
“Suvvia Gino, le garantisco che per sei mesi non dovrà pagare alcuna imposta comunale, è contento?”
“No!” Incrociò le braccia dopo aver piantato il forcone nella terra. “Ho sempre pagato tutto quello che vi debbo fino all’ultimo spicciolo ed è ciò che continuerò a fare. Se lei mi sospende le imposte per sei mesi, me le richiede dopo con gli interessi! Voi politici siete tutti uguali, parlate, parlate, ma poi fate tornare i conti solo per voi. Io non ci sto.” Era determinato. “Anzi, le propongo io la soluzione migliore: lei ora sparisce dalla mia proprietà assieme ai suoi amici Carabinieri. Guai a voi se ci rimettete piede, terrò fermo il fucile da caccia solo se verrete a pagarmi ciò che avrei ricavato dalla vendita del grano. Sono stato abbastanza chiaro?”
“Tutto qui?” Lo schernì il sindaco. “Credevo volesse farci pagare i diritti d’autore.”
Gino afferrò di nuovo il forcone. “Ve li faccio pagare, sì, i diritti d’autore. Fuori la grana, sindaco, voglio 20 Euro per ogni foto che avete scattato!”

“Ehi, non è che ora devo versargli tutti i miei risparmi?” Manuel iniziava a preoccuparsi. “Meglio allontanarsi e tornare quando le acque si saranno calmate.”
“Ma no, dai. Guarda: li sta chiedendo solo alle autorità….che non sembrano propense all’esborso.”Osservò Teresa. “Credo ce l’abbia solo con loro, non con le altre persone presenti.”
“E’ vero.” Constatò Simone, notando inoltre l’allontanamento dell’ometto che sospingeva fuori dalla sua proprietà, con ben poco garbo, sindaco, assessori e militari dell’Arma. “Sentite, perché non proviamo ad entrare nel cerchio? Dicono si percepiscano strane sensazioni.”
Si avvicinarono con circospezione al cerchio più esterno, già c’erano altri curiosi, alcuni dei quali sembravano in meditazione all’interno delle stelle (o quello che erano). Come misero piede sul grano piegato, ecco verificarsi la prima stranezza. “E’ completamente scarica, com’è possibile?” Teresa osservava l’indicatore della batteria del cellulare che segnava uno zero spaccato. ”Fino ad un attimo fa era al 75%!”
“Stessa cosa.” Anche lo smartphone di Giulio era completamente scarico.
“Ci sono fortissimi campi elettromagnetici qua dentro, è chiaro.” Manuel osservava con interesse ogni dettaglio. “Altrimenti questi fenomeni non avrebbero luogo.” Si piegò a controllare gli steli piegati del grano sfiorando con le dita i punti in corrispondenza dei nodi. “Sono esplosi.”
“Cosa?” Gli altri si avvicinarono mossi dalla curiosità.
“Guardate: da qui è uscita l’acqua presente nelle piante provocando una sorta di esplosione.”
“No, aspetta…. Non ho capito.”
Manuel si alzò. “All’interno di tutte le piante è presente dell’acqua ed il grano non fa certo eccezione. Essa è stata esposta ad un rapidissimo aumento della temperatura e si è mutata in vapore: essendo queste piante ormai giunte a maturazione, presentano le fibre piuttosto indurite e  permettono al vapore di fuoriuscire solo creando dei piccoli crateri in corrispondenza dei nodi.”
“E secondo te che cosa può aver causato tutto questo?”
“Sicuramente non è opera di qualche burlone, altrimenti questi nodi risulterebbero solo piegati. E’ una forza esterna e molto potente, simile all’energia dei forni a microonde, i quali riescono a riscaldare le pietanze dall’interno.”
“Allora è stato l’ufo.”
“E chi può dirlo?”
“Sentite, stasera ci vediamo al bar dell’Archer’s e ne parliamo. Adesso voglio trasferire le foto sul mio pc ed ingrandirle per studiarle meglio.”
Manuel uscì dal cerchio seguito da Teresa e da tutti gli altri. Come ne furono all’esterno, tutti i cellulari ripresero a funzionare come prima.






 

 

 

 


Ciao a tutti!
Devo confessarvi che, oltre al tempo sempre (o quasi) limitato, ci si sono messi pure i computer di casa mia: il mio portatile se n’è andato lo scorso Natale, ne abbiamo acquistato un altro che devo però condividere con i miei familiari (e quindi non sempre posso usarlo) e dunque utilizzavo prevalentemente il PC fisso, con il quale potevo pubblicare con l’impaginazione che preferivo. Cos’è successo? Defunto pure quello! Insomma, sembra ci sia qualcosa che non vuole farmi andare avanti…. Giuro che appena mi sarà possibile, rimetterò le mani sui capitoli pubblicati in precedenza per proporveli come avrei voluto.
Detto questo, ecco il contenuto del messaggio ricevuto da Manuel alla fine del capitolo precedente: è comparso un cerchio nel grano. Se qualcuno non ne sapeva molto, spero di aver dato informazioni chiare e complete… Ovviamente su chi li possa aver realizzati non so dirvi tanto, non lo sanno neanche gli esperti. Il cerchio comparso sarebbe quello che ho realizzato per il banner e che, per i problemi di cui vi ho detto, non risulta visualizzato troppo bene.
Prima di salutarvi, permettetevi di ringraziare ancora una volta tutti i lettori e recensori. Un abbraccio particolare a Emmastory che, immagino, sia immersa nello studio. Tieni duro, ti aspettiamo!

Un abbraccio
La Luna Nera

  
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