Fumetti/Cartoni americani > Altro
Segui la storia  |       
Autore: MeinfridBlackforest    18/10/2017    0 recensioni
[US]
Benvenuti e bentornati alla 4° serie di US1.
Prima di iniziare, ricordatevi che è necessario leggere le serie precedenti di US per comprendere la storia.
In questa serie, dopo essere tornati sulla Terra e aver capito di non valere più nulla per le persone che amavano, US e Xavin decidono di aprire una agenzia insieme, la Odyssey.
Ma la città del peccato avrà veramente bisogno di questo bizzarro "Dinamico duo"?
I nostri eroi riusciranno a vincere contro una minaccia invisibile venuta dal nulla?
E Xavin e US, cosa pensano l'uno dell'altra/o?
Leggete e scopritelo, si riparte.
Genere: Avventura, Azione, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La sfida era stata lanciata e US l’aveva raccolta.
Dopo l’ultimo caso, il camionista si chiuse in laboratorio a studiare ogni dettaglio possibile, registrazioni, telefonate, documenti, ma tutto andava a finire in un unico grande vicolo cieco.
Passarono tre giorni e Xavin iniziò a preoccuparsi per lo stato di salute del suo compagno, fino a quando non andò a bussare alla porta del laboratorio.
“US!”
“Ehi US, sono io, aprì!”
Dal comunicatore non arrivò nessuna risposta, Xavin si insospettì e modificò il suo braccio in quello della Cosa.
“US, io rispetto la tua intelligenza e le tue capacità, ma facendo valere la mia autorità entro lo stesso.”
E così fece, sfondò la porta del laboratorio a forza di pugni, ritrovando US in mezzo al laboratorio, circondato da monitor, lavagne e scatole, anche se Xavin guardando la lavagna notò una cosa.
US era disteso a terra addormentato.
“US!”
“Sveglia!”
Il camionista aprì gli occhi e si alzò di scatto mentre Xavin notò una siringa accanto al collega?
“Che cosa è quella?”
“Nulla di ché è un nuovo sedativo che stavo testando.”
“Ok e per il lavoro invece?”
“Guarda pure, tutto il lavoro è sulla lavagna.”
Xavin storse un po’ lo sguardo e disse:
“Ehm…perciò è questo quello che hai fatto negli ultimi giorni…ti sei messo a fissare l’immagine di un tizio vestito come un damerino?”
“Primo, quel damerino si chiama Napoleone e secondo, ho lavorato per due giorni di fila, mi sono messo a fissare quell’immagine solo oggi.”
“Ok, ma non credi che sia il momento di uscire, ti ricordo che oltre ai casi con superpoteri a cui abbiamo lavorato, ci sono anche delle richieste dai comuni mortali.”
US si alzò dalla sedia, finendo per ritrovarsi nuovamente a gattonare per la stanza.
“Allora US, cosa ne dici?”
“Che sono casi divertenti, ma poco utili, preferisco tornare a lavorare sui casi dei “Peccatori”.”
“I che cosa?”
“I peccatori, tutti coloro che hanno ricevuto i poteri, ma una volta sconfitti ricevono il così detto “Contrappasso”, ho deciso di chiamarli così.”
“Non fissarti solo ed esclusivamente su una cosa, la mamma non te lo ha insegnato?”
“No, purtroppo è morta quando ero ancora piccolo, comunque se vuoi posso risolvere quei casi mentre parliamo.”
“Ok Mr Detective, vediamo un po’…”
Xavin si mise a guardare il cellulare leggendo le E-mail.
“Impressionante, 20 casi tutti per noi, va bene vediamo…ecco, Lucy Brown denuncia la scomparsa del marito, non…”
“Si trova in Messico con la governante.” Rispose US mentre osservava i monitor del laboratorio.
“Ok…Downa Miller denuncia invece la scomparsa del suo braccialetti di smeraldi.”
“Frode assicurativa, ho già controllato i dati della signora Miller, suo marito John ama le donne facili e le puntate impossibili ai casinò.”
“Va bene.” Rispose Xavin infastidita.
“Beccati questo, Tyler Davis denuncia il furto della sua carta di credito.”
“Davis ha problemi con l’alcol ed è ospite frequente alla polizia per le denunce di oggetti scomparsi, la perdita della sua carta è avvenuta perché l’ha lasciata per troppo tempo nella porta di entrata del bancomat.”
“Ok, e che mi dici di…”
“I cerchioni scomparsi dall’officina si trovano nel camion che si trova lì vicino, sono troppo pesanti da trasportare e stanno aspettando il momento giusto per portarli via.”
Xavin era infastidita non solo dal comportamento del camionista, ma anche dalle risposte, per quanto semplici erano comunque tutte esatte.
“Ok, dato che hai già finito di lavorare, potremmo uscire insieme qualche volta, magari a prendere un gelato oppure a vedere un film insieme, per esempio in questo periodo ne è uscito uno che mi inter…”
“Perdonami Xavin, ma noi usciamo continuamente insieme e oltre a quello al momento non c’è nulla che mi attiri fuori di qui.”
“Non potresti fare uno sforzo per la tua “Compagna di viaggio”?”
“Quello era quando ero un camionista, adesso siamo colleghi Xavin, ti aggiornerò sul lavoro dopo.”
Xavin rimase senza parole e uscì dal laboratorio senza dare spiegazioni.
“Divertiti a rimanere solo, vado a farmi un giro!”
“Ehi aspetta Xavin.” Disse US
“Che vuoi?”
“Se esci potresti comprare un etto di prosciutto e alzare il volume della televisione? C’è il mio programma di cucina preferito.”
Xavin alzò il volume, dopodiché uscì dall’appartamento sbattendo la porta principale, distruggendola.
“Bene, altre due porta da riparare” pensò US.
Xavin, assumendo la sua forma maschile, rimase fuori casa fino a che non arrivò la notte, durante tutto il pomeriggio aveva contattato tutti i clienti per dare a ognuno di loro le risposte che cercavano, per il resto invece si era goduta un tranquillo giorno a Las Vegas.
Venne il momento di tornare a casa, ma la ragazza non aveva voglia di volare, così decise di agire come un comune mortale, tornando a piedi.
Mentre camminava pensava:
“Ecco, questo è ciò che mi piace, un pomeriggio tranquillo, niente US che fa il superbo con la sua intelligenza, nessun pericolo imminente e soprattutto niente lavoro.”
“Si, solo io.” Ma Xavin si fermò su quel pensiero e iniziò a ragionarci sopra.
“Già, io…e basta…”
In quel momento le luci si accesero per la strada, ma non quelle del sottopassaggio che Xavin doveva oltrepassare per tornare a casa.
Mentre si avvicinava all’oscurità, notò in mezzo al buio due luci, erano poco distanti tra loro e di colore rosso.
“Ma che roba è?”
Si avvicinò ancora di più e nel buio iniziò a sentire un ringhio simile a quello di una bestia feroce, Xavin era molto vicina, attivò i suoi poteri di fuoco e si trovò davanti a un gigantesco cane nero con gli occhi iniettati di sangue.
“Kly’bn!”
La bestia l’attacco mentre Xavin gli rispose bruciandogli la faccia, la bestia si accasciò a terra per qualche secondo, ritornando subito dopo all’attacco.
Xavin cercò nuovamente di bruciarlo, ma non bastò a fermare la sua furia, si avvicinò così tanto da mordere il braccio di Xavin, ma la ragazza riuscì ad evitare i denti della bestia tramutando il suo braccio in quello della Cosa.
La bestia iniziò a scuoterla come un giocattolo, fino a quando Xavin non trasferì nel suo braccio anche i poteri della torcia umana, bruciandogli l’interno della bocca.
“Brucia!”
La bestia la lasciò andare, ma subito dopo rialzò lo sguardo verso di lei, saltandogli addosso.
Per arrestarlo, Xavin fu costretta a rinchiudersi in una bolla invisibile, facendosi spingere fino alla fine della strada.
Stava aspettando che la bestia tornasse, ma a metà strada si fermò, tornando verso il sottopassaggio oscuro, lei era salva, ma la situazione era molto strana, ed era altamente probabile che dietro quell’enorme bestia ci fosse lo zampino di un Peccatore.
Xavin attivò la modalità fiamma e volo dritta verso l’agenzia.
US si trovava a sedere sul divano a guardare la TV, poi la porta principale dell’ufficio venne sfondata dal ritorno di Xavin.
“Ehi, guarda che quella l’avevo appena riparata…e dove è finito il mio etto di prosciutto?”
“Lo so, mi dispiace, ma è grave, devi venire subito via con me!”
“Che succede? Qualcuno ha rubato una scatola di dolci?” disse US scherzando.
“Smettila di fare l’idiota, poco fa sono sfuggita alla morte, una enorme bestia fatta d’ombra mi ha dato la caccia.”
“Bestia fatta d’ombra?”
“Credo che il colpevole sia un Peccatore.”
“Adesso non suona poi così male, vero?”
“Mi vuoi aiutare o no?”
“Ok, stavo scherzando, ma ritengo…” US venne interrotto dallo squillo del cellulare.
“Pronto?”
“Ehi ciao Leo, che succede?”
“A…ok…serio?” “Cosa…per davvero?”
“OK, ci precipitiamo lì subito.”
US mise apposto il cellulare e diede la notizia a Xavin.
“Dobbiamo precipitarci subito da Leo.”
“Ha trovato anche lui la bestia?”
“No, ha trovato LE bestie.”
“Cosa?”
“A quanto pare quella cosa che hai visto si è riprodotta e stanno attaccando le persone in vari punti della città.”
“Merda.”
“Prendo il cappotto e andiamo.”
US e Xavin si precipitarono da Leo con lo Star Rig.
“Finalmente siete arrivati!”
“Smettila di lamentarti Leo, come è la situazione?”
“Disperata, le bestie attaccano senza fermarsi mai e ogni attacco rivolto verso di loro gli rallenta solo per pochi secondi e cosa peggiore, si moltiplicano se ricevono parecchi danni!”
“Dove hanno attaccato fino ad ora?”
“In vari punti isolati dalla città, adesso stanno combattendo sulla Strip vicino all’Hotel Caesar.”
“Ok, allora direi che tocca a noi, andiamo Xavin.”
I due detective si diressero verso le forze dell’ordine per aiutarli contro la minaccia, mentre gli altri poliziotti scappavano per evitare di essere sopraffatti, US e Xavin ingaggiarono uno scontro contro le bestie.
Erano più piccole di quella che aveva visto Xavin, ma erano ugualmente feroci e per quanti colpi e fendenti i due tirassero, le bestie sembravano inarrestabili.
Oramai erano circondati, così US prese Xavin per i fianchi e la portò via.
“Cosa stai facendo?!”
“Ci salviamo la pelle per il momento!”
US iniziò a correre più velocemente possibile, facendosi inseguire dalle bestie, era come vedere un branco di lupi dare la caccia a una preda.
Ma a un certo punto le bestie si bloccarono, era come se non potessero oltrepassare una determinata zona.
“US, fermati, guarda!”
Xavin si ricordò dello stesso comportamento della bestia che aveva affrontato e capì uno dei loro punti deboli.
“Hanno un territorio di caccia, ecco perché non ci inseguono, non siamo più nel loro raggio di azione.”
US lasciò andare la ragazza e insieme pensarono a come risolvere il problema.
“Ok, fammi mandare un drone, osserverò l’area da l’alto.” Disse US
Dalla tuta si staccò un mini drone per osservare la zona sotto assedio e mentre era in volo US notò qualcosa.
“Tutte le bestie sembrano essere collegate, è come se fossero l’estensione di un’ombra.”
“Un ombra?”
“Si, e provengono tutte da…le fessure delle fogne!”
“Le fessure…sembrano dei mini sotto passaggi.” Disse Xavin e pensò “Come quella bestia enorme.”
La ragazza si girò verso US e gli disse:
“US, mi servono delle informazioni, di recente è successo qualcosa di particolare sotto nel sotto passaggio che ho attraversato?”
Il camionista si mise ad analizzare le informazioni e vide contemporaneamente sia l’indizio che il probabile colpevole.
“Si, un certo Stanley Morrison, Chef e Gourmet è svenuto nel sotto passaggio 2 giorni fa.”
La ragazza osservo lo schermo.
“Ha avuto un mancamento in quella strada e lo hanno portato d’urgenza all’ospedale di S.Trick, adesso si trova nella zona di accesso limitato, a quanto pare gli hanno diagnosticato il cancro.”
 “Andiamo e fermiamolo.”
US e Xavin presero il volo e si diressero all’ospedale, evitando nel frattempo le creature che infestavano l’entrata principale e i corridoi.
“US, in che sezione si trova?!”
“A22!”
Mentre percorrevano i corridoi dell’ospedale si imbatterono in altre bestie, stavolta sbucavano da sotto i letti, nei corridoi e nelle stanze, la furia con cui attaccavano era la prova evidente che il Peccatore era vicino.
I due poi si separarono, US sarebbe rimasto ad affrontare le creature, Xavin invece avrebbe fermato Stanley.
“Non dire idiozie, io non ti lascio con quelle cose!”
“Smettila di discutere e vai lì dentro.”
“Ma US io…”
“Senti, non possiamo averli tutti e due alle calcagna, uno di noi due deve trattenerli e sai bene che sono abbastanza forte e veloce per farcela.”
Le bestie stavano arrivando in gran numero, così US aprì la porta e ci buttò dentro Xavin, richiudendola subito dopo.
Xavin si trovò in una camera semi buia, divisa dal vetro protettivo.
All’interno della camera sterile, c’era disteso un uomo, era leggermente in sovrappeso e sul suo corpo non presentava peli, probabilmente dovuti alla chemio terapia.
L’uomo si alzò lentamente e iniziò a parlare.
“Xavin…sei arrivata finalmente.”
“Come sai il mio nome?”
“Le mie bestie…mi fanno da occhi e da orecchie, ho sentito il tuo nome di sfuggita, ma è stato il mio mastino più grande a darmi maggiori informazioni.”
“Allora ci sei veramente tu dietro a tutto questo.”
“Si, ma l’ho sto facendo a malincuore.”
“Che intendi dire?”
“Il mio potere, mi permette di generare delle creature spirituali partendo da una fonte oscura, che in questo caso possono essere i sottopassaggi o le fessure, basta che siano abbastanza profonde per generare il buio.”
“Le creature, nutrendosi, trasmettono delle proprietà curative sul portatore originale, cioè me, data la mia attuale situazione capisci che sono costretto a farlo.”
“Uccidi persone per curarti.”
“Lo so, non suona per niente bene, ma guardami, non ho scelta, io voglio vivere Xavin e se per vivere devo uccidere, allora lo farò!”
“Non hai fiducia nella medicina?”
“Non ho più il tempo per avere fiducia in qualcosa Xavin, il mio cancro è già passato al terzo stadio e mi dispiace deluderti ma non esiste un quarto stadio.”
“Tutto ciò non giustifica comunque le tue azioni, rispondi piuttosto alle mie domande, come hai avuto questi poteri? Chi te l’ha venduti?”
“Non avrà nessuna importanza, dato che vi mangerò entrambi…adesso!”
La parete della stanza venne demolita ed entrarono due delle bestie di Stanley, con in bocca US.
“US!”
“Tranquilla Xavin, sto bene.”
“Ulysses Archer, il famoso detective, ho sentito molto parlare di te sui notiziari, sei praticamente il nuovo paladino di Las Vegas.”
“Grazie mille…lei invece…lei invece è Stanley Morrison, Chef e Gourmet, adoro il suo programma.”
“Davvero? Ma pensa un po’.”
“A conti fatti voi siete i miei piatti principali, direi che possiamo iniziare…”
All’improvviso US dalla tuta sparò uno dei suoi dischetti verso Stanley, ma riuscì a intercettarlo in tempo, utilizzando i suoi poteri, mandando il disco a conficcarsi dentro il muro.
“Il mio contatto aveva ragione, voi non vi arrendete mai?”
“Si purtroppo.”
“Bene, qualcuno di voi ha un ultimo commento da fare prima che sia tutto finito?”
“Io, Mr Morrison, si fermi immediatamente, ho sarò costretto a imporle un coma irreversibile.”
Ci fu un momento di silenzio, dopodiché Stanley si lasciò andare a una grossa risata.
“Lo ammetto Mr Archer, lei è davvero simpatico, in passato mi sarebbe potuto tornare utile, infondo il medico diceva che un atteggiamento positivo può fare miracoli.”
“Comunque, no, non la lascerò andare.”
“Molto bene.” Rispose US
“Se abbiamo finito…”
Stanley si bloccò, iniziò a dondolare e poi cadde a terra, svenendo sul colpo.
Con la sua mancanza, tutte le creature svanirono nel nulla.
“Come hai fatto?” chiese Xavin.
“Il disco che gli ho lanciato era caricato con quel nuovo tipo di sonnifero che avevo inventato, dato che lo aveva respinto, ho attivato la modalità automatica e lo trasformato in un mini drone con un solo scopo: iniettarlo nel bersaglio acquisito.”
“E come puoi vedere, glielo somministrato tramite flebo.”
Prima di scappare i due presero i dati personali di Stanley e successivamente chiamarono la polizia, lasciando sul posto delle prove video.
Tornarono a casa, dove US aggiunse i suoi dati a quelli degli altri peccatori, mentre Xavin si ritrovava stanca morta sul divano a pensare.
“Altri dati da analizzare, altri giorni in cui rimarrò da sola.”
US la notò e decise di andargli a parlare.
“Ehi, che ti prende?”
“Niente è solo…che penso che tu abbia ragione US.”
“Ho ragione su molte cose, ma non capisco di che cosa stai parlando?”
“Che noi due non siamo amici, al limite siamo semplici coinquilini e colleghi, il fatto è che mi fa ansia rimanere da sola per troppo tempo, volevo solo passare più tempo insieme.”
“Forse sogno troppo in grande?”
US alzò lo sguardò e attivò il monitor della sua tuta, allontanandosi da Xavin.
“Lo immaginavo.”
US si girò e disse:
“Ho comprato online i biglietti per quel film che volevi vedere.”
“Cosa?”
“Ne ho due comprati due, che dici, ci vieni insieme a me?”
Xavin rimase senza parole.
“Che c’è, non vuoi più andarci?”
“Si, andiamo!” rispose Xavin sorridendo.
“Bene, ma paghi te i popcorn.”
“Cosa?”
“È un appuntamento tra amici, non un invito a cena, fai uno sforzo per il tuo “Compagno di viaggio”
“Che ti pago a fare sennò?”
“Te non mi paghi affatto US.”
“Giusto.”
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Altro / Vai alla pagina dell'autore: MeinfridBlackforest