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Autore: Lunarossa12    18/10/2017    0 recensioni
È giunto il momento per quattro giovani fratelli di partire per trovare il loro posto nel mondo.
Armati di determinazione e dei consigli del padre, compiranno un lungo viaggio per realizzare i loro sogni.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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C'erano una volta, in un tempo non troppo lontano, ma nemmeno così vicino, quattro fratelli, figli del mago più potente della terra.
Non ostante fossero tutti figli di madri diverse, tra loro non c'era il minimo astio o antipatia, e vivevano in armonia nella casa del padre, che a sua volta amava indistintamente i suoi bambini e le rispettive madri. 
 
Un giorno il Mago li chiamò al suo cospetto nel grande studio tappezzato di antichi testi, e disse:
"Miei amati ragazzi, ormai siete diventati dei giovani uomini, o siete sulla via per esserlo, e io non potrò vegliare su di voi in eterno. Amo ognuno di voi allo stesso modo per decidere a chi lasciare il mio posto. E so che, essendo voi così diversi, se provassi a mettervi alla prova, ci troveremo punto e accapo."
Fece una pausa e guardò ad uno ad uno i suoi figli. 
" In più, non voglio ignorare i vostri desideri e voglio lasciarvi libera scelta, sulla via che vorrete prendere nella vostra vita.
Quindi ditemi miei adorati: cosa vorreste voi dalla vita?"
I quattro fratelli cominciarono a pensare.
 
Il primo a farsi avanti fu Aiden, il più grande, che da poco aveva raggiunto la maggiore età.
Aiden, bello e sogniatore,  era figlio di una donna dell'ovest, e da lei aveva ereditato i ricci capelli ramati e i grandi occhi, mentre assomigliava al padre per filosofia di vita e eleganza nei modi. Da esso aveva ereditato la capacità di mutare il suo aspetto e far mutare forma alle cose. 
Si fermò davanti al genitore e con voce sicura disse: 
"Padre, io dalla vita vorrei l'amore."
 
A queste parole, un sorriso dolce si curvò sul volto del Mago, che senza dire una parola, si alzò e  prese un rotolo di pergamena da uno deigli scaffali e lo apri difronte al giovane. Il foglio era vuoto. 
Aiden guardò con aria interrogativa il padre, che rispose all'occhiata, dicendo: "Poggia le tue labbra sulla pergamena e pensa intensamente al tuo desiderio."
Il figlio obbedì. Si chinò sul foglio vuoto e lo Sfioró  con un bacio, pensando intensamente al suo romantico desiderio. 
Quando sollevò la testa, la pergamena non era più bianca, ma una mappa si rivelava al suo interno. Osservandola, Aiden notó una linea dorata, che partiva dal castello del Mago, attraversava il mare e  terminava in uno dei continenti a sud. 
 
"Segui questa mappa, e troverai ciò che il tuo cuore brama."Gli spiegó il padre con un sorriso buono. Aiden sorrise a sua volta, abraccio il padre e si ritirò nelle sue stanze, per preparare il necessario per il suo viaggio.
 
Fu ora il turno di Oliver, il secondo genito, alto e slanciato,  figlio di una donna del nord, di cui aveva la pelle rosea e le dita sottili, dal padre aveva ricevuto la mente pronta, curiosa e i profondi occhi neri. Sua caratteristica originale era una certa austerità e solennità insoliti in un così giovane ragazzo. 
Anche lui si fermò davanti al padre, e  declamò  : " Padre io dalla vita voglio la conoscenza."
 
Il padre lo osservò attentamente. Poi sempre in silenzio, apri uno dei cassetti della sua scrivania e ne trasse una lettera, sulla quale in cera lacca blu, era impresso lo stemma del Gran mago: un'aquila e un fioretto. 
La porse al figlio e con essa gli disse le seguenti istruzioni:
 "Vai  sulla cima del monte Artillo, verso ovest. Li incontrerai qualcuno che ti aiuterà nel raggiungere il tuo scopo."  Poi lo abbraccio. 
Oliver fece un leggero inchino e si avviò nelle sue stanze per prepararsi a partire.
 
Il Mago guardò il terzo dei sui figli mentre si faceva avanti. Miles era appena quattordicenne, ma a causa delle origini del sud della madre, era più ampio di spalle e la pelle più scura faceva diventare il suo sorriso più luminoso. Come il padre poteva far fluttuare gli oggetti compreso sesteso. Miles praticamente gli corse in conto e disse, con il suo solito entusiasmo " Oh Padre Io nella vita voglio far ridere le persone!"
 
Il genitore gli regalò un grosso sorriso, e si voltò per dirigersi verso una piccola porta alle sue spalle. Quando la aprì, Miles che era alle sue spalle, vide solo oscurità, ma il padre ne scrutava l'interno, come se fosse un ripostiglio stracolmo. Poi il suo viso si illuminò e affondò la mano nell'oscurità, che la risucchiò, come se l'avesse immersa in una pozza d'acqua. Quando ritiró la mano, dalla oscurità si liberò una grossa valigia di quoio, simile a quella dei venditori  ambulanti e la porse al figlio: " In questa borsa troverai sempre tutto quello che ti sarà necessario, è molto preziosa quindi non perderla." 
Mentre Miles osservava la valigia il sorriso si ampliò sul suo volto e salto addosso al padre, gettandogli le braccia al collo e sciorinando una sfilza di ringraziamenti.
Quando si sciolsero dal'abbraccio, Miles corse nelle sue stanze, impaziente di provare il regalo. 
 
Il Mago attese le parole del quarto figlio, che però rimase in silenzio e non si mosse di un passo. 
Tobias era il più giovane e minuto dei fratelli. Nato cieco, teneva perennemente gli occhi chiusi. Sua madre era una donna dell'Oriente, minuta come il figlio e altrettanto silenziosa.
 
Rimasero in silenzio per alcuni minuti, e il mago non fece nulla per mettere fretta alla risposta del figlio.
Finalmente Tobias parló :" Ti chiedo perdono padre, ma io ancora non so cosa possa volere dalla vita, o cosa lei si aspetti da me, sono ancora troppo giovane per capirlo. Ti prego quindi di lasciarmi del tempo per decidere. Quando i miei fratelli saranno tornati dai loro viaggi, ti darò una risposta. Fino ad allora, lasciami vivere ancora al tuo fianco." 
Il padre gli poggiò entrambe le mani sulle spalle e acconsentì alla sua richiesta.
 
 
Il giorno dopo il Mago e i suoi quattro figli, si trovarono davanti alle porte del grande palazzo, per gli ultimi saluti e raccomandazioni. 
Il Padre diede ad ognuno dei figli in partenza un anello con su una pietra. Aiden ne ricevette uno con su un'ametista, Oliver con uno smeraldo e Miles con una perla. Poi il mago diede un anello anche a Tobias, ma sul suo c'erano le tre gemme insieme. " Non togliete mai questi anelli. Finché brilleranno, sapró che siete sani e salvi."
 
"Anche io ho un regalo, ma solo per te Oliver!" Dichiaró Miles aprendo la sua valigia. Affondò il braccio nella borsa fino alla spalla e ne estrasse una scopa, che rimase a fluttuare a mezz'aria. Tutte aveva  il manico di legno laccato ed elegantemente intarsiato e le frange ordinate, strette con dei nastri rossi.
"Tutti noi abbiamo un viaggio lungo da affrontare, troppo lungo per farlo a piedi. Io e Aiden potremo usare i nostri poteri per superare questo ostacolo. Ti faccio questo dono così che anche tu non debba più temere la lontananza della tua meta" declamò Miles, con un grande sorriso gentile.
Oliver, commosso dal gentile gesto lo strinse in un abraccio, a cui si unì anche Aiden che era sempre pronto a dispensare affetto.
 
Silenziosamente, Tobias si avvicinò ai fratelli, che in tanto si erano sciolti dall'abbraccio: "L'altra notte ho fatto un sognio su ciascuno di voi. Nel sogni mi sono state rivelate cose che forse vi aiuteranno nel vostro viaggio. 
Aiden : si sempre, sempre educato, e non dare nulla per scontato.
Oliver: dimentica e ricomincia.
Miles: guarda dove gli altri ignorano."
 
Fece una piccola pausa, nella quale i tre fratelli, che avevano ascoltato con attenzione il discorso del fratellino, si scambiarono un'occhiata confusa  ma decisero di non ignorare quelle parole, anche non ne capivano il senso al momento. 
 
"Vorrei anche aggiungere " contìnuo il fratellino " che io confido nelle vostre capacità e só per certo, che riuscirete nei vostri intenti. Tornate presto a casa sani e salvi e con tante storie da raccontare!" 
A quelle ultime parole, i tre maggiori non poterono evitare di lasciarsi scappare qualche lacrima, e per la prima volta si sentirono grati che il fratellino non potesse guardarli in faccia.
 
Dopo un ultimo grande abbraccio e proclamate  promesse di ritorno e commossi saluti, i tre si prepararono per partire. 
Aiden diede un'ultima occhiata alla mappa e la poggiò a terra insieme allo zaino. Poi cominciò a fare delle piroette. E una, e due, e tre: ecco che al posto del bel giovane, comparve una grossa Aquila dagli occhi dorati. Aiden l'Aquila dopo aver afferrato con gli altrigli entrabi mappa e zaino sbatte le ali e partí verso sud.
Oliver si mise in bocca il dito, per poi tirarlo fuori umido di saliva e lo sollevò verso il celo, per sentire dove tirava il vento. Poi controlló la bussola e le tre mappe che aveva con se e in fine si infilò in una tasca sicura la lettera, saltò sulla scopa e volo verso ovest.
Miles, a cui non era stata data precisa indicazione su dove andare, o a chi rivolgersi lancio in aria una moneta per decidere in quale delle due direzioni rimanenti dirigersi. Croce nord, testa est. 
La moneta cadde a terra e mostrò la testa.  Allora Miles spiccò un balzo e cominció a svolazzare, e volgendo  un unltio gesto di saluto si diresse per l'est. 
 
Il Grande mago rimase ad osservare i tre ragazzi che si allontanavano, diventando sepre più piccoli, sempre di più, fino a scomparire nella luce mattutina. Fu solo allora che insieme a Tobias, che non ostante non potesse vedere, era rimasto al fianco del padre per confortarlo, si congedarono, chiudendo alle loro spalle il pesante portone e innalzando preghiere per i giovani viaggiatori. 
 
Passò un anno prima che la famiglia si potesse riunire. Questa è la storia di cosa accadde ai giovani avventurieri. 
 
 
  
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