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Autore: Juliet Leben22    18/10/2017    3 recensioni
Jon Snow torna a Winterfell prima di partire per la Barriera. Non può andarsene senza aver visto Sansa l'ultima volta.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Jon Snow, Petyr Baelish, Sansa Stark
Note: Lemon, Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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2.
 
 
I presenti erano in attesa del verdetto e Lord Baelish ormai era completamente in ginocchio che sperava l’assoluzione o il perdono, ma sapeva bene che dopo l’accusa appena affermata sarebbe stato tutto inutile.
Jon non riusciva a smettere di guardarla, per quanto cercasse di opporsi.
“Una Regina non ha bisogno di persone – se così si possono chiamare – pronte a tradirla al suo fianco. Confido nella vostra decisione, Lady Sansa” esclamò ancora da seduta Lyanna Mormont.
Sansa Stark trattenne il fiato per un istante e poi inspirò profondamente. Diede un cenno veloce a sua sorella che fece un passò in avanti e tagliò la gola a Lord Baelish.
La ragazza dai capelli rossi non vide nemmeno che arma avesse scelto Arya, ma si fece coraggio e guardò il sangue che schizzava a terra a fiotti. Il corpo del colpevole cadde, ancora agonizzante per pochi secondi per poi accasciarsi a terra nel suo stesso liquido scarlatto.
Jon Snow le sfiorò la mano e lei sussultò, desiderosa di scappare.
No, non voleva perderlo.
Si sollevò e si congedò, il più in fretta che poteva.
Uscì dalla stanza con passi decisi e il cuore che sembrava scoppiarle. Cercò di non fissare Jon mentre affrettava l’andatura e superò diverse alee del castello prima di arrivare nella sua stanza e chiudere la porta.
Sì, decisamente le mancava il respiro.
Il tradimento, l’accusa, il sangue… la testa le vorticava impedendole di mettere a fuoco gli oggetti nella stanza. Allungò la mano per aggrapparsi al letto che però non era dove pensava che fosse. Scivolò a terra, cercando un appoggio con le mani, ma cadde miseramente sul pavimento. I capelli le caddero davanti al viso e infine non vide più nulla.
 
 
Jon aveva bussato più volte alla stanza della Lady dai capelli rossi, ma non aveva ricevuto risposta. Eppure dopo l’udienza si era velocemente congedato per raggiungerla, ma qualcosa gli diceva che era successo qualcosa.
Aveva infine aperto la porta – incurante di che condizioni avesse la ragazza. Poco importava: doveva parlare con lei.
Appena aprì la porta, riconobbe immediatamente le sue mani esili e delicate a terra, quasi chiuse a pugno.
Chiuse l’entrata con un calcio e si inginocchiò, sollevando di peso la ragazza. Era così leggera e fragile!
Le tolse i capelli dal viso, permettendosi di ammirare per un istante la bellezza eterea della ragazza.
“Sansa” mormorò “Sansa, sono Jon… Sansa apri gli occhi” disse, scuotendola leggermente.
La ragazza sbatté le palpebre per qualche istante, cercando di mettere a fuoco l’ambiente intorno a sé.
“Jon…” non appena pronunciò il suo nome, cambiò espressione. Come se avesse appena ricordato tutto quello che era successo.
“Sansa… che è successo?”
“Devo… devo aver perso i sensi.”
Le sfiorò il viso, fingendo di pulirla da qualcosa e lei lo fissò.
“Io…”
“Sansa…”
“Mi dispiace” una lacrima le scivolò sulla guancia.
“Ehi… per cosa?” domandò, asciugandola prontamente.
“Tutto” sussurrò, impaurita “Lord Baelish ha… tutti ora sanno… tu sai.”
“Oh, Sansa…” si avvicinò lentamente, aspettando di comprende quale reazione avrebbe potuto avere e posò le labbra sulle sue.
La ragazza, anche se colta alla sprovvista, ricambiò il bacio, posando una mano su quella di Jon.
“So che è sbagliato, lo so. Ma io ti voglio. Ti voglio con tutto me stesso” mormorò a ridosso delle sue labbra, baciandola ancora.
Sansa si attaccava alle sue labbra quasi fosse un’assetata e loro fossero acqua fresca dopo mesi. Dopo anni.
Erano screpolate, tanto che lei pensò che avessero visto troppi inverni senza che nessuno se ne prendeva cura.
Anche se non era sicura. Sapeva che qualcuno le aveva assaporate proprio come lei stava facendo in quel momento.
La bruta. Sì, Ygritte, la donna che ancora occupava i suoi incubi. Non conosceva che aspetto avesse, ma la immaginava bellissima e coraggiosa: una vera guerriera.
Il Cavaliere si staccò solo per prendere fiato, ma lei non glielo permise e appoggiò nuovamente le labbra sulle sue, con un’irruenza che denotava una certa necessità e inesperienza.
“Sansa...” soffiò sulle sue labbra “che succede?”
“Ti voglio” sussurrò, impaurita, abbassando lo sguardo sul pavimento.
Jon le mise due dita sotto il mento, costringendola a girarsi. La fissò nei suoi occhi chiari.
“Lo vuoi davvero? Io non farei nulla che tu non voglia.”
“Lo so.”
“E lo vuoi davvero?”
Lei annuì con dolcezza e un poco di timore.
L’aiutò ad alzarsi e a togliersi la pelliccia. Si diede un attimo per osservare quel corpo e quelle forme nascoste ancora dietro il vestito. Si voltò, scostando i capelli.
“Puoi aiutarmi con…” non fece in tempo a finire la frase che lui la girò e le posò un bacio sulla fronte, provando a rassicurarla.
“Hai paura e io non voglio che tu ne abbia” le disse, a fior di voce.
“Io… non so fare l’amore” quella consapevolezza era una frase che la distruggeva “Non… loro… io non so come si fa. Non voglio deluderti. Non voglio che te vai.”
Jon spalancò la bocca per un istante e la strinse a sé.
La fece sedere sul letto e lui si inginocchiò. Le prese la mano tra le sue, come a proteggerla.
“Non sono lui. Io non sarò mai come lui.”
“Ma io se io fossi in qualche modo… un suo prodotto? Se non potessi… io” le parole le morivano in gola.
Le prese il viso tra le mani. “Sei la cosa più pura che io conosca, Sansa Stark di Grande Inverno. Non ti permetto di pensare cose simili. Sei… la cosa più bella che io conosca.”
La ragazza dai lunghi capelli rossi si lanciò tra le sue braccia, con le lacrime agli occhi, e insieme caddero a terra.
E Jon rise.
Fu allora che il cuore di Sansa cominciò a battere così forte che le parve di non sentire più nulla intorno a sé ad eccezione di Jon.
Lei sopra di lui che cercava di rimanere immobile e aspettare che lei facesse qualsiasi mossa.
E lo fece: lo baciò.
Jon la strinse a sé e lei poté sentire ogni muscolo dell’uomo reagire al suo corpo.
“Ti voglio, Jon… e ne sono sicura.”
Fremette quando lei si voltò come a chiedere di slacciarle il vestito nero. Con le mani che quasi tremavano e lei seduta ancora sopra di lui, il Re cominciò con il primo laccio e pian piano l’aiutò a sfilarselo. Delicatamente, prima una spalla e poi l’altra.
La sua pelle era bianca e perlata, quasi simile al candore della neve che ricopriva il suolo di Winterfell.
Jon pensò che fosse proprio la Regina perfetta di quel posto.
“A cosa pensi?”
“Che sei la cosa più bella che abbia mai visto.”
Il rossore delle sue guance lo percepì immediatamente, nonostante non lo vide. La conosceva troppo bene.
Pensava che si sarebbe fermata, ma Sansa si tolse anche il corsetto lasciando la schiena esposta al suo sguardo.
L’abbracciò da dietro e lei chinò la testa indietro, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Lo sguardo di Jon si abbassò, ricercando la curva del seno e Sansa – come se gli avesse letto nel pensiero – gli prese le mani e se le appoggiò al petto.
Le mani del Re erano più grandi di quei piccoli seni sodi e pieni. Glieli strinse, li tenne in maniera delicata ma decisa, fino a farla sospirare.
Sansa sì girò verso di lui e lo baciò, cominciando a togliergli – con un po’ di imbarazzo – l’armatura e i vestiti. Lui ci mise poco a rimanere completamente nudo, così si alzò e la sollevò di peso, sfilandole anche il resto del vestito.
Era bella, Sansa. E la sua pelle era morbida.
Il suo corpo era diverso da quello di Ygritte, così magra e poco formosa. Ma era la prima e mai l’avrebbe dimenticata.
Eppure, quello che gli stava facendo in quel momento il solo vedere il corpo della Lady di Winterfell… era inspiegabile.
Sansa arrossì nel riconoscere la passione nel suo sguardo, ma non riuscì a trattenere un sorriso.
“Perché sorridi?” domandò Jon, increspando le labbra a sua volta.
“Io… ti piace quello che vedi” disse, con un filo di voce.
La stese sul letto e lei si issò col busto.
“Mi piace tutto di te” rispose, sfiorandole le ginocchia fino a risalire “Mi piacciono le tue gambe” salì, verso le cosce “Mi piace questo” disse fermando la mano sul sedere.
Sansa arrossì, chiudendo gli occhi, e si lasciò sfuggire un ansito non appena lo strinse più forte.
Le dita di Jon erano ruvide e callose e ad ogni passaggio sulla sua pelle le provocava brividi su tutto il corpo.
Si mise su di lei, cominciando ad assaporare la sua bocca, e iniziando a conoscere il suo corpo con le dita. Lei adorava il suo modo di toccarla, anche se aveva il timore di non essere abbastanza brava nel ricambiare.
“Lasciati guidare dall’istinto. Non pensare” le sussurrò all’orecchio “Siamo solo io te.”
Sansa, subito dopo quella frase, permise alla sua mano di appoggiarsi sul membro di Jon. Lo accarezzò, proprio come lui stava vezzeggiando la pelle morbida dei suoi anfratti. Era bella, Sansa Stark, anche mentre si abbandonava al piacere che le stava donando. I suoi occhi semichiusi, quasi a far intravedere solamente due iridi ghiaccio.
Non pensava che quella visione lo facesse impazzire in tal modo, ma il Re del Nord avverti un calore avvolgere il suo membro che si mosse lievemente tra le mani della ragazza. Lei aprì lentamente gli occhi, posandoli su di lui. I polpastrelli scabri la sfioravano con delicatezza e decisione, fino ad entrare dentro di lei che inarcò la schiena per il piacere. Lui continuò finché lei non raggiunse l’apice, abbandonandosi ad un piccolo ansito.
Gli lesse negli occhi che era la prima volta che qualcuno si dedicava a lei in quel modo così intimo e perse un battito.
Sansa sorrise, ancora affannata, con il petto che faceva su e giù velocemente. Ma era bella, bellissima con gli occhi lucidi e le gote arrossate.
Si sollevò, incerta e si mise a carponi, in attesa che Jon prendesse posizione dietro di lei.
“No, Sansa. Non così” la fermò e le chiese di stendersi nuovamente.
“Così?” domandò lei, confusa e imbarazzata “Te l’ho detto Jon… io non so fare l’amore. Lui… mi prendeva… mi ha…”
La baciò, posando irruentemente le labbra sulle sue. “Io non sono come lui. Io non sarò mai come lui.”
“Lo so… ma se io fossi un suo prodotto?”
“Sei la cosa più pura che io conosca, Sansa Stark di Winterfell e io… voglio te così come sei” si sistemò tra le sue gambe e la guardò intensamente, emozionato.
Entrò in lei che si donò in maniera completa. Anima e corpo.
Le parole erano insufficienti per descrivere quelle sensazioni – quelle emozioni. C’erano solo gemiti, richieste più intense e più intime.



NDA: Ciao a tutti! Eccomi con il secondo capitolo! Sì, ci ho messo tanto... ma eccolo qui!
Spero vi piaccia!

Eh sì... alla fine il Re del Nord e la nostra Lady dai capelli rossi hanno seguito il cuore!

A presto. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un abbraccio,
Juls


 
   
 
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