Ringrazio
anche solo chi legge.
Scritta
sentendo: https://www.youtube.com/watch?v=Xd7rf9Am02s.
Cap.31
Genitori
<
Perché proprio lui? L’uomo che, nonostante avessi
visto in ginocchio
pronto ad umiliarsi dinanzi ai potenti, per me è rimasto
sempre su un
piedistallo. Mio padre, che mi ha venduto a un mostro, che nonostante
le
sofferenze che infliggeva a me e a mia madre è rimasto il
mio eroe. Spazzavo
vite innocenti in nome tuo, per te non ero altro che una macchina da
guerra,
esattamente come per Freezer. Volevo solo il tuo affetto! >
pensò Vegeta.
Evitò
un colpo diretto al suo collo, balzò e saltò alle
spalle del padre.
Cercò di colpirlo con un calcio, ma Re Vegeta lo
schivò, facendo ondeggiare il
mantello vermiglio.
“Avanti,
eliminami se ci riesci grande re. Fallo davanti a mia madre, falla
impazzire di dolore. Finisci di distruggere l’idea che avevo
di te.
Sappi
che il principe dei saiyan non si arrenderà così
facilmente. In
fondo, nonostante tu sia stato un fallimento di padre, ho avuto un vero
genitore accanto a me: Nappa è stato tutto quello che tu non
sei stato” disse
Vegeta gelido.
Nappa
svenne e schiacciò sotto di sé Radish, che con un
mugolio, cercò di toglierselo
di dosso. Pamela aiutò il marito a liberarsi.
I
movimenti del principe erano fluidi, mentre la lama lucida rifletteva
il
suo viso irato. Tentò un affondo, il re saltò di
lato, schivandolo.
<
Il sovrano resta un uomo apparentemente superiore e di classe persino
in questo momento > pensò Bardack. Si nascose il viso
tra le mani e ingoiò
un gemito. < Vegeta, sei davvero disposto a uccidere tuo padre?
Se solo
potessi aiutare il mio re, fermare tutto questo >.
Vegeta
incalzò l’avversario con una serie di colpi.
Il
bambino si alzò sulle
punte degli stivaletti, osservò il proprio pianeta e lo
spazio tutt’intorno
attraversò l’oblò della navicella.
Rimise i piedi a terra e alzò lo sguardo,
vide suo padre sorridergli.
Vegeta
gli sorrise in
risposta.
Vegeta
schivò un colpo diretto al suo viso, che gli
tagliò qualche capello
moro.
<
Quello stesso uomo tremava di fronte a Freezer. Per non dimenticare
quello che mi racconto ‘Paragas’ di lui, era pronto
a uccidere persino un
neonato della sua stessa gente > pensò.
“Vegeta,
adesso basta, lascia stare tuo figlio!” gridò
Sarah.
Il
re dei saiyan s’immobilizzò, la lama del figlio
gli aprì una ferita
sulla guancia, ma tornò a combattere nuovamente. Le due
spade cozzarono l’una
contro l’altra ripetutamente.
<
A-aspetta… e se non fosse in sé? Se fosse sotto
qualche sorta d’incantesimo?
Qualcosa di simile al Majin all’inizio? >
pensò Vegeta.
Raggiunse
il secondo livello di supersaiyan, si acquattò e con una
spazzata
falcio entrambe le gambe del re. Questo cadde pesantemente a terra,
Vegeta si
rialzò in piedi e gli appoggiò la punta della
spada alla gola.
Il
popolo smise di urlare, rimanendo con le bocche aperte e gli occhi
sgranati.
Sarah
strinse gli occhi e una lacrima le rigò il viso esangue.
“Ben
fatto, Vegeta. Ora devi finirlo, queste sono le regole per salvare i
tuoi compagni” disse il grande spettro.
“Prima
voglio che mio padre mi dica che fine ha fatto il suo ciondolo
reale”
disse gelido Vegeta.
Re
Vegeta digrignò i denti.
“Freezer
lo ha distrutto sotto il piede dopo avermi eliminato” disse.
“Freezer”
bisbigliò Trunks.
Il
bambino appoggiò le
mani sui fianchi e alzò lo sguardo, osservando sua madre.
“Freezer
è quel
supercattivone che è morto, giusto? Non sarebbe terribile se
un tipo così
venisse a festeggiare la nascita della mia sorellina?”
domandò.
Un
rivolo di sudore
scese lungo la guancia di Bulma, che continuò a sorridere.
Vegeta
s’inginocchiò
accanto al figlio e gli mise una mano sulla spalla.
Trunks
si voltò, il
padre teneva gli occhi serrati e stringeva un pugno.
“F-Freezer
ha voltato
pagina, e adesso è davvero un bravo ragazzo!”
mentì Vegeta.
“Eh,
davvero?” chiese
Trunks.
“Già”
esalò il principe
dei saiyan, riaprendo gli occhi, tremando leggermente.
Trunks
incassò il capo tra le spalle.
<
Quanti bocconi amari hai dovuto ingoiare per il bene della tua
famiglia, papà? > pensò.
Vegeta
lasciò cadere la propria spada.
“Come
pensavo” sussurrò.