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Autore: iamnotgoodwithnames    19/10/2017    1 recensioni
“...io me ne sarei tornato in Ucraina”
È una battuta, Bob ride dall’altro capo del telefono, ma per Mickey è una soluzione, una dannatissima follia, comunque migliore di vagare per il Messico e poi più lontano fugge e meno dovrà preoccuparsi della polizia che, sicuramente, starà continuando a cercarlo
“da chi?”
[...]
Tre anni dopo gli avvenimenti della settima stagione le vite dei Gallagher sono andate avanti, Carl ancora interessato ad entrare in polizia, Frank distrutto dal lutto per la perdita di Monica, Lip intenzionato a non diventare come il padre, Fiona completamente assorbita dal lavoro, Debbie alle prese con la crescita della figlia, Liam curioso bambino impegnato negli studi ed Ian, intento a riprendere in mano il proprio futuro e dimenticare, per sempre, definitivamente, quel ragazzo del South Side che ha visto svanire oltre il confine messicano. Ma le loro non sono le uniche vite ad essere cambiate, come i Gallagher anche i Milkcovich sono andati avanti : Mandy lontana da Chicago, Iggy ancora immischiato nella criminalità da ghetto e Mickey, fuggito lontano; così lontano da scoprire una vita nuova, forse persino migliore di quella a cui si era rassegnato.
Un lato diverso, nuovi Milkovich all'orizzonte; siete pronti a conoscerli?
Genere: Angst, Drammatico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yevgeny Milkovich
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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 Chapter One :
It's (Not) Okay 


Troieshchyna, Kiev, Ucraina 

Oleksandr Petro Milkovich è un animale selvaggio fuori controllo, non ha pietà, non ha tracce d’umanità, il sadismo è la sua religione, il sangue il suo colore preferito, ha le sue regole, tre fondamentali, gli unici valori che possiede : famiglia, rispetto, lealtà.

Rispetto per quel cognome che porta con orgoglio, lealtà cieca ed incondizionata per ogni singolo membro di quella famiglia che nel crimine ha plasmato la propria esistenza; rendendolo un’attività più che redditizia.

Eccezione fatta per le tre, singole, regole fondamentali Oleksandr Petor Milkovich è la perfetta definizione di sociopatico da manuale, assoluta assenza di rimorsi, eccellente bugiardo, manipolatore esperto ed impulsivo, Mickey non saprebbe dire se sia stata la famiglia a renderlo possibile, ma a quanto pare le uniche persone verso cui sembra essere in grado di provare rispetto ed uno strano affetto sono soltanto loro.

Ne è la dimostrazaione la terra che da minuti stanno scavando, per seppellire quattro stronzi che hanno commesso l'imperdonabile errore di cercare, fortunatamente senza alcun risultato, di stuprare la cugina, Zoryana, appena sedicenne. 

Quando Maksym lo ha chiamato, alle tre e trentasette di mattina, svegliandolo bruscamente, Mickey ha ingenuamente creduto che fosse per qualche questione lavorativa rimasta in sospeso, qualche prostituta da traportare dal confine Russo o qualche stronzo che aveva provato a fotterli; non credeva certo che avrebbe dovuto trascinare un ammasso di grasso che puzzava di sigaro e merda lungo un'interminabile rampa di scale e caricarlo nel cofano della Jeep.


“це останній
(questo è l’ultimo)


Si è persino premurato di rassicurarlo Oleksandr quando Mickey ha accennato ai già tre cadaveri ammassati ai piedi dell’auto, sangue ne bagnava i vestiti ed il cugino se ne stava lì, immobile, perfettamente rilassato ad osservali con un ghigno soddisfatto stampato in volto; Mickey poteva persino giurare che fosse felice, come se fosse tornato da una gradevole passeggiata e non da un dannatissimo massacro.
La fredda precisione scrupolosa di Maksym ha elaborato la necessaria pulizia d’eventuali prove compromettenti, residui di DNA, tracce ed impronte del loro passaggio ed il trasporto dei cadaveri, due nella sua auto e due in quella di Mickey, hanno viaggiato per tre, forse quattro, ore sino a raggiungere una zona spoglia, priva di abitazioni e dalla vegetazione scarsa, si sono fermati sul ciglio della strada e Maksym ha dato ordine di cominciare a scavare.

Ed ora eccoli qui, la fastidiosa luce dei fanali puntata contro e completamente inondati di terra, Mickey getta la pala al suolo tastandosi le tasche, sfilando il pacchetto di sigarette, portandosene una alle labbra


“ми ще не закінчили
(non abbiamo ancora finito)


Lo ammonisce Maksym, passandogli una lama decisamente affilata, già grondante sangue, indicando i quattro cadaveri da seppellire


розріз руки і ноги до цих двох (taglia mani e piedi a quei due) – ordina, rigirandosi un machete tra le dita – частини від зап'ястя та кісточок і ти, починає видаляти зуби"  (parti dai polsi e dalle caviglie e tu comincia a rimuovere i denti)


Impone al fratello, lanciandogli delle tronchesi che Oleksandr afferra al volo ridacchiando cinico, chinandosi al cadavere dell’obeso che Mickey ha dovuto trascinare per almeno una quarantina di scale


хуй (cazzo) – soffia, accendendosi comunque la sigaretta – чи це необхідно? 
 (è necessario?)

Ви також хочете спробувати українську в'язницю Мік?"  (vuoi provare anche il carcere ucraino Mick?)


E la voce atona di Maksym, quel modo serioso e professionale che ha di parlare, gli basta per capire che, malgrado tutti sappiano che la polizia non oserebbe mai indagare sui Milkovich, è inutile lamentarsi, a volte ha il sospetto che sia il mezzano dei fratelli a dettare legge, ad essere designato a subentrare a capo della famiglia quando il padre morirà e la nonna sarà già sepolta da anni.
Espira nicotina Mickey, piegandosi pigramente all’obeso cadavere, ignorando il fischiettare, decisamente fuori luogo, di Oleksandr affondando la lama tra la carne, all’altezza del polso, recidendo con fatica la mano sinistra.

La procedura richiede minuti e Mickey, onestamente, credeva di poter tornare a casa una volta ammassati arti, gioelli, orologi e documenti personali rimossi e denti estratti in una dannatissima busta di plastica nera; ma si sbagliava.

A quanto pare la meticolosità di Maksym impone che i cadaveri, una volta gettati all’interno della buca, debbano bruciare come un dannato falò umano che puzza d’ogni genere d’odore sgradevole, l’intera gamma del disgusto attraversa le narici di Mickey e la domanda si forma spontanea


ми не змогли це зробити годину тому? ебет подається лайно ніж раніше?" (non potevamo farlo un’ora fa? Cazzo è servita la merda di prima?)

розсудливість Мік
 (la prudenza, Mick) – inspira il cugino, passandosi una mano tra i corti capelli biondo scuro, accendendosi una sigaretta  – це ніколи не буде достатньо (non è mai abbastanza)


E sinceramente, se non fosse così dannatamente stanco e fisicamente sfinito, un pugno dritto in quella faccia perennemente impassibile glielo tirerebbe volentieri a Maksym e al suo atteggiamento da saggio anziano o forse non lo farebbe comunque e gli mostrerebbe il medio, come sta facendo; di sicuro Serhij ha decisamente ragione a schernirlo bonariamente chiamandolo Yoda, anche se Mickey ha impiegato più di un anno a capire chi fosse.


ми маємо дев'яносто дев'ять відсотків шансів що поліція, якщо вони знайдуть трупи, не може правильно ідентифікувати їх 
 (abbiamo il novantanove per cento di possibilità che la polizia, nel caso in cui rinvenga i cadaveri, non possa identificarli adeguatamente e) – espira nicotina Maksym, guardando in tralice il fratello – якщо ти не був більш ідіотським, ніж звичайно, важкий бізнес, не бути головними підозрюваними у вбивстві, хто вони були?"  (se non sei stato più idiota del solito, impresa ardua, di non essere identificati quali possibili sospettati, chi erano?)


Oleksandr solleva le spalle, un ghigno rilassato, di completa e totale indifferenza ne plasma le sottili labbra


син сукинки"
(figli di puttana)

“бути більш конкретним"
(sii più specifico)

один (uno) – un sorriso di cinico orgoglio fa risplendere di follia le iridi azzurre di Oleksandr – він був хлопцем, якого він намагався згвалтувати нашу маленьку Ана, Я знову знайшов ублюдка" (era il tipo che aveva cercato di stuprare la nostra piccola Ana, l'ho ritrovato il bastardo)


Un moto di rabbia ne anima la voce, un fremito d’ira ne fa tremare le spalle ed il fratello minore inspira, chinandosi a spegnere il mozzicone di sigaretta tra la terra, guardandosi bene dal gettarlo al suolo, mischiandolo assieme ai resti degli arti e dei denti come ha imposto di fare anche a Mickey qualche minuto prima


Ана буде радий знати, і три інших?(Ana sarà felice di saperlo, gli altri tre?)

вони там були
 (erano lì) – scrolla le spalle con ovvietà Oleksandr – в результаті (di conseguenza) 


Mickey arcua un sopracciglio, grattandosi la punta del naso, malgrado siano passati tre anni, deve ancora abituarsi del tutto all’assoluta tranquillità con cui i Milkovich ucraini trattano gli omicidi, non che lo faccia sentire a disagio o stronzate simili, è solo questione di diversa routine in fondo


Хто-небудь бачив, як ви входите до будівлі?" (qualcuno ti ha visto entrare nell’edificio?)

ні Сим, хуй  (no Sym, cazzo) – sbuffa Oleksandr, roteando le azzurre iridi al cielo – ти закінчив розбивати стегна? ми можемо піти? весь цей рух змусило мене захотіти займатися сексом" (hai finito di rompere i coglioni? Possiamo andare? Tutto questo movimento m’ha fatto venire voglia di scopare)

що ебать Олек, Христос (che cazzo Olek, cristo) – aggrotta la fronte in una pura smorfia di sincero ribrezzo Mickey, accendendosi una seconda sigaretta – ти проклятий з твоєї голови"  (sei fottutamente schizzato)

він сказав що ненавидить піхву
 (dice quello che schifa la figa) – ridacchia, senza davvero avere l’intento di ferire il cugino, battendogli un colpo alla spalla – але краще цей шлях, менша конкуренція" (ma meglio così, meno concorrenza)


Mickey, in risposta, gli mostra semplicemente il dito medio nascondendo un ghigno divertito dietro il dorso della mano, infondo, se si escludono alcuni piccoli ed insignificanti dettagli, occultamento di cadaveri, traffico di prostituzione, omicidi casuali e cose da poco di simile conto, i Milkovich ucraini non sono poi così male; anzi sono decisamente meglio di quelli americani, sicuramente migliori di Terry o quello stronzo di suo fratello che vive nell’Indiana o di Colin e Jaime.

Quanto meno, qui, quando è in famiglia, Mickey può essere ciò che vuole senza vergogna e senza timore, potrebbe uccidere un passante a caso e nessuno lo giudicherebbe, potrebbe decidere di organizzare un’orgia e nessuno direbbe nulla, del privato ai Milkovich ucraini non importa; quel che conta è che nessuno metta in pericolo la famiglia e che ognuno agisca per il bene d’essa, svolgendo i lavori necessari e mostrando il dovuto rispetto e la necessaria lealtà.


Олек перестає робити ідіота і ми поховали їхогидний син сукинки" 
(Olek smettila di fare il coglione e seppelliamo questi luridi figli puttana)


Ordina il fratello, riportando serietà alla situazione e Mickey inspira, afferrando il manico in legno della pala, avanzando verso la fossa dei cadaveri, ricacciando conati di vomito all’odore decisamente sgradevole e pungente di morte e cenere, raccogliendo una manciata di terra aiutando i cugini a ricoprire la buca; lasciandosi sfuggire l’accenno di un sorriso spezzato a metà al fischiettare spensieratamente allegro di Oleksandr che fa sembrare tutto questo una gradevole scampagnata per boschi.

Sì, malgrado le stranezze e le indicibili cose che gli occhi di Mickey hanno avuto modo di vedere, i Milkovich ucraini, se si escludono alcune piccolezze, hanno tutte le caratteristiche d’una normale, comune e banalissima famiglia media : unione, rispetto, sostegno, lealtà e persino sincero affetto. 

E, infondo, non è poi così male l'Ucraina. 



South Side, Chicago, USA 

Casa Gallagher è sempre il solito caos, si dice Ian sbadigliando, schivando lo zaino di Liam poggiato alla base delle scale, avanzando sino al frigorifero.

Indubbiamente il fatto che Frank, da qualche anno ormai, si sia dedicato alla meditazione e ad una vita, mediamente, più sana aiuta; ma continua a restare il solito Frank di sempre, cambia la forma, ma non i disastri che si lascia dietro.

In compenso, quasi come se fosse una specie di legge implicita nel DNA della famiglia, una sorta di malsana necessità d’equilibrio, Lip e le sue costanti e periodiche ricadute nella spirale dell’alcolismo lasciano i segni che un tempo spettavano a Frank; bottiglie sparse ovunque, vuoti di memoria e risvegli in pozze di vomito o in scomode pose al suolo.
Questo, constata tristemente Ian, schivando alcune lattine di birra tra le mattonelle della cucina, è uno di quei periodi di ricaduta; nulla di grave direbbe Lip, mentendo spudoratamente.

Da quando Fiona ha deciso d’impegnarsi con maggiore costanza nella carriera e tentare la scalata della piramide sociale, uscire definitivamente dalla povertà, la gestione della casa spetta ad Ian, unico maggiorenne ed unico responsabilmente presente.

Ci sarebbe anche Carl, ormai diciottenne, ma l’addestramento lo tiene impegnato per buona parte della giornata e gli allenamenti mattutini occupano le poche ore che passa in famiglia e, di certo, Ian non vuole affatto ostacolare l’impegno del fratello.

A volte, soprattutto quando imprevisti lavorativi lo portano a trattenersi in ambulanza oltre il previsto, ricorre al miracoloso aiuto di Debbie che, senza esitare, affida Franny alle amorevoli cure di Neil e si prodiga ad aiutarlo in ogni modo; è diventata una cuoca provetta ed una donna incredibilmente determinata.


“Ian”


Sbadiglia ancora assonnato Liam, posizionandosi nella sedia preferita, quella vicino alla porta, attorno al tavolo


“colazione?”

“pronta tra qualche minuto – sorride il rosso, armeggiando tra le pentole sporche di impasto preconfezionato per pancake – vuoi un po' di succo?”


Il piccolo di casa annuisce energicamente ed Ian gli versa dell’aranciata, con polpa, che adesso si possono permettere di comprare regolarmente, nel bicchiere carezzandogli la nuca con fare quasi paterno; infondo è sempre stato così con Liam, l’unico abbastanza fortunato da non avere ricordi sgradevoli dei genitori.
Forse, riflette accertandosi che l’impasto non aderisca alla pentola, è questo il segreto della perfetta crescita del fratellino, non avere memoria alcuna dei periodi più orribili della vita trascorsa con Monica o Frank; essere come un libro colorato privo di pagine nere da strappare via.
O forse è perché ogni singolo Gallagher si è prodigato al meglio per riuscire a crescere quel piccolo dolce bambino innocente come la versione migliore di ognuno di loro e, alla fine, si dice Ian sistemando i pancake nel piatto, devono esserci riusciti davvero perché Liam, a quanto pare, ha ereditato solo il meglio dal DNA Gallagher.


“grazie”


Sorride sereno il minore dei fratelli, affondando la forchetta tra lo sciroppo d’acero ed il soffice impasto, masticando educatamente


“oggi – dice poi, deglutendo il boccone – andiamo da Vee?”

“se vuoi”

“uh uhm, c'è anche Geny?”


È incredibile la capacità mnemonica che un ragazzino di appena tredici anni possiede, malgrado siano passati anni dall’ultima volta che si siano visti Liam continua a cercare, ogni singola volta che passano a trovare Veronica per aiutarla con le gemelline, quell’unico bambino che nessuno vorrebbe sentire nominare in casa Ball o Gallagher; ma forse in quest'ultima è solo Ian a non gradirlo


“no Liam, si è trasferito”


Mormora appena il rosso mentendo, non ha idea di dove sia, china lo sguardo alla pentola sporca preferendo ignorare gli occhi rattristati del fratellino, non comprende cosa possa spingere Liam a cercare con una tale insistenza un bambino con cui avrà giocato meno di venti volte, un bambino che neppure conosce bene, un bambino che Veronica preferirebbe dimenticare e di cui Ian non vorrebbe neppure sentire il nome; motivi simili ne conviene malinconicamente gettando le pentole sporche nel lavandino.


“magari oggi c'è – insiste solare Liam, alzandosi da tavola, porgendo il piatto vuoto al fratello – mi sta simpatico”

“perché?”


Si lascia sfuggire Ian, poggiando la schiena al bordo del lavandino, il minore lo guarda con l’innocenza di un ragazzino che non comprende, sino in fondo, la domanda; aggrotta la fronte e forma un sorriso sincero tra le labbra


“perché Geny è buffo”


Ian inspira, annuendo soltanto, osservando il fratellino afferrare lo zaino e salutarlo allegro prima di uscire di casa.

Inspira ancora, afferrando il falcone dei medicinali, che assume con regolare costanza da un paio di anni ormai, sbuffando un sorriso mesto all’eco di quell’inusuale nomignolo che solo Liam usa; Geny.

Non è mai stato in grado di pronunciarne il nome completo, non ne era capace quando aveva otto anni e non lo è neppure ora, malgrado sia in grado di pronunciare parole ben più complesse per qualche motivo quel nome, quel nome strano, continua a restargli difficile; ma né Veronica, né tanto meno Ian, riescono a pronunciarlo più correttamente.

Yevgeny a Veronica ricorda Svetlana, una delusione che ha cercato di superare, una ferita che non si è mai rimarginata del tutto; un inganno troppo doloroso per poter essere dimenticato.

E ad Ian ricorda qualcuno che non è mai riuscito a cacciare dalla mente, qualcuno che forse non riuscirà mai a dimenticare, che torna, con cadenzale costanza, ad affollargli i ricordi e mettere in dubbio ogni singolo aspetto della, tranquilla e serena, vita che si è faticosamente costruito; gli ricorda qualcuno che, infondo, manca intensamente, fastidiosamente, dolorosamente, da tre anni.

Inspira nuovamente, ingollando i medicinali, aggiungendo una piccola dose in più di antidepressivo e calmante perché oggi, come ogni volta che Liam chiede di Geny, si sente sprofondare in una confusione caotica di pensieri che non trovano né origine, né ordine, e vorrebbe solo chiedere al fratello di smetterla di cercare qualcuno che non tornerà mai più; o forse è a sé che vorrebbe urlare di non pensare a qualcuno che ha lasciato andare in un addio che doveva essere la fine di ogni cosa, decisiva e definitiva fine. 

Si costringe ad ingollare un pancake ed un sorso di succo prima di afferrare la giacca e concentrarsi, con ogni forza, sulla giornata lavorativa; scacciando in un angolo memorie indesiderate che non riesce a ricordarsi di dover dimenticare. 


 


 
Allora...questa follia è la prima storia che mi decido, finalmente, a pubblicare in questo fandom e, chissà, magari a qualcuno piacerà o magari no, ma ad ogni modo la trama parte dal presupposto che siano trascorsi tre anni dagli avvenimenti della settima stagione e quindi, a logica, esclude l'ottava stagione (che comunque deve ancora uscire) sebbene prende spunto da quel che ho avuto modo di visionare nel trailer. 

Detto questo i protagonisti principali saranno, che lo dico a fare è ovvio, i Gallavich anche se lascerò abbastanza spazio anche ad altri, tipo Carl non posso ignorarlo, ed in generale quasi tutti i personaggi che conosciamo saranno presenti. 

Ovviamente seguiremo la vita di Ian a Chicago e quella di Mickey per il quale ho pensato di creare qualcosa che, sinceramente, potrebbe essere un azzardo. Sappiamo bene che Milkcovich non è un cognome americano e che, molto probabilmente, ha origine ucraine perciò la mia, folle, mente ha ben pensato di farlo volare oltre oceano e di integrare un nuovo lato della famiglia (quindi i personaggi che avete letto sopra sono OC) perché, onestamente, me lo vedevo poco in Messico e, altra piccola cosa, so che sicuramente Mickey non conosce l'ucraino; ma per questa storia ho fatto una piccola eccezione.

(nella storia è presente ucraino, ma le traduzioni sono state fatte usando un traduttore online perciò non sono affatto esatte)

Per chiunque sarà tanto clemente o folle da leggere questo delirio vi avverto che ci sarà violenza, tematiche delicate, angst, dramma (forse persino più del consueto offertoci da Shameless) e molto, tanto, seppure lento romanticismo (è pur sempre una Gallavich, anche se inizialmante non sarà presente fisicamente). 

Dopo avervi annoiato così tanto ringrazio i silenziosi lettori, critiche e commenti costruittivi sono sempre utili e gradevoli da ricevere. 

Grazie, 
alla prossima 

PS : nel caso siate curiosi vi lascio i presta volto dei personaggi che sono stati nominati in questo primo capitolo 

Oleksandr Petro Milkovich (anni 27) : http://i.imgur.com/9xVwaIF.jpg

Maksym Milkovich (anni 25) : http://www.rsdoublage.com/acteurs/ilso_marco.jpg

Serhij Kyrylo Milkovich (anni 23) : https://i.pinimg.com/originals/cd/af/cb/cdafcb19e6ae802b1bec7d53144a3e22.jpg

 
   
 
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